Civitanova, Ghio: "Inadeguatezza della attuale maggioranza. Così le aspettative dei cittadini non si rispettano"
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma di Stefano Ghio (Civici) e Pier Paolo Rossi (Civitanova Cambia)
La querelle tra Centioni ed il Sindaco Ciarapica la dice lunga sulla inadeguatezza amministrativa e politica della attuale maggioranza di Governo. Non si rispettano i ruoli, non si rispettano le “promesse”, non si rispettano le aspettative di quei cittadini che hanno creduto nelle millantate novità di cui avrebbe dovuto essere portatrice la coalizione a sostegno di Ciarapica.
I primi commenti che si ascoltano involontariamente nei bar o nei luoghi di aggregazione si sostanziano nel “ma questi è peggio de quelli de prima”, e pensiamo che la voce popolare che si sta diffondendo abbia un fondamento di verità.
I primi cento giorni di governo saranno ricordati per le distanze prese dai tre consiglieri di maggioranza Marzetti, Garbuglia e Perugini, saranno ricordate per i distinguo di Costamagna (sostenitore dell’ultima ora) che chiede un controllo sulle partecipate non fidandosi degli amministratori nominati e per le dimissioni dalla presidenza dell’Azienda Teatri e, ancor più grave, da Vince Civitanova di Centioni.
I primi cento giorni saranno ricordati anche per la recrudescenza dei piccoli reati contro la proprietà, per l’aumento della presenza dei Rom, e quindi per la manifestata inefficienza dell’amministrazione in tema di sicurezza rispetto alle roboanti promesse elettorali che evidentemente non potevano essere mantenute.
I primi cento giorni saranno ricordati anche per il mancato rispetto delle norme sulle pari opportunità per le deleghe assessorili, per il quale a giorni verrà notificato un ricorso al Tar, e per il mancato rispetto dei principi di contenimento della spesa pubblica rispetto alla composizione numerica dei CDA di ATAC e CIVITA.S.
Quest’ultimo aspetto, per l’esposto sottoscritto da Stefano Ghio e Pier Paolo Rossi, sarà vagliato dalla Procura della Corte dei Conti Marche.
La Corte di Conti viene chiamata a verificare se, ad esempio, la CIVITA.S, il cui Cda nel 2015 ha prodotto solo 5 delibere, e nel primo semestre del 2016 appena 6 delibere (dati disponibili sul sito istituzionale), il cui scopo sociale è solo quello di gestire parcheggi e riscuotere tributi ed i cui ricavi sono di appena 832.062,15 euro (ultimo bilancio disponibile nel sito istituzionale), avesse proprio la necessità di un CDA di tre componenti piuttosto che di un amministratore unico; è chiamata a verificare se l’ATAC, già storicamente amministrata da un Cda di 3 componenti, avesse effettivamente la necessità di un Cda di 5 elementi.
Infatti la scelta, evidentemente politica, di Ciarapica avrebbe dovuto essere comparata con la esigenza di contenimento dei costi prevista del D.lgvo 100/2017 approvato nel giugno del 2017, principio comunque previsto anche precedentemente nell’ordinamento che disciplina la materia delle società partecipate.
Il contenimento dei costi della politica riguarda ciascun cittadino perché quei costi vengono pagati con le nostre tasse e non perseguirlo, prima che una violazione di legge (argomento che dovrà essere verificato da chi gli compete), significa tradire coloro che ti hanno consentito di gestire il denaro pubblico.
E’ triste constatare l’ennesimo fallimento della politica che ha nuovamente confermato, anche a chi aveva ancora una piccola speranza, che non ci si può più fidare.
In tale triste contesto la speranza di migliorare non ci viene meno ed è per questo che abbiamo chiesto la lettura degli atti delle Commissioni di indagine della precedente consigliatura. E abbiamo iniziato a produrre interrogazioni e mozioni dai contenuti sostanziali.
E’ stata depositata una interrogazione sull’intendimento della Giunta in merito alla predisposizione dell’appalto sulle mense scolastiche, in scadenza il prossimo gennaio, per accelerare un processo che sembra ancora in standby nonostante i tempi stretti; abbiamo presentato un mozione sul gioco d’azzardo (della quale però la stampa non ha ancora riferito ai suoi lettori) e la settimana prossima presenteremo una mozione contenente il regolamento di polizia urbana quello strumento necessario per rendere operativa la legge “Minniti” .
Siamo convinti che una opposizione seria oltre a controllare e stigmatizzare la cattiva gestione amministrativa debba comunque produrre atti utili alla collettività perché chi è eletto non deve solo correre dietro il consenso ma fare un servizio alla comunità nella speranza che tale atteggiamento diventi virale".
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