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Politica Macerata

Pantana: "A Macerata solita predica della Boldrini che divide invece di unire"

Pantana: "A Macerata solita predica della Boldrini che divide invece di unire"

Da Deborah Pantana, consigliere comunale di Forza Italia a Macerata, riceviamo

La Presidente della Camera On.le Boldrini nella sua lectio magistralis all’università di Macerata non si è fatta sfuggire l’occasione di fronte ad una platea di giovani di fare la solita predica: ha esordito con i nazionalismi del novecento per arrivare al suo cavallo di battaglia quello dell’immigrazione. Ritengo che un Presidente della Camera per il suo alto incarico, in questi contesti debba mantenere una posizione al di sopra delle parti e che non debba fare politica in questo modo così strumentale. L’Europa e soprattutto l’Italia stanno vivendo un momento di emergenza immigrazione e non possiamo dire che non è vero e continuare a far finta di niente. Quest’incontro introdotto in maniera eccelsa che doveva essere un momento di vero approfondimento su un tema molto importante si è ridotto alla solita dialettica politichese di parte. Quindi quella di ieri, per quanto mi riguarda, è stata un’occasione persa, perché parlare d’Europa è un qualcosa di diverso e d’inclusivo e non deve alimentare temi di divisione. I tempi di transizione che stiamo vivendo ci chiedono più Europa che sappia però assumersi le proprie responsabilità ed il compito della politica, soprattutto dopo i fatti di Parigi, è di offrire una prospettiva di lungo periodo, un orizzonte cui aspirare e una nuova cornice da costruire. Sembra una frase fatta, ma mai come in questo momento si sente la necessità di “più” Europa e di “più” politica nel suo senso più nobile e alto. Siamo un continente inclusivo e aperto, contrario a ogni fondamentalismo e oscurantismo.. La battaglia va fatta anche sul tavolo della cultura. Anche questa è politica. Lo sguardo deve essere a 360° e deve essere lunghissimo. Qui non si tratta del prossimo anno: si tratta del prossimo secolo. Dobbiamo costruire un nuovo mondo e una nuova Europa. Dobbiamo farlo tutti assieme, consapevoli delle difficoltà e delle grandissime problematiche che qualsiasi nostro gesto comporterà. Il rilancio del “progetto europeo” è possibile e il Parlamento deve farsi trovare pronto nel tracciare la linea, nell’indicare la prospettiva. È arrivato il nostro tempo e non possiamo farci trovare impreparati: quindi l’alto ruolo istituzionale che Le è stato conferito cara Presidente della Camera non deve servire in questo momento storico ad alimentare divisioni ma al bene di un Paese che deve saper conservare le sue origini e i suoi cittadini, per un Europa migliore in cui cresceranno i “nuovi Europei”.

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