La crisi non accenna ad arrestarsi nelle Marche: secondo i dati Istat 2016, rielaborati dall’Ires Cgil, in un solo anno sono stati persi altri 5.021 posti di lavoro. Nelle Marche, i principali indicatori sono in netta controtendenza rispetto al quadro nazionale: i disoccupati sono 73.526 con un aumento rispetto all’anno precedente del 6,5%, il tasso di disoccupazione si attesta al 10,6% aumentando dello 0,7% e rimanendo pressoché stabile rispetto al 2013.
Nel 2016, il numero degli occupati è sceso a 619 mila unità, ovvero 5.021 in meno rispetto all’anno precedente (-0,8%). Il calo non interessa il lavoro dipendente che aumenta dello 0,6% (+2.766 unità), sicuramente un dato positivo, ma troppo debole per essere definito “ripresa”, anche in considerazione del fatto che, in termini di occupati dipendenti, nella nostra regione, siamo ancora -28mila rispetto all’inizio della crisi (2008). Crescono dell’1,8% rispetto al 2015 gli occupati part-time che passano da 96mila a 98mila, nel 2008 erano 76mila cioè 22mila unità in meno. Particolarmente allarmante è il dato di coloro che cercano lavoro dopo aver perso quello che avevano: 39.051 persone, con un aumento in un solo anno del 9%, pari a 3.228 unità. A questi vanno aggiunte altre 19mila persone che cercano il lavoro per la prima volta e che tentano di entrare nel mondo del mercato del lavoro. Il tasso di disoccupazione dei giovani diminuisce di un punto rispetto all’anno precedente passando dal 32% al 31%: nelle Marche, quindi, quasi un giovane su tre non riesce a trovare lavoro. Questo dato va letto anche in rapporto all’aumento del lavoro precario e cioè tempo determinato e voucher. Anche in questo caso, va ricordato che il tasso di disoccupazione giovanile nel 2008 era nelle Marche al 12,5%. Nei principali settori produttivi, si rileva un calo allarmante degli occupati nei settori del commercio, alberghi e ristoranti che passa da 126mila a 117mila (-6,8%) in un solo anno; nelle costruzioni dove si passa da 35mila occupati a 33mila (-4,9%). Nell’industria manifatturiera l’occupazione rimane praticamente stabile a 182mila, registrando un lievissimo aumento dello 0,2%.
“Questi dati restano molto preoccupanti – dichiara Giuseppe Santarelli, segretario regionale della CGIL Marche - soprattutto se associati all’enorme ricorso alla cassa integrazione straordinaria e ordinaria in alcuni settori e alla totale inadeguatezza degli strumenti in campo, riformati con il Jobs act, che penalizzano, in particolare, le piccolissime imprese, in molti casi completamente scoperte rispetto alla possibilità di utilizzo di ammortizzatori sociali.” È necessario sottolineare che i voucher vengono conteggiati come occupazione dall’ Istat e questo condiziona fortemente il dato “reale”. Per un’analisi realistica della situazione del mercato del lavoro, occorrerebbe depurare gli occupati dall’esercito dei percettori dei voucher che nelle Marche sono oltre 64.000. “Tutto ciò – afferma Santarelli - conferma che le politiche del lavoro adottate con il Jobs act e con gli incentivi connessi non hanno dato i risultati sperati e che siamo di fronte al fallimento di quelle scelte. Ora abbiamo bisogno di un piano di rilancio dell’occupazione e degli investimenti, che metta al centro la condizione delle migliaia di disoccupati, anche nella nostra Regione, e un progetto di eliminazione delle forme di lavoro senza diritti che si sono moltiplicate in questi ultimi anni. I referendum abrogativi della Cgil su appalti e voucher hanno questo scopo: liberare il lavoro e rimetterlo al centro dell’azione politica del Paese.”
Una delegazione di Giovani Industriali maceratesi guidata dal Presidente GGI Simona Reschini è da poco rientrata dalla Germania dove si è recata per approfondire nell'ambito del percorso di formazione promosso da Confindustria Macerata sul tema Industria 4.0. le tematiche della manifattura digitale.
Tra le tappe del tour tedesco due casi di eccellenza del settore dell’automotive: Porsche e Mercedes-Benz.
Nella visita alle due prestigiose aziende, negli stabilimenti rispettivamente di Zuffenhausen e di Sindelfingen, la Delegazione si è potuta rendere conto di come, ricorrendo ad innovativi modelli organizzativi, uomo, macchina, processi industriali sono collegati sapientemente in una rete intelligente che ottimizza ogni processo consentendo tempi di fabbricazione più brevi, garantendo sempre un’altissima qualità dei prodotti ed abbattendo i costi di produzione, in un percorso completo che va dalla progettazione alla vendita ed assistenza, passando per la produzione.
La visita poi è proseguita presso la Festo, che è sinonimo di innovazione nell’automazione industriale ed alla Sew-Eurodrive, leader mondiale nelle soluzioni di automazione.
La Festo rappresenta in un certo senso l’emblema dell’Industria 4.0 avendo creato lo scorso anno a Scharnhausen il Technology Plant, principale sito produttivo per la produzione di valvole ed elettronica, costruito sulla base di apposite innovazioni come l’automazione intelligente, la collaborazione tra funzioni, la Lean production, una nuova efficienza energetica e la riqualificazione dei collaboratori.
La fabbrica 4.0 è già una realtà anche nello stabilimento di produzione e assemblaggio di Sew-Eurodrive a Graben-Neudorf, dove gli specialisti sono impegnati per sviluppare e testare nuovi modelli per migliorare i processi logistici, di assemblaggio e di produzione e in cui i dipendenti assumono il nuovo ruolo di direttori nella creazione di valore e si occupano del controllo e dell’ottimizzazione dei processi. Nello stesso stabilimento i giovani imprenditori hanno potuto vedere le modalità di produzione tradizionali e nello stesso tempo l’evoluzione dei processi attraverso l’integrazione dei sistemi informatici con i robot.
Il Presidente GGI Simona Reschini ha dichiarato “Varcando oggi i portoni delle aziende ci si trova di fronte ad un clima tranquillo, addetti in divisa rappresentativa e muletti senza pilota che trasportano materie prime e semilavorati da una parte all’altra dei plant. La digitalizzazione della catena del valore permette di garantire più sicurezza all’operatore, più qualità nella produzione e un ciclo produttivo flessibile in funzione del flusso mutevole degli ordini.
