Delocalizzazione scuola a Cingoli, insorge il PD: "Cosa resterebbe del poco commercio di prossimità che resiste allontanando gli studenti?"
Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa di Raffaele Consalvi, segretario del Circolo PD di Cingoli
"Leggo dalla stampa con un certo stupore sulla scelta dell’area in zona Cerquatti per la collocazione del nuovo Alberghiero e Pedagogico-Linguistico. La realizzazione del nuovo edificio per l’istruzione secondaria superiore, che ospiterà sia l’Istituto Professionale Alberghiero, sia i Licei Linguistico e Socio-Pedagogico, rappresenta un'occasione unica per Cingoli, il maggiore investimento pubblico del dopoguerra, dopo la diga di Castreccioni, il più grande edificio civile della Città, 10.000 metri quadrati, oltre 30.000 metri cubi.
Il PD di Cingoli con molta chiarezza non può che esprimere la soddisfazione per un finanziamento di 14,5 milioni di euro a totale carico dello Stato, a dimostrazione che le varie sollecitazioni fatte ai nostri rappresentanti nel governo regionale hanno trovato un’ampia soddisfazione. Ma con altrettanta chiarezza siamo contrari che i due istituti superiori lascino il centro storico.
Quando nel 1990 fu istituito l’istituto alberghiero (e credo di aver dato un grosso contributo per portarlo a Cingoli) avevamo presenti due concetti chiari: il primo far nascere nella nostra città una scuola d’eccellenza, il secondo l’indotto economico che poteva generare nel centro storico. Portarla fuori, con tutti gli alunni trasportati, comporta che per novi mesi l’anno, il centro diventerà il deserto dei tartari. Chi fatto questa scelta, improvvida e arrogante, dirà che il decreto di finanziamento parla di una nuova costruzione e non di adeguamento sismico perciò la scelta era quasi obbligata.
Noi crediamo che le diciture dei decreti, se c’è un rapporto di collaborazione tra le varie istituzioni, si possano cambiare; non a caso nel provvedimento che finanzia le scuole (ordinanza 33 dell’11 Luglio 2017 ) 31 sono nuove costruzioni mentre 7 adeguamenti. Questo dimostra che non dobbiamo immolarci per forza solo sul nuovo.
Un errore clamoroso, come quello di collocare la scuola in una zona non idonea, anche dal punto di vista climatico e paesaggistico, in un luogo freddo ed isolato, lontano dal centro urbano, verrebbe pagato dalla città per i prossimi 50, 100 anni, in termini di impatto paesaggistico ambientale, di consumo di suolo, di perdita di indotto economico. Per anni si è avuto uno studentato in un ex albergo fuori città, mentre la scuola era in centro. Ora, che si è appena ultimato uno studentato moderno ed accogliente in centro storico, pagato per oltre 2 milioni di Euro dalla Regione, si pensa di portare la scuola in campagna.
L’insieme delle due scuole secondarie superiori rappresenta la maggiore attività economica del centro urbano, in termini di addetti e di frequentatori. La micro-economia del centro storico dipende totalmente da questa presenza, quel minimo di vitalità che ancora sussiste a Cingoli . Cosa resterebbe del poco commercio di prossimità che resiste ancora a Cingoli allontanando 1000 studenti che ogni giorno frequentano bar, edicole, cartolerie e quant'altro oltre a professori ed impiegati?
Inoltre, qualcuno si chiede cosa ne sarà, una volta trasferite le scuole, dei 5 grandi edifici, alcuni anche di valore monumentale e perlopiù recentemente restaurati, che oggi le ospitano? Sarebbero inevitabilmente condannati ad un veloce degrado, stante la impossibilità di trovare funzioni alternative, con ulteriore danno per la dignità e la appetibilità del centro storico.
Sostituendo l’edificio della scuola elementare con un nuovo fabbricato moderno, antisismico e molto più ampio, riportando al patrimonio comunale l’ex Balcone delle Marche, occupando il cortile che corrisponde alla ex chiesa di S.Agostino, come da studio di fattibilità a suo tempo elaborato dalla stessa Amministrazione, con altro edificio di nuova costruzione, adeguando sismicamente sia il Palazzo Mucciolanti, sia l’ex Convento di S.Agostino, edifici che peraltro hanno ben resistito agli eventi sismici, come pure il Palazzo Cima, si potrebbe avere un campus scolastico diffuso nel centro storico, dotato di tutti i servizi necessari, sicuro, idoneo, ampio a sufficienza, vicinissimo ai due studentati.
Perciò invitiamo tutti a fermarsi e riflettere perché come diceva quel vecchio proverbio cinese, se hai un problema non guardare il dito ma guarda la luna."
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