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Fusione Tolentino - Camporotondo, Comi detta le condizioni a Pezzanesi e lancia un ultimatum ai Cinque Comuni

Fusione Tolentino - Camporotondo, Comi detta le condizioni a Pezzanesi e lancia un ultimatum ai Cinque Comuni

Ieri sera il consiglio comunale di Tolentino si è riunito per aggiornare lo statuto comunale accogliendo le novità introdotte dalle leggi nazionali e regionali in materia di referendum e i suggerimenti proposti dai consiglieri. Sono stati infatti votati gli emendamenti a firma congiunta Pd (Prugni) e Cinque Stelle (Mercorelli).

Questo aggiornamento della carta costituzionale municipale apre alla possibilità di promuovere la consultazione dei cittadini su una scelta strategica come la fusione “per incorporazione” tra il comune di Tolentino e quello di Camporotondo. Le minoranze, e di queste tutti i consiglieri Pd, hanno votato le proposte di modifica.

Il nuovo statuto entrerà in vigore dopo un mese della sua pubblicazione e pertanto, verosimilmente, da maggio 2016. Solo da allora il sindaco di Tolentino potrà portare in consiglio la proposta di indizione del referendum.

"Il mese di aprile, tanto dura questa fase di transizione" ha detto in consiglio Francesco Comi (Pd) "sarà utile per confrontarci nella città sui contenuti della proposta referendaria, ovvero sui vantaggi e le opportunità dell’eventuale incorporazione tra i due comuni. Il giudizio del Pd nel merito della vicenda, fin da principio, è sempre stato lo stesso.

Credo pertanto utile formalizzarlo in modo chiaro e trasparente: il processo di aggregazione tra i Comuni è oramai ineludibile per qualificare e conservare un’offerta di servizi adeguata a bisogni crescenti e a risorse decrescenti. Ne parliamo, invano, con buoni propositi e studi di fattibilità, da troppo tempo. La prima legge risale al 1990.

L’aggregazione ideale per i comuni del territorio: il processo di aggregazione più naturale e giusto dovrebbe essere quello tra piccoli comuni contigui, con omogeneità di territorio, di servizi e bisogni. Nel nostro caso, il processo di aggregazione più opportuno e utile dovrebbe pertanto essere quello tra Caldarola, Belforte, Serrapetrona, Cessapalombo, Camporotondo.

Questa proposta però" ha affermato Comi "non è matura. Dai comuni limitrofi arrivano segnali di disponibilità ma siamo ancora lontani da un reale processo di aggregazione. Prevalgono diffidenze e conservatorismi. Certamente nei prossimi giorni approfondiremo questo tema confrontandoci con tutti loro.

Il sindaco del comune di Camporotondo ha avuto il merito di passare dalle buone intenzioni ai fatti ed avanzare una proposta concreta di aggregazione lamentando che gli altri comuni sono fermi e per nulla intenzionati ad aggregarsi. Se i comuni limitrofi (Caldarola, Belforte, Cessapalombo, Serrapetrona) volessero presentare in questo mese una proposta seria di fusione noi sosterremo la loro iniziativa. Se al contrario questa volontà non emergerà non potremo non valutare seriamente la proposta di incorporazione del comune di Camporotondo in quello di Tolentino considerato che il governo premia con risorse concrete e limitate nel tempo i comuni che hanno il coraggio di promuovere processi di fusione".

Comi ha poi puntato l'attenzione sull’interesse dei cittadini di Tolentino. "A tutt’oggi la proposta di incorporazione del comune di Camporotondo con il nostro comune ci viene offerta e motivata solo ed esclusivamente con argomentazioni di natura economico finanziaria, ovvero con la prospettiva di poter attingere a circa 2 milioni di euro annui (il condizionale è d’obbligo visto che le incognite sono numerosissime). Mancano ancora all’appello alcuni elementi essenziali: un progetto di riorganizzazione comune di alcuni servizi essenziali (sociali, scolastici, demografici, trasporto, tributari, ecc) che dovremo estendere agli eventuali futuri nuovi cittadini; i costi reali di tale riorganizzazione; i progetti cui finalizzare le risorse che potrebbero arrivare a Tolentino dal prossimo anno.

La soluzione che il Sindaco vorrà proporre per risolvere questi problemi non è indifferente. Siamo pronti a raccogliere l’appello del sindaco a votare la proposta ma a condizione che vengano affrontati questi temi con il consiglio comunale. Abbiamo un mese di tempo per parlarne e trovare le soluzioni.

Il nostro unico timore" ha concluso Comi "è che il sindaco, dopo aver incassato la nostra fiducia attraverso la solita e facile retorica di perseguire l’interesse generale, poi possa invece distrarsi e  perseguire solo un interesse particolare: il suo. Le risorse che ricaveremo non vanno sprecate per fare campagna elettorale da gennaio a giugno ma vincolate a progetti strategici per la città".

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