Festa del Creato in musica a Penna San Giovanni: si chiude con successo la 19esima edizione
Lo scorso weekend il comune di Penna San Giovanni ha vissuto una nuova edizione della manifestazione legata alla Festa del Creato.
Nella serata di sabato, 16 ottobre, l’Orchestra di fiati “Insieme per gli altri” si è esibita con musiche Jazz, Rock e Pop fino a brani di autori contemporanei e colonne sonore di film. Mentre domenica 17 ottobre la sala polifunzionale ex Cinema ha ospitato un nuovo appuntamento del convegno “dalla terra e dal lavoro dell’uomo” giunto alla 19esima edizione.
Come noto ogni anno viene approfondito un tema differente legato al rapporto dell’uomo con il Creato, delineando i lati spirituali, sociali ed economici di questo rapporto ultracentenario che l’essere umano ha con la Madre Terra.
Sin dalla prima edizione ne sono scaturiti volumi che raccolgono gli atti del Convegno, creando una collana di libri contenenti testimonianze e pareri di alti relatori su temi di volta in volta sempre differenti ma incentrati sul filo conduttore comune a tutti, quello “dalla terra al lavoro dell'uomo”.
L’edizione 2021 ha visto, per il secondo anno, il coinvolgimento dello storico e ricercatore professore Roberto Brioschi in qualità di moderatore, il tema scelto è stato: “La cura della terra.”
Dopo i saluti del primo cittadino Stefano Burocchi, il quale ha ripercorso la storia della manifestazione sottolineando la stretta collaborazione con l’ideatore Don Paolo Bascioni, Presidente dell’Associazione Culturale Centro Studi Colucci, la mattinata è proseguita con la presentazione di tutti gli ospiti, in presenza e in streaming. Nella sua introduzione don Paolo ha presentato gli atti della scorsa edizione e sottolineato che le problematiche ecologiche sempre più al centro dell'attenzione mediatica devono necessariamente trasformarsi in atti concreti e quotidiani, eventi come il G20 o convegni mondiali non devono limitarsi a dichiarazioni di intenti fine a se stessi.
Sono seguiti gli interventi dei relatori. Simona Santucci, dell'ordine Francescano Secolare ha fatto riferimento al Cantico delle Creatura di San Francesco sottolineando quanto proprio il Santo di Assisi fosse avanti coi tempi già alla fine del 1200 con la sua visione ecologista della vita terrena.
Fabio Taffetani, docente presso l’Università Politecnica delle Marche ha parlato dell'importanza di creare nuovi boschi per contrastare l’inquinamento e della necessità di conservare quelli esistenti per evitare l'impoverimento terreno e un impatto negativo sull'equilibrio della natura, mostrando anche interventi invasivi attuati nelle zone collinari della nostra regione e che hanno stravolto completamente l'habitat naturale, molto interessante il riferimento al parco salino di Penna san Giovanni, un'area ben conservata che presenta ancora piante ormai rare come la Farnia e il Frassino maggiore.
Carlo Tricarico, Presidente dell'Associazione Nazionale Agricoltura Biodinamica, ha spiegato come le coltivazioni intensive abbiano stravolto l'equilibrio che nei secoli si era creato tra uomo e natura, sottolineando che il 7% del petrolio estratto a livello mondiale serve per creare concimi a base di Azoto che avvelenano il terreno.
Ricostruire l'agricoltura a partire dai semi è stato il tema al centro dell'intervento di Riccardo Bocci, Direttore tecnico rete dei semi rurali e consulente scientifico presso il Ministero dell'Agricoltura. Francesca Forno, sociologa e Docente Universitaria, ha parlato dei movimenti sociali che negli ultimi decenni si sono creati per avvicinare sempre di più i produttori ai consumatori, come ad esempio i GAS, gruppi di acquisto solidale.
Della prima legge sull’agroecologia in Italia ha parlato Antonio Lo Bello, Presidente del comitato “fà la cosa giusta! Sicilia” che ha sottolineato il principio di Casa Comune dove devono coabitare tutte le specie animali, vegetali e umane senza prevaricazioni.
Salvatore Cacciola, Sociologo e Presidente di bioAS, ha affrontato il tema della bioagricoltura sociale per la promozione del benessere della Comunità e dell'ecologia integrale, sottolineando l’importanza del biologico come modello sociale, tassello fondamentale anche sotto il profilo economico per aiutare il settore ad uscire dalla crisi. Infine, Olimpia Gobbi, docente dell'Università Politecnica delle Marche ha raccontato la sua esperienza all’interno della cooperativa di comunità “Rocca Madre”, dove si produce il “Miscuglio di Aleppo”, grano dalle elevate qualità nutrizionali e capace di evolversi e adattarsi ad ogni tipo di terreno.
La conclusione del convegno è stata affidata nuovamente al professor Bascioni che ha sottolineato quanto sono importati i diversi approcci, scientifici e spirituali per restituire un equilibrio naturale che nel tempo si rischia di perdere.
Commenti