Due giornate di iniziative a Camerino nelle scuole in collaborazione con l’Anpi per celebrare la Giornata della Memoria, ricorrenza internazionale che si celebra il 27 gennaio per commemorare le vittime dell'Olocausto. Sabato 25 gennaio e lunedì 27 il Comune di Camerino, con Anpi, ha organizzato due incontri per gli studenti degli istituti superiori con l'obiettivo di sensibilizzare le giovani generazioni sul tema.
Sarà presente anche Matteo Petracci, della Scuola di Giurisprudenza dell’Università di Camerino, cultore della materia in storia contemporanea che attraverso il suo libro “Triangoli” farà un parallelismo tra la stampa di regime nei confronti degli ebrei e alcune situazioni riguardanti l’attualità. Nell’occasione verrà presentata anche una borsa di studio riservata agli studenti degli Istituti superiori e delle scuole medie.
È prevista la presentazione di un lavoro di approfondimento sulla Resistenza a Camerino, nei prossimi giorni uscirà un bando con i testi che concorreranno alla borsa di studio e a giugno, nel corso della commemorazione degli eccidi a Camerino sarà rivelato il vincitore a cui sarà consegnato il premio. “E’ questo un momento per la nostra storia fondamentale e naturalmente per non dimenticare si deve innanzitutto parlare di quanto accaduto e farlo con le nuove generazioni che saranno coloro a cui spetterà portare avanti la Giornata della Memoria anche in futuro – spiega l’assessore alla cultura Giovanna Sartori – Siamo sensibili a questo tema e abbiamo pensato d’istituire una piccola borsa di studio che prevede un lavoro di approfondimento proprio da parte degli studenti sulla storia locale, della propria.
Il 27 gennaio è diventato, dall’istituzione nel 2000 della Giornata della Memoria, un importante momento dedicato ad iniziative, incontri ed eventi comuni di riflessione per conservare, nel futuro dell’Italia, la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere.
È per questo che anche a Caldarola lunedì prossimo, 27 gennaio, si rinnova l'appuntamento con la Memoria per non dimenticare le atrocità compiute durante la Seconda guerra mondiale, una ricorrenza internazionale celebrata ogni anno per commemorare le vittime dell'Olocausto.
Presso l'Auditorium dell'Istituto Comprensivo “Simone De Magistris” dalle ore 11 ci sarà l’introduzione a cura di Giorgio Roselli in rappresentanza dell'Anpi del territorio dei 5 Comuni, poi i saluti della dirigente scolastica dott.ssa Mara Amico e l'intervento del professor Enzo Calcaterra sul tema “Da Auschwitz alla Costituzione” insieme ai saluti istituzionali dei sindaci dei 5 Comuni interessati, Caldarola, Belforte el Chienti. Serrapetrona, Camporotondo e Cessapalombo. La sera invece ci sarà la proiezione del film "Jona che visse nella balena" di Roberto Faenza aperto a tutta la cittadinanza.
Musica spagnola e artisti spagnoli per il secondo appuntamento dell'AltRa Stagione 2020, nella sua edizione del primo lustro all'insegna di un viaggio in Europa. Nella Pinacoteca del Castello Svevo di Porto Recanati, a ingresso libero, domenica 26 gennaio alle 17:30 il duo Frances-Bernal eseguirà nella formazione di violino e pianoforte la "Suite Popolare Spagnola" di Manuel de Falla, oltre a musiche altrettanto trascinanti - e poco presenti nei cartelloni concertistici italiani - di Granados e Turina.
Sergio Bernal e Daniel Frances hanno all'attivo un'intensa attività concertistica e insegnano rispettivamente pianoforte al Conservatorio di Saragozza e violino al Conservatorio di Tarazona.
Il 90% dei rifiuti spiaggiati è composto da plastica. A dirlo è il dossier “Beach Litter 2019” di Legambiente Marche realizzato grazie al monitoraggio dei rifiuti spiaggiati ad opera dei volontari dell’associazione.
Con l’approvazione della legge 274/19 “Norme per la riduzione dei rifiuti derivanti da prodotti monouso in plastica”, le Marche sono state la prima Regione a recepire la direttiva europea per il divieto di utilizzo delle plastiche monouso. La legge, divenuta operativa a novembre 2019, vieta l’utilizzo dei prodotti monouso di plastica a partire dal 31 marzo 2020.
Non si tratta di un semplice invito ai cittadini a essere più sensibili verso i temi ambientali, ma di un divieto ben preciso per la limitazione dell’uso della plastica a cui tutti abbiamo il dovere di adeguarci. Per accompagnare i cittadini in questo cambiamento, Legambiente Marche ha organizzato una serie di incontri pubblici, con il patrocinio del Consiglio Regionale delle Marche, durante i quali verranno spiegati i principi cardine della legge e verrà fornito il vademecum per una strategia “plastic free”, per dare soluzioni pratiche e concrete verso l’attuazione dell’economia circolare.
All’incontro che si terrà domani, venerdì 24 Gennaio ore 21:30, a Camerino presso il centro sociale polivalente ADA – Via Baudana Vaccolini, prenderà parte il direttore di Legambiente Marche Marco Ciarulli e il consigliere regionale Sandro Bisonni che ha promosso la legge contro la plastica monouso. Sarà anche l’occasione per presentare nel dettaglio il monitoraggio dei rifiuti presenti nelle spiagge marchigiane.
L’incontro è pubblico e aperto alla cittadinanza.
Sabato 25 gennaio anche a Macerata si festeggia il Capodanno Cinese organizzato per il settimo anno consecutivo dall'Istituto Confucio dell’Università di Macerata con il sostegno del Comune. L'anno del Maiale cede il passo a quello del Topo, che, secondo le previsioni, sarà un anno ricco di opportunità.
“Ci riserviamo di allestire – spiega il direttore dell’Istituto Confucio Giorgio Trentin - un evento veramente speciale per il Capodanno del 2021, con Villa Lauri inaugurata. Per questo motivo, visto anche il concomitante cambio del direttore cinese, non potendo riproporre uno spettacolo importante come quello dello scorso anno allo Sferisterio, quest’anno abbiamo deciso di festeggiare in modo un po’ più sobrio. Non mancheranno, comunque, i momenti distintivi del nostro capodanno, a cui sono tutti invitati a partecipare”.
L’appuntamento è per le 16:30 in piazza della Libertà, da dove partirà il corteo di draghi, leoni e tamburi, che farà tappa per esibirsi prima in piazza XXX Aprile e poi all’emiciclo Torri raggiungendo, infine, l’Orto dei Pensatori. Qui dalle 17:30 si terranno gli spettacoli di danza, canto e arti marziali. Ci saranno anche stand di calligrafia, truccabimbi e degustazione di tè, ravioli cinesi e involtini primavera. Per l’occasione sono stati coinvolti anche alcuni locali del centro storico, che prepareranno aperitivi a tema.
