Penna San Giovanni, Michele Mirabella porta il suo "Curriculum" all'Ex Cinema
Sabato 9 novembre, alle ore 21.30 al Teatro Ex Cinema a Penna San Giovanni, il Festival Storie ospita un appuntamento imperdibile con uno dei volti più amati della cultura italiana: Michele Mirabella.
Attore, regista, conduttore televisivo e grande divulgatore, Mirabella porterà in scena il suo spettacolo “Curriculum, è intelligente ma non si applica!”, un viaggio tra storia, teatro e ironia, con il suo inconfondibile stile capace di unire leggerezza e profondità. Sarà una serata all’insegna della narrazione, dove storie, personaggi e aneddoti si intrecceranno per dare vita a un racconto ricco di fascino e sapienza, come solo lui sa fare.
Un’occasione unica per immergersi nella cultura e nello spettacolo con uno dei maestri della scena italiana. In questo viaggio scenico e culturale, Mirabella ripercorre, con ironia e intelligenza, un itinerario ideale che va da Dante a Pirandello, attraversando i secoli e le forme d’arte che hanno segnato la nostra storia. In un continuo passaggio tra la prosa e il cinema, il varietà e la radio, fino alla televisione, il professore ci porta con sé in un racconto arricchito dalla sua stessa vita, tanto vissuta sotto i riflettori quanto dedicata all'insegnamento e alla divulgazione.
A rendere ancora più speciale questo spettacolo sarà il Duo Mercadante, con Rocco De Bernardis al clarinetto e Leo Binetti al pianoforte. Un vero e proprio spettacolo corale, che fa ridere e sorridere, regalando emozioni autentiche e ricordi di un’Italia che cambia, ma che non smette di apprezzare la cultura, l’ironia e la saggezza.
Professor Mirabella, cosa l’ha ispirata nella scelta del titolo dello spettacolo così ironico e pungente?
“Si tratta di un monologo che è nato casualmente. Ero alla conduzione di un concerto in Piemonte, mi permisi di fare qualche divagazione e cominciai a raccontare qualcosa della mia carriera, il pubblico era lì che rideva e applaudiva, e in quel momento inventai quello che poi ho organizzato in maniera drammaturgicamente più corretta. Quindi è uno spettacolo che nasce spontaneamente dal rapporto col pubblico, mi resi conto che il mio narrare faceva ridere. Il titolo nasce da una frase che in molti abbiamo sentito: il curriculum è uno dei testi meno letti da tutti. Tutti ne scriviamo tantissimi, ma nessuno li legge. Quando ti dicono “ci mandi un curriculum”, secondo loro è il modo meno umiliante per dire che non hai passato la selezione, oppure per dire la nipote dell'arcivescovo aveva un curriculum migliore del suo”.
Il suo stile unico nel mescolare cultura alta e intrattenimento popolare l'ha reso molto amato dal pubblico. Come riesce a mantenere questo equilibrio tra profondità e leggerezza anche nel contesto teatrale?
“Riuscire ad affascinare gli spettatori con un linguaggio alto, non è semplice. Ma il pubblico merita rispetto, io ho un rapporto di grande stima verso di loro, se così non fosse si finirebbe per praticare una tecnica di eloquenza. Nutro un rispetto sacro per il pubblico, l'ho imparato a teatro. Al pubblico va il massimo rispetto”.
Il Festival Storie unisce dodici borghi delle Marche, una regione ricca di storia e cultura. Quali sono i suoi ricordi più belli legati a questo territorio?
“Ho avuto tanti amici nelle Marche, uno era il titolare di un albergo a Roma dove andavano tutti gli artisti, era di Jesi e il suo albergo si trovava vicino al Teatro Argentina. Questa è una regione che amo, mi piace molto, non molto tempo fa sono stato ad Ancona per un'onorificenza. E poi, visto che parliamo del Festival Storie, che porta la cultura nei piccoli teatri, ho giusto davanti a me un bellissimo librone con tutti i teatri delle Marche. Questa regione, che amo, ha avuto una civiltà teatrale da far invidia a Roma, in ogni città c'era un teatro. Io sono stato a lungo nelle Marche per motivi teatrali, ho lavorato a Jesi e a Sirolo, le Marche dovrebbero essere scuola per gli altri e sono molto contento di partecipare ad un Festival che valorizza questo immenso patrimonio”.
Commenti