Riceviamo e pubblichiamo dal consigliere comunale di Camerino, Pietro Tapanelli
Domani si svolgerà a Camerino un consiglio comunale aperto. Un consiglio avente ad oggetto un generico argomento SAE e alloggi invenduti in sostituzione delle SAE. Un consiglio “aperto” che non è stato concordato con alcun capogruppo e che, al di là del regolamento, avrebbe dovuto, in fase preparatoria, coinvolgere i consiglieri per indirizzare almeno la discussione. Invece, come al solito, si va a fari spenti nella notte di un post sisma che non sembra vedere alcuna luce. Nessun coinvolgimento delle minoranze, con il sospetto che, a due anni dal sisma e con uno “zero virgola” di SAE consegnate alla popolazione, ci troveremo di fronte ad una messinscena degna di “aspettando Godot”. Se si vuol individuare il colpevole dei pietosi ritardi, non serve un consiglio comunale autoassolutorio. Se, invece, si vuol fare chiarezza sullo stato dell’arte, è comunque troppo tardi e ci sono interrogazioni depositate a cui, necessariamente, dovrà essere data risposta. Ancora una volta tertium non datur. Ancora una volta assistiamo ad una nuova operazione “facite ammuina” targata Federico Cafiero da Camerino, dove tutti chilli che stanno a prora vanno a poppa e chilli che stanno; a poppa vanno; a prora. Traduzione: fumo negli occhi. Gli alabardieri della maggioranza tuoneranno il solito “ah, questi della minoranza stanno sempre a criticare”. Ciak si gira.
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