Acquaroli: "Nelle Marche il 50% dei contagiati è vaccinato. La preoccupazione c'è"
"La preoccupazione c'è, anche in virtù delle stagioni passate. Tendo a non sottovalutare nulla e cerco di vedere oggettivamente l'andamento del numero dei positivi, l'impatto del numero dei positivi sulle strutture ospedaliere, la crescita delle terapie intensive e la crescita dell'area medica. Tengo, però, anche sotto stretta osservazione la crescita del numero di positivi vaccinati rispetto a quelli non vaccinati". Così il presidente della regione Marche Francesco Acquaroli, a margine della conferenza stampa sui dati del turismo (leggi qui), ha risposto alle domande dei giornalisti sull'andamento del contagio da Covid-19.
"La pandemia è una situazione completamente nuova per tutti, che spesso ci ha smentito da un momento all'altro - ha aggiunto Acquaroli -. Il vaccino ha avuto un impatto molto positivo, tutti noi dobbiamo riconoscerlo. Detto questo, quanto il vaccino protegge, per quanto tempo e in quale maniera? Bisogna scoprirlo. Ogni mattina vado a leggere i dati e quando, qualche settimana fa, avevo il 15% dei positivi vaccinati ero più tranquillo rispetto ad oggi, con la percentuale salita al 50%. Questo non significa che discuto il vaccino, però resto che dell'opinione che i dati vadano letti scevri da condizionamenti e appartenenze a teorie specifiche perchè altrimenti rischiamo di farci condizionare".
"Vaccinazioni per i più giovani? Per i minorenni saranno i genitori a scegliere, si tratta di un tema la cui delicatezza conosciamo bene. Non spetta alla politica dire se sia necessario farlo, ma alla scienza. Oggi c'è una discussione in essere, mi sembra che l'indirizzo del Governo sia chiaro. In un sistema volontario, però, poi la scelta ricade sul singolo" puntualizza il governatore.
"Per convincere i non vaccinati, bisogna portare dati scientifici con precisi riferimenti che, credo, possano essere molto più utili rispetto a un'ondata di atteggiamenti che dividono l'Italia. La percentuale di persone non vaccinate con seconda dose è oltre il 20% della popolazione totale nelle Marche. Non si tratta di un numero basso, quindi credo che non dobbiamo irrigidirci" conclude il presidente.
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