Abbiamo letto dalla pagina Facebook della lista Kleos il nome del loro candidato sindaco, Dimitri Papiri, e l'abbiamo raggiunto telefonicamente per fargli delle domande.
- Chi è Lei e come è nato questo progetto?
Io sono Dimitri, un contabile con il vizio della satira e la passione per l'ipnosi. Civitanovese che insieme ad altri amici civitanovesi piuttosto arrabbiati hanno avuto questa idea piccola ma ambiziosa.
Kleos-il glorioso è il nome con cui nel VI secolo avanti Cristo i greci chiamarono la foce del fiume Chienti che per bellezza e accoglienza elessero a porto naturale per i loro commerci e le loro galee. Tornassero oggi, gli stessi greci, magari con l'ausilio di una macchina del tempo, oltre a stupirsi per i miasmi delle acque, ormeggerebbero su un centro commerciale e non farebbero in tempo a scendere che troverebbero occupate da clandestini le navi e fregato con destrezza l'intero carico. Il progetto è nato per un rigurgito di consapevolezza, la necessità di immaginare qualcosa di stimolante che accomuni la più parte dei cittadini in un risveglio forte complesso e audace.
- E' la prima volta che si cimenta nella politica oppure ha esperienze pregresse?
Andrebbe chiarito che la politica, quella vera, è quella che facciamo tutti affrontando la fatica del vivere, le difficoltà sul lavoro, la confusione nei rapporti umani, la possibilità di aiutare o di contare su di un aiuto. Ecco, di quella ho grande esperienza proprio come tutti quei cittadini a cui mi ispiro e a cui piacerebbe rivolgermi. Della politica finta invece, quella dell'alibi ideale per fagocitare affari e carriere, ho una piccola nefasta esperienza di 25 anni addietro.
- Dopo le prime uscite sui social, qual'è stato il riscontro?
Del riscontro non saprei dire, la mia idea di propaganda è da sempre quella della Fiat Multipla. La prima Fiat Multipla era talmente brutta che dopo qualche spot fatto da Schumacher non venne più pubblicizzata. Eppure le vendite iniziate in sordina svilupparono progressioni di ordine geometrico. Era economica, in fondo funzionava e partì un passaparola. Ecco, nel mio mondo ideale si sceglie di votare senza assilli, passaparola, studio ed approfondimento, tutto qui. Non abbiamo denari e non facciamo parte di potentati, lottiamo tutti i giorni con la vita e ci sembra rispettoso anche nei riguardi dei cittadini che vorremmo coinvolgere trasferire la consapevolezza che l'istinto, più che i manifesti, deve guidare nella scelta di qualcuno che ci rappresenti. Passaparola, studio, approfondimento.
- Come intendete promuovervi? Farete volantinaggio, manifesti, userete i social?
Niente volantinaggio, i manifesti saranno quelli obbligatori per legge, e visto che non abbiamo una sede utilizzeremo i social più antichi del mondo: gli spazi pubblici, gli sguardi, le parole, il vino e i sorrisi. I disegni persino visto che è uno dei miei mestieri. Qualcosa di arcaico, qualcosa che abbiamo sempre fatto.
- Come giudica l'operato della giunta in carica?
Non giudico nessuno perché amministrare davvero è qualcosa che appare complicatissimo. Alle regole astruse del patto di stabilità interno si unisce la farraginosità cronica della macchina burocratica, il tutto distillato nelle critiche immancabili di chi pretende e non può essere accontentato. Quello che invece obiettivamente constato è una deriva etica ventennale che riverbera nei numeri, negli incarichi, nelle gare, nelle assunzioni. Se posso aggiungere qualcosa che definirei oggettivo è che a studiare le carte disponibili, scopri che lo stato dell'arte oggi è persino migliore di quello delle due giunte precedenti, ma rattrista rendersi conto che quel piccolo miglioramento ad esempio delle finanze non è il frutto di scelte precise e lungimiranti ma la risultante degli obblighi piovuti dall'alto sotto forma di prescrizioni dello stato centrale.
- Dato che gli altri schieramenti e le persone che li guidereanno, sono presenti da molto tempo nella scena politica cittadina, non vi sentite un po' la Cenerentola delle prossime elezioni?
E' vero, i candidati più forti sono "animali" di potere, gente adusa a questo tipo di competizioni. Macchine programmate per la strategia e la vittoria. Hanno uomini, risorse, lobbisti di professione. Troppo esperti. Troppo. E noi non siamo Cenerentole. Piuttosto siamo Don Chisciotte della Mancia, anzi "de Citanò". Gente romantica e sognante, personaggi di Cervantes che sull'orlo della cinquantina dopo avere letto tante storie di cavalieri, si improvvisano cavalieri essi stessi, signori e servi che si fondono in una sola creatura biforme dove possono incontrarsi letteratura e tradizione popolare, E come Don Chisciotte e Sancio Panza non ci intimoriscono le legnate dei giganti, quanto la difficoltà ad essere creduti. Come loro la cosa mirabile che offriamo è il perfetto equilibrio tra i due piatti della bilancia che chiamiamo vita: la realtà e il sogno. Kipling, uno degli scrittori essenziali del nostro tempo ha detto che a tutti è consentito ordire una favola. Ecco, questa è la nostra.
- Quali sono i punti programmatici e che risposta pensate di dare alla domanda sempre crescente di legalità e contrasto all'abusivismo, tema caldo degli ultimi periodi?
