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Politica Civitanova Marche

Il partito difende Costamagna: "si dimette per non tradire il suo mandato"

Il partito difende Costamagna: "si dimette per non tradire il suo mandato"

Da Maurizio Cionfrini (Segretario regionale Psi Marche),  Dario Conti (Presidente provinciale Psi Macerata), Giovanni Pierini (Vicesegretario provinciale Psi Macerata) e Francesco Mantella (Segretario Psi Civitanova Marche) riceviamo

Coerente con la migliore tradizione del Socialismo civitanovese, che ha determinato per decenni la crescita di Civitanova Marche, con l'azione di numerosi e non dimenticati sindaci (Corti, Sgarzoni, Marsili, Bertoni e Frinconi), Ivo Costamagna non ha voluto arrivare ad un voto del Consiglio comunale che sarebbe stato probabilmente positivo per lui, ma ha preferito dimettersi da presidente per non tradire il mandato ricevuto dagli elettori di centrosinistra.

Per motivi politici e non certo amministrativi, come ormai è chiaro a tutti, una parte della sua maggioranza  voleva addossare a lui colpe che non aveva e comunque gli aveva tolto la fiducia. Salvare la poltrona appellandosi al voto del centrodestra, seppur politicamente ed istituzionalmente legittimo, avrebbe fatto venir meno il ruolo che Costamagna ed i Socialisti hanno svolto dal 2010 ad oggi rispetto a questa maggioranza. Della stessa sono stati i fondatori, prima con una lunga campagna elettorale che ha preparato la candidatura Corvatta e con battaglie che in parte ancora continuano, che hanno trascinato Costamagna fino alle aule di tribunale per il caso Parentopoli e, attraverso la formazione della lista Uniti per cambiare, aveva dato corpo e sostanza al programma di un centrosinistra che tornava unito e vincente dopo venti anni.

Coerenza personale e politica imponeva che si prendesse atto che qualcuno aveva voluto dividere il centrosinistra assumendosene la responsabilità, che non c'era più spazio per confuse manovre che rischiavano di far passare Costamagna come chi tentava di salvare la poltrona. I civitanovesi devono saperlo, le responsabilità sono chiare, hanno nomi e cognomi, il centrosinistra è stato diviso per un calcolo politico che privilegia la costituzione di un gruppo che a nostro avviso poco ha a che vedere con gli interessi della povera gente e molto, invece, con quelli legittimi, ma trasversali e di tipo lobbistico.

La verità è figlia del tempo e stavolta sarà un tempo molto breve. Nei prossimi mesi tutto risulterà evidente e tutto apparirà più chiaro. Spiace dover constatare che Costamagna ha ragione anche quando dice al sindaco Corvatta di prendere consapevolezza che ormai è tardi per parlare ancora di riproposizione del centrosinistra che noi per primi volemmo nel 2012. Gismondi, Rossi, Rachiglia, Emili e Dolci hanno detto e scritto che quel centrosinistra non lo vogliono più, ma vogliono altro. Sappiamo cosa, sappiamo chi vogliono come candidato, ma questa è la realtà. Il sindaco ha preferito tentare di mediare e purtroppo di troppa mediazione si muore. Corvatta ha avuto la colpa di abbandonare progressivamente coloro che avevano determinato la sua elezione e non ha difeso quelli che tra l'altro erano i suoi veri amici e si erano dimostrati i migliori amministratori, ovunque siano stati chiamati a svolgere il loro ruolo. Anche le prossime elezioni provinciali confermeranno lacerazioni e divisioni nel centrosinistra civitanovese.

A questo punto si impone per chi vuole il bene della città l'impegno di cercare vie differenti. I cinque hanno la loro pseudo strategia politica. I socialisti ed Uniti per Civitanova (questa è la nuova denominazione che assumerà Uniti per cambiare dal mese di settembre in collegamento con le liste provinciali e regionali) hanno l'obbligo di restare coerenti. Bene ha fatto e anche qui ha tutto il nostro sostegno Costamagna nel dire che occorre voltare pagina e guardare ad un'alleanza ampia tra tutti i riformisti, così come esiste nel governo regionale e nazionale. E' l'unica alleanza che può trovare una sua coesione, legittimità politica e coerenza programmatica oltre che il collegamento con i livelli istituzionali superiori indispensabili nel prossimo futuro per avere i finanziamenti per governare qualsiasi città, in primo luogo una realtà complessa come Civitanova.

Occorre coraggio, lo chiediamo innanzitutto agli amici e compagni del Pd, ma non si può tergiversare oltre. Per il momento vogliamo tornare ad esprimere la nostra totale solidarietà ed il convinto plauso alle decisioni di Costamagna, sicuri che da capogruppo di Uniti per Civitanova, nei mesi che rimangono al termine della legislatura, continuerà a lavorare come ha sempre fatto per tutta la vita nell'interesse esclusivo della gente di Civitanova.

Picchio News
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