Li Matti de Montecò ospiti alla Fao. Altro gigante riconoscimento per il gruppo folk di Montecosaro, chiamato a partecipare nella sede della FAO (dall'inglese Food and Agriculture Organization of the United Nations) a Roma all'annuale iniziativa promossa dall'Associazione delle Donne delle Nazioni Unite.
Si tratta di una realtà composta da dipendenti o ex dipendenti dell'Onu e del Ministero degli Esteri che ogni anno si riunisce ed organizza un tradizionale bazar che è occasione di beneficenza a favore di donne e bambini. Un evento di spicco con finalità benefiche e stavolta era finalizzato alla raccolta fondi per finanziare programmi educativi nei paesi in via di sviluppo.
A chiarire l'importanza della giornata alla Fao a due passi dalle Terme di Caracalla, la presenza dei massimi vertici dell'organismo internazionale che si occupa di alimentazione e agricoltura, come il presidente Wu Dongyu e il vicepresidente Maurizio Martina. E li Matti de Montecò c'erano! Unico gruppo folk di tutta Italia e unica associazione in assoluto a rappresentare le Marche.
Il presidente Claudio Scocco e diversi membri si sono recati nella capitale rispondendo all'invito di Maria Cristina Pasquali e Barbara Pandawe e hanno allietato i presenti esibendosi nelle danze popolari e poi dando vita ad una sorta di animazione itinerante. Sì perchè il bazar è strutturato con più spazi per far conoscere i prodotti eno-gastronomici di molteplici paesi nel mondo (erano presenti anche quelli delle aziende del nostro territorio: Sigi, Tenute Colpaola, Salumificio Monterotti e Cooperativa San Michele Arcangelo) e così li Matti de Montecò hanno anche assaggiato cibi provenienti da ogni continente e preparati secondo le usanze di etnie diversissime.
Il presidente Claudio Scocco racconta così l'esperienza appena vissuta: "Siamo stati felicissimi di partecipare a questo importante evento, anche perchè ci ha consentito di continuare la nostra promozione delle tradizioni, confermando come li Matti de Montecò desiderino diffondere le radici marchigiane in tutto il mondo attraverso vari canali. Siamo entrati in contatto con rappresentanti di popolazioni e comunità africane, sudamericane e asiatiche. Una bellissima e diversa esperienza".
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