Il fisco collaborativo dei contribuenti (forse): un modo singolare di augurare "buone feste"
"Il fisco collaborativo dei contribuenti, forse". Questo è quello che sostengono i media e i nostri politici per far intendere il contrario di ciò che in realtà avviene: molti contribuenti, infatti, spesso si vedono recapitare illegittime richieste ed intimazioni di pagamento per importi non dovuti.
In questo caso i contribuenti si rivolgono allo stesso Ente per l'annullamento di tali irregolarità intervenendo per la richiesta di sospensione legale della riscossione, anche ex. Art.1 L. 228/2012. Lo stesso Ente destinatario risponde dichiarando nulle tali richieste, spesso con argomentazioni superficiali e con il solo scopo di respingere l'istanza senza alcun sostegno legale.
Molto spesso si rileva che le istanze non vengono accettate solo per motivi formali, e anche per assenza di un flag (procedura obbligatoria già al momento della compilazione e per il completo inoltro della stessa).
Altra fantasiosa motivazione di rigetto spesso riporta "istanza presentata oltre i 60 giorni dalla notifica", molte volte il rigetto si verifica anche se lo stesso Ente dimentica il pagamento già effettuato in precedenza anche prima della relativa cartella emessa.
A questo punto il contribuente pur non dovendo nulla, si vede costretto ad intervenire, anche con segnalazioni disattese dallo stesso Ente che si ritiene creditore anche se avvertito e consapevole quindi dell'esatta situazione del contribuente. Un altro aspetto molto discutibile del modo di agire da parte dell'Agenzia delle Entrate è riferito alle comunicazioni di irregolarità ex art. 36 bis del D.P.R. n. 600 del 1973.
Queste comunicazioni vengono effettuate dai sistemi automatizzati che rilevano troppo spesso presunte anomalie relative agli adempimenti puntuamente effettuati (es. liquidazioni periodiche e dichiarazioni Iva, dei redditi, Irap ecc...). Le anomalie, nella maggior parte dei casi, risultano "inesistenti" in quanto ciò che viene sostenuto dall'Agenzia delle Entrate è già stato regolarizzato, magari tramite un ravvedimento nell'anno successivo o addirittura nello stesso anno.
L'esempio più eclatante che è stato rilevato dall'associazione Tutela Impresa è avvenuto durante il periodo Covid-19, quando era prevista una rateizzazione delle dichiarazioni dei redditi differente dal solito (data l'emergenza sanitaria), l'Agenzia delle Entrate nel controllo dei pagamenti ha contestato "il ