Ufficializzata la Giunta Acquaroli: Saltamartini confermato alla sanità, Latini unica donna
Accordo raggiunto nelle Marche per la composizione della nuova Giunta guidata dal presidente della Regione Francesco Acquaroli, la prima di centrodestra nella storia dell'ente. A preannunciarlo era stata una nota del leader della Lega Matteo Salvini, oggi i crismi dell’ufficialità in una conferenza stampa.
Confermate le indiscrezioni dei giorni scorsi, con il cingolano Filippo Saltamartini che assume il ruolo di assessore la sanita. L’unica rappresentante femminile in Giunta sarà la fabrianese Giorgia Latini (e non Daniela Tisi come si pensava in un primo momento) che avrà la delega a Cultura e Sport.
Lo stesso Acquaroli (Fdi) terrà per sé, oltre alle deleghe tradizionali del governatore, quelle alle politiche europee (compresa la partita del Recovery fund), e al turismo. Vice presidente è Mirco Carloni (Lega), avrà le deleghe economiche (tra cui Attività produttive e Agricoltura); Francesco Baldelli (Fdi), Infrastrutture e Lavori Pubblici.
Stefano Aguzzi, in quota Forza Italia, sarà assessore esterno ad Ambiente, Lavoro e Formazione. La deputata della Lega Giorgia Latini lascerà la Camera (al suo posto Mauro Lucentini) per assumere le deleghe Cultura e Sport. L'ex sindaco di Cingoli ed ex senatore Filippo Saltamartini (Lega), come detto, sarà il nuovo assessore alla Sanità. Ufficiale, dunque, anche l’ingresso della maceratese Anna Menghi in Consiglio regionale, al posto dello stesso ex primo cittadino di Cingoli .
Infine l'ex sindaco di Ascoli Piceno Guido Castelli (Fdi) avrà le deleghe Bilancio e ricostruzione post sisma. Presidente del Consiglio regionale Dino Latini (Udc). “Rappresentiamo una squadra forte, unita e coesa che sin da subito può mettersi al lavoro per fare il bene della Regione” – ha affermato il presidente Acquaroli - .
"L'obiettivo è rilanciare l'immagine delle Marche, poco conosciuta anche in Italia. Una sola donna presente? Il nostro statuto deve garantire la differenza di genere e noi l'abbiamo garantita". Infine sulla situazione Coronavirus: "Siamo in una fase di allerta ma non di allarme".
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