Le esperienze della Germania risultano tra le più avanzate in ambito europeo nella creazione di un modello Industria 4.0 integrato tra istituzioni, ricerca, imprese e parti sociali, cui l’Italia è particolarmente attenta per l’entità dell’industria manifatturiera. L’innovazione tecnologica è e sarà un fattore strategico per lo sviluppo e la competitività dell’Italia. Come già accaduto in Germania, però, l’obiettivo potrà essere raggiunto attraverso un lavoro di squadra che veda come protagoniste le imprese insieme a istituzioni, università e ricerca, formazione e parti sociali”
Ruspe al lavoro a Torre del Parco per realizzare l'ampliamento dello stabilimento che produce pasta all'uovo 100% italiana con il marchio La Pasta di Camerino. Come promesso all'indomani della gravissima scossa di terremoto del 30 ottobre che ha lasciato senza casa amici, parenti e molti dei dipendenti dell’azienda, Federico Maccari, direttore commerciale di Entroterra SpA proprietaria del marchio La Pasta di Camerino, anche in considerazione degli eccellenti risultati ottenuti nel 2016 che confermano un trend positivo di lunga durata che prosegue anche nel primo trimestre 2017, ha annunciato di voler investire ancora costruendo il nuovo stabilimento con una linea di produzione che amplierà la gamma dei prodotti venduti.
“Già dalla scorsa settimana abbiamo in prova le prime 4 risorse delle 20 che saranno necessarie per la piena operatività del nuovo stabilimento. E' indispensabile che lo staff sia ben formato per quando i lavori saranno conclusi”. Già i lavori. Ci vorranno circa 60 giorni di tempo per completare la costruzione dello stabilimento di 4.000 mq che sarà predisposto per essere dotato di un impianto fotovoltaico come quello sullo stabile di 6.000 mq già esistente, e che ha perfettamente resistito a tutte le scosse essendo stato realizzato nel pieno rispetto delle normative antisismiche vigenti.
Inaugurazione prevista nel mese di maggio. “Nel nuovo stabilimento – conclude Maccari - amplieremo la produzione della linea Pasta al farro integrale Bio e la Pasta secca all'uovo Bio che ci consentirà di intercettare nuovi consumatori e le tendenze alimentari in voga”
A causa del terremoto le Marche hanno perso in un anno 3.200 posti di lavoro nel settore agricolo, con un calo del 24% degli occupati negli ultimi tre mesi del 2016. E' quanto emerge da un'analisti della Coldiretti regionale, elaborata su dati Istat. Il terremoto ha colpito infatti un territorio a prevalente economia agricola, con 15.300 aziende e stalle nei comuni del cratere e 175 mila ettari di terreni agricoli coltivati. Il caldo delle vendite è stato pari al 90%.
Nelle campagne, afferma Coldiretti, molte attività agricole sono state costrette a chiudere, anche a causa dello smottamento dei terreni. Paralizzata anche l'attività agrituristica, con presenze pressoché azzerate. Tutti fattori che hanno pesato a livello occupazionale, senza dimenticare il crollo di stalle e caseifici. Da qui la richiesta di misure concrete di sostegno alle imprese terremotate: dall'erogazione immediata dei fondi previsti dal decreto legge Sisma Italia per garantire liquidità e far fronte dai danni subiti (bestiame morto, crollo di vendite, ecc.) al pagamento degli aiuti diretti per il mancato reddito, dagli sgravi fiscali per famiglie, imprese e per chi investe nelle aree terremotate, agli incentivi per favorire e accelerare la ripresa e i flussi turistici, con la detraibilità delle spese sostenute dai turisti per i soggiorni nelle strutture ricettive agrituristiche e un sostegno ai consumi dei prodotti delle aree colpite. L'associazione agricola chiede anche di ''recuperare gli inaccettabili ritardi accumulati nella realizzazione delle stalle.
(Fonte Ansa, foto Corriere della Sera)
La Cna di Macerata si avvia verso la fase congressuale con alla mano i dati camerali relativi al numero di imprese ed unità locali attive in tutta la provincia di Macerata e poi, nello specifico, nei comuni del cratere della provincia distribuite per ramo di attività economica prevalente, secondo la classificazione ATECO, alla data del 31/12/2016.
Da quanto emerge da tali rilevazioni, attualmente il settore dell’artigianato rappresenta il 30,9 % delle imprese della provincia e nel quarto trimestre del 2016 le imprese artigiane attive in provincia risultano essere 10.695 a fronte delle 10.913 dello stesso trimestre del 2015, con un significativo calo nell’arco di un anno. Il trend negativo si riscontra anche dal confronto tra le 10.695 imprese censite a fine 2016 con le 10739 del terzo trimestre dello stesso 2016.
Dal 2009 ogni fine anno ha fatto emergere una tendenza discendente, ad eccezione di un piccolo incremento nel 2012:
4° trimestre 2016 (10.695 imprese artigiane attive) 4° trimestre 2015 (10.913 imprese artigiane attive) 4° trimestre 2014 (11.115 imprese artigiane attive) 4° trimestre 2013 (11.314 imprese artigiane attive) 4° trimestre 2012 (11.540 imprese artigiane attive)4° trimestre 2011 (11.372 imprese artigiane attive) 4° trimestre 2010 (11.722 imprese artigiane attive)4° trimestre 2009 (11.754 imprese artigiane attive)
Per quanto riguarda poi i 44 comuni colpiti dal sisma allo stato attuale sono circa trentamila tra imprese ed unità locali presenti, escludendo il comune di Macerata non propriamente rientrante nell’area del cratere (imprese attive 16.345 ed unità locali attive 19.149).
Nello specifico i settori più consistenti sono rappresentati dall’attività manifatturiere con 1.783 imprese attive e 2.201 unità locali attive; le costruzioni con 2.461 imprese attive e 2.650 unità locali attive ed commercio all'ingrosso e al dettaglio con 3.149 imprese attive e 4.044 unità locali attive.
Significativo il settore dell’ agricoltura, silvicoltura pesca che vanta 5.155 imprese attive e 5.277 unità locali attive.
Nel quadro delineato da questa cornice di dati ed informazioni, fondamentali per la progettazione dell’attività dell’associazione di categoria da 70 anni vicina agli imprenditori dei settori artigiano, ,commercio e turismo ed industriale del territorio, tra poche settimane si avvierà, come anticipato, la stagione congressuale della Cna provinciale di Macerata composta da circa 4600 associati, con il calendario delle Assemblee elettive che porteranno alla elezione dei Presidenti e delle Presidenze Territoriali e delle 10 sedi zonali , delle 25 articolazione dei Mestieri, quali ad esempio la Cna edilizia che associa oltre 700 soci, individuate dalla Direzione .
Successivamente il 9 e 10 giugno p.v. si procederà all’elezione del Presidente e della Presidenza di Cna Macerata, alla quale seguiranno entro il 2017 le elezioni degli organi di Cna Marche e di Cna Nazionale.
A breve agli associati Cna Macerata arriverà direttamente l’informazione sulle Assemblee a cui saranno invitati per eleggere i loro rappresentanti di mestiere e di territorio.
