Macerata, elezioni politiche: tutti in ostaggio di Arrigoni e Mosca. Le poltrone riuniranno il centro destra?
Macerata è una piccola città, tutti si conoscono. In questo periodo pre-elettorale molti si stanno chiedendo cosa sta succedendo nel centro destra, le ipotesi avanzate sono molte. Qualcuno sospetta che l’attesa abbia l’obiettivo di ricompattare il PD e togliere le speranze degli elettori che vorrebbero cambiare interrompendo l’esperienza amministrativa della sinistra locale; altri sospettano la totale inadeguatezza dei rappresentanti del centro destra. Come se tutti, incapaci di essere classe dirigente alternativa alla sinistra, non riescano a trovare una adeguata soluzione allo stallo. A cosa ci possono portare queste supposizioni? L’attesa non fa bene a nessuno. Ce lo dimostra quotidianamente il candidato presidente Acquaroli che da diversi mesi attende il bene stare di Salvini. Un Capoluogo di provincia messo in pausa da Fratelli d’Italia che attende la convergenza della Lega sul candidato Acquaroli per convergere sul candidato Marchiori.
Come se Salvini possa soddisfare i propri appetiti e rinunciare alla presidenza della Regione, ove ne fosse interessato, per il Sindaco di Macerata.
Se queste ipotesi fossero confermate, il tutto sarebbe molto grave perché Macerata ed i maceratesi non meritano di essere ostaggio di dinamiche che non hanno nulla a che fare con il benessere della città. Cos’altro bisogna attendere per aderire alla proposta della Lega o trovare un nuovo candidato?
Anche qui vi sono due ipotesi:
Da una parte il totale disinteresse per Macerata eletta da Fratelli d’Italia come merce di scambio per la Regione e viene da dire: "Dove sono tutti quei Patrioti che tanto si affannano ad apparire sul giornale a proporre progetti per Macerata ora che è necessario iniziare quanto prima una campagna elettorale per concretizzare il cambiamento”?
Dall’altra: sono impegnati a giocare per le poltrone al fine di ricompattare il centro destra.
Ed ecco apparire ancora una volta i due registi: da una parte il senatore Arrigoni e dall’altra Mosca.
Tante sono le voci a cui non vogliamo credere: presidenze ed assessorati che fioccano da una parte all’altra al fine di convincere gli alleati ad aderire sul candidato Marchiori.
Presidenza dell’APM a Fratelli d’Italia, presidenza del Cosmari alla regia del tavolo ed assessorati a tutti.
Ed ecco che appare agli occhi di tutti, il vecchio modo di fare politica, il manuale Cencelli che la Lega a differenza di quello che predica, sembrerebbe conoscere molto bene.
Le domande che i cittadini si pongono rispetto al centro destra maceratese sono tante. Ci si chiede in particolare come si possa lasciare da una parte la regia a delle persone che da venti anni a questa parte hanno sempre perso, ovunque, e dall’altra a delle persone che vengono dalla Lombardia e che non conoscono minimamente le nostre realtà.
Perché il tavolo non viene allargato alle forze moderate che vorrebbero realmente concludere l’esperienza amministrativa della sinistra? Perché Macerata, e non Fermo o altre città, è diventata l’oggetto dello scambio per la candidatura alle Regionali? E soprattutto, dopo aver giocato con lo scalpo dei maceratesi con quale faccia l’Onorevole Acquaroli verrà nel capoluogo a chiedere voti per diventare presidente della Regione? Come potranno l’On. Acquaroli ed il suo entourage parlare di cambiamento dopo aver regalato Macerata a Ricotta? Per le regionali chi dovrebbero scegliere gli elettori di centro destra maceratesi? Un candidato come Acquaroli che sul capoluogo non mette la faccia ed abbandona tutti gli elettori locali per la propria candidatura personale? Queste domande rimangono e rimarranno fintanto che il centro destra a Macerata sarà rappresentato dai soli noti.
Commenti