"Pasqui ha preso il microfono durante la messa per farsi pubblicità": in realtà era stato invitato dal parroco per ringraziare di una donazione
In questi giorni una polemica (una delle tante a dire il vero....) aleggia intorno alle montagne di Camerino e al sindaco Gianluca Pasqui. Un articolo di un periodico locale, ripreso poi anche da una pagina Facebook, racconta di un intervento del Primo Cittadino durante la messa delle 11.30 di domenica 1 ottobre, nel tendone vicino al complesso collegiale Mattei (che ora sostituisce le chiese distrutte dal terremoto della parrocchia di San Venanzio). Intervento fatto prima della benedizione di Don Marco Gentilucci e - secondo l'articolo - con stupore dello stesso sacerdote e dei presenti. Il discorso viene descritto come prolisso e dal sapore politico, "uno spot gratuito per sé e per le elezioni prossime venture". Oltretutto, sempre secondo quanto riportato nell'articolo, Pasqui avrebbe monopolizzato la funzione religiosa, parlando per decine di minuti e arrivando a lasciare tornare a casa gli stremati fedeli solo intorno all'una.
Un fatto di per sè gravissimo: un sindaco che si appropria del microfono durante una messa senza che nessuno lo abbia invitato e parla a lungo solo per fare mera propaganda politica di fronte a una platea allibita, costringendo il parroco a rimandare addirittura la benedizione finale... Inaudito.
Senza voler entrare nel merito politico della vicenda e senza voler esprimere alcun giudizio sulle capacità amministrative del sindaco Pasqui, abbiamo voluto vederci chiaro, perchè se i fatti fossero stati veramente quelli descritti, come minimo lo stesso Pasqui avrebbe dovuto rimettere il suo mandato da primo cittadino. Così, ci siamo rivolti a don Marco Gentilucci, ossia il parroco che ha celebrato la messa quel giorno, chiedendogli di raccontarci come erano andate le cose.
Che non sono proprio così come vengono raccontate. A questa celebrazione era stata invitata una delegazione di Cesano Maderno, da tempo gemellata con la parrocchia di Camerino, per ringraziarla del contributo di 13mila euro donati per un progetto a favore della Scuola dell'Infanzia di Camerino.
Come si fa in questi casi, con l'autorizzazione ecclesiastica del Vescovo, don Marco Gentilucci ha invitato il sindaco Pasqui per fare un saluto e dire due parole per l'occasione. E così è stato: Pasqui è salito sul pulpito, ha salutato la delegazione e ha presentato la realtà che sta vivendo Camerino e i suoi abitanti in questo periodo difficile. L'intervento è durato in tutto 5-6 minuti, così come quello dell'altro parroco Don Daniele, anche lui invitato a parlare.
Per il parroco non si è quindi trattata affatto di "una commistione tra sacro e profano" come descritta nell'articolo, ma di una "prassi doverosa per ringraziare una comunità che ha donato tempo e soldi alla causa di Camerino". Come dire, in questi casi almeno un "grazie" è d'obbligo. Così come dovrebbe essere un obbligo raccontare i fatti per come sono realmente avvenuti. Leggere all'inizio delll'articolo che si è trattato di un "supplemento di indagine giornalistica", dopo aver parlato con don Marco lascia basiti. Molto più del comportamento, a questo punto istituzionalmente e moralmente corretto, del sindaco.
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