Assemblee che, oltre ad esprimere una votazione, rappresenteranno l’occasione per illustrare l’impegno e la rilevanza di Cna e delle sue imprese associate nel portare innovazione e valore al mestiere che rappresentano e ai territori nei quali sono insediate.
Il Presidente Ligliani sul punto afferma “ Ogni Assemblea sarà un vero e proprio evento, per cui già da adesso invitiamo gli associati a partecipare , dando sostegno e forza alla nostra associazione , che nell’ultimo anno in particolare , si è prodigata nell’attività di rapresentanza , di consulenza di erogazione di servizi qualificati ed innovativi per soistenere il passo del cambiamento “.
Per informazioni visionar e sito www.mc.cna.it o contattando il n. 073327951. sede provinciale Cna Macerata.
Nonostante da più parti si teorizzi di trasformare Corso Umberto I in un centro commerciale naturale, quello che purtroppo possiamo constatare è l'ennesima attività che chiude e non si tratta di un negozio qualsiasi ma di Terranova, uno dei colossi mondiali dell'abbigliamento low cost.Guardando il bicchiere mezzo pieno, possiamo dire che questa volta non si tratta di una chiusura vera e propria ma solo di un trasferimento al Cuore Adriatico, dove il brand andrà ad occupare i locali dell'ex negozio cinese Loop, accanto ad Euronics.Ricordiamo che la catena di negozi Terranova è presente in 33 diverse nazioni con ben 567 punti vendita e vanta oltre 50 anni di esperienza.Voci dicono che i locali lasciati vuoti, nell'angolo tra Via Duca degli Abruzzi e Corso Umberto I, saranno occupati a breve da Calliope, che trasferirà il negozio che attualmente si trova di fronte al vecchio Terranova.
E’ possibile ottenere uno sconto sulle bollette dell’energia elettrica e del gas per coloro che si trovano in condizione di difficoltà economica grazie al bonus sociale introdotto dal Governo con un decreto del 2008.
Possono beneficiare del bonus i cittadini residenti a Macerata intestatari di una fornitura elettrica per uso domestico e di gas naturale sempre per uso domestico con un contratto diretto e con un impianto di riscaldamento condominiale, in condizioni di disagio economico certificate mediate l’attestazione ISEE in corso di validità, il cosiddetto bonus per disagio economico, e/o in condizioni di disagio fisico o con familiare in tale condizione (grave malattia che imponga l’uso di apparecchiature elettromedicali indispensabili per il mantenimento in vita) a prescindere dal valore ISEE, cosiddetto bonus per disagio fisico.
Il valore Isee deve essere non superiore a 8.107,50 euro e a 20.000.00 euro per le famiglie Per la presentazione della domanda gli interessayti possono rivolgersi ai seguenti CAF con cui il Comune di Macerata ha sottoscritto una convenzione per la raccolta delle domande: 50 & più corso Cavour, 85 (tel. 0733/261393) Acli via Carducci, 57 (0733/263970), Anmil via Prezzolini, 19 (0733-30414), Cgil Marche via Garibaldi, 77 - via G. Di Vittorio, 2 (0733/245758 | 0733/245711), Cia via dei Velini, 147 0733/261976 0733/232591, Cisl via Ghino Valenti, 27/35 0733/407511, Cna via Zincone, 20 (0733/261309), Coldiretti via dei Velini, 14 (0733/2441), Confartigianato pensionati e dipendenti via Pesaro (0733/366262), Ugl via Zincone, 50 (0733/232466), Uil via Annibali, 17 (0733/231645).
,,Info: Servizio Servizi alla Persona, Viale Trieste, 24, Telefono 0733.256243 oppure 0733.256465 Fax: 0733.256238 e-mail: ups@comune.macerata.it .
Grande adesione sia in termini di partecipanti che di attenzione all’incontro che si è tenuto il 28 febbraio presso Confindustria Macerata sul tema “Le novità per il lavoro 2017 in materia di lavoro e previdenza”.
La riunione aveva l’obiettivo di approfondire ed analizzare le ultime novità sulla tematica oggetto del Convegno.
In particolare sono state illustrate le nuove disposizioni in materia pensionistica, i recentiincentivi alle assunzioni, la fine della mobilità, le novità in materia di collocamento obbligatorio e gli ultimi provvedimenti in aiuto alla genitorialità.
E’ stato inoltre presentato un aggiornamento informativo sulle vigenti disposizioni della CIGO.
Dopo i saluti del Presidente di Confindustria Macerata Gianluca Pesarini sono intervenuti la dott.ssa Maria Magri (Dirigente Area lavoro e Welfare di Confindustria), la dott.ssa Elisabetta Cristallini (Confindustria Macerata) ed il dott.Giuseppe Carelli (Confindustria Macerata).
Al termine delle relazioni ha fatto seguito un interessante e partecipato dibattito.
Tolentino sotto i riflettori dell’Ansa: questa mattina l’agenzia di informazione ha pubblicato due articoli dedicati alla città duramente colpita dal sisma di ottobre.
Si parte della parole del primo cittadino di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, il quale dichiara all’Ansa che: “Agli sfollati del sisma vogliamo dare, per quanto possibile, una casa vera e quindi puntiamo ad acquistare il patrimonio immobiliare disponibile sul nostro territorio, piuttosto che avere tutte casette in legno. Immobili che ovviamente dovranno avere dei requisiti precisi, a cominciare dall'antisismicità e fino ad oggi abbiamo individuato un centinaio di appartamenti che potrebbero essere acquistati e quindi messi a disposizione dei cittadini che una casa non ce l'hanno più".
Sono ancora in corso le verifiche sulle caratteristiche tecniche e poi dovrà essere avviata la trattativa da parte del Governo per l’acquisizione di tali immobili. L’obiettivo che si è prefissato Pezzanesi è quello di ridurre il più possibile la costruzione di casette di legno in favore di appartamenti.
“L’intera citta’ di Tolentino attende la visita del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, per noi sarebbe un segnale di vicinanza molto importante, non dimentichiamo che il capo del Governo e’ originario di questa terra, di cui e’ anche cittadino onorario“ ha aggiunto Pezzanesi che, tramite l’ANSA, rinnova l’invito al premier “di farci visita quanto prima, anche per prendere visione di quello che fino ad oggi abbiamo fatto nel fronteggiare l’emergenza post Terremoto”. Gentiloni aveva visitato Tolentino il 26 novembre scorso, quando era ancora ministro degli Esteri nel governo Renzi, “da allora ci siamo soltanto scambiati qualche messaggio“, racconta il sindaco, che sottolinea anche “l’abilita’ con cui il premier sta ricoprendo il ruolo: tutti stiamo apprezzando la sua professionalita’ e l’alto senso di responsabilita’ con cui sta portando avanti il suo compito”.