Venerdì 24 gennaio alle 21, anteprima musicale con il concerto del pluripremiato Trio Kanon nella meravigliosa Sala dell’Eneide a Palazzo Buonaccorsi per la stagione di “Appassionata”. Diego Maccagnola al pianoforte, Lena Yokoyama al violino e Alessandro Copia al violoncello proporranno brani di musica classica occidentale e musica da camera contemporanea cinese.
L'associazione musicale "Appassionata" e l'Istituto Confucio dell’Unimc insieme per la vigilia del capodanno cinese cui è dedicato il concerto del Trio Kanon che si terrà venerdì 24 gennaio, alle ore 21, nella sala dell'Eneide di Palazzo Buonaccorsi a Macerata, grazie alla collaborazione del Comune di Macerata e di Macerata Musei.
Del tutto speciale è anche il programma della serata che prevede l'esecuzione di brani di musica classica occidentale e musica da camera contemporanea cinese ed è suddiviso in due momenti distinti, ciascuno dei quali contempla e celebra entrambe queste anime.
A interpretare la felice sintesi fra i due linguaggi della tradizione musicale europea e di quella orientale è Il Trio Kanon, composto da Diego Maccagnola al pianoforte, Lena Yokoyama al violino e Alessandro Copia al violoncello. Una formazione giovane e già pluripremiata il cui nome è anche l’unione di due parole giapponesi, “Ka” fiore, e “On” musica, quindi letteralmente “musica fiorente".
Il Trio comincerà suonando Tibetan Tunes di Chen Yi, prima donna a ottenere il diploma di composizione al Conservatorio di Pechino, vincitrice del premio Pulitzer per la musica e profonda conoscitrice delle tradizioni folcloriche cinesi. Alle Campane tibetane segue il Trio in mi minore op.40 n.4, Dumky, di Antonín Dvořák che nutriva un interesse peculiare per i canti e le danze popolari della sua terra e che nella composizione infuse l’alternanza di umori tipici dell’anima di quel popolo, cioè gioia, frenesia, nostalgia ed elegia sempre innestate su un fondo di malinconia. Anche per Bright Sheng, autore dei Quattro Movimenti per piano trio in programma, l’interazione tra culture musicali orientali e occidentali è alla base della creazione di un mondo poetico ricco di fascino.
La serata si concluderà con un'opera di delicatezza ed eleganza superlative, il Trio in la minore M.67 di Maurice Ravel. Scritta nell'estate del 1914, in quei mesi di calma apparente che precedettero lo scoppio della guerra, si tratta di una composizione in cui il folclore musicale riveste una parte significativa, resa in note attraverso un raffinatissimo processo di distillazione.
Dunque, quella di venerdì prossimo è una serata evento che testimonia fin dalla trama musicale la sinergia fra l'associazione musicale Appassionata e l'Istituto Confucio dell'Università di Macerata in una collaborazione che si consolida e si rinnova anche nel 2020. A sugello c'è la magia ispirata dalla bravura del Trio Kanon, nato nel 2012 dall'amicizia di tre musicisti che hanno deciso di condividere la loro passione per la musica da camera nel proprio percorso di studi e professionale.
Vincitore del Primo Premio, il Premio del Pubblico e Premio Speciale “Cerutti–Bresso” nella International Chamber Music Competition di Pinerolo e Torino Città Metropolitana 2018, il Secondo Premio, con Primo non assegnato, nella OnStage International Chamber Music Competition 2017, il Primo Premio e il Premio del Pubblico nella Rospigliosi Chamber Music Competition nel 2015, nello stesso anno si è aggiudicato anche il Chamber Musica Award come miglior ensemble presso l'Internationale Sommer Akademie Prag-Wien-Budapest. I musicisti del Trio Kanon si sono esibiti in formazione in prestigiose sale da musica in Italia, fra le quali il Teatro La Fenice di Venezia, e all'estero, in Inghilterra, Croazia, Austria, Norvegia, Stati Uniti. Molto apprezzate da pubblico e critica le tournée in Cina e Giappone.
La stagione 2019-2020 dei Concerti di Appassionata è organizzata dall’Assessorato alla cultura del Comune di Macerata insieme all'Associazione Musicale Appassionata, con il sostegno di MiBACT, Regione Marche, Società Civile dello Sferisterio-Eredi dei Cento Consorti, APM, Fondazione Cassa di Risparmio di Macerata, Università degli studi di Macerata, Istituto Confucio, ANMIG. In collaborazione con Marche Concerti, Consorzio Marche Spettacolo e Accademia di Belle Arti di Macerata. Valli Pianoforti è partner tecnico.
Arriva il sound dei Simple Minds sul palco del Brahma di Civitanova Marche, domenica 26 gennaio alle 20.30, grazie agli XSM, un acronimo che identifica gli Ex-Simple Mind. Ad oggi un’esclusiva per l’Italia in questo 2020, sarà infatti la loro quarta data italiana da sempre, di cui l’ultima acclamatissima esibizione è stata nel recente Capodanno a Riccione.
E’ una band ufficiale e parallela nata nel 2010 e composta da alcuni storici rappresentanti della celebre band scozzese e pure provenienti dalle band più famose degli anni 80. XSM è composta dal membro fondatore di Simple Mind Brian Mcgee (batterista del celebre gruppo dal 1977 al 1981) , insieme a Gary Irvine al basso, Joe O’Neill alle tastiere, Anthony William Seaman alla chitarra, e alla voce Owen Paul Mcgee, popolare ed eclettica popstar inglese.
Brian McGee, responsabile della definizione dell’inconfondibile suono dei primi album dei Simple Minds e della composizione di brani come “Themes for Great Cities”, “Love Song”, “I Travel”, "The American","Changeling"e "Chelsea Girl" per i primi cinque album di Simple Minds acclamati in tutto il mondo, salirà sul palcoscenico assieme ai componenti della XSM proponendo alcuni brani pionieristici, assieme ai più grandi successi del periodo d’oro degli anni ’80, tra cui: "Promised You A Miracle", "Glittering Prize", "Someone Somewhere in Summertime", "New Gold Dream", "Waterfront", "Don’t You Forget About Me", e molti altri. Un’ora e mezzad di live in perfetto stile new wave/pop rock inglese.
Prezzo in prevendita 15 euro(+ dp) acquistabile sul circuito CiaoTicketshttps://www.ciaotickets.com/biglietti/xsm-simple-minds-brahmaPrezzo al botteghino 18 euro, tavli a partire da 25 euro.
Apertura ingresso alle ore ore 19.30 e inizio concerto ore 20.30.Info & Prenotazioni: 339 4339511 – 339 2311477
Con la passione di Giorgio Rocca per la neve raccontata al microfono di Stefano Vegliani è calato ufficialmente il sipario sull’Overtime Festival Winter, l’edizione speciale della rassegna nazionale del racconto, dell’etica e del giornalismo sportivo che da Macerata è sbarcata a Milano in vista dei Giochi olimpici invernali del 2026, in programma a Cortina e nel capoluogo lombardo a vent’anni di distanza da Torino 2006.
