Montecassiano celebra il venerabile padre Giovanni da San Guglielmo: esempio di carità, umiltà e fraternità
Si è conclusa domenica 7 maggio la due giorni che il Comune di Montecassiano ha dedicato alla figura del venerabile padre Giovanni da San Guglielmo.
Attraverso una serie di iniziative organizzate tra sabato 6 e domenica 7 maggio, la comunità montecassianese insieme a una rappresentanza dei batignanesi (il religioso dell’Ordine agostiniano morì a Batignano nel 1621) ha ricordato la figura dell’Apostolo della Maremma.
Alla tavola rotonda di sabato hanno fatto seguito l’inaugurazione della mostra dal titolo “Venerabile padre Giovanni Nicolucci da San Guglielmo testimone della Misericordia” alla chiesa auditorium di San Marco, la visita guidata, l’apposizione della lapide commemorativa e la solenne celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Nazzareno Marconi.
Le iniziative sono state organizzate dall’amministrazione comunale e dalla parrocchia Santa Maria Assunta in collaborazione con il circolo culturale “A. Scaramuccia”. L’esposizione sarà visitabile fino al prossimo 2 giugno.
Soddisfazione per la qualità delle iniziative è stata espressa dal sindaco Leonardo Catena: “Ringrazio la parrocchia di Montecassiano e il parroco Don Pier Andrea, il vescovo Nazzareno Marconi per la presenza e Don Jacopo, il circolo culturale Scaramuccia per aver collaborato sia nell'organizzazione della mostra e del convegno sia nella redazione dell'opuscolo”. Il primo cittadino ha voluto ringraziare anche don Marius che ha accompagnato la comunità di Batignano (Grosseto) in visita, la Pro loco di Montecassiano per l’accoglienza dei batignanesi e Federica Camilletti per il restauro della cassapanca di Padre Giovanni. “Significativi – ha aggiunto il sindaco – sono stati sia lo scoprimento della lapide sulla casa natale del frate agostiniano in vicolo San Francesco sia il riposizionamento delle reliquie nella chiesa Collegiata. È importante ricordare le grandi figure del passato, riattualizzarne la memoria, perché possono fornirci ancora oggi un esempio di carità, umiltà, fraternità. Un frate che a distanza di 500 anni riesce ancora a essere un ponte che unisce territori e comunità in un contesto dove sembrano prevalere sentimenti di diffidenza e divisione. Queste iniziative – ha concluso Catena – rientrano nel percorso condiviso con la diocesi di Grosseto per riavviare il processo di beatificazione del frate”.
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