C'è comunque un dato oggettivo: questa fase di ritardo sulla costruzione incide molto sulla vita economica della cittadina, infatti, nonostante il centro storico non sia zona rossa, i commercianti faticano a tenere aperte le loro attività perché scarseggiano gli affari. Si sono trovati così a cercare di riaprire i loro negozi nel minor tempo possibile per dare anche un segnale di ripresa, ma senza clienti è difficile andare avanti.
Il centro storico di Tolentino è completamente percorribile, "zone rosse" non ci sono più, ma chi ha un negozio si sente in un tunnel senza uscita. "E' molto dura, noi abbiamo cercato di riaprire il prima possibile per dare un segnale di ripresa, la città senza le luci dei nostri negozi era davvero un dramma, ma andare avanti è difficile, ci mancano i nostri incassi": a dirlo all'ANSA è Monica Fammilume, presidente del Comitato commercianti del centro storico di Tolentino. "La città è stata tutta riaperta, ma purtroppo non ha più i suoi abitanti, le case sono distrutte e vuote, a chi vuole che vendiamo le nostri merci?", si chiede Fammilume. Si è completamente persa la clientela che nei fine settimana, prima del terremoto, arrivava dai paesi limitrofi: "Molti venivano qui per fare shopping da Camerino e altri borghi, ma anche lì molti se ne sono dovuti andare e quei clienti non ci sono più. Se il Governo e la Regione non ci danno una mano credo che non ci potrà essere un futuro".
L’assenza di ricostruzione e la presenza di uno stato di emergenza che perdura nel tempo sta creando sempre più danni ad un territorio martoriato e impaurito.
(credit photo Dario Matteucci)
Costituita il 25 gennaio scorso, l'associazione di birrifici agricoli e artigianali marchigiani ha presentato i propri obiettivi e progetti a Palazzo delle Marche. Il presidente della II commissione regionale, Gino Traversini: “Stiamo lavorando a una normativa per venire incontro alle esigenze delle aziende senza tralasciare la valorizzazione del territorio”
Un mercato in crescita, quello della birra artigianale, con le Marche seconda regione nel centro Italia per concentrazione di microbirrifici. Sulla scia di questo trend, 25 gennaio scorso 19 produttori di tutta la regione - tra agricoli, artigianali e brew pub - hanno costituito l'associazione “Marche di Birra”. Si tratta di un progetto che parte dalla volontà di giovani imprenditori del settore, in gran parte under 40, e può contare sul sostegno dell'Assemblea legislativa. “Abbiamo avviato già da tempo un percorso – ha sottolineato il presidente della commissione regionale “Sviluppo economico”, Gino Traversini (Pd) - per sostenere e valorizzare le aziende brassicole marchigiane e stiamo ora pensando a una normativa che venga incontro alle esigenze dei produttori marchigiani, senza tralasciare la valorizzazione del nostro territorio”. Nelle Marche, quinta regione in Italia per produzione di orzo, sono attivi 41 birrifici - tra agricoli, artigianali e “brew pub” - cheproducono oltre 300 tipi di birre.
“Puntiamo a portare la birra fuori dai luoghi di nicchia e a educare gli appassionati – ha evidenziato il presidente della neonata associazione, Ludovico Caverni - verso un consumo più consapevole e ampio. Il nostro obiettivo è anche quello di fare crescere ulteriormente il consumo di birra marchigiana. Un prodotto di qualità, realizzato con materie prime ottime”.
“Marche di birra” è, a livello regionale, la più grande associazione di produttori di birra agricola e artigianale d'Italia. Tra gli altri obiettivi dell'associazione, evidenziati nel corso della conferenza stampa di presentazione, anche quelli di incentivare la collaborazione tra produttori, realizzare iniziative culturali, eventi e attività di promozione, a livello regionale, nazionale e internazionale e sviluppare percorsi condivisi di promozione sotto un brand comune.
Un primo progetto concreto – hanno spiegato i produttori intervenuti alla presentazione dell'associazione – è quello relativo alle “Strade della birra”. Un'iniziativa, come è stato sottolineato che “nasce dall’esigenza di valorizzare i territori marchigiani a vocazione brassicola, caratterizzati non solo dalla presenza di birrifici artigianali e agricoli ma anche da attrattive naturalistiche, culturali e storiche particolarmente significative ai fini di creare un’offerta integrata”.
Sono intervenuti alla conferenza stampa tutti i componenti della II commissione regionale e il sindaco di Apecchio, Vittorio Alberto Nicolucci, presidente dell’Associazione nazionale Città della Birra.
Giovedì 9 marzo a Civitanova Marche presso il Donoma Sound Theatre, in via Mazzini 47, si terrà l'evento organizzato da Confindustria Macerata dal titolo Industria 4.0 "Quarta rivoluzione industriale e manifatturiera marchigiana".
Si tratta di un incontro di approfondimento sulla tematica dell'industria e della manifattura italiana.
I lavori avranno inizio alle ore 9.30 con i saluti del presidente di Confindustria Macerata Gianluca Pesarini. Seguiranno gli interventi di Massimo Dal Checco di Confindustria Milano e del Prof. Sergio Terzi del Politececnico di Milano. Successivamente Francesco Casale di Unicam illustrerà poi il tema degli incentivi fiscali e delle agevolazioni per l'industria.
A seguire si terrà una tavola rotonda a cui è prevista la partecipazione dei rettori Unicam e Unimc, Flavio Corradini e Francesco Adornato, e dei rappresententi di diverse grandi aziende della provincia di Macerata.
Infine il "Progetto Confindustria Macerata" verrà illustrato da Chiara Ercoli, presidente del settore terziario innovativo di Confindustria Macerata.
Moderatore dell'incontro sarà Sebastiano Barisoni , vice direttore esecutivo di Radio 24 - Ll Sole 24 Ore.
Oltre 112 milioni di euro di fatturato consolidato. È il risultato del 2016 dell’azienda civitanovese ICA (Industria Chimica Adriatica), un dato che supera dell’8% il fatturato dell’anno precedente.
All’ottimo esito ha contribuito la scelta che ha caratterizzato l’anno: l’ulteriore sviluppo del processo di internazionalizzazione. Nel 2016, infatti, la società della famiglia Paniccia, leader mondiale nella produzione di vernici per legno, ha aperto una nuova realtà polacca del gruppo, ICA Polska, e ha siglato in India un importante accordo di joint venture con l’indiana Pidilite.
L’operazione in Polonia è frutto dell'acquisizione della società Italcolor Sp. z.o.o., da anni leader di mercato nel settore vernici per legno e storico distributore dei prodotti a marchio ICA nel centro e sud del Paese. La lunga esperienza del distributore e l'intensa collaborazione portata avanti negli anni hanno così creato una solida base per la nascita della prima società del gruppo ICA nell'Est Europa. Con la nuova arrivata ICA Polska ora sono quattro le società estere direttamente controllate da ICA Group, che già contava una presenza diretta in Spagna con ICA Iberia, in Germania con ICA Deutschland e in Cina con ICA China.
