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Civitanova, dalla “selva oscura” a “La vita è bella”: all'Annibal Caro un viaggio tra musica e poesia

Civitanova, dalla “selva oscura” a “La vita è bella”: all'Annibal Caro un viaggio tra musica e poesia

Calvino, Dante, San Francesco, Edgar Lee Masters, Rumi, Pavese che dialogano con Louis Armstrong, Paul Simon, Zamfir, Morricone, Mina, Modugno, J. Baez in una corrispondenza senza confini di tempo sui grandi temi della vita. Un’orchestra straordinaria di trenta maestri, con un cuore grande quanto la loro professionalità; gli applausi convinti di centocinquanta persone attente e coinvolte; una tessitura fra musica e poesia con un ordito tanto solido quanto piacevole.

Ecco quello che ha fatto della serata di sabato all’ “Annibal Caro” un vero e proprio evento letterario musicale, grazie alla collaborazione fra l’Orchestra “Insieme per gli altri” e l’Associazione dantesca civitanovese. Sul palcoscenico, insieme ai musicisti, diretti dal maestro Emiliano Bastari, la cantante Sara Vallasciani, le due voci recitanti di Eleonora Brocchini e Mattia Bartolini, e il vicepresidente dell’Associazione dantesca Francesco Sagripanti, che ha condotto la serata. In sala, il presidente del consiglio comunale Claudio Morresi, l’assessore Barbara Capponi, la dirigente comunale Paola Recchi

Il concerto si è articolato in tre tempi. Le musiche (canzoni e colonne sonore di film celebri) sono state introdotte da commenti e testi letterari che hanno delineato un percorso esistenziale che ognuno, in sala, ha avuto modo di riconoscere come proprio.

Le prime terzine sulla ”selva oscura” dantesca e il testo delle canzoni di Simon e Zanfir hanno descritto la condizione di solitudine, oscurità, tristezza di cui chiunque, in certi momenti, fa esperienza. Calvino, con le sue “Città invisibili”, il Dante della “Tanto gentile …”, la “Califfa” di Bevilacqua, Pavese e il suo “Incontro” insieme al “Postino” hanno testimoniato che solo un incontro, appunto, può tirare fuori dalla “selva”, un incontro “Grande, grande”, per dirlo con Mina. Infine, il risultato, il frutto di questo “incontro” con l’altro e l’altrove, che ognuno può fare nella quotidianità, purché dia retta a Calvino e cerchi intorno a sé, e sappia riconoscere, “chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio”. Nascono da questi incontri uomini come Sacco e Vanzetti che, da innocenti, affrontarono la morte per il loro ideale pacifico di libertà e giustizia sociale.

Nascono così, nel Settecento, i due sacerdoti gesuiti protagonisti di Mission, che in due modi del tutto opposti, combattendo spada alla mano l’uno e guidando una processione con il Santissimo l’altro, offrirono la vita per gli Indios delle reducciones del Paraguay. Nasce così San Francesco e il suo sguardo sul creato come opera di Dio, dove neanche la morte corporale fa più paura, e nasce così anche Louis Armstrong per il quale la realtà è “A wonderful world”, un mondo meraviglioso.

Infine il bis con la colonna sonora di “La vita è bella” di Nicola Piovani: l’incontro fra Guido (Roberto Benigni) e Dora (Nicoletta Braschi), moglie sul set e nella vita, ha reso così grande il cuore di Guido da fargli affermare la positività della vita in un campo di sterminio, il luogo della sua più totale negazione. 

 

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