Zucchero conquista lo Sferisterio col suo blues: "Perché non mi avete mai chiamato prima?"
"Questo è un posto fantastico, sono rimasto impressionato. Perchè non mi avete mai chiamato prima?". Così Zucchero si è rivolto alla platea dello Sferisterio ieri sera, nel giorno che ha bagnato il suo debutto nell'arena maceratese, il cui palco non aveva mai calcato prima, in quasi 40 anni di carriera.
Una mancanza che anche il pubblico ha dimostrato di aver avvertito non lesinando il proprio calore e chiedendo all'artista un doppio bis con annesso inviato a suonare a Macerata ogni sera. Una richiesta alla quale "Sugar" Fornaciari ha risposto divertito: "Va bene, facciamo l'abbonamento".
Lo spettacolo musicale al quale i fans hanno assistito, protrattosi per oltre due ore, è stato di altissimo livello, venendo impreziosito dall'ottima acustica dello Sferisterio.
Un successo merito dello stesso Zucchero (sempre perfetto vocalmente) ma anche degli altri due eccelsi musicisti che lo hanno accompagnato sul palco per ripercorrere i tanti celebri brani del suo repertorio in versione acustico (dal nome del suo ultimo album “INACUSTICO D.O.C. & MORE”): il polistrumentista Doug Pettibone e la chitarrista Kat Dyson, dotata anche di un'incredibile voce.
Una formazione che Zucchero ha definito così: "Siamo noi tre, nudi e crudi. Forse meglio crudi che nudi. Abbiamo deciso di suonare soltanto nei posti belli come questo, dove la musica viene abbracciata. Vogliamo dare un segnale di ripresa, ma soprattutto volevamo uscire di casa. Uno come me, abituato a fare concerti da 40 anni, come fa a non suonare dal vivo?".
Il concerto ha vissuto tre momenti distinti. Prima Zucchero, seduto sul suo trono, ha imbracciato la chitarra per poi trasferirsi al pianoforte (dopo una "pausa sigaretta") ed infine tornare alla chitarra per far scatenare il pubblico col ritmo dei suoi brani più movimentati.
Proprio per quest'ultimo spezzone dello spettacolo l'artista ha invitato tutti ad alzarsi in piedi e, dopo una contrattazione live con gli organizzatori e le maschere ("Facciamo un patto, vi alzate ma rimanete sul vostro posto. Ok? Ok!"), tutti hanno potuto sciogliere i legamenti sulle note di "Baila Morena" e "Diavolo in me".
Il pubblico, in visibilio, ha richiesto un doppio bis all'artista che ha salutato gli astanti con una versione pianoforte e voce del capolavoro di Joe Cocker, "You are so beautiful". Gran finale coronato da applausi scroscianti con uno Zucchero appagato ("Siete un pubblico fantastico, il blues non morirà mai"), che ha regalato all'intera platea un abbraccio a distanza.
Questa sera, domenica 3 ottobre, si replica.
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