"A Civitanova si percepisce insicurezza, centro sempre più vuoto. Pronti ad aprire i negozi fino alle 23"
La percezione dell'insicurezza ha un impatto concreto sulla vita quotidiana e sull'economia locale, influenza il modo in cui le persone vivono gli spazi pubblici. Secondo la ricerca "Step Up 2023" condotta per Fondazione Cariplo sulla camminabilità di Milano, una donna su cinque dichiara di non uscire di casa di sera e di notte per paura, mentre solo il 3,8% degli uomini condivide questa preoccupazione. Questo senso di insicurezza crea un circolo vizioso: meno le persone si sentono al sicuro, meno frequentano gli spazi pubblici, e meno questi vengono percepiti come sicuri.
"A Civitanova Marche, il fenomeno si manifesta con un centro cittadino sempre più svuotato e privo di vitalità - lo denuncia Manola Gironacci, presidente dell'associazione Viviamo Civitanova - ritieniamo fondamentale invertire questa tendenza attraverso azioni concrete e mirate per rendere la città più attrattiva e accogliente. In questo contesto si inserisce il progetto dell’associazione per il rilancio del turismo del borgo marinaro".
"L'obiettivo è rivitalizzare il centro cittadino attraverso eventi di spessore, in particolare nella zona di Piazza XX Settembre, in modo da favorire una maggiore frequentazione non solo lungo il lungomare, ma anche nelle vie del centro", precisa Gironacci.
Viviamo Civitanova chiede all’amministrazione comunale di supportare queste iniziative, mentre la categoria del commercio si impegna a contribuire con "aperture prolungate dei negozi fino alle 23", incrementando così "l'attrattività del centro storico".
Gli episodi di criminalità che hanno recentemente colpito Civitanova hanno portato a un inasprimento delle misure di sicurezza, tra cui divieti e controlli più severi. Tuttavia, l’associazione ritiene che queste misure non siano sufficienti per risolvere il problema alla radice, poiché la "questione dell’insicurezza è legata anche a fattori educativi e sociali di lungo periodo. Per questo motivo, è importante affiancare alle misure repressive delle politiche giovanili efficaci, attraverso un adeguato investimento nell'assessorato di competenza".
"Investire nella formazione, nella scuola, nell’ambiente e nello sport significa creare spazi accattivanti e inclusivi, allontanando i giovani dalla vita virtuale e promuovendo un maggiore senso di comunità", chiosa Gironacci. A tal proposito, l’associazione chiede un approfondimento da parte di Andrea Foglia, coordinatore del tavolo tecnico per la promozione del benessere giovanile, sugli studi psicosociali e pedagogici legati al fenomeno: "Solo attraverso un approccio condiviso, che coinvolga istituzioni, comunità scientifiche e professionali, si potrà costruire una strategia efficace per migliorare la sicurezza e la vivibilità di Civitanova".
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