ICA Polska, con sede principale a Piotrkow Tribunalsky, conta 112 dipendenti e opera sul territorio attraverso una rete capillare di 16 filiali, che garantiscono un servizio di altissimo livello alla propria clientela.
La presenza diretta nel mercato polacco permetterà a ICA Group di perseguire in modo più incisivo le proprie strategie di sviluppo, anche grazie a un servizio completo e soluzioni “chiavi in mano” dedicate all’industria del legno puntando su prodotti in linea con le tendenze e con le più innovative tecnologie applicative e di essiccazione.
ICA Polska potrà contare, oltre che su tutti i prodotti a marchio ICA, anche su alcune linee di prodotti identificate con marchi ormai affermati nel mercato polacco, tra i quali in particolare Vernicolor, Colorwood, Colorit Drewno, Incoll (collanti) e Isand (abrasivi).
La nuova joint venture con la Pidilite, società indiana quotata in borsa, nasce per distribuire i propri prodotti sul mercato in India e sulle altre nazioni limitrofe, come Sri Lanka, Bangladesh, Bhutan e Nepal. Si tratta di un’operazione rilevante per entrambe la aziende che ha comportato un investimento di 16,9 milioni di euro e che ha già impegnato ulteriori 16,6 milioni di euro per vari progetti di sviluppo, previsti nel prossimo biennio, tra cui la costruzione di un nuovo impianto produttivo ICA in India per le vernici per legno.
Pidilite ha un fatturato di oltre 550 milioni di euro e una produzione concentrata in vari stabilimenti produttivi, sia in India che all’estero. Attualmente è presente in diversi settori, principalmente colle e sigillanti, con diversi marchi, tra i quali il più noto è Fevicol che rappresenta il primo brand per adesivi in India.
Le quote della nuova società costituita, ICA PIDILITE PVT LTD, sono suddivise alla pari tra ICA e PIDILITE. La ICA PIDILITE ha l’ambizioso obiettivo di diventare il primo player in India per le vernici per legno. La solida base su cui poggia è costituita dalla struttura organizzativa e distributiva di Italcoats, lo storico distributore ICA per il mercato indiano, che nel corso degli ultimi venti anni ha costruito un’elevata notorietà dei prodotti dell’azienda marchigiana nel settore legno. L’intero business di Italcoats è stato inglobato nella joint venture proprio per dare continuità e ulteriore valore al grande lavoro svolto.
Dall’1 al 5 marzo una delegazione di giovani industriali maceratesi, guidata dal Presidente del Gruppo, Simona Reschini, nell'ambito del percorso di formazione promosso sul tema Industria 4.0, si recherà in Germania per approfondire le tematiche della manifattura digitale.
La visita prevede tour presso stabilimenti produttivi tra i più all’avanguardia della Germania quali quello di Porsche a Zuffenhausen, Mercedes-Benz a Sindelfingen, Festo a Scharnhausen, imprese dove le tecnologie del future manufacturing e la digitalizzazione dei processi organizzativi sono già realtà.
I Giovani Imprenditori hanno scelto la Germania appunto poiché le sue imprese sono le più avanzate in ambito europeo nella creazione di un modello Industria 4.0 integrato tra istituzioni, ricerca, imprese e parti sociali.
Sono previsti, inoltre, incontri con imprenditori della zona di Stoccarda al fine di approfondire le opportunità offerte da questo Paese.
“Le risorse per il territorio? Ci sono, ma per intercettarle è necessario informare tempestivamente le aziende in modo che possano partecipare ai bandi. Troppo spesso infatti i fondi restano inutilizzati perché le aziende non conoscono i bandi o per la difficoltà pratica di accedervi, quando cercano di fronteggiare i problemi quotidiani della propria attività. CNA ha l’obiettivo di essere vicina alle aziende, per farle arrivare alle risorse che ci sono”.
Il Presidente Provinciale di CNA Macerata Giorgio Ligliani interviene sul tema dell’accesso da parte delle PMI ai finanziamenti messi a disposizione dalla Regione Marche.
In particolare, riguardo il bando Por Marche FESR 2014 – 2020 relativo alle imprese culturali e creative, la cui scadenza è stata prorogata al 28 marzo, afferma Ligliani: “Rappresenta una buona opportunità da sfruttare, che finanzia una progettualità complessa e qualitativamente alta attraverso progetti di filiera tra imprese del settore culturale, turistico e manifatturiero. Ricordiamo che la nostra regione si è specializzata per valore aggiunto e occupazione del sistema culturale e creativo, seconda in Italia per crescita della quota di valore aggiunto legato alla cultura sul totale dell’economia regionale”.
Sul tema interviene anche Luciano Ramadori, Direttore Provinciale CNA Macerata: “Il contributo è notevole, con un ampio ventaglio di idee finanziabili e permette alle piccole e medie imprese culturali e creative, e a settori manifatturieri e del turismo, di incentivare la propria attività o coprire per la metà spese che si era già pensato di sostenere”.
Ramadori inoltre evidenzia anche come sia “significativo il fatto che non ci siano limitazioni nella tipologia delle spese ammissibili a finanziamento: dalla progettazione al personale fino ai materiali e in parte alle opere murarie”.
I costi ammissibili riguardano infatti la progettazione (entro il limite del 10%), le spese di personale (entro il limite del 40%), le spese per servizi di consulenza (gestionali, commerciali, consulenze specialistiche, marketing, internazionalizzazione, etc.), spese di fidejussioni, legali, assicurative, notarili e quelle per altri servizi strettamente pertinenti alla natura del progetto da finanziare, oltre ai costi per brevetti e licenze, strumentazione, attrezzature, macchinari, impianti, hardware e spese di connessione e impianti, materiali, delle forniture e di prodotti analoghi direttamente imputabili alle attività svolte, programmi informatici, know how, conoscenze tecniche non brevettate concernenti nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi. Infine è possibile ripagarsi le opere murarie e assimilate, ma entro il limite del 20%, solo in caso di opzione De Minimis.
Sempre in tema risorse per il territorio nei giorni scorsi è stata annunciata dalla Regione Marche la proroga del termine per la presentazione della domande del bando che sostiene lo sviluppo e il consolidamento di start-up ad alta intensità di applicazione di conoscenza: a disposizione 8 milioni di euro per le imprese che hanno un codice ATECO ad alta intensità di conoscenza, con sede produttiva nelle Marche, con scadenza 15 marzo 2017. Il bando contempla due linee di intervento: la prima dedicata a chi deve realizzare e definire un primo prototipo, la seconda riguarda le attività necessarie per l’industrializzazione e commercializzazione del nuovo prodotto o servizio.
