Piscina Fontescodella, la minoranza chiede l'istituzione di una Commissione speciale d'indagine
Una proposta di delibera a firma dei consiglieri di minoranza di Macerata, Riccardo Sacchi, Maurizio Mosca, Gabriele Mincio, Paolo Renna, Anna Menghi, Francesco Luciani, Deborah Pantana, Roberto Cherubini, Carla Messi e Andrea Boccia per fare chiarezza sulla vicenda della piscina a Fontescodella. È la richiesta della minoranza maceratese su una questione che, lo scorso 8 aprile, aveva infuocato il Consiglio Comunale del capoluogo con una interpellanza della consigliera Anna Menghi che aveva “ritenuto di presentarla su una questione che ha fatto dibattere le forze politiche e la Città per circa dieci anni”, quella relativa alla Piscina di Fontescodella.
La proposta di delibera consiliare è "finalizzata all'istituzione di una Commissione speciale di indagine sull’attività dell’Amministrazione comunale in relazione ai rapporti intercorsi con la società già concessionaria della costruzione e gestione degli impianti natatori di Fontescodella, ai sensi e per gli effetti degli artt. 12, comma 5, dello Statuto e 43 del Regolamento disciplinante l’attività del Consiglio comunale e delle Commissioni consiliari permanenti."
"Considerate pertanto, tutte le problematiche connesse e consequenziali ai rapporti intercorsi con la Società concessionaria con riguardo ai ritardi, ai costi per l’Ente, al contenuto dell’atto di transazione, salvo altro [...] - si legge nella proposta - istituisce nel proprio seno una Commissione consiliare speciale di indagine sull’attività dell’Amministrazione comunale in relazione a tutte le questioni connesse ai rapporti intercorsi tra il Comune di Macerata e la Società già concessionaria della costruzione e gestione degli impianti natatori di Fontescodella, che dovrà essere composta da dieci membri, in ossequio all’articolazione tra maggioranza e minoranza e tenuto conto della consistenza numerica dei gruppi consiliari, con la presidenza affidata ad un componente della minoranza e con obbligo di riferire al Consiglio entro tre mesi dal suo insediamento."
"Stabilisce - continua la proposta di delibera - che detta attività di indagine tenda ad approfondire, in particolare, gli aspetti legati: alla congruità, per il Comune di Macerata; della transazione (e del suo ammontare) relativa al ristoro della totalità dei danni subiti dall’Ente e conclusa nei giorni scorsi, nonché dei termini e dell’articolazione dell’accordo stesso; della transazione relativa alla gestione (utenze, ecc.) della piscina di Viale Don Bosco; ai costi e/o ai danni economici per la mancata realizzazione dei predetti impianti (ricomprendenti anche gli interessi passivi pagati sul mutuo acceso inutilmente, le spese di consulenza legale e tecnica, le spese di validazione del progetto modificato in corso d’opera, le spese per presentare in un incontro pubblico a Milano il progetto de quo, i costi del personale comunale impegnato per anni a seguire tutto l’iter procedimentale), al danno d’immagine patito dalla Città, nonché ai danni sociali derivanti dalla mancata realizzazione dei predetti impianti; ai motivi per i quali l’Amministrazione comunale non ha preteso il rispetto dei termini previsti nell’originario contratto, stipulato nel giugno 2009, per il deposito del progetto esecutivo e per la consegna dell’opera (termine, quest’ultimo, scaduto il 13 giugno 2011); ai motivi per i quali, spirato tale termine, l’Amministrazione non ha immediatamente risolto il contratto di concessione con la Fontescodella Spa bandendo una nuova gara (oppure prendendo contatti con la Società Filarmonica di Macerata per valutare le possibilità di un’intesa volta alla sistemazione/ampliamento dell’impianto di Via Valenti); ai motivi per i quali il Sindaco Carancini, nei primi mesi del 2011, senza consultarsi né con la maggioranza né tanto meno con l’opposizione, ha tentato di inserire, all’ultimo minuto nel bilancio preventivo, la somma di 1.500.000,00 euro aggiuntivi per il polo natatorio; ai motivi per i quali, nell’agosto 2011, l’Amministrazione comunale ha deciso di riconoscere, comunque, alla Società concessionaria un aumento del prezzo pari ad € 1.500.000, poi concretizzatosi in un ridimensionamento del progetto per il valore corrispondente; ai motivi per i quali, nonostante tutto quanto sopra, la situazione di immobilismo si è ulteriormente protratta dal 2011 al maggio 2015; ai motivi per i quali, nel maggio 2015, due settimane prima delle ultime elezioni comunali, l’area prevista per l’opera venne formalmente delimitata e consegnata alla Società concessionaria, la quale avrebbe dovuto completare i lavori entro 19 mesi da allora, ovverosia entro la fine del 2016, e ciò nonostante fossero già sin da allora note le difficoltà della Società concessionaria nel procedere materialmente ai lavori, nonché nell’ottenere i necessari affidamenti; ai motivi per i quali, alla fine del 2016, l’Amministrazione - seppure ben consapevole che i lavori non fossero mai neppure iniziati - non ha provveduto a risolvere il contratto di costruzione e gestione a fronte del mancato rispetto dei termini essenziali di consegna dell’opera; ai motivi per i quali l’Amministrazione comunale, sino ad oggi, non ha restituito all’Università di Macerata quanto da questa versato per la propria quota/parte di mutuo, pari a circa € 330.000,00; ai rapporti intercorsi, nel lasso di tempo della vicenda sopra descritta, tra la Società concessionaria e/o soci e/o legali rappresentanti della stessa, e l’attività professionale del Sindaco e/o di professionisti/collaboratori operanti nello Studio professionale di questi."
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