Gioca d’anticipo l’associazione culturale Pindaro, che nella splendida cornice dei Bagni Misteriosi del Teatro “Franco Parenti”, in collaborazione con l’associazione Pier Lombardo, ha dato vita a una tre giorni all’insegna dello sport e dell’etica, con atleti, artisti, personaggi del mondo dello spettacolo e le più grandi firme del giornalismo sportivo italiano che si sono confrontati sulle opportunità offerte dai Giochi olimpici al nostro Paese, sportivamente ma soprattutto culturalmente parlando, e sulle loro aspettative in vista di Milano-Cortina 2026, offrendo ai tanti appassionati presenti una pluralità di chiavi di lettura differenti nel corso di quella che costituisce la prima tappa di un ambizioso percorso di avvicinamento ai Giochi olimpici invernali che si svilupperà negli anni a venire.
La manifestazione è stata inaugurata venerdì 17 gennaio alla presenza di Roberta Guaineri (Assessore allo Sport Comune di Milano), Antonio Rossi (Sottosegretario Regione Lombardia), Rinaldo Mario Redaelli (ANCI Lombardia), Marco Riva e Claudio Pedrazzini (CONI Lombardia), Claudia Giordani (CONI Milano), Giorgio Costa (Panathlon International Club Distretto Italia), Federico Parenti (Teatro Parenti) e Michele Spagnuolo, Presidente di Pindaro Eventi, ideatrice e organizzatrice di Overtime Festival.
Per proseguire con Federico Buffa e Guido Meda, passando per Gianfelice Facchetti, Giovanni Bruno e Paolo Castaldi, senza dimenticare l’ironia di Cristiano Militello e Rocco Tanica e il prezioso contributo di relatori come Marco Ardemagni, Stefano Vegliani, Claudio Arrigoni, Paolo Maggioni, Matteo Cruccu, Gianluca Mazzini, Stefano Tirelli, Marco Albarello, Dario Ricci, Gianmario Bonzi, Nicola Calzaretta, Andrea Capretti, avvicendatisi sul palco dei Bagni Misteriosi nel corso dei tanti incontri dall’elevatissimo tasso culturale, da sempre cifra stilistica di Overtime.
Nella giornata di domenica 19 gennaio, la chiusura della rassegna “Overtime Festival ai Bagni Misteriosi” è stata salutata dalle telecamere della trasmissione Rai “Quelli che il calcio”. Per l’occasione tre i collegamenti: a interagire con i conduttori Luca Bizzarri, Paolo Kessisoglu e Mia Ceran, sono stati Marco Aremagni (Radio2 Caterpillar AM), la pattinatrice Valentina Marchei e il comico Enzo “Opisso” Paci.
Una vera e propria valanga di storie a cinque cerchi che ha confermato, anche al di fuori dei confini marchigiani, il successo di Overtime, il format che per primo in Italia ha proposto un connubio tra sport, arte, letteratura e musica
divenendo, nel giro di dieci anni, un punto di riferimento nel panorama culturale nazionale, puntando con decisione sui valori fondanti dello sport e della vita di tutti i giorni sin dalla prima edizione. Una scelta rivelatasi vincente, a giudicare anche dal grande successo riscosso da “LACOLLETTIVA”, l’esposizione che ha trovato negli ambienti dei Bagni Misteriosi (Sala Mosaico) la location perfetta per dare risalto alle 39 opere realizzate da artisti italiani e internazionali incentrate sull’importanza e sul significato del numero nell’universo sportivo e nell’immaginario collettivo.
Un bilancio dunque più che positivo per una manifestazione che, da Macerata a Milano, resta attenta a non perdere di vista i valori alla base della propria proposta culturale. In attesa di nuovi eventi dedicati alle Olimpiadi invernali, riflettori puntati ora sulla prossima edizione, quella del decennale, in programma come di consueto nel mese di ottobre a Macerata. Per l’occasione, grande protagonista del decimo anniversario di Overtime sarà il tempo, in tutte le declinazioni e i significati rivestiti in ambito sportivo e non solo.
In un clima di affettuosa accoglienza, l’Unità Pastorale 12 di Recanati, con una solenne concelebrazione eucaristica, domenica 19 Gennaio 2020, ha dato il benvenuto al Vescovo Mons. Nazzareno Marconi, nella Chiesa “Cristo Redentore” al Quartiere “Villa Teresa”, il più popoloso della città con i suoi 8.000 abitanti, dando così inizio alla Visita Pastorale,che comprende tra l’altro la Parrocchia “Santi Giuseppe e Filippo Neri” a Chiarino. Visita che si concluderà fra due settimane, sabato 1 febbraio 2020 alle ore 19:00 con una solenne celebrazione di chiusura.
“Siamo contenti della Vostra presenza e ci siamo preparati in vista di questo importante e storico evento per la nostra comunità con la Lectio Divina, con la riflessione, con la preghiera - ha detto il parroco Don Davide Malavè - all’inizio della celebrazione, perché sappiamo che la sua presenza in queste due settimane, nella nostra Comunità, porterà tanti frutti e servirà per le nostre parrocchie per crescere ed essere Chiesa, e per camminare ascoltando la voce del suo Pastore.”
“La visita pastorale è la visita del Pastore, come dice il nome stesso, ma il vero Pastore non sono io, ma Gesù, apriamo così il cuore affinchè tramite questo incontro il Signore ci sia vicino - così ha esordito il Vescovo Nazzareno Marconi - nel corso della sua omelia.”
La Visita Pastorale è un'iniziativa normale per un vescovo presente in Diocesi da 5 anni, com’è appunto Monsignor Marconi, ma a Macerata non si attuava da 20 anni (l’ultimo a svolgerla è stato il Vescovo Luigi Conti). “Non è una mia invenzione - ha proseguito Mons. Marconi - nella storia della Chiesa esiste dal 1500 ed è iniziata molto prima. Se pensate che la nostra Diocesi è composta da 140mila abitanti e da 70 parrocchie, per dirigere tutto questo, per rendersi conto di quello che succede bisogna conoscere la realtà sulla carta. Tramite i parroci conosco tutto. Ho così il quadro generale della situazione di ogni parrocchia, questo è il lavoro del Vescovo. Però sapere tutto sulla carta non è sapere dal vero. La Chiesa così ha scoperto che dopo qualche anno, il Vescovo smetta di guardare le carte ed incominci a guardare le facce, questa è la Visita Pastorale, dedicando il tempo per incontrare le persone,vedere le situazioni, incontrando possibilmente tutti, ed è quello che mi accingerò a fare in questi 15 giorni".
