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Fiducia o no a Draghi? I 5 Stelle spaccati: Emiliozzi e Mercorelli, le due diverse anime del Movimento

Fiducia o no a Draghi? I 5 Stelle spaccati: Emiliozzi e Mercorelli, le due diverse anime del Movimento

Alta fibrillazione nel Movimento Cinque Stelle, diviso tra le varie correnti interne riguardo un possibile appoggio al Governo Draghi, in procinto di nascere a seguito delle dimissioni dell'ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte. 

Il dibattito interno è piuttosto acceso, e vede l'ala vicina alle posizioni di Alessandro Di Battista favorevole a un "no secco" verso il nuovo esecutivo guidato dall'ex presidente della Bce.

Per avere un quadro chiaro su quanto sta avvenendo e per fotografare l'asimmetria delle posizioni presenti in seno ai Cinque Stelle abbiamo intervistato i due più illustri esponenti maceratesi pentastellati: Mirella Emiliozzi, deputata nonché facilitatrice regionale per le relazioni esterne del Movimento Cinque Stelle e Gian Mario Mercorelli, consigliere comunale di Tolentino ed ex candidato governatore alle ultime elezioni Regionali. 

1) Nelle ultime ore Beppe Grillo ha congelato il voto su Rousseau. Siete d’accordo con questa scelta?

Emiliozzi: "Sì, sono d’accordo con la decisione di aspettare a proporre il voto agli iscritti, perché prima di compiere qualsiasi scelta bisogna capirne i presupposti. Non si può scegliere, se non si conoscono le opzioni. Siccome il contesto è cambiato, è necessario sapere che programma propone Draghi prima di poter scegliere. Questa scelta, infatti, non è solo del Movimento 5 Stelle, ma incide sulla vita di 60 milioni di italiani: deve essere una scelta informata"

Mercorelli: "Non mi sembra serio cambiare le carte in tavola repentinamente, sebbene la scelta sia scaturita a seguito dell'intervento di una persona che comunque rispetto molto come Beppe Grillo. Credo che sia forse la prima volta in cui non mi trovo d'accordo con la sua linea. Gli ho sempre riconosciuto un'incredibile lungimiranza, ma non in questo caso. È rimasto fuori per tanti anni, il polso della situazione del Movimento l'ha un pò perso"

2) Qual è la sua posizione in merito a un appoggio del Movimento Cinque Stelle al Governo Draghi? 

Emiliozzi: "Coerentemente con la mia storia, io lavoro con chi si mostra disponibile a portare avanti un programma che ha come punto di partenza e di arrivo la persona. Se Mario Draghi riuscirà a innescare e a interpretare una vera e propria rivoluzione umana avrà tutto il mio sostegno. Piuttosto che temi tecnici vorrei sentire un discorso alto e nobile in cui al centro ci sono le persone e i loro bisogni, non la necessità di far quadrare i conti e basta. Spero che Draghi arrivi in Parlamento con una proposta concreta per portare benessere ai cittadini, non con il bilancio dell’Italia da far quadrare 'Whatever It Takes'.

Mercorelli: "Sono per il non appoggio al Governo Draghi. Bisognerebbe farsi una domanda: chi lo ha chiamato? Per far parte delle consultazioni bisognerebbe essere esponente di una forza politica. Draghi di chi è esponente? Di nessuno. Si tratta di una proceduta scorretta a livello istituzionale, anche Mattarella ha sbagliato a procedere in questa direzione. Che cosa vuole fare Draghi? Ancora non lo sappiamo, ancora non si conosce nessuno dei suoi punti programmatici. La sua storia racconta tutt'altro rispetto a quella del Movimento Cinque Stelle: ha poi avuto l'illuminazione? Può darsi, ma me lo deve dimostrare". 

3) A proposito di preferenze, è d’accordo nell’inserire tra le possibili risposte del probabile referendum su Rousseau l’opzione di astensione?

Mercorelli: "Non vedo perché essere contrari, sottoscrivo in questo senso quanto dichiarato da Alessandro Di Battista quando ha affermato che, fino a prova contraria, questa sia una delle possibilità. Anzi, personalmente propenderei per l'astensione, o per il no" 

Emiliozzi: "No, l’astensione non può essere un’opzione. Siamo davanti a una scelta di campo: una direzione o l’altra".

Domanda per il solo consigliere Mercorelli - Nel caso in cui vincesse il sì al referendum lei rimarrebbe comunque nel Movimento Cinque Stelle? 

Mercorelli: "Onestamente non so cosa farei, di certo mi sentirei di stare a galla in un'acqua troppo torbida, in cui non vorrei stare" 

Domanda per la sola onorevole Emiliozzi - Considera fondamentale per un eventuale appoggio a Draghi l’inserimento di uno o più esponenti del Movimento Cinque Stelle nella squadra dei ministri?

Emiliozzi: "E’ indispensabile che questo sia un governo politico nel senso più alto del termine, cioè che abbia un programma e un’idea di fondo coerenti con un valore: il benessere dei cittadini. Gli esecutori materiali vengono dopo, prima i percettori".

5) Cosa ne pensa delle esternazioni fatte negli ultimi giorni da Alessandro Di Battista, fortemente contrario ad un appoggio del Movimento a Draghi?

Emiliozzi: "Chiunque parli aprioristicamente, senza conoscere a fondo quale sarà la proposta che ascolteremo da Mario Draghi, non fa un buon servizio al Paese.  

Mercorelli: "Secondo me Di Battista non sbaglia nulla, esprime semplicemente la sua opinione. Il Movimento ha già un suo programma politico e non ha bisogno di trovare punti di convergenza con, ad esempio, Forza Italia. In passato è stata stretta un'alleanza di governo con la Lega così come con il Pd, ma basata su un patto in cui si sono stabiliti dei punti comuni, come si prevede in un sistema democratico come il nostro". 

6) Come giudica l’apertura di Giuseppe Conte al Movimento? Secondo lei potrebbe essere una risorsa anche in futuro, lo vedrebbe come leader pentastellato?

Emiliozzi: "Giuseppe Conte, per tutta la durata del suo incarico a capo del governo, ha incarnato il comune sentire che sta alla base del M5S: onestà, rispetto per le persone, tutela della salute dei cittadini e cura per il bene del Paese, qualità che ha dimostrato anche ai tavoli Europei, dove è riuscito a ottenere il Recovery Fund per il rilancio economico e anche un ruolo di primo piano per l’Italia, restituendole la dignità. Giuseppe Conte è una risorsa non solo per il Movimento 5 Stelle, ma per tutti gli italiani".

Mercorelli: "Trovo che il Governo Conte Bis abbia fatto cose eccezionali. Giuseppe Conte è stato il miglior presidente del Consiglio degli ultimi 30 anni, a mani basse. Per competenza, eleganza ed istituzionalità. In questo senso, il suo ruolo nel Movimento in futuro può essere complementare a quello di Alessandro Di Battista. Il primo potrebbe essere un candidato presidente del Consiglio, mentre Di Battista il capo politico. Di Maio? Credo che non sia ancora sufficientemente maturo, forse si è troppo abituato al ruolo di parlamentare avendolo fatto per 10 anni. Lo stimo, ma temo che si possa essere un pò seduto su questo ruolo". 

 

 

 

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