Noi abbiamo un programma vero, i nostri esperti sono i calci in culo della vita e migliaia di pagine che abbiamo studiato, leggi, numeri, esperienze virtuose in altri luoghi. Confidiamo nella curiosita' dei cittadini anche perché ameremmo spiegare come quelle che paiono suggestioni siano realtà realizzate e realizzabili. Teniamo a dire che non dovendo accontentare nessuno abbiamo progettato qualcosa che parte dal basso e prova ad accontentare tutti. Un punto ideale di partenza in cui l'unico cemento sia quello della fratellanza. Ecco l'utopia, Civitanova come punto della nazione da cui ribellarsi alle nefandezze di una classe dirigente poco degna.
Tre soli punti, Economia e Lavoro, Sicurezza e Ordine pubblico, Felicità. Il concetto banale ma articolato è che se tutti avessimo un lavoro dignitoso e ci sentissimo protetti, potremmo dedicarsi alla ricerca della felicità. E allora abbiamo utilizzato gli stessi metodi con cui John Maynard Keynes nel 1944 permise la ricostruzione economica dell'europa. Creare capacità di spesa limitata a cittadini e imprese del territorio, un sistema di stanze di compensazione alimentate da una moneta complementare gestita da una banca locale attraverso la quale pompare credito e consumo retribuendo tutti i cittadini che non lavorano inquadrandoli in un "Hub-Lavoro" dove separati per mansioni, formati e diretti da pensionati esperti e retribuiti, divengono parte di una centrale pronta a risolvere i problemi di ogni cittadino. Dall'avvocato al medico, dall'idraulico al falegname, dal muratore al commercialista. Fratelli. Gli amministratori usano stimoli forti e diretti per convincere le aziende a dismettere filiere delocalizzate ed assumere uomini e donne da questo sistema. E da questo sistema centinaia di persone turneranno in una polizia di prossimità addestrata e coordinata da uomini abilitati a funzioni di ordine pubblico a guardia dei 40 mila metri quadri di territorio. Verifica delle residenze, rispetto delle regole anche nei temi delicati della religione, fine del racket della questua e della vendita abusiva. Il Sindaco in prima persona stimola la prefettura e utilizza appieno le norme a tutela della incolumità e sicurezza dei cittadini financo ricorrere a misure estreme come la possibilità di arresto concessa anche ai cittadini medesimi in flagranza di particolari reati quali lo spaccio, il furto, la clandestinità. Si parla chiaro di lotta senza quartiere alla cocaina che ha invaso la città in tutte le sue declinazioni. Teoria delle finestre rotte nei regolamenti comunali e assicurazione sul furto fino a quando il paese non sarà stato ripulito. E infine tutto il resto che racchiuso nella "Felicità" segue linee guida come gratuità dello sport e dello studio, mense e asili di nuova concezione, taxi gratuiti per anziani e disabili, premialità per chi eccelle, qualita' della vita, crediti per chi usa la bici, prestiti sull'onore, rispetto dei beni pubblici, fine del consumo di territorio e soprattutto, decisioni collegiali con i cittadini su viabilità, urbanistica, salute e tutto quanto attenga al futuro. Un Comune come Civitanova spende ogni anno qualcosa come 20 milioni per acquisto di beni e servizi e nessuno potrà convincerci che in quel mucchio di soldi non vi siano distorsioni e favoritismi. Fuori dai denti, convintamente, ammettiamo che il nostro sogno sarà strumentalizzare, forzare, distorcere ogni norma affinchè i favoritismi riguardino 42000 cittadini. E un programma di questo tipo obbligherebbe la creazione di un centro studi in cui le menti migliori costruiscano modelli di tecnologia, economia e progresso divenendo esempio ed attrazione.
- La vostra lista ha una collocazione politica? Vi ispirate alla destra, al centro, alla sinistra?
Nè destra nè sinistra, piuttosto mare, una lista di mare estremo.
- Avete in progetto possibili alleanze con altre liste?
Siamo così piccoli da confondere il nulla ed il tutto. Andremo da soli ed accoglieremo chiunque abbracci la tesi fondante dei tre punti del programma e del coraggio che li accomuna. Abbiamo dieci voti e confidiamo di trovarne altri 9.990 così da vincere al primo turno e chiamare in aiuto da tutte le altre liste uomini e donne eccellenti necessari a generare un progetto in cui Civitanova divenga quella famiglia di 42.000 fratelli in cui è persino complicato soffrire. Questo è fantastico e spero divenga il programma di tutti.
- Abbiamo notato un linguaggio diverso, disegni, poeti, citazioni. Puntate su questo canale di comunicazione per attrare i giovani?
La cosa meravigliosa è che molti giovani ci hanno preso sul serio, i ragazzi sono l'ultima speranza per ricostruire una prospettiva ed impostare un discorso audace e duraturo. I giovani sono magma e potenza pura, e le arti, anche quelle piccole come il disegno, un linguaggio universale che va dritto al cuore. Tutto è complesso da concretizzare e per noi sarebbe già un primo grande successo riuscire a trovare i 24 candidati su cui ricercare le firme per la validazione della lista. Se poi saranno giovani, allora la nostra sara' gia' una vittoria.
- A quando il primo incontro con il pubblico?
Mercoledì 8 faremo una prima riunione nei locali di un amico sognatore (i nostri sostenitori li chiamiamo così) in via Raffaello Sanzio 8 a S.Maria Apparente e inizieremo a parlare delle nostre piccole idee. Successivamente ci riuniremo all'aperto proprio nella speranza di coinvolgere la gente con la semplicità di un bicchiere di vino da tre soldi (non abbiamo ahimè aziende agricole a sostegno) ed il calore della passione.
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