"E chi vorrò incontrare? Prima di tutto le persone che vengono alla Santa Messa per dirgli bravi! Di solito insieme ai preti vi brontoliamo per tutte le cose che dovete fare e per quelli che alla Messa non ci vengono, una volta tanto vi dico bravi per questa vostra fedeltà nel ritrovarsi insieme a vivere come Comunità la preghiera, ad ascoltare la parola del Signore e per crescere come Comunità . Dopo le persone che vengono a messa è mio intendimento incontrare gli anziani e gli ammalati - sottolinea Marconi -, soprattutto le persone che sono bloccate in casa, da una malattia o da una sofferenza e che offrono con fede le loro sofferenze per la salvezza di tutti noi. Queste persone spesso le dimentichiamo, il mondo le scorda! In questa Visita Pastorale andrò a cercare le persone ammalate. La faccia tosta ce l’ho! E’ importante far capire che queste persone sono tanto preziose e che la loro vita, pur essendo bloccate a letto, non è inutile, e che la Chiesa è presente e va verso di loro.”
Proseguendo nella sua omelia il Vescovo Marconi ha focalizzato quindi la sua attenzione verso i giovani: “Sono il futuro, li incontrerò al catechismo, a scuola ed ovunque apriranno le porte. Io non ho paura di entrare.I giovani - che sono il nostro futuro - devono stare al centro del nostro annuncio, devono sentire rinnovato l’annuncio di Gesù che cancelli i peccati e ci salvi.”
Il quarto obiettivo in questa Visita Pastorale è rivolto al mondo del lavoro.”Oggi per chi lavora e per chi dà lavoro,non è facile! Occorre impegnarsi nello sviluppo. Molti giovani purtroppo sono costretti ad andarsene. Negli ultimi 15 anni dalle Marche, 60mila giovani sono andati a lavorare al Nord, o nelle grandi città, o all’estero, la metà della nostra Diocesi! Perchè non c’è lavoro. Questo è un problema serio! Dobbiamo incoraggiare quindi chi lavora e chi dà lavoro, perché abbiamo bisogno di dare un futuro alla nostra gente. E per concludere vorrei incontrare tutti quelli che lavorano per il bene della Parrocchia, sino a quelli che puliscono la Chiesa, in quanto hanno una loro dignità e fanno un lavoro prezioso. Non vengo a fare ispezioni, non vengo a predicare, ma ascoltare, stare vicino alle persone e ad incoraggiarle: questa è la Visita Pastorale. Cresciamo quindi tutti insieme con l’aiuto del Signore".
Si svolgerà domenica 26 gennaio 2020, alle ore 17:30 nell’aula magna del polo scolastico provinciale (sede dei Licei Varano e dell’Istituto Tecnico Antinori), il secondo appuntamento della 50^ Stagione Concertistica della Gioventù Musicale di Camerino. Ospiti del pomeriggio la violinista Diana Tischenko e il pianista Mao Fujita, che eseguiranno un bel programma in gran parte dedicato Ludwig van Beethoven, del quale si celebrano quest’anno i 250 anni dalla nascita. Verranno eseguite due Sonate per violino e pianoforte di Beethoven, la splendida Sonata in fa maggiore op. 24 n.5 "La Primavera” e la Sonata n.7 in do minore, op. 30 n. 2, inframezzate dall’affascinante Tzigane di Maurice Ravel.
Diana Tischenko e pianista Mao Fujita sono due giovani musicisti di assoluto livello internazionale, vincitori dei maggiori concorsi, già lancianti sulla scena mondiale. La loro presenza a Camerino rappresenta un segno tangibile dello straordinario livello della 50^ rassegna della Gioventù Musicale camerte.
La violinista ucraina Diana Tishchenko è una delle artiste più entusiasmanti emerse negli ultimi anni. Nel novembre 2018 le è stato assegnato il Grand Prix Jacques Thibaud al leggendario Concorso internazionale Long-Thibaud - Crespin di Parigi; i prossimi impegni la vedranno ospite di prestigiose istituzioni musicali e nei maggiori festival al mondo. Suona un prezioso Guadagnini, del 1754, ed ha recentemente inciso per Warner Classics ed Erato.
Mao Fujita, nato a Tokyo nel 1998, ha colto il primo successo internazionale all'età di 18 anni al Concorso Internazionale Clara Haskil in Svizzera, aggiudicandosi anche tre premi speciali. Nel giugno 2019 Mao affascina Mosca, classificandosi secondo al Concorso Internazionale Cajkovskij. Ogni prova che lo ha visto impegnato è stata accolta da un’ovazione del pubblico ed ha collezionato milioni di visualizzazioni su Internet da tutto il mondo. Nel corso del Gala finale del Concorso, tenutosi a San Pietroburgo, ha eseguito il terzo movimento del Concerto per pianoforte n. 1 di Cajkovskij con Valery Gergiev. Lo stesso Maestro Gergiev lo ha definito "la sorprendente nuova scoperta" del pianismo.
Domenica 26 gennaio alle ore 17. 30 presso il Cineteatro “Camillo Ferri” di Montecassiano andrà in scena lo spettacolo “Colore di pioggia e di ferro” del Liceo Artistico “Cantalamessa” di Macerata con la regia di Fabiana Vivani e con il patrocinio del Comune e della sezione ANPI di Montecassiano.
Il progetto di teatro civile e sociale “Il Corpo è la Parola”, rivolto alle classi quarte e quinte, è inserito sia in un percorso didattico, coerente con il programma di Storia e di Cittadinanza e Costituzione, sia in un percorso educativo e formativo attraverso il laboratorio di Pedagogia dell’ Espressione condotto dalla regista ed operatrice di teatro Fabiana Vivani.
Gli allievi partecipanti al progetto, dopo aver approfondito con la docente di italiano e storia, la professoressa Roserita Calistri, tematiche riguardanti la Shoah e l’antisemitismo, il razzismo, l’odio, la violenza, l’indifferenza, hanno scelto i brani e le storie da narrare ed interpretare, assemblate poi magistralmente dalla regista.
“La finalità di questo lavoro – dice la professoressa Calistri – non è solo quella di ridare grande importanza alla Memoria che non deve sbiadire in questi tempi di incertezza e di riacutizzarsi di episodi di xenofobia, ma anche quello di trasmettere valori umani veri, nati dal rispetto verso il prossimo e di accoglienza affinchè questi giovani costruiscano una società che aspiri ad una convivenza globalizzata fondata sulla solidarietà e sulla giustizia”.
Gli studenti della classe quinta, inoltre, supportati dagli insegnanti di discipline audiovisive e multimediali professor Marco Bozzi e professor Matteo Antonini, hanno progettato e realizzato le scenografie multimediali per lo spettacolo.
“La storia che i ragazzi interpreteranno- spiega la regista Vivani- partirà non dal palco ma dalla platea. La platea rappresenta il vagone di un treno di deportati ebrei e non, mentre il palcoscenico incarna il lager; dentro il lager s’incontreranno più storie di uomini perseguitati: intellettuali, filosofi, autori, gente comune, tutti cacciati dal regime nazista".