Prenderà il via giovedì 2 marzo il corso per aspiranti barman organizzato da Confcommercio Marche Centrali nella propria sede di Macerata in viale Puccinotti 1-2. L'iniziativa, della durata di 30 ore, è promossa da importanti relatori nazionali e può aprire nuove interessanti opportunità di lavoro. Il barman infatti, è una figura professionale sempre richiesta, spendibile all’interno di svariati contesti: bar, pub, campeggi estivi, villaggi turistici, discoteche, pubblici esercizi in genere. E’ sufficiente fare una semplice ricerca sui principali motori internet e social network per scoprire quanti annunci di lavoro siano attivi e quanto sia in fermento questo settore.
Il corso barman è articolato in 10 lezioni teorico-pratiche nelle quali saranno affrontati i temi che caratterizzano l’universo della somministrazione: caffetteria, gelateria, vini e spumanti, birre, distillati, liquori e aperitivi. Ai momenti teorici si affiancheranno esercitazioni pratiche per la preparazione dei cocktails nazionali e internazionali, sandwiches, tartine e dolci originali.
Il corso è aperto agli operatori del settore ma anche a quanti vogliono avvicinarsi al mondo del bar e dei cocktails. L’attestato che si consegue valorizza il curriculum e facilita la ricerca del lavoro nel settore della moderna ristorazione.
Per informazioni e prenotazioni gli interessati possono contattare Confcommercio Marche Centrali al numero telefonico 071-2291530 e/o all'email cat-formazione@confcommerciomarchecentrali.it
Confindustria Macerata, grazie al sostegno della Camera di Commercio di Macerata, per rispondere alla necessità delle aziende di trovare nuovi mercati e sostenere i processi di internazionalizzazione, ha avviato nel 2016 il progetto “Export Coach” che ha previsto la realizzazione all’interno delle singole imprese di percorsi di affiancamento per sviluppare efficaci metodologie di approccio all’export e concrete azioni per la valorizzazione commerciale.
Con tale progetto Confindustria Macerata ha messo a disposizione delle Aziende un network di referenti nazionali e internazionali: competenze specialistiche, professionisti, istituzioni, strutture operative, data base ed informazioni privilegiate.
Grazie a questa rete di relazioni con esperti ed agenzie qualificate e ai Desk che Confindustria Macerata ha realizzato in Cina a Shanghai, in Russia a Mosca e negli Stati Uniti a New York, si è stati in grado di ricercare la modalità e il partner più adatti alle peculiarità, alle esigenze e agli obiettivi di ogni singola azienda e mercato di riferimento.
Ogni azienda, fra le 20 coinvolte, che è stata selezionata per questo progetto ha avuto la possibilità di realizzare un chek-up per individuare posizionamento, aree di miglioramento, potenziali mercati, analisi della concorrenza, un piano degli strumenti da utilizzare e un report aziendale con pianificazione del percorso di approccio al mercato e un timing delle azioni.
Il percorso di affiancamento ha coinvolto il personale interessato direttamente in azienda, consentendo il rafforzamento delle competenze e delle metodologie di approccio ai mercat.
Il progetto, affiancato anche da altre attività di formazione e da focus paesi specifici, prevede una ulteriore fase per l’anno in corso.
“Il 27 febbraio si è svolto un incontro presso la sede di Confindustria di Ancona, per discutere sulla procedura di mobilità, avviata presso lo stabilimento GI&E del Gruppo Ghergo di Recanati, che prevede 69 esuberi su un totale di 175 lavoratori.”
Lo annunciano attraverso un comunicato stampa le organizzazioni sindacali FIM-CISL, FIOM-CGIL E UILM provinciali di Macerata.
“Come nel primo incontro, svoltosi il 17 febbraio scorso le organizzazioni sindacali hanno espresso contrarietà al provvedimento definendolo irricevibile ed avanzando proposte diverse che tengono conto dell’occupazione e del futuro del sito produttivo. L’azienda – prosegue la nota - a distanza di giorni non ha voluto o saputo cogliere l’importanza delle proposte dei lavoratori delle organizzazioni sindacali. Pertanto l’assemblea di tutti i dipendenti, svoltasi martedì 28 febbraio, ha proclamato lo stato di agitazione con le seguenti modalità: - blocco di tutti gli straordinari; - otto ore di sciopero per il giorno di giovedì 2 marzo con presidio presso i cancelli dello stabilimento; - un’ora di sciopero dal primo marzo fino al sei marzo; - un ulteriore sciopero di otto ore per il giorno 7 marzo, data in cui è previsto un nuovo incontro presso Confindustria, con tanto di presidio da parte dei lavoratori. “Le organizzazioni sindacali – concludono le segreterie provinciali - e la rappresentanza sindacale unitaria, si riservano sin da ora, ulteriori iniziative di lotta dopo l’incontro in Confindustria.”
INSERZIONE cod. Conf 35
Confindustria Macerata ricerca per azienda settore moda / abbigliamento una figura di INFORMATICO (rif. cod. annuncio Conf 35). La risorsa si occuperà della gestione e dell’ aggiornamento degli archivi dati dell'azienda e del pacchetto software esistente sviluppando nuove soluzioni su richiesta delle funzioni utenti. Si richiede: ottima conoscenza AS 400 e dei linguaggi di programmazione. Costituisce titolo preferenziale la conoscenza del pacchetto SYSDAT. Si valutano anche neo laureati in informatica o in ingegneria.
Inviare il CV, con espressa autorizzazione al trattamento dei dati personali in conformità’ alle disposizioni del D.Lgs 196/2003, via e-mail a: srp@confindustriamacerata.it, specificando il codice dell’ annuncio.
Il presente annuncio é rivolto ad entrambi i sessi, ai sensi delle leggi 903/77 e 125/91, e a persone di tutte le età e tutte le nazionalità, ai sensi dei decreti legislativi 215/03 e 216/03.
La giunta della Regione Marche ha approvato questa mattina il piano di risanamento trasmesso dalla società di Aerdorica e dato mandato alla vicepresidente Anna Casini di partecipare all'assemblea straordinaria dei soci di questo pomeriggio per approvare l'aumento di capitale. "Stiamo lavorando da mesi per salvare l'aeroporto - spiega la vicepresidente - un'infrastruttura strategica per la nostra regione.
Oggi, durante l'assemblea dei soci, la Regione ha espresso parere favorevole all'aumento di capitale, proposta dall'amministratore delegato e approvata con i voti favorevoli di tutti e solo due astenuti. In particolare la Regione per poter sottoscrivere l'aumento di capitale deve attendere il perfezionamento dell'accordo transattivo tra Aerdorica e le banche creditrici, un accordo che prevede la riduzione del 60% del debito e l'esito della notifica alla commissione europea relativamente alla partecipazione all'aumento sociale. La Regione conferma che ha già individuato le risorse necessarie che possono essere rese disponibili immediatamente. La situazione dello scalo marchigiano resta difficile ma continuiamo a lavorare nell'interesse dei marchigiani, in particolare per le imprese seguendo il solco della legge e della massima trasparenza".
