In una fase così delicata della riforma sanitaria, ove cittadini e comunità intere, compresa la nostra, temono per la sopravvivenza dei loro ospedali e dei vari punti di Primo Intervento, crediamo che i rapporti dei vertici Asur con i territori, debbano essere solo istituzionali ed avvenire nelle sedi deputate.
Le progettualità , le problematiche e le soluzioni in materia di sanità dovrebbero a nostro avviso essere condivise ed approfondite solo con chi rappresenta in questo momento l'intera collettività, ovvero affrontate in incontri alla presenza di tutti i rappresentanti delle varie categorie lavorative coinvolte,degli operatori e dei cittadini .
Chiediamo quindi equilibrio, prudenza, trasparenza ed un confronto equidistante.
Rivolgiamo quindi un invito al dottor Alessandro Maccioni, nuovo Direttore Area Vasta 3, ad evitare qualsivoglia strumentalizzazione, per non apparire come organo terzo del PD in materia di sanità.
A tal fine non ci sembra quindi opportuna la partecipazione dei vertici Asur ad un incontro che si terrebbe, per quanto è dato sapere e salvo smentite, la prossima settimana a Tolentino con la sola direzione provinciale del PD.
Chiediamo anche al DR. Maccioni i criteri, il metodo adottato e le motivazioni in base ai quali con determina 1267 del 13 .11.2015 ha costituito un tavolo tecnico per la valutazione dei processi di allocazione delle risorse e monitoraggio degli obiettivi, ove risulta inserito il responsabile regionale sanità del PD Marche.
Ciò al di là di ogni considerazione sulla competenza e professionalità dei singoli membri, che non è in discussione, ma solo in una ottica di opportunità e di scelte .
Precisiamo infatti che tale tavolo tecnico,definito organismo strategico a supporto dell'azione direzionale, a quanto si legge in delibera, ha compiti importantissimi e molto delicati, quali quelli consultivi sui processi di richiesta, allocazione e consumo delle risorse umane /economiche e di dotazione tecniche fra le varie strutture operative su tutto il territorio.
Ribadiamo che la sanità è di tutti e che le scelte da oggi fino al 31 dicembre e nel futuro dovrebbero essere partecipate in un percorso che indichi cosa si può fare e cosa correggere per garantire servizi socio sanitari funzionali ed efficienti e realmente rispondenti ai bisogni dei vari territori locali .
Il buongoverno tanto decantato, il cambio di passo, presuppongono questo
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