“Tengo a far emergere e sottolineare – continua la regista- che i ragazzi durante il laboratorio sperimentano anche il Metodo Mimico che elaborò Orazio Costa, pedagogo teatrale del ‘900, la Mimesis è l’ attività più strettamente legata alla natura, noi siamo il crogiuolo di tutte le forme, la forma che può generare tutte le forme, tutti gli esseri umani fanno il rispecchiamento delle cose. La mimesi è una sorta di immedesimazione, di profonda assimilazione ed attraverso questo procedimento noi conosciamo veramente qualcosa o qualcuno, nella misura in cui diventiamo quel qualcosa o quel qualcuno. I ragazzi saranno fuoco, pioggia, vento, nuvole, radici, pietre, sangue, ogni atto fisico è un atto mimesico. È importante educarli ad incontrare le cose, l’altro, la vita, affinché la Parola viva".
“Colore di pioggia e di ferro” andrà in scena anche sabato 1 febbraio con due rappresentazioni al Teatro “Don Bosco” di Macerata.
Lo spettacolo è patrocinato dal comune e dalla sezione ANPI di Macerata.
Tre giorni di incontri, proiezioni cinematografiche e maratone di lettura: eventi diversi tra loro, ma accomunati dalla convinzione, recentemente espressa dalla senatrice Liliana Segre, che non si può disgiungere la lotta all’antisemitismo dalla più generale ripulsa del razzismo, dell’intolleranza e del pregiudizio: fenomeni che purtroppo stanno sempre più caratterizzando la vita politica e sociale degli ultimi anni. Questa la programmazione del Giorno della Memoria 2020 voluta dal Comune di Recanati, con la consulenza dell’Istituto Storico di Macerata e la collaborazione dell’Anpi, del Circolo del Cinema e di Sistema Museo.
Venerdì 24 gennaio alle ore 16:30 presso l’Aula Magna del Comune di Recanati due studiose, Donatella Giulietti e Maila Pentucci, offriranno una ricca e stimolante riflessione, a vent’anni dall’istituzione del Giorno della Memoria, sull’insegnamento della Shoah nelle scuole italiane, con particolare attenzione all’infanzia e ai più giovani.
Sabato 25 gennaio alle ore 21:30 presso la Sala Granaio di Villa Colloredo Mels verrà proiettato il film “Il figlio di Saul” di László Nemes che ha partecipato al Festival di Cannes 2015, dove ha vinto il Grand Prix Speciale della Giuria. Insieme a questo film , il Circolo del Cinema ha inviato alle scuole recanatesi un ricco e documentato repertorio di proiezioni cinematografiche sull’argomento.
Anche quest’anno non mancherà la maratona di lettura che si svolgerà dall’alba al tramonto di lunedì 27 gennaio. È la quinta edizione di questa iniziativa che negli anni scorsi ha visto la lettura integrale delle opere di Primo Levi (Se questo è un uomo e La tregua), Anne Frank (Diario) e Giacomo Debenedetti (16 ottobre 1943).
Quest’anno la scelta è caduta sul libro di Liliana Segre “Scolpitelo nel vostro cuore. Dal binario 21 ad Auschwitz e ritorno: un viaggio nella memoria” che verrà letto, capitolo dopo capitolo, negli istituti scolastici al mattino, e nel pomeriggio di lunedì 27 gennaio in vari luoghi della città, tra cui la Mediateca cittadina, l’Università di Istruzione Permanente “Don Giovanni Simonetti” e la Società Operaia di Recanati.
Quest’anno per la prima volta, la maratona di lettura entrerà nel Centro residenziale dell’I.R.C.E.R, dove saranno gli anziani stessi a leggere le pagine di Liliana Segre, nella convinzione che la lettura partecipata e condivisa possa rappresentare un’esperienza importante e, per certi aspetti, terapeutica, stimolando i loro ricordi ed evocando una trama storica di cui anch’essi hanno fatto parte.
Dall’alba al tramonto tante generazioni si passeranno il testimone di lettori e custodi della memoria: al mattino i più piccoli, via via gli studenti più grandi, poi gli adulti, sino ad arrivare al pomeriggio e alla sera, quando saranno le generazioni più anziane a misurarsi con la lettura. La maratona si concluderà alle 19, presso la sede della Società Operaia, dove Marta Ricci leggerà le pagine conclusive del libro di Liliana Segre.
Seguirà un omaggio a Piero Terracina, uno degli ultimi sopravvissuti al campo di sterminio nazista di Auschwitz-Birkenau. A Piero Terracina, recentemente scomparso, la città di Recanati ha avuto l’onore di conferire la cittadinanza onoraria nel 2004.
“Il messaggio che vogliamo dare con grande forza è il valore assoluto della formazione professionale. Quando si parla di nuovo rinascimento parliamo anche di questo: nel Rinascimento la scuola per eccellenza era la bottega dove l’allievo riceveva una formazione completa, imparando ad operare concretamente, ma anche a pensare, ideare, innovare, aprire nuove strade. La dicotomia tra intellettualità e manualità oggi va definitivamente superata di fronte alla complessità di una società in cui saper, sapere fare e sapere essere sono in funzione l’uno dell’altro”.
È con queste parole che la dirigente dell’IPSIA “Renzo Frau” di Sarnano, Ida Cimmino, ha espresso il senso del convegno "Scuola, lavoro, futuro - un dialogo intorno a Don Lorenzo Milani", organizzato dal team dell’Orientamento dell’Istituto (i docenti Silvio Catalini, Gabriella Staffolani, Oriana Salvucci), in collaborazione con i Comuni di Sarnano, San Ginesio e Tolentino, nella sede del Poltrona Frau Museum. Un appuntamento per riflettere, in particolare, sul valore della formazione professionale nel rilancio del territorio e per fare in modo che le famiglie e le imprese guardino a queste realtà con fiducia.
“Scuola, lavoro, futuro sono tre parole potentissime - ha commentato Carla Sagretti dell’Ufficio scolastico regionale - Queste descrivono il solco profondo di responsabilità che la scuola ha nei confronti dei giovani, la solida alleanza che deve esserci tra scuola e imprese, il lavoro come scelta e non come passiva accettazione e, infine, i concetti di etica, senso del dovere e educazione. Il futuro, diceva Malcom X, appartiene a chi si prepara ad affrontarlo. L’istruzione professionale può svolgere un ruolo importantissimo per la ripresa di questo territorio, e questo lo devono capire tutti, le famiglie e le imprese”.
“Gli Istituti Professionali - ha continuato la Cimmino - assolvono una funzione sociale fondamentale arginando la dispersione scolastica e mantenendo all’interno dei percorsi di istruzione e formazione tutti gli studenti, per condurli a maturare una formazione adeguata. Immettere nella società ragazzi senza formazione è come pretendere di far volare passerotti senza ali, diceva Don Milani. Oggi più che mai la società non può permetterselo. Le famiglie dovrebbero dare maggior fiducia alla formazione professionale: iscrivere un figlio all’Istituto professionale non significa privarlo della cultura, ma dargli un’opportunità in più: quella di inserirsi nel mondo del lavoro e non abbandonare il proprio territorio ed è questa la scommessa più grande delle aree interne che non possono e non devono restare marginali; l’identità italiana si gioca sugli Appennini”.
