Vince Civitanova: i commessi protestano contro l'apertura del lunedì dell'Angelo
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Alberto Mobili di Vince Civitanova, una lettera aperta sullo stato lavorativo dei commessi degli esercizi della città:
"Anche noi commessi e commesse abbiamo diritto a stare a casa con le nostre famiglie per godere delle festività. Per l'ennesima volta siamo qui a denunciare il nostro malcontento perchè dopo il 26 dicembre ora saremo costretti a lavorare il giorno di Pasquetta. In questi anni si parla sempre di famiglia e della sua importanza, ma ci si dimentica di dire che forse è importante solo per banchieri, industriali, operai, dipendenti comunali, dipendenti di uffici privati, ma forse non vale per noi dipendenti del commercio che siamo obbligati a lavorare tutte le festività, anche se la legge dice il contrario (o per lo meno non tutte, ma solo 6 su 12), vedi i vari Santo Stefano, Pasquetta, 15 Agosto, il Primo maggio (che viene definito la "festa del lavoratore"), concedendoci solo Natale e Capodanno.
La domanda è, perché il Veneto e il Friuli Venezia Giulia hanno preso posizione contro queste aperture scellerate? Perché il Friuli Venezia Giulia ha obbligato gli esercizi commerciale a tenere le serrande chiuse le festività, costringendoli a multe salate se non aderivano? Come da articolo del Messaggero Veneto del 30/09/2016
Chiediamo che anche la Regione Marche e il Comune prendano una posizione seria ed importante visto che si parla tanto di Famiglia, ma in realtà così non è, e la sola lista civica Vince Civitanova si è espressa favorevolmente sulla chiusura. Che fine ha fatto la legge regionale che parlava della chiusura durante le festività, almeno per "le feste comandante".
Ora chiediamo al Presidente della Regione e al Sindaco di Civitanova Marche, a chi dobbiamo lasciare i nostri figli durante le festività (in cui noi siamo costretti a lavorare, anche perché se ci rifiutiamo incorriamo in sanzioni e licenziamenti, a voglia di dire il contrario, provare per credere) visto che gli asili e le scuole sono chiuse? Perché non si multano gli esercizi commerciali che tengono aperto oltre le 6 festività?
Quello che ormai è diventato ridicolo, è il paragonare i commessi (sfruttati e in alcuni casi senza percepire la maggiorazione in busta paga per la festa) ai lavori socialmente utili, come le forze dell'ordine, infermieri, dottori, ristorazione etc..
Perché si può andare a fare la spesa la domenica, ma non posso andare a fare un certificato in comune o in altro ente statale?
Perché vado a comprare durante le feste, ma non posso fare un esame clinico?
A questo punto, visto che ormai fare la spesa alla domenica e durante le feste viene visto come un servizio dato alla collettività, perché anche il fare un certificato inps, una pratica in regione, una pratica in comune, una tessera sanitaria non lo è?
P.S. Noi non chiediamo di "non" lavorare, ma chiediamo solamente di darci la possibilità di passare le festività a casa con i nostri figli e i nostri cari. Non crediamo di chiedere la luna, ma la libertà di vivere la nostra vita.
Siamo delusi dalle Istituzioni che non ci tutelano se non durante la campagna elettorale (vedi Civitanova) per poi non rispettare quanto detto.
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