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Il ’68 e le sue contraddizioni a Tolentino stasera con Mario Capanna

Il ’68 e le sue contraddizioni a Tolentino stasera con Mario Capanna

Scriveva Pier Paolo Pasolini: “Avete facce di figli di papà. Buona razza non mente. Avete lo stesso occhio cattivo. Siete paurosi, incerti, disperati (benissimo) ma sapete anche come essere prepotenti, ricattatori e sicuri: prerogative piccolo borghesi, amici. Quando ieri a Valle Giulia avete fatto a botte coi poliziotti, io simpatizzavo coi poliziotti! Perché i poliziotti sono figli di poveri”.

I versi del Poeta Corsaro sugli scontri di Valle Giulia che all’epoca scatenarono dure repliche fra gli studenti, che si videro attaccati da un’intellettuale di sinistra e anticonformista, hanno continuato negli anni a suscitare numerosi interrogativi.

Sono parole utilizzate ogni volta pro o contro il movimento e dimostrando, così, che il Sessantotto ancora oggi resta una ferita aperta, lontana da facili interpretazioni, ricca di contraddizioni e utopie.

L’anno che, come pochi altri, ha segnato la seconda metà del Novecento torna d’attualità a Tolentino, dove questa sera si discuterà della storia dei sessantottini con Mario Capanna, uno dei principali leader del movimento.

L’incontro "Sessantotto e Oggi”organizzato dal Circolo Acli “L.Rocchi” presso cui si terrà la discussione, alle ore 21, ospiterà il politico e scrittore italiano, maggiore testimone dell’epoca.

capanna

Studente dell'Università Cattolica di Milano dal 1963, dopo essere stato ammesso al Collegio Augustinianum, studia filosofia e segue i corsi del professor Emanuele Severino.

Nel 1967 inizia la contestazione studentesca ed è espulso dall'Università Cattolica poco prima di laurearsi. Passa alla Statale, dove poi otterrà la laurea in filosofia, diventandone subito il leader studentesco principale. Coordinò le lotte che il Movimento Studentesco in tutta Italia, ed ebbe violenti scontri con le forze dell'ordine e soprattutto con i militanti dell'estrema destra: fu quasi linciato da giovani appartenenti al Movimento Sociale Italiano nel 1969.

L’attività politica e di contestazione va di pari passo con i tempi. E’ il 16 novembre 1967 e Capanna entra con in microfono in mano all’Università Cattolica per parlare agli studenti.

Dalla strada al Palazzo, nel 1976 Capanna aderisce, con il Movimento autonomo degli studenti di Milano, al Partito di Unità Proletaria per il Comunismo.

In seguito, dopo la scissione con la sinistra del Partito di Unità Proletaria per il Comunismo, confluirà con essa in Democrazia Proletaria, di cui fu il punto di riferimento mediatico e segretario nazionale dal 1984 fino al 27 giugno 1987, quando si dimise e la segreteria venne assegnata a Giovanni Russo Spena. Nelle liste di DP Capanna era diventato deputato europeo nel 1979 e deputato nazionale dal 1983 al 1987.

Nel 1989 aderì al gruppo misto della Camera dei deputati, e pochi mesi dopo partecipò alla nascita di un nuovo movimento politico italiano: i "Verdi Arcobaleno", formazione della sinistra ambientalista.

Inoltre, Capanna è stato anche consigliere regionale in Lombardia e comunale a Milano. Dopo l'inchiesta giudiziaria denominata Mani pulite, che praticamente spazzò via la cosiddetta Prima Repubblica, Capanna ha fatto fatica a trovare un partito politico che fosse stabilmente concorde con la sua ideologia.

Pur militando sempre in movimenti di sinistra, ha assunto una posizione che, al di là di una esperienza, avvenuta nelle elezioni politiche del 2001, può essere definita di indipendente di sinistra.

mario capanna a cagliari elisabetta messina mario capanna a cagliari
elisabetta messina

Sempre nel 2001, in occasione delle elezioni amministrative, Mario Capanna si è presentato come candidato sindaco per Città di Castello, suo comune di nascita, a capo di una coalizione formata da cinque liste civiche. Capanna raccolse solo 6.822 voti, insufficienti per arrivare almeno al ballottaggio, ed uscì al primo turno. In quell'occasione fu eletto sindaco al ballottaggio il candidato della coalizione dei partiti del centro sinistra.

Capanna è presidente della Fondazione dei Diritti Genetici, un organismo di ricerca e comunicazione sulle biotecnologie che opera dal 2002 come associazione scientifica e culturale indipendente, impegnata in attività di studio, informazione, progettazione sulle applicazioni e le diverse forme di impatto delle innovazioni biotecnologiche.

Sia l’associazione che Capanna sono stati al centro di numerose polemiche, accusati di aver usato, nelle campagne contro l'introduzione degli OGM in Italia, argomenti di dubbia validità scientifica. Tra queste la richiesta andata a buon fine, nel 2012, di distruggere l'ultimo campo sperimentale pubblico italiano con OGM, regolarmente autorizzato nel 1998, presso l'Università della Tuscia, nonostante la mobilitazione dei ricercatori.

Cosa fu il Sessantotto non è chiaro ancora oggi: per alcuni fu un momento di forti rivendicazioni e conquiste sociali, la lotta contro i padri-padrone, la liberazione sessuale e l’abolizione dei tabù privati e sociali; per altri solo un’illusione di un mondo migliore coltivata da quelli che vennero più volte definiti i “figli di papà”, la medio borghesia socialmente e economicamente garantita.

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