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Civitanova commemora il 4 novembre: cerimonia in forma ridotta e in teleconferenza

Civitanova commemora il 4 novembre: cerimonia in forma ridotta e in teleconferenza

Si sono svolte questa mattina le celebrazioni per la Giornata dell'Unità nazionale e delle Forze Armate, cerimonia in forma ristretta ma fortemente voluta dal presidente del Consiglio comunale Claudio Morresi e dal sindaco Fabrizio Ciarapica. "Ringrazio i partecipanti, il professor Pier Vittorio Buffa, docente presso la Scuola di Giornalismo dell’Università di Urbino che raccolse la testimonianza eroica del bersagliere civitanovese Edmondo Brunelli e alla figlia Patrizia che gentilmente ha raccolto l’invito ad essere con noi - così il Sindaco Ciarapica nei saluti in teleconferenza.

"E’ particolarmente significativo oggi ritrovarsi seppur in modalità da remoto e non in presenza, per ricordare questa Festa dell’Unità d’Italia e delle Forze armate. Un 4 Novembre molto diverso dai precedenti, che va commemorato e celebrato ora più che mai. Il mio pensiero oggi va a tutti quegli uomini che sacrificarono se stessi nell’adempimento del loro dovere e ricordare tutte le donne e gli uomini che in questo momento prestano il loro straordinario servizio nelle Forze Armate, sia in tutela di noi cittadini italiani, sia in tutela di cittadini che vivono in Paesi che sono teatro di conflitti.

Le forze armate in questo periodo durissimo di pandemia sono impegnate in prima linea per aiutare noi cittadini, rischiando la propria vita e la propria salute. Per questo oggi è importante festeggiarli e ringraziarli come meritano, e forse non lo facciamo mai abbastanza. Il nostro pensiero speciale e il nostro ringraziamento dovrebbero essere rivolto ogni giorno a loro e non solo in occasione di questa data. Ma la festa di oggi è dedicata anche ai milioni di soldati che riposano nei sacrari di tutta Italia e di tutta Europa. Questa festa fu istituita 101 anni fa, nel 1919, all’indomani della fine della prima guerra mondiale.

"Ognuno di noi - ed in particolare le istituzioni - ha la responsabilità di non dover mai perdere il senso doloroso e tragico della storia che ci ha preceduto. La memoria dei caduti e il valore
dei principi costituzionali non possono essere dimenticati e devono essere monito vivo e costante per le generazioni future. Per questo motivo siamo qui in qualche modo insieme. Per far conoscere ai nostri giovani e ricordare a noi adulti quanto sia importante che tutti gli italiani siano sotto la stessa bandiera e per quella bandiera, il nostro tricolore, abbiano sacrificato la propria vita. La storia di cui parleremo oggi è una storia di dolore ma di grande orgoglio. Di testimonianza salda che antepone alla propria vita la salvezza di un simbolo così potente qual è la nostra bandiera. Sì, una forte testimonianza, perché Edmondo Brunelli, il professore di educazione fisica civitanovese che tutti noi ha avuto modo di conoscere, mise a repentaglio la propria vita insieme a quella di altri dodici suoi compagni. Compagni sventurati che leggi drammatiche di guerra avevano imprigionato in un campo di concentramento tedesco. Prima di entrarvi, però, avendo con sé la bandiera italiana, decisero di tagliarla in tredici pezzi e ogni pezzo fu custodito gelosamente da ognuno di loro con la promessa che se fossero usciti l’avrebbero ricomposta. Dodici di loro sopravvissero al campo, così la bandiera fu ricucita con un pezzo mancante e oggi questo simbolo di dolore e di valori è deposto sull’Altare della Patria a Roma. Per tutti noi civitanovesi questo rappresenta un grande onore.

