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"Integrazione e interazione a tutela della legalità": incontro con la comunità albanese a Macerata

"Integrazione e interazione a tutela della legalità": incontro con la comunità albanese a Macerata

Alla presenza di oltre 120 persone, si è svolta la mattina di sabato, presso l’auditorium della Biblioteca Comunale di Macerata, il convegno sul tema “Integrazione e interazione a tutela della legalità. Incontro con la comunità albanese”, organizzato dalla sezione di Macerata dell’associazione nazionale della Polizia di Stato e dalla Lega degli insegnanti albanesi in Italia, presieduta da Ariana Kosovo Hoxha.

Oltre alla presidente albanese, erano relatori la dirigente dell’Ufficio Immigrazione della Questura, commissario Anna Moffa, l’assessore alla Sicurezza Paolo Renna e la studentessa universitaria albanese Shpresa Kadria, moderatore il presidente dell’Anps Giorgio Iacobone.

Coinvolgente l’intervento di Ariana Kosovo Hoxha, da oltre 30 anni in Italia che ha ricordato che proprio il 22 ottobre del 2016, nello stesso stabile del convegno era nata la scuola per gli albanesi, con il proposito di trasmettere e rendere sempre vive le tradizioni albanesi tra chi vive in Italia

 La dottoressa Anna Moffa con un’articolata relazione ha espresso i diversi iter che gli albanesi devono seguire per ottenere il legale soggiorno in Italia in base, alle attività svolte, dichiarandosi a disposizione per approfondire fattispecie particolari.

Emozionante la testimonianza della studentessa Shpresa Kadria, che ha raccontato le difficoltà che ha dovuto superare inizialmente e il suo forte desiderio di riscatto che l’hanno portata a dare tutta se stessa per raggiungere gli attuali risultati, grazie ai genitori, che le sono stati vicino e alle tante persone italiane ed albanesi che l’hanno incoraggiata nel suo cammino. L’ottenimento della cittadinanza italiana per lei è stato motivo di grande orgoglio, per averla tanto desiderata, anche se restano nel cuore i valori delle sue origini.

L’assessore Paolo Renna ha evidenziato come da ragazzo molti suoi amici di scuola e di gioco fossero albanesi e come Macerata abbia  mostrato sempre tanta sensibilità nell’accoglienza specie per gli albanesi.

Nell’elogiare la studentessa Kadria per la gioia espressa nell’ottenere la cittadinanza italiana, ha sottolineato che l’iter previsto rende il riconoscimento più significativo, perché in tal modo non si riduce ad una semplice certificazione, ma racchiude contenuti di valori importanti.

L’assessore Renna, facendosi carico di caldeggiarne la richiesta, ha altresì raccolto l’invito del rappresentante della comunità marocchina, Omar Cherqaoui, che in un breve intervento di saluto ha sollecitato l’amministrazione comunale a ripristinare la consulta degli stranieri.

Tra i presenti intervenuti: il questore Vincenzo Trombadore, che si è soffermato sulla necessità da parte della comunità albanese di collaborare con le Istituzioni, per garantire la legalità e il pacifico svolgersi della vita sociale;

L’ambasciatore della Macedonia del Nord, Vesel Memedì, che ha espresso il compiacimento per l’iniziativa ed ha apprezzato la situazione di forte convergenza riscontrata nelle Marche. Anche il capogruppo di Fratelli d’Italia, il preside Pierfrancesco Castiglioni, e il consigliere del Movimento 5 Stelle, Roberto Spedaletti, hanno porto un caloroso saluto.

 

Si potrebbe definire”una vita che parla” la testimonianza del grande lavoro fatto in Albania dalla Spa Balducci CBF, che oltre alle tante maestranze impiegate direttamente in Albania ha creato un indotto di centinaia e centinaia di operai, oltre all’importante complesso industriale di Montecassiano.

È stato Massimiliano Balducci amministratore delegato della società ad illustrare l’attività, riconoscendo al padre Franco, anch’egli presente, il merito di quanto realizzato. Molti complimenti gli sono stati riservati anche per i notevoli successi conseguiti dalla Helvia Recina Volley, la squadra di Pallavolo che la società sostiene e che ha raggiunto l’obiettivo di militare in serie A.

 

Apprezzato l’intervento del magistrato di Sorveglianza Filippo Scapellato. Per lui la circostanza che un terzo della popolazione carceraria sia straniera dipende dalle situazioni di marginalità che vivono gli stranieri e tutto ciò che possa influire sull’integrazione comporterebbe un beneficio per sicurezza e l’ordine pubblico

Ha preso la parola anche il funzionario dell’Onu Andrea Angeli che per 16 anni è stato in Kosovo nell’ambito della missione di amministrazione provvisoria Unmik decisa nel 1999. Ha ricordato con un pizzico di nostalgia quella esperienza, soffermandosi sul periodo trascorso in Macedonia e dialogando con l’Ambasciatore in merito alla situazione di quegli anni.

Sono intervenuti tanti albanesi provenienti dalla Macedonia, dal Kosovo e dall’Albania. In particolare, il professor Neat Marku, laureato a Pristina, della Macedonia del Nord, Drita Kandrija universitaria a Macerata e gli studenti dell’Università di Camerino Diana Pili, Franceska Paja, Eronit Bytyqi, Zanfina Kovaqi, Ereza Abdullahu, Blend Regina, Sidorela Berisha,Denada Carni, Doriana Puka. Un convegno all’insegna dell’amicizia e della collaborazione.

 

 

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