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"Partigiani e reduci del fascismo accomunati nel sacrificio, uno schiaffo indegno": la denuncia di Carancini

"Partigiani e reduci del fascismo accomunati nel sacrificio, uno schiaffo indegno": la denuncia di Carancini

Seduta aperta questa mattina del Consiglio regionale delle Marche per celebrare i 100 anni della traslazione del Milite ignoto all'Altare della Patria. Una seduta che avrebbe dovuto soltanto essere dedicata all'importante ricorrenza, ha originato una rovente polemica per via delle parole pronunciate, durante il suo intervento, dalla professoressa Marina Simeoni, docente dell'Università Ecampus di Roma. 

"Accanto ai giovani studenti delle Marche, i quali hanno segnato un tratto autentico del valore umano e solidale del Milite Ignoto, ci siamo sorbiti l'inaccettabile intervento della tale Marina Simeoni  che ha concluso il proprio eloquio con l'imbarazzante rilettura della storia, in nome del Milite Ignoto, accomunando nel sacrificio per la libertà i Partigiani e i reduci del fascismo, come se le battaglie della storia criminale nazifascista avessero la stessa dignità dei morti per la libertà dell'Italia". A sottolinearlo è il consigliere regionale del Partito Democratico Romano Carancini. 

"Ancora uno schiaffo indegno in un luogo istituzionale. Tutto questo deve essere denunciato. Secondo l'istituzione regionale le autorevoli e prestigiose Università delle Marche non avrebbero potuto indicare una personalità tra i loro docenti che potesse autorevolmente commemorare e interpretare il valore del centenario del Milite Ignoto?" ha aggiunto Carancini. 

Le parole a cui il consigliere Dem fa riferimento sono le seguenti: "La guerra come la pandemia tira fuori il male, ma anche la parte buona di ogni popolo. Ci fa capire che esistono dei principi e dei valori che sono antichi come il mondo, ai quali noi ci dobbiamo richiamare quando ci troviamo in difficoltà. Questi valori presuppongo che il defunto quando muore per la Patria debba essere ricordato e non lo si debba ricordare soltanto nelle poche ore di educazione civica, ma debba essere ricordato sempre come educazione del cittadino". 

"[..] Nel 47', in una sala sicuramente tesissima, a Perugia e a Roma si trovarono accanto partigiani e reduci, invocando con una corona d'alloro il Milite che aveva difeso la loro Patria. [..] Si trovarono spalla a spalla - afferma la docente Marina Simeoni - e vollero ritrovare, nel ricordo del Milite Ignoto, un motivo per essere nuovamente insieme e per ricordare quella solidarietà che la battaglia sul campo aveva dimostrato e con la quale aveva unito tutti gli italiani. Alla fine i vertici partitici [..] non vollero che questa pacificazione ci fosse. Credo che se noi, oggi, vogliamo andare in un'altra direzione, dobbiamo apprendere da questa celebrazione importante che la direzione è una e la dobbiamo percorrere insieme. Aldilà delle idee e delle divisioni che debbono esserci, perchè il pluralismo è fondamentale, [...] su una cosa dobbiamo essere d'accordo [...]: dobbiamo tornare a lavorare per considerare gli italiani un popolo e l'Italia una grande Nazione". 

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