La Terra Tremano Festival arriva nella seconda parte del suo tour nel cuore del cratere sismico, con gli appuntamenti di settembre: sabato 7 settembre, è la volta di Camporotondo di Fiastrone, uno dei piccoli centri dell’alto maceratese più colpiti dal sisma del 2016. Un sisma che è tornato a farsi sentire ora con un 4.1 che ha fatto ripiombare le popolazioni dell’Appennino nell’angoscia e nella paura, per una sequenza che sembra infinita. Ma subito sono arrivate le parole del geologo di UniCam, Emanuele Tondi, a far capire come tutto rientri nella normalità: “La zona epicentrale è sempre quella. La zona di faglia è, quindi, ancora quella del Monte Vettore-Monte Bove. Si tratta di una ripresa della sequenza, sempre possibile e che non era per nulla terminata. Purtroppo, la zona destabilizzata è molto grande e la sequenza di aftershocks lunga”.
Ed è stato proprio l’ex sindaco Tondi a volere fortemente lo spettacolo La Terra Tremano a Camporotondo. Per l’alto valore che il progetto apporta sulla memoria e sul territorio.
Per questo, in accordo con l’attuale Amministrazione Comunale, si sono scelti due luoghi simbolo di Camporotondo: la centrale Piazza Roma, e quella Palestra Colsalvatico primo rifugio per tante famiglie nel dopo-sisma. E sabato sarà rifugio anche per lo spettacolo, in caso di pioggia.
Così come rifugio è stato sabato scorso ad Ussita, il Ristorante La Mezza Luna, stipato pieno di pubblico accorso anche dalle località vicine come Frontignano o Visso, per assistere al Festival. Nutrita la comunità di anziani di Ussita, usciti dalle loro SAE, alcuni addirittura accompagnati per la difficoltà di deambulazione, tutti schierati in prima fila, e molto commossi in maniera evidente, durante e alla fine dello spettacolo.
Molto commosso anche Renato Marziali, il pastore-poeta di Casali di Ussita: “Ho visto il Monte Bove scrollare massi in una nuvola di polvere, la mattina del 30 ottobre 2016. Ho avvertito tutte le scosse da tre anni a questa parte. Ma non ho avuto mai veramente paura del terremoto. Nello spettacolo di Felicetti invece, mi sono talmente immedesimato che “ho sentito” la paura, fino a rendermi conto realmente di tutto quello che avevo vissuto. Sembra incredibile, ma il racconto mi è sembrato più vero del vero”. Anche a Ussita si è ripetuto quel fenomeno di catarsi, che ormai contraddistingue ogni tappa, ad ogni messa in scena del racconto di Felicetti, che Il Corriere della Sera ha definito: “Una cronaca cruda, che nello spettacolo diventa l’urlo di un intero Paese, ma anche il racconto di un popolo che nonostante tutto, non smette di sperare e di amare il luogo in cui è nato”. L’applauso infinito è stato accompagnato dai tanti “grazie” all’autore, anch’egli commosso dall’accoglienza e dall’abbraccio degli ussitani: ”Io non ho più parole per descrivere quel che succede ogni volta che questo spettacolo va in scena, qui nel cratere, succede qualcosa di così forte che sarebbe difficile da comprendere per chi non c’è, ogni volta è un’esperienza così carica di umanità, di condivisione di pianto e di intimità”.
Grande soddisfazione da parte della Prolo Loco Ussita 7.1, che ha curato in loco l’organizzazione della giornata: “Ringraziamo Giorgio Felicetti per questo bellissimo spettacolo, e soprattutto ringraziamo tutte le persone che sono venute, è stato bellissimo vedere la sala piena e la commozione di tutti alla fine!”.
E questa magia condivisa sta per ripetersi a Camporotondo.
Dopodiché, La Terra Tremano Festival, domenica 15 settembre toccherà Pieve Torina.
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