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Politica Camerino

Camerino, una proposta per lo sviluppo economico dell’area montana

Camerino, una proposta per lo sviluppo economico dell’area montana

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa a firma del gruppo consiliare di minoranza di Camerino

Gli eventi sismici del 2016 stanno mettendo in ginocchio l’economia e il popolamento della zona montana. Visti i problemi che il Paese, anche causa le condizioni climatiche, sta vivendo non crediamo che la soluzione sia l’abbandono e il depauperamento della zona montana.

Siamo convinti che solo attraverso un completo ripensamento dell’economia montana si possa tornare ad una stagione di sviluppo e prosperità, per Camerino e per tutta la zona montana.

Finora le amministrazioni locali si sono mosse con scelte, in qualche caso anche disastrose per il futuro, condizionate dall’emergenza: manca un piano organico sia a livello di Città, sia a livello di unione montana, sia a livello di area; Le diverse appartenenze politiche delle amministrazioni hanno condizionato le scelte in maniera peggiorativa in quanto, più che cercare soluzioni, si è pensato di addossare colpe, in una sorta di novello gioco dell’uomo nero.

La linea del Piave della zona montana sono stati tre istituzioni che, probabilmente, ci hanno salvato da guai peggiori: trasporti, sanità, cultura. CONTRAM, Ospedale di Camerino e Scuole hanno permesso che, anche nei giorni immediatamente successivi il terremoto, ci fosse un minimo di vita normale. Non a caso in questi tre settori furono fatte, nel passato, scelte lungimiranti.

Ma il vero cuore pulsante del ritorno alla normalità è stato ed è UNICAM, che ha gli strumenti e le capacità per essere una delle leve più importanti per una ripresa economica; Il futuro di Camerino in particolare, ma di tutta la zona montana è intrinsecamente legato ad UNICAM. Gli importanti investimenti in corso per sostenere il settore del commercio, investimenti dovuti, rischiano di essere un palliativo e di non portare gli effetti sperati limitandosi a ragionare con i meccanismi tradizionali delle economie locali.

Pensiamo che occorra muoversi lungo tre direttrici:

  1. Agroalimentare
  2. Cultura e beni culturali
  3. Start-up, che si ricollega anche ai punti precedenti.

Innanzitutto un progetto chiaro per il centro storico. Molte attività ed istituzioni non ritorneranno sicuramente, in quanto hanno trovato allocazioni dignitose, se non migliori. Molti edifici, per ragioni statiche e di sicurezza andranno abbattuti anche per far posto a vie di fuga; alcuni sono recuperabili ma avranno giocoforza destinazioni diverse, vedi ex ospedale che era stato destinato, in parte a casa di riposo. Senza un piano strategico preciso non si va da nessuna parte: di idee ne sono state proposte molte: chi amministra, o ci amministrerà nei prossimi anni avrà l’onore e l’onere di prendere decisioni fondamentali per il futuro.

  1. Agroalimentare

La dieta mediterranea è uno stile di vita riconosciuto a livello mondiale: nella zona montana ci sono molti produttori di qualità che stentano ad essere sul mercato in quanto non opportunamente supportati. UNICAM può dare un valido supporto scientifico per migliorare e indirizzare le produzioni e tramite i suoi spin-off creare siti web per inserirsi nel mercato globale; per essere però competitivi sul mercato globale occorre essere riconoscibili, come si dice oggi occorre un “Brand”. Se non erro l’Unione montana di Camerino ne dispone già di uno: Marca di Camerino. Credo sia doveroso creare un tavolo di lavoro a cui partecipino tutti gli attori per cogliere queste opportunità

  

  1. Cultura e Beni culturali

Se ne è sempre parlato molto, ma si è sempre fatto molto poco. Credo che l’esempio da seguire sia quello dell’Amministrazione Gianella che, con lungimiranza aveva portata alla ribalta nazionale il periodo del ‘400 nell’alta marca. Il terremoto del 2016 ci costringe a ripensare l’assetto del Centro storico. Il palazzo del tribunale andrà sicuramente abbattuto, anzi ci chiediamo perché non ancora è stato fatto; caserma dei carabinieri e carcere non rientreranno sicuramente nel centro. Si può creare, attorno alla chiesa di San Francesco un polo museale interattivo, ricordiamo il festival dell’arte elettronica, all’avanguardia in Italia.

  1. Start – up

Abbiamo la fortuna di avere in UNICAM un eccellente Università, riconosciuta a livello internazionale. Non credo che le baruffe su inviti o meno a presenziare all’inaugurazione siano utili a costruire un futuro. Occorre definire un piano organico e sinergico di sviluppo tra Amministrazioni locali, Camerino-Castelraimondo-Matelica-San Severino, e UNICAM per individuare risorse luoghi e progetti. Quanto ai luoghi le ex-casermette, baricentriche a Camerino, Castelraimondo, Pioraco, Matelica, San Severino, possono essere sicuramente finalizzate a questo scopo.

 

Riteniamo queste aree prioritarie e su ciascuno dei tre argomenti apriremo dibattiti e presenteremo proposte sempre più incisive.

 

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