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Tolentino, grande gioia e commozione alla festa per i 70 anni del liceo classico Filelfo

Tolentino, grande gioia e commozione alla festa per i 70 anni del liceo classico Filelfo

Un turbinio di emozioni. Un concentrato di abbracci, ricordi e commozione di intere generazioni che hanno vissuto e intrecciato la loro storia con quella del Liceo Classico Filelfo di Tolentino. Le celebrazioni per i 70 anni della scuola, organizzate dall'associazione Filefiani (con il presidente Carlo Conti, il suo vice Andrea Mosca) insieme al comitato organizzatore del Liceo (costituito da Laila Boldorini, Marcella Borgiani e Claudia Canestrini), sono state l'ennesima dimostrazione di come l’istituto abbia superato nel tempo momenti belli e meno belli, ma ne sia uscito migliore.

Se dal palco del Politeama si è levato il grido unanime per chiedere "Una sede dignitosa per il Liceo Classico", il messaggio che è arrivato ai presenti è stato ancora più forte: quello di aver fatto parte di una scuola che li ha resi migliori e ha contribuito a formare i professionisti che sono diventati oggi. Oltre 370 ex studenti non hanno voluto mancare all’evento che ha visto partecipi anche professionisti che ora vivono fuori regione. C’è stato addirittura chi da oltre oceano ha voluto versare la quota della cena per sostenere l’iniziativa, pur non potendo essere presente.

Doppio appuntamento sabato 2 dicembre: nel pomeriggio al Politeama - che non è riuscito a contenere tutti i presenti tanto da rendere necessario l’allestimento di una seconda sala con un maxi schermo - e la sera al ristorante Chiaroscuro di Belforte del Chienti, dove a spegnere le candeline per il 70esimo compleanno della loro scuola sono state tre ex studentesse, oggi con l’argento tra i capelli, tra le prime a diplomarsi al Filelfo.

L’ex studente Carlo Cartuccia, regista della serata, e la coordinatrice del liceo classico Claudia Canestrini hanno condotto, senza nascondere l'emozione, il momento di riflessioni, racconti e spettacolo. A fare gli onori di casa il sindaco Mauro Sclavi e il dirigente scolastico Donato Romano. "Ognuno fa le battaglie che reputa opportuno fare - le parole del primo cittadino -, questa (riferendosi al trasferimento degli studenti dall’ex Quadrilatero all’ex orfanotrofio in centro) è una battaglia giusta. Speriamo che si trovi quel grano salis per cambiare le cose. Io penso che ce la faremo".

Il dirigente – in carica da cinque anni - ha ricordato di aver vissuto “anni di impegno costante nel trasmettere conoscenze e coltivare talenti. Limpatto del sisma ha determinato un periodo di sfide e adattamenti. Guardiamo avanti, sperando nel ritorno a una sede che possa offrire maggiori possibilità di crescita e apprendimento. Questo è un viaggio educativo fatto di resilienza, coraggio e speranza”.

Ha toccato le corde di tutti l’intervento di Claudia Canestrini che, dopo aver ringraziato la sua ex docente Maria Luisa Bocci, ha detto: “Il nostro liceo ci ha dato le ali che ci hanno avviato alla vita, credo che il viaggio verso il futuro parta dalla scuola. Non c’è futuro individuale senza il sapere, una società libera e democratica senza la scuola. Il Classico non ha età, ha tanti volti ma è senza tempo, anzi il tempo lo custodisce perché somma le memorie personali di tutti noi a quelle della profondità della storia. Il liceo classico ci lega al momento della nostra esistenza in cui ci siamo costruiti, identificati. Ha dovuto mettere esso stesso le ali per volare veloce e stare al passo coi tempi, ma ha tenuto saldi i valori imprescindibili dellhumanitas, senza i quali la società rischia di diventare altro, di diventare artificiale”.

A sottolineare quanto gli anni di liceo siano stati preziosi per la sua vita, anche la dirigente reggente dell’ambito territoriale di Macerata, la Filelfiana Alessandra Belloni, che ha portato il saluto della direttrice generale dell’Ufficio scolastico regionale, Donatella D’Amico, e ha rimarcato: "L’Ufficio scolastico è vicino al Filelfo perché sia restituita una sede degna".

Affidato allo storico ed ex docente del Classico, Enzo Calcaterra, l’excursus sulla genesi del liceo tolentinate che nel 1950 nacque come distaccamento di una classe del Leopardi di Macerata e nel 1953 acquisì una propria autonomia, prima a Palazzo Sangallo, poi a Palazzo Fidi e infine - prima del sisma - all’ex orfanotrofio.

"La città ha sempre voluto i migliori edifici per questa scuola - ha sottolineato Calcaterra -, edifici che rispecchiavano la sua storia più illustre. Sedi prestigiose sia nellaspetto che nel contenuto". E ancora: "All’epoca, la politica di Tolentino perseguì, insieme e senza distinzioni politiche, l’obiettivo di creare il Liceo Classico".

L’ex docente ha anche ricordato due figure che hanno contribuito fattivamente alla crescita della scuola: la storica segretaria Giovanna Corbelli e il tecnico Mario Grespini. A proposito di Palazzo Fidi, che è stato anche sede della Biblioteca Filelfica, è intervenuta un’altra Filelfiana, Laura Mocchegiani (oggi guida della Mozzi Borgetti di Macerata) per sottolineare l’importanza degli archivi e delle biblioteche per l’intera comunità.

Convinta che rivedere tanti dei suoi studenti sarebbe stata un’emozione troppo grande, ha deciso di non partecipare fisicamente, ma ha racchiuso in una lettera quello che avrebbe voluto dire al Politeama, l’ex preside e custode di tanti anni del Classico, Anna Grillo Sileoni. Aneddoti, in cui molti si sono rivisti, sono riemersi grazie alla testimonianza del sociologo Alberto Pellegrino, uno dei primi diplomati del 1954: "Erano anni in cui non avevamo nulla, ma avevamo solo una disperata voglia di vivere e affermarci, non per il successo, ma per trovare un posto dignitoso nella società". Un’impresa in cui ogni Filelfiano è riuscito.

Non solo ricordi al Politeama. Il pomeriggio è stato inframezzato dal pianoforte di Tommaso Foresi e da altri ex studenti nelle vesti di attori. D’impatto scenico il tableau vivant delle tre Grazie di Antonio Canova, esilarante l’’intervista a Teresa Fattorini – alias Silvia – interpretata dall’ex alunno e ora docente Federico Dari, divertente il monologo di Francesco Casadidio sulle disavventure dell’ultimo decennio.

Tra gli ospiti anche l’ex studente Stefano Monti, regista del pluripremiato cortometraggio Terzo tempo. Emozionante il video girato da Carlo Cartuccia nel 2016, poco prima del sisma, sulle cui immagini si è chiusa la serata: restituisce i volti gioiosi di un anno di scuola, l’ultimo, con trepidazioni, passioni, turbamenti, amicizia, vitalità e tanta voglia di futuro. Quel futuro per cui il Liceo Classico ha dato le ali.

 

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