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Inchiesta Asur Marche, Ceriscioli: "Sfiducia? Ci vorrebbe coerenza, scelta politica"

Inchiesta Asur Marche, Ceriscioli: "Sfiducia? Ci vorrebbe coerenza, scelta politica"

 Il Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli replica alla mozione di sfiducia, che verrà presentata da nove consiglieri regionali d'opposizione  e che prende spunto dall'inchiesta della Procura di Ancona su presunte turbative in appalti Asur, in cui è indagato anche il direttore generale dell'Azienda Sanitaria Unica regionale Marche Alessandro Marini.

"Ci vorrebbe un po' di coerenza, qui si tratta di un avviso di garanzia che avrà il suo percorso giudiziario - afferma Ceriscioli in una nota - . Noi l'abbiamo fatto rispettando il lavoro dei magistrati perché hanno elementi che noi non possiamo conoscere quindi sicuramente agiscono in scienza e coscienza".

"A me - sottolinea Ceriscioli in merito alla mozione di sfiducia da parte di alcuni consiglieri d'opposizione - sembra una scelta politica quella di voler ingigantire questo fatto a tutti i costi e come dicevo di scarsissima coerenza: applicassero questi principi dove governano".

Il governatore si e' soffermato anche su altre due 'situazioni' finite nel mirino della Procura dorica. "Una gara al massimo ribasso diventata gara ad offerta economicamente piu' vantaggiosa- dice Ceriscioli-. Le motivazioni che hanno indotto a optare per questa scelta sono ineccepibili. Si e' scelta questa strada a seguito di una sentenza del Consiglio di Stato, prima di una singola sezione e poi a sezioni unificate, che sottolineava come per quel tipo di attivita' andavano fatte gare ad offerta economicamente piu' vantaggiosa per l'altissima incidenza di personale. Non modificando la gara avremmo aperto strade a tanti ricorsi. Poi la gara delle pulizie che e' ancora in corso. È arrivata, tra una notizia e l'altra, la sentenza del Tar che ha respinto i ricorsi contro quella gara difendendo dunque l'atto amministrativo regionale". Il numero uno di palazzo Raffaello dunque non ha riscontrato irregolarita', dal punto di vista amministrativo, nelle gare finite al centro dell'inchiesta giudiziaria. "Andando a guardare i quattro atti citati, sommariamente ma con soggetti competenti, nel contenuto degli atti, nella forma e nella scelta dello strumento non c'e' la risposta alle domande che ci facciamo- continua-. Evidentemente gli elementi stanno dentro altre sedi e non nelle carte che abbiamo finora visionato.

Gli atti amministrativi sono sostanzialmente a posto. Manteniamo un atteggiamento garantista. Io sono convinto del significato vero di un avviso di garanzia che non assomiglia ne' a un rinvio a giudizio ne' a una condanna di primo grado o definitiva. Ho sempre tenuto una certa distanza dai bandi pubblici perche' il ruolo politico va tenuto ben distinto da quello amministrativo".

 

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