Richieste precise, ineluttabili, chiare: le pretendono i proprietari delle strutture ricettive del cratere dei Sibillini che stanno ospitando da mesi gli sfollati a causa del terremoto. E per mettere a punto unitariamente i punti cardine da presentare alle istituzioni preposte, domani (lunedì 27 febbraio) alle 16 tutti gli albergatori si incontreranno all'Hotel Eden di Sarnano in via De Gasperi.
Il documento che verrà sottoposto a tutti è già pronto ed è molto chiaro in ogni singola riga. Lo proponiamo integralmente in anteprima ai nostri lettori.
"Illustriamo nella maniera più sintetica ed esaustiva possibile la situazione delle strutture ricettive ubicate nel cratere a ridosso e sui Monti Sibillini.
In questo scenario ci troviamo di fronte a numerose situazioni di danno diretto ed indiretto che potremmo sintetizzare schematicamente:
- alcune imprese hanno subito danni strutturali determinandone l’inagibilità e la successiva chiusura post terremoto;
- molte altre hanno subito danni cosiddetti “ lievi” e subito riparati a spese dei gestori e proprietari per dare accoglienza immediata agli sfollati.
- ulteriori importanti danni riguardano il lato commerciale delle strutture ricettive. Gli eventi sismici hanno provocato nell’immediato la partenza anticipata dei nostri clienti, la cancellazione delle prenotazioni per i periodi successivi e la totale mancanza di domanda per l’immediato futuro. Per intenderci le festività natalizie sono trascorse con la totale assenza di richieste da parte dei turisti; quindi è facile capire la nostra preoccupazione per il crollo totale dei nostri fatturati nonché le prospettive pessime per l’immediato futuro.
Una situazione già difficile come quella del post 24 agosto è divenuta purtroppo gravissima in seguito alle scosse del 26 e del 30 ottobre scorsi e successive.
Non possiamo non evidenziare come le nostre imprese, che si sono sobbarcate l’onere dell’ospitalità delle persone terremotate, non possono essere messe ulteriormente in difficoltà con pratiche e procedure burocratiche macchinose di difficile attuazione. Inoltre dilatando ulteriormente i tempi di pagamento delle Fatture relative ai soggiorni si rischia di minacciare ancor più la tenuta economico/finanziaria delle stesse strutture ricettive, avviandole alla chiusura.
Vi facciamo notare inoltre:
- che la nostra categoria, sia a livello regionale che nazionale, si è attivata su richiesta della Federalberghi Nazionale nel mettere a disposizione immediatamente i posti letto per fronteggiare l’emergenza e dare un tetto dignitoso e servizi essenziali ai terremotati
- che solo successivamente sono state comunicate le condizioni economiche riconosciute per persona alloggiata per giorno e i termini di pagamento. E’ assolutamente inconcepibile chiedere, come effettivamente è successo, alle strutture ricettive di sostituirsi allo stato e finanziare fino a 90 giorni la permanenza delle persone ospitate a prezzi nettamente più bassi di quelli di mercato non considerando, quindi, l’evidente aumento dei costi (personale, materie prime, utenze, lavanderia, manutenzioni ordinarie e straordinarie, ecc.).
Oltretutto non riusciamo a comprendere come sia stato possibile utilizzare la stessa tariffa applicata post sisma dell’Emilia del 20 maggio 2012 (ordinanza Regione Emilia Romagna n°94 del 21/12/2012), quando da questo evento sono trascorsi più di 4 anni, evitando di prendere in considerazione il palese aumento dei costi gestionali. Inoltre va evidenziata la situazione climatica: in quel caso specifico si andava verso la stagione estiva mentre nel nostro caso verso quella invernale.
Infatti è facilmente comprensibile che le strutture ricettive montane, in pieno inverno, hanno dei costi completamente superiori a quelli delle strutture ricettive del mare, costi lievitati dal riscaldamento dei locali, dalle operazione di sgombro neve, dai danni causati dai continui distacchi dell’energia elettrica ecc.
In aggiunta va segnalato che le nostre strutture che stanno ospitando terremotati sono dovute ricorrere, a proprie spese, ad una rapida sistemazione dei danni cosiddetti “lievi”, ancor prima dell’uscita dell’ordinanza che ne prevedeva il riconoscimento.
I nostri paesi vivono, direttamente ed indirettamente, grazie ai flussi turistici estivi ed invernali legati al turismo ambientale, escursionistico, termale, commerciale e culturale.
La situazione attuale, anche alla luce di un’indagine fatta fra i colleghi, è semplicemente disastrosa:
- una parte delle strutture ricettive sono chiuse per inagibilità
- le altre strutture ricettive sono legate esclusivamente alla presenza di ospiti sfollati e con occupazione media sfavorevole alle gestioni
- un’occupazione parziale di alcune strutture ed altre senza occupazione, con problemi di riscossione in forte ritardo e costi gestionali elevatissimi; pertanto con il rischio della chiusura immediata post sisma e conseguente licenziamento del personale, oltre all’ ulteriore crollo di fatturato del turismo e del commercio della catena dei Monti Sibillini.
- Aprendo una parentesi riguardante il settore commercio che va di pari passo al disagio delle strutture ricettive, in quanto la realtà di piccolo paese già minata dalla crisi economica preesistente con il terremoto ha avuto il colpo finale. Alcuni sono stati costretti alla chiusura ed altri in base alla tendenza seguiranno la stessa strada nei mesi a seguire. In questa situazione vengono a mancare i punti di forza, le basi della nostra economia. Un esempio emblematico sono le partenze degli stranieri che avevamo ristrutturato casa ora inagibile, le seconde case perdute in egual modo con l’ultima forte scossa del 30 ottobre. Il fatturato legato ai proprietari delle seconde case perso completamente. Altra considerazione legata al danno economico diretto dall’allontanamento dei residenti dalle proprie case dopo l’ultimo sisma con sistemazione negli alberghi della costa o in aree messe temporaneamente a disposizione dove usufruiscono di vitto e alloggio garantito con le stesse organizzazioni che provvedevano e provvedono ancora con materie prime provenienti da altre fonti. Mentre sarebbe stato più giusto sostenere le attività del paese che equivalgono a posti di lavoro, Tari, Tasi, Irpef, ecc. Detto ciò senza un valido aiuto anche il commercio, come il turismo è di fatto al collasso.
- prospettive per l’immediato futuro: totale assenza di prenotazioni e richieste di soggiorno per i prossimi ponti festivi e per la stagione estiva 2017. Ma la tendenza negativa probabilmente può protrarsi per alcuni anni a venire.
