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Elezioni Provinciali, fra 'no comment' e molti dubbi. “Lavorare insieme per il bene di tutti”

Elezioni Provinciali, fra 'no comment' e molti dubbi. “Lavorare insieme per il bene di tutti”

Sono 719 in tutto gli elettori che in questo momento - fino alle ore 20 – si stanno recando presso il Palazzo della Provincia di Macerata per eleggere il prossimo successore del presidente uscente Antonio Pettinari. Votazioni, lo ricordiamo, cosiddette di “secondo grado”, che chiamano in causa, cioè, solamente i sindaci (55) e i consiglieri comunali (664).

Restano esclusi i cittadini, poiché il voto espresso in rappresentanza da ogni amministratore avrà un peso diverso a seconda della grandezza del proprio Comune di riferimento. I candidati alla poltrona, Sandro Parcaroli (Lega) e Mariano Calamita (PD) – già rispettivamente sindaci di Macerata e Appignano – attendono l’esito finale di queste elezioni, ufficiale solo dopo lo spoglio che verrà effettuato nella giornata di domani 19 dicembre.

«Spero partecipino tutti quanti a queste votazioni – ha commentato Parcaroli fuori le urne - Io ho intenzione di proporre l’unione del territorio e di tutti i sindaci, sia di destra e sia sinistra: bisogna lavorare insieme per il bene comune, perché abbiamo nel futuro tante variabili importanti da affrontare. È importante anche ridare slancio all’economia, e i prossimi quattro anni saranno decisivi per tutti i Comuni della Provincia».

«Auspico un’importante partecipazione  di tutti i consiglieri comunali – ha dichiarato il sindaco Calamita - Avere rappresentatività oggi vuol dire governare bene domani. E ciascuno con il proprio ruolo assegnato, dovrà farlo per il bene di tutti. In questo genere di elezioni è importante che ci sia cooperazione fra le parti. Gli ultimi anni del presidente Pettinari sono stati molto influenzati dalla pandemia, così come il lavoro di noi amministratori. A livello provinciale dovremmo riprendere in mano i progetti rimasti in sospeso e portarli a termine, come quello legato alla gestione dei rifiuti».

Fra i sindaci e i consiglieri accorsi per esprimere il proprio voto circolano molte perplessità sul sistema elettivo scelto per l’occasione. «Io sono per le elezioni democratiche – afferma una delle consigliere comunali in coda – e quindi anche i cittadini avevano diritto di esprimere le proprie preferenze. Altrimenti così si declassa il ruolo e l’importanza stessa della Provincia, che ha già compiti istituzionali molto ristretti e marginali».

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