Recanati, non ci saranno apparentamenti in vista del ballottaggio: "Non si rispetterebbe la volontà popolare"
"Domenica scorsa abbiamo ottenuto un risultato importante, che riconosce il lavoro svolto e il progetto che abbiamo presentato per proseguire sulla strada del cambiamento. Ora, con il ballottaggio, ho ritenuto utile dialogare con i candidati che ne sono rimasti fuori, perché è fondamentale creare un clima di condivisione, aprirsi a nuove idee e suggerimenti, integrare il nostro programma perché in ognuno dei programmi presentati trovo punti interessanti. Prima di tutto viene il bene comune, il bene di Recanati. Non ci siamo candidati per ricoprire un ruolo o occupare una poltrona. Siamo candidati per far crescere ancora la città. Saremo fino in fondo aperti a contributi, collaborazioni e convergenze programmatiche, ma non ad "apparentamenti" che stravolgerebbero il risultato elettorale, creando instabilità amministrativa. Gli elettori vanno rispettati, sempre, come merita rispetto il competitor Simonacci che ha escluso apparentamenti. Vogliamo coerenza e trasparenza vera, ci rivolgiamo ai cittadini in vista del ballottaggio di domenica 9 giugno per proseguire sulla strada del cambiamento. L'apparentamento è un meccanismo tecnico-politico che altera il voto del primo turno rimescolando la rappresentanza delle liste, non rispettando la volontà popolare." Con queste parole il candidato Sindaco di Recanati, Antonio Bravi, ha negato la possibilità di apparentamento con gli "esclusi" al primo turno per la corsa alla fascia di Sindaco. Una decisione che, nei giorni precedenti aveva già preso il suo sfidante, Simone Simonacci.
Ora non resta che attendere domenica 9 giugno per conoscere chi, dei due vincitori al primo turno, sarà eletto Sindaco di Recanati.
Post collegati

Ricci a Civitanova, con bicicletta e pane ("antifascista"): 'In 5 anni di Acquaroli nessun progresso per le Marche"

Commenti