CHIEDIAMO URGENTEMENTE
- che le nostre strutture ricettive, tutte quelle convenzionate e posizionate a ridosso dei Monti Sibillini e nell’entroterra, arrivino almeno all’ 80% dell’occupazione.
- che ci venga riconosciuta una tariffa per il periodo invernale superiore almeno del 20-25% rispetto all’attuale. L’importo base a 46€ netti per una pensione completa e ad almeno €55 netti nei mesi invernali (novembre, dicembre, gennaio, febbraio e marzo). Nel caso in cui siano stati già effettuati alcuni pagamenti, chiediamo che ai medesimi venga riconosciuta la natura di “acconto” e si proceda quanto prima al ricalcolo complessivo sulla base delle tariffe proposte, con contestuale versamento a saldo del conguaglio che ne emergerà.
- in merito alle tempistiche di pagamento, facciamo riferimento alla richiesta inoltrata dalla Confcommercio/Federalberghi Marche e cioè quella di consentire alle strutture convenzionate di fatturare ogni 15 giorni e ricevere il saldo delle fatture al massimo entro i 30 giorni successivi. Tutto questo per garantire copertura finanziaria ai pagamenti verso dipendenti e fornitori.
- Di alleggerire le utenze per imprese e cittadini privati per la quota non relativa all’effettivo consumo che incide più del 50-60%, ma al tempo stesso di prolungare la durata del provvedimento di sospensione dei pagamenti delle utenze a tutto l'anno 2017 in quanto non risulta attualmente tra le decisioni di proroga emanate.
- In merito alla richiesta di ricettività agli sfollati per tutto il corrente anno 2017 e salvo ulteriori proroghe, la concessione di disponibilità della medesima dovrà comportare l'acquisizione della struttura da parte della Regione con la formula “allotment totalmente garantito”, più comunemente conosciuto come contratto “vuoto per pieno”, in virtù del quale la Regione si obbliga, per l'intero periodo opzionato, al pagamento di tutte le camere e servizi opzionati, indipendentemente dall'effettiva conferma ed impiego. In questo modo, verrebbe superata l'attuale problematica delle strutture alberghiere parzialmente occupate e delle forti perdite di gestione che ne derivano, considerato che la disponibilità concessa rappresenta un vincolo e non consente di acquisire ulteriore clientela. Possiamo aiutarci con un esempio: struttura alberghiera con n. 70 posti-letto, di cui n. 50 vincolati per destinazione agli sfollati post-sisma. Se nel periodo di media ed alta stagione luglio/agosto/settembre, al di là delle pessime prospettive che si profilano, l'albergo potrà disporre di soli n. 20 posti-letto da destinare alla normale clientela, è impensabile come avviene attualmente che dei n. 50 posti vincolati (e quindi diversamente non utilizzabili) solo n. 25 siano effettivamente usufruiti e pagati dalla Regione per gli sfollati (ed in aggiunta a prezzi notevolmente inferiori a quelli di mercato normalmente praticati!!), in quanto i restanti n. 25 posti-letto resterebbero inutilizzabili e genererebbero un risultato di gestione assolutamente negativo.
- Di condividere una strategia di rilancio turistico coordinata da imprese e Regione di breve, medio e lungo periodo per il rilancio e sviluppo turistico/economico/occupazionale dei Monti Sibillini per i settori: turismo, agricoltura, commercio, enogastronomia e terme.
- Di prevedere un risarcimento per il danno indiretto per quelle imprese inagibili e agibili che allo stesso modo hanno subito una drastica perdita del fatturato legato proprio agli eventi sismici. Che vengano riconosciuti, quindi, i mancati guadagni calcolati sulla media dei 5 anni precedenti per il periodo che va dal 30 ottobre 2016 a tutto il 2018.
- di prevedere non una mera sospensione del pagamento di imposte, tasse, tributi e contributi – sia nazionali, regionali e comunali – ma una vera e propria “NO TAX AREA” che esoneri da assoggettamento TARI-TASI, INPS, INAIL, ecc.; integralmente per le imprese turistico ricettive, del commercio, artigianali, agricole e dei servizi ricadenti nell’area del cratere dei Sibillini per almeno un periodo di 10 anni.
- di mettere a disposizione contributi a fondo perduto per attività turistico ricettive, agricole e commerciali presenti nell’area, che siano intenzionate anche ad implementare nuovi servizi e progetti in modo da attrarre nuovi investimenti con l’obiettivo di rilanciare, riorganizzare e sostenere la ripresa economica dell’area dei Sibillini.
- Chiediamo inoltre risposte immediate e dirette e non mediatiche di parte come sta accadendo attualmente.
- Annullamento totale di questa burocrazia che è la causa del malfunzionamento dell’emergenza terremoto.
- Inoltre chiediamo che vengano immediatamente riportate nei propri comuni tutte le opere d’arte sottratte senza che sia stato tenuto conto dell’importanza che esse rappresentano per il comparto turistico delle nostre aree montane.
Non rientra nell'elencazione di cui sopra ma ne rappresenta la condizione essenziale ed imprescindibile, la necessità di chiarezza e trasparenza negli accordi che si andranno a stipulare: non è accettabile che vengano ripercorsi gli stessi errori di qualche mese fa!! La disponibilità delle strutture alberghiere non può essere ancora subordinata alle esigenze ed alle tempistiche altrui, bensì deve intendersi vincolata ad un dignitoso riconoscimento del servizio che faticosamente si sta cercando di offrire. Pertanto, la disponibilità al prolungamento dell'ospitalità agli sfollati, che in questi giorni gli albergatori stanno trasmettendo, è condizionata e vincolata alla preventiva sottoscrizione di una nuova convenzione con la Regione, nella quale trovino accoglimento le istanze sopra elencate, specificando sin da subito che la proroga dell'ospitalità nel corso dell'anno 2017 NON potrà avvenire (e ribadiamo espressamente che non è accettata!) alle medesime condizioni ad oggi esistenti!! Ferma restando pertanto la disponibilità di massima che gli albergatori stanno offrendo, tuttavia la medesima sarà priva di efficacia se non si verifica la suddetta condizione, ovvero la sottoscrizione in via preventiva di una nuova convenzione nei termini sopra indicati. Vengono pertanto rigettate con fermezza e decisione delle ulteriori imposizioni calate dall'alto, da ritenersi assolutamente non idonee a cogliere le reali problematiche esistenti e le palesi difficoltà di cui quotidianamente ci stiamo facendo carico.
Queste sono le richieste che facciamo a tutte le Istituzioni Pubbliche. Istituzioni che abbiamo sempre difeso e sostenuto con il lavoro delle nostre imprese; oggi chiediamo che ci aiutino e sostengano la nostra ripartenza in maniera chiara, concreta e con tempi certi.
E queste saranno oggetto di discussione al fine di stilare un documento condiviso fra le strutture ricettive del cratere dei Sibillini".