“L’IPSIA rappresenta l’80 per cento della manualità, dell’artigianalità, della creatività che la storia ci ha consegnato e che ha reso l’Italia un’eccellenza nel mondo”, ha sottolineato il sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi.
Molte le considerazioni intorno al Priore di Barbiana come grande illuminato educatore, grazie ai ricordi e ai messaggi incisivi di Paolo Landi, nato a Vicchio di Mugello (FI) nel ‘48 e figlio di contadini, cresciuto nella scuola di Don Milani. Landi ha ricoperto cariche di rilievo nel sindacato CISL, fondato l’associazione di consumatori Adiconsum e poi la Fondazione per il consumo sostenibile, ha collaborato al Comitato etico Coop Nordest ed è membro della fondazione Don Lorenzo Milani.
Del prete di Barbiana sono le riflessioni sul male della scuola identificato nell’ingiustizia sociale del “fare misure uguali far diseguali”, o sulla virtù come responsabilità e non come obbedienza, riferendosi al fatto che una legge è giusta se è a supporto dei deboli, “altrimenti è sbagliata e bisogna impegnarsi, e rischiare, per cambiarla”. “Barbiana è conosciuta per gli scritti, ma gli scritti sono la metà di quello che era don Milani, un uomo d’azione - ha spiegato Landi - La scuola di Barbiana era 12 ore al giorno 365 giorni l’anno, e il peccato più grave era perdere tempo. La cosa più importante era imparare a ragionare con la propria testa, sviluppare lo spirito critico e imparare una lingua straniera. Solo con l’italiano non si va da nessuna parte, ma con le lingue straniere il nostro mondo non ha più confini”.
Stracolma la sala del Poltrona Frau Museum, con una platea di studenti, docenti, Istituzioni a tutti i livelli, e relatori anche dal mondo delle imprese, come Poltrona Frau e Gi Group. “Il mio messaggio ai giovani è questo: qualsiasi lavoro facciate deve avere una prospettiva educativa, una motivazione e una passione - ha commentato Loretta Bravi, assessore regionale all’Istruzione - Don Milani aveva compreso nella realtà la necessità di raccordare la nostra manualità con la nostra conoscenza, tra studiare e lavorare. Dobbiamo rivalutare i nostri Istituti professionali perché abbiamo estremamente bisogno di chi sa fare. La Regione ha stanziato 8 milioni di euro per le scuole professionali, perché ci crede”. Presente ad omaggiare l’appuntamento dell’IPSIA Frau anche il padrone di casa, cav. Franco Moschini: “Invito voi ragazzi a fare sempre qualche cosa, a lasciare una traccia della vostra presenza, della vostra vitalità. Quante cose si possono fare se c’è la volontà del fare, la volontà dell’esserci. Io la mia parte l’ho fatta, ora il futuro è vostro”.
La stagione delle cene-concerto di San Severino Blues riprende sabato 25 gennaio al Politeama di Tolentino con un grande chitarrista, Leburn Maddox.
Cresciuto da bambino con la musica gospel della madre e il jazz-blues del padre, ha iniziato la sua carriera negli USA a metà anni ’70, quando ventenne firmò per la famosa etichetta Atlantic Records. Nel suo carnet di collaborazioni figurano leggende del funk e rhythm’n’blues come James Brown e George Clinton.
Come membro della Jimmy Castor band ha condiviso i palchi con artisti di fama mondiale come Chaka Khan, Patti La Belle, Lionel Ritchie, Bill Withers, Kool & the Gang, Gil Scott Heron, Cameo, LTD, Rose Royce, Tavares, Chic, KC & The Sunshine Band. È stato sul palco anche con uno dei più importanti maestri del blues, mister John Lee Hooker, oltrechè con Albert Collins, Joe Louis Walker.
Dopo un soggiorno di due anni in Asia ad Hong Kong, sul finire degli anni Novanta si trasferisce in Inghilterra, dove, grazie alla sua versatilità di apprezzato session man, ha suonato con Debbie Harry, Marcus Malone, Jeff Healy, Jonny Greenwood dei Radiohead, Joss Stone.Ha aperto concerti anche di artisti reggae come Burning Spear e Wailers. Compone brani coinvolgenti e con un sound brillante, come nel disco “This Too Will Change”. Dal vivo è uno showman ironico che spazia tra funk, blues, soul e reggae, con rivisitazioni personali di brani dei grandi della black music con i quali ha lavorato.
Nata da un’intuizione di Don Rino Ramaccioni all’inizio del terzo millennio e proseguita ora da Don David Malavè e Don Samuele Sapio, si svolgerà Sabato 25 Gennaio 2020 la 20° Edizione della Marcia della Giustizia e della Pace da Recanati a Loreto, organizzata dalla Commissione per la Pastorale Sociale e del Lavoro della Conferenza Episcopale Italiana in collaborazione con il Movimento Lavoratori Azione Cattolica, l’Oratorio “Casa per Tutti”, Caritas, SERMIRR, SERMIT, Pastorale Giovanile,Acli, Agesci, Azione Cattolica, CSV Marche, Comitato Quartiere “Villa Teresa”, e le Parrocchie “Cristo Redentore” e “Santi Giuseppe e Filippo Neri” di Recanati.
La Marcia avrà come tema “La Pace come cammino di Speranza,Dialogo,Riconciliazione, e Conversione Ecologica”.
Il programma della Marcia prevede alle ore 17,00 la testimonianza, presso la Parrocchia “Cristo Redentore” a Recanati di
- Lidia Massari, docente di Latino e Greco al Liceo “Giacomo Leopardi” di Recanati e collaboratrice di viaggi accessibili a tutti “Bookinbility” di cui cura il blog;
- Alessandro Metz, armatore,anzi armatore sociale. Originario di Trieste,da due anni si è trasferito a Fermo,nelle Marche. Operatore sociale,da più di 30 anni lavora sulla salute mentale,disabilità e dipendenze patologiche. Insieme a parlamentari,associazioni e cooperative ha dato vita al progetto “Mediterranea”, che attraverso la nave Mare Jonio, battente bandiera italiana, ha avviato un monitoraggio sulla situazione connessa al flusso di migranti;
- Fabio Di Nunno, del Movimento Lavoratori Azione Cattolica è giornalista e analista geopolitico e storico delle relazioni internazionali con un’attenzione particolare all’integrazione europea,diritti umani e progettazione europea in ambito educativo e culturale.
Al termine delle testimonianze vi sarà la partenza della Marcia verso Loreto. Durante il percorso di 8 km accanto ai falò ed a varie testimonianze, ci sarà l’ascolto dei messaggi per la pace di Papa Francesco tra i quali,come dice il Sommo Pontefice, “Non si ottiene la pace se non la si spera” alla luce dei vari conflitti nel Mondo ed in particolare nel Medio-Oriente.
Una volta giunti a Loreto,intorno alle ore 21,00 i partecipanti alla Marcia,accolti da Mons. Fabio Dal Cin, Arcivescovo Prelato e Delegato Pontificio per il Santuario, avranno la possibilità di ascoltare all’interno della Basilica della Santa Casa, la testimonianza di Padre Bonaventura Nsavyimana -conosciuto dal parroco Don David Malavè nel suo viaggio lo scorso anno in Burundi, il quale parlerà della sua esperienza di riconciliazione e perdono dopo essere scampato ad un attentato alla sua vita,non denunciando il fatto, bensì perdonando e dialogando con i giovani autori, in ossequio al messaggio di Papa Francesco che parla spesso di pace come cammino di riconciliazione.
Continuano gli appuntamenti al Teatro Vaccaj di Tolentino. Venerdì 24 gennaio, alle 21.15, sarà la volta di un fuori abbonamento: Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano.
Saverio Marconi torna sul palcoscenico del Teatro Vaccaj come attore per raccontare, con una narrazione intima ed emozionante, l’amicizia tra “Momo” e Monsieur Ibrahim.
“Un vicenda che parla del senso della vita, del rispetto per gli altri e che, se si vuole, si può cambiare il mondo. Per essere felici basta sorridere.” - questo secondo Saverio Marconi l’insegnamento dello spettacolo.
“Una storia scritta oggi e pensando a oggi” - è così che Goffredo Fofi definisce nella sua postfazione (Edizioni E/O) il racconto di Èric Emmanuel Schmitt del 2001, portato sul grande schermo nel 2003 (Premio del Pubblico a Omar Sharif come Miglior Attore alla Mostra del Cinema di Venezia).
Gabriela Eleonori e Saverio Marconi, dopo il grande successo di Variazioni Enigmatiche, tornano a confrontarsi con un testo di Schmitt, e questa volta lo fanno con una narrazione intima, che parla agli spettatori guardandoli negli occhi mentre si compie l’affascinante rito tradizionale del tè turco: un procedimento lento, un sapore antico e familiare, durante il quale si snoda, emozionante, la storia.
Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano è la storia di un’infanzia, “l’infanzia che bisogna lasciare” o quella “da cui bisogna guarire”, di un’emancipazione, del superamento delle difficoltà attraverso un percorso di scoperta, di conoscenza di sé e di culture differenti.
È anche la storia dell’incontro tra un tredicenne ebreo e Monsieur Ibrahim - un vecchio musulmano che viene dal Corno d’Oro, proprietario di una drogheria.
Mondi (o sottomondi) che si incontrano, coabitano, in un invito al rispetto delle identità altrui e alla ricerca delle radici comuni “oltre le barriere delle lingue, delle nascite, delle fedi” [G. Fofi, Postfazione]. Una religione fatta di saggezza, lentezza, amore per il bello e per la vita, tolleranza: i «fiori» del testamento spirituale di Monsieur Ibrahim.
La biglietteria è aperta mercoledì 22 e giovedì 23 gennaio, con orario 18 – 20 e, venerdì24 gennaio dalle 18.
Info 0733 960059 opz. 3(negli orari di apertura del botteghino)
info@teatrovaccaj.it - www.teatrovaccaj.it - Facebook/TeatroVaccaj
On line www.vivaticket.it
BIGLIETTI
Platea e palchi I settore Intero € 20 / Ridotto € 18
Palco II settore Intero € 18 / Ridotto € 15
Palco III settore Intero € 15 Ridotto € 12
Loggione (posti in piedi) e posti a visibilità ridotta Intero € 10
Come vuole la tradizione, da più di cinquanta anni, la domenica successiva al 17 gennaio, giorno in cui si festeggia Sant’ Antonio Abate protettore di tutti gli animali, in occasione della Benedizione si sono dati appuntamento a Tolentino, in piazza della Libertà, tantissimi cavalli di diverse razze e con vari tipi di monta con fantini e amazzoni che hanno indossato abiti tipici, oltre a tanti altri animali come cani, gatti, galline, coniglietti, ecc..
Ad aprire la sfilata dei gruppi a cavallo due simpatici pony del maneggio ASD Quinto do Rio di Valentina Vitali. Subito dopo, applauditissimi gli assistenti capo Giovanni sanzio e Valentina Spampinato della squadra a Cavallo Tor di Quinto della Questura di Roma. Molto nutrita anche la presenza della sezione di Macerata dell’Associazione nazionale Giacche Verdi. Sempre presenti anche le amazzoni e i cavalieri della Scuderia Foglia di Recanati che ha anche sfilato con una bellissima carrozza e diversi cavalli di pura razza spagnola.
Guidati da Massimiliano Armillei e Ivan Sfredda i cavalli di Passione Equestre di belforte del Chienti che recentemente hanno ottenuto il prestigioso titolo di campioni d’Italia nella loro categoria. Ospiti anche gli amici e le amiche della Casa dei Cavalli di Roberta Iommi dell’Abbadia di Fiastra. La razza Murgese è stata rappresentata dall’Allevamento Colle dei Lauri di Massimiliano Luzi di San Severino Marche.
Molto nutrita la rappresentanza dell’Associazione I Cavalleggeri di Tolentino, organizzatori dell’evento, capitanati dal Presidente Giammario Paparoni.
In piazza anche i pony del Villino di Treia che hanno divertito tutti i bambini.
A portare il saluto della Città a tutti i partecipanti il Sindaco Giuseppe Pezzanesi e a benedire gli animali il Parroco della Collegiata di San Francesco Don Ariel.
La tradizionale “Benedizione di Sant’Antonio” è stata organizzata dall’Associazione Ippica Dilettantistica “I Cavalleggeri” di Tolentino, in collaborazione con la Pro Loco TCT e con il patrocinio del Comune di Tolentino.
L’Associazione Ippica Cavalleggeri, nata a Tolentino tra la fine degli anni novanta e il 2000, è presieduta da Giammario Paparoni conta oltre 30 soci tutti appassionati di equitazione.
Prevalentemente svolge attività di passeggiate, trekking, promozione allo sport equestre, scuola di equitazione con istruttori federali di livello. Prepara da diversi anni spettacoli di teatro equestre che presenta in rassegne in tutta Italia, dando vita a performance particolarmente coinvolgenti ed emozionanti. Aderisce all’Associazione Tolentino815 con il gruppo storico a cavallo “2° Cavalleggeri”.
In questi anni alla manifestazione di Tolentino hanno partecipato alla benedizione mucche, pecore, conigli, piccioni, cani, gatti, uccellini, pappagalli, merli, piccoli criceti, animali esotici come l’iguana e persino pesci rossi nelle loro bocce di vetro, tutti ornati con fiocchi rossi e cappottini all’ultima moda. Ma i veri protagonisti sono sempre i tanti cavalli provenienti da tutta la regione e che arrivano in città su invito dei Cavalleggeri di Tolentino. Sfilano stupendi e superbi esemplari arabi, inglesi, italiani, andalusi, appaloosa, murgesi, falabella, lusitani, cavalli altissimi e pony, tutti fieri delle loro bardature “a festa” o del calesse che trainano.