Ci piace ricordare e far conoscere a tutti voi questa storia che ci racconterà più diffusamente il professor Buffa, perché non vogliamo dimenticare quel sacrificio che i nostri nonni e i nostri bisnonni fecero per consegnarci un Paese migliore. Ma anche per ricordare il sacrificio che ogni giorno compiono gli uomini e le donne delle Forze Armate per difendere non solo la nostra salute ma anche la nostra democrazia. Viva le forze armate, 

Alla teleconferenza hanno partecipato il Sindaco Ciarapica, il Presidente del Consiglio Claudio Morresi, l’Assessore al Welfare Barbara Capponi, organizzatrice dell’iniziativa, Patrizia Brunellini, figlia dello storico bersagliere civitanovese, il professor Edmondo che stoicamente difese la bandiera italiana insieme ad altri dodici bersaglieri prima di essere imprigionato in un campo di concentramento tedesco.

 

Relatore dell’iniziativa il professor Pier Vittorio Buffa, docente presso la Scuola di Giornalismo dell’Università di Urbino che raccolse la testimonianza eroica del bersagliere Brunellini. ‘Il mio pensiero oggi va a tutti quegli uomini che sacrificarono se stessi nell’adempimento del loro dovere e a ricordare tutte le donne e gli uomini che in questo momento prestano il loro straordinario servizio nelle Forze Armate, sia in tutela di noi cittadini Italiani, sia in tutela di cittadini che vivono in Paesi che sono teatro di conflitti’. Così il Sindaco Ciarapica introducendo i lavori del convegno.

"Le Forze Armate in questo periodo durissimo di pandemia sono impegnate in prima linea per aiutare noi cittadini, rischiando la propria vita e la propria salute.  Ma la festa di oggi è dedicata anche ai milioni di soldati che riposano nei sacrari di tutta Italia e di tutta Europa.

Ognuno di noi ha la responsabilità di non dover mai perdere il senso doloroso e tragico della storia che ci ha preceduto.

La memoria dei caduti e il valore dei principi costituzionali – ha concluso il primo cittadino - non possono essere dimenticati e devono essere monito vivo e costante per le generazioni future’.

"Ho voluto fortemente questo evento in cui anche gli studenti sono stati invitati a partecipare poiché la bandiera italiana che Brunellini difese dividendola in tredici (un pezzo per deportato la nascose con sé meticolosamente e ossessivamente), fu successivamente ricostruita con i 12 pezzi rimasti, poiché un bersagliere non riuscì a sopravvire, oggi è deposta sull’Altare della Patria a Roma e ciò rappresenta un autentico orgoglio per tutta la nostra comunità’. Ha dichiarato l’Assessore Capponi.

‘Una storia che andava raccontata e possa essere motivo di riflessione per tutti noi cittadini, ma soprattutto d’insegnamento per i giovani e che vuole dimostrare che i valori della Nazione, del nostro ‘Tricolore’ e della Libertà erano e restano fondamentali tanto che Brunellini e i suoi sventurati compagni per difenderla rischiarono la propria vita’. Il professor Buffa ha raccontato l’incredibile storia del bersagliere civitanovese arricchendo la storia con aneddoti e particolari commuoventi e che ha creato molte reazioni emotive e tante domande da parte dei ragazzi collegati alla videoconferenza (circa 400 utenti si sono collegati e hanno interagito con domande). La figlia Patrizia ha ricordato che il padre era una persona riservata ma che il suo esempio nella vita ha dimostrato che certi valori possono e devono essere portati avanti nelle azioni di tutti i giorni con l’impegno civile, cosa che il bersagliere Brunellini ha sempre fatto fine alla fine dei suoi giorni.

L’evento ha avuto un gran successo di pubblico e ancora una volta il Comune di Civitanova Marche si attesta fra i comuni più tecnologici d’Italia.

 

La videoconferenza a più voci è stata trasmessa in diretta sullo streaming del consiglio comunale e potrà essere rivista collegandosi a: https://www.civitanovamarchetv.com/

 

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