"Salvo solo perché quel giorno cambiai turno": l'ex poliziotto della scorta di Falcone a San Severino
Si è svolta con grande successo al teatro Italia la serata dal titolo “Capaci di coraggio”, un evento di forte impatto sociale e culturale che ha visto la partecipazione di numerosi cittadini e rappresentanti delle istituzioni. La manifestazione, dedicata a coloro che si sono distinti per atti di coraggio nella lotta alla mafia, ha offerto un'importante riflessione sui valori della giustizia, della legalità e dell'impegno civico.
L’evento ha visto la presenza del vice sindaco e assessore comunale alla Cultura, Vanna Bianconi, insieme agli assessori Jacopo Orlandani e Michela Pezzanesi, al consigliere comunale Alberto Capradossi e alla consigliera di Parità della Provincia di Macerata, Deborah Pantana. Le autorità locali hanno sottolineato l'importanza di momenti come questi, in cui la comunità si riunisce per celebrare il coraggio e la determinazione di coloro che, quotidianamente, lottano per un mondo migliore.
La serata ha avuto come protagonista Luciano Tirindelli, ex poliziotto e membro della scorta del magistrato Giovanni Falcone, che ha offerto una toccante testimonianza sulla sua esperienza e sugli eventi tragici che hanno segnato la lotta contro la mafia. Tirindelli ha condiviso ricordi legati al drammatico attentato di Capaci, avvenuto il 23 maggio 1992, che costò la vita a Falcone, alla moglie Francesca Morvillo e a tre uomini della sua scorta: Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. La sua voce rappresenta oggi un importante monito sulla complessità di quegli anni e sull'importanza di mantenere alta la guardia contro la criminalità organizzata.
Organizzata con il patrocinio della Provincia di Macerata, della consigliera di Parità, del Comune di San Severino Marche e con la collaborazione della Pro Loco di San Severino Marche e della Pro Loco Tct di Tolentino, l’iniziativa ha rappresentato un’occasione preziosa per riflettere sulla giustizia, il coraggio e l'importanza del contrasto alla criminalità organizzata. È stato un momento di grande valore civile e culturale, rivolto a cittadini, giovani e istituzioni, per mantenere viva la memoria di coloro che hanno sacrificato la propria vita per un’Italia libera dalla mafia.
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