"A mio giudizio esistono i film prima La Dolce Vita e i film dopo La Dolce Vita: ha rotto l'unità delle regole della narrazione grazie alla sua audacia, ha mostrato che sullo schermo si poteva essere onesti. Non si era mai vista un'opera di tale intensità morale, intelligenza, maturità. Ha cambiato la storia”.
È noto l’amore di Martin Scorsese per le opere di Federico Fellini. Ma il regista americano si spinge oltre, arrivando a definire La Dolce Vita come uno spartiacque del cinema di tutti i tempi. Un sentimento condiviso da gran parte della critica. Un sentire talmente forte che il Festival del Contemporaneo ha deciso di ergere la pellicola a suo elemento per fondare nuovi ragionamenti nel 2020.
Oggi, lunedì 20 gennaio, il mondo si ferma per celebrare Federico Fellini, ricordandolo ad un secolo della sua nascita (era il 1920). Popsophia si è unita a questa lunga carrellata di eventi, tributandogli già una mostra a Tolentino, con l’esposizione che si è tenuta nel novembre scorso durante Biumor. Ma il ricordo di questo protagonista della cultura planetaria non terminerà qui.
Sta per partire infatti un percorso che ci porterà ad affrontare il rapporto tra Fellini e le Marche. Regione “che più di tante altre merita la definizione di regione italica - parole dello stesso Fellini -. Sembra che si sia conservato qualcosa che nelle altre si è perduto o si sta perdendo”.
Questi spunti permetteranno di riflettere sulla partecipazione delle Marche “alla metafora visionaria dell’arte cinematografica felliniana - ha ricordato la direttrice Lucrezia Ercoli -, come sintesi assoluta di realismo e creatività”. E La Dolce Vita, di cui quest’anno ricorrono i sessanta anni, sarà lo spunto e filo per un’indagine approfondita. “Per consentire al pubblico dei nostri giorni di fare i conti con quel complesso fenomeno culturale della poetica di Federico Fellini, che ancora oggi incarna il grande enigma del desiderio nel contemporaneo”, ha continuato Lucrezia Ercoli.
Il 1920 ha visto la nascita pure di un altro grande del cinema italiano, Alberto Sordi. Attore poliedrico e amatissimo, ha interpretato proprio Lo sceicco bianco di Fellini, e vestito i panni del “vitellone” per antonomasia. Operazioni che hanno legato i due ad una profonda amicizia.
Sordi, nella sua lunga carriera, ha raccontato un caleidoscopio di vizi e virtù dell’Italia che cambiava. Luci e ombre di una nazione che vedeva scorrere sul grande schermo un’esistenza sognata e desiderata. Che dal boom economico traeva spensieratezza, alimentando i suoi miti.
Popsophia terrà quest’anno, quindi, una ricca serie di mostre ed esposizioni sull’Arci-italiano alla Alberto Sordi. Raccontando tutta la pop-filosofia che si cela dietro la celebrazione della Dolce Vita-miraggio di un’epoca ormai passata, ma che resta pietra miliare della nostra cultura e società.
Un incontro per parlare della ricostruzione post terremoto è in programma venerdì 24 gennaio prossimo alle ore 18,30, organizzato dal Lions Club Matelica con il patrocinio del Comune, nella sala polifunzionale Boldrini, a palazzo Ottoni, in piazza Mattei, a cui tutta la cittadinanza è invitata a partecipare. «Aspetti umani e tecnici, della ricostruzione post sisma 2016», il titolo della manifestazione che ha l'obiettivo di accendere i riflettori sulla difficilissima situazione del territorio devastato dalle scosse, mettendo in evidenza le criticità attuali e proponendo una riflessione sulle possibili strade da percorrere. I lavori saranno aperti dal vescovo monsignor Francesco Massara, della diocesi di Camerino-San Severino ed amministratore apostolico della diocesi di Fabriano-Matelica.
Interverranno anche l'architetto Roberto Borgognoni, che per la Regione Marche si occupa di interventi sul patrimonio architettonico, storico e culturale e l'ingegnere Andrea Crocioni dell'ufficio ricostruzione delle Marche. Modera l'incontro l'architetto Lion Sauro Grimaldi. I saluti saranno portati dalla presidente Lions Club Matelica Maria Gilda Murani Mattozzi, le conclusioni saranno affidate al sindaco di Camerino Sandro Sborgia ed al primo cittadino di Matelica Massimo Baldini.
Sempre più amici pelosi sono ogni giorno a fianco dell'uomo, fedeli alleati o affettuosi animali da compagnia e la partecipazione alla festa per il loro santo protettore, Sant'Antonio Abate, ne è testimonianza.
Anche quest'anno tante persone si sono ritrovate in piazza XX Settembre per ricevere la benedizione che don Mario Colabianchi ha impartito dal palco dopo aver celebrato la messa nella chiesta di San Pietro, e per prendere e portare a casa le tradizionali panette benedette. Una festa per gli amici a quattro zampe realizzata dall'Amministrazione comunale insieme alla parrocchia e alle associazioni Noa, Cluana Dog, Pegasus, Coldiretti, Legambiente, Uniti per la coda, Una, Wild Word. Presenti anche gli agenti della Polizia municipale, i volontari della Protezione civile. Prima del momento religioso, si sono esibiti i cani del nucleo antiveleno dei Carabinieri e quelli antidroga della Guardia di Finanza a dimostrazione di quanto facciano i cani anche per la nostra sicurezza e sul fronte legalità.
Per l'Amministrazione comunale sono intervenuti il sindaco Fabrizio Ciarapica e l'assessore Maika Gabelleri, che hanno ringraziato le associazioni, quanti si sono messi a disposizione per organizzare la manifestazione e tutti i presenti.
“Il rapporto di affetto tra uomo e animale è quanto di più autentico ci possa essere – ha detto l'assessore Gabellieri – ed è fondamentale per la nostra salute, il nostro umore e benessere. Questa festa è diventata anche un momento di incontro e condivisione tra persone che arrivano, conversano, sorridono e trascorrono un bel pomeriggio all'aperto e questo è davvero molto bello. Nel mese di febbraio, insieme alla Cluana dog organizzeremo dei corsi per istruire sulla buona conduzione di un animale da compagnia”.
“Sono milioni gli animali domestici nelle case degli italiani – ha detto il sindaco nel suo saluto, con accanto la figlia Anita e il suo cane Perla – Questa bella tradizione sta a ricordarci l'importanza che i nostri amici rivestono per noi ogni giorno e vuole essere un segno di ringraziamento per il loro affetto e per quanto ci danno: gli animali sono accolti ed accuditi nelle nostre famiglie e rendono la nostra vita migliore e più serena”.
Dal palco il ringraziamento alle volontarie che gestiscono il canile e il gattile: sempre più persone scelgono l'adozione e dunque un gesto di amore e civiltà.
In piazza oltre ai tanti cani, c'erano anche pecore e agnellini, falchi, barbagianni, e animali rari come quelli portati dall'associazione Wild Word.