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Montecassiano, Giornata della Memoria: al teatro "Camillo Ferri" in scena “Colore di pioggia e di ferro”

Montecassiano, Giornata della Memoria: al teatro "Camillo Ferri" in scena “Colore di pioggia e di ferro”

Domenica 26 gennaio alle ore 17. 30 presso il Cineteatro “Camillo Ferri” di Montecassiano andrà in scena lo spettacolo “Colore di pioggia e di ferro” del Liceo Artistico “Cantalamessa” di Macerata con la regia di Fabiana Vivani e con il patrocinio del Comune e della sezione ANPI di Montecassiano.

Il progetto di teatro civile e sociale “Il Corpo è la Parola”, rivolto alle classi quarte e quinte, è inserito sia in un percorso didattico, coerente con il programma di Storia e di Cittadinanza e Costituzione, sia in un percorso educativo e formativo attraverso il laboratorio di Pedagogia dell’ Espressione condotto dalla regista ed operatrice di teatro Fabiana Vivani.

Gli allievi partecipanti al progetto, dopo aver approfondito con la docente di italiano e storia, la professoressa Roserita Calistri, tematiche riguardanti la Shoah e l’antisemitismo, il razzismo, l’odio, la violenza, l’indifferenza, hanno scelto i brani e le storie da narrare ed interpretare, assemblate poi magistralmente dalla regista.

“La finalità di questo lavoro – dice la professoressa Calistri – non è solo quella di ridare grande importanza alla Memoria che non deve sbiadire in questi tempi di incertezza e di riacutizzarsi di episodi di xenofobia, ma anche quello di trasmettere valori umani veri, nati dal rispetto verso il prossimo e di accoglienza affinchè questi giovani costruiscano una società che aspiri ad una convivenza globalizzata fondata sulla solidarietà e sulla giustizia”.

Gli studenti della classe quinta, inoltre, supportati dagli insegnanti di discipline audiovisive e multimediali professor Marco Bozzi e professor Matteo Antonini, hanno progettato e realizzato le scenografie multimediali per lo spettacolo.

 “La storia che i ragazzi interpreteranno- spiega la regista Vivani- partirà non dal palco ma dalla platea. La platea rappresenta il vagone di un treno di deportati ebrei e non, mentre il palcoscenico incarna il lager; dentro il lager s’incontreranno più storie di uomini perseguitati:  intellettuali, filosofi, autori, gente comune, tutti cacciati dal regime nazista".

“Tengo a far emergere e sottolineare – continua la regista- che i ragazzi durante il laboratorio sperimentano anche il Metodo Mimico che elaborò Orazio Costa, pedagogo teatrale del ‘900, la Mimesis è l’ attività più strettamente legata alla natura, noi siamo il crogiuolo di tutte le forme, la forma che può generare tutte le forme, tutti gli esseri umani fanno il rispecchiamento delle cose. La mimesi è una sorta di immedesimazione, di profonda assimilazione ed attraverso questo procedimento noi conosciamo veramente qualcosa o qualcuno, nella misura in cui diventiamo quel qualcosa o quel qualcuno.  I ragazzi saranno fuoco, pioggia, vento, nuvole, radici, pietre, sangue, ogni atto fisico è un atto mimesico. È importante educarli ad incontrare le cose, l’altro, la vita, affinché la Parola viva".

“Colore di pioggia e di ferro” andrà in scena anche sabato 1 febbraio con due rappresentazioni al Teatro “Don Bosco” di Macerata.

Lo spettacolo è patrocinato dal comune e dalla sezione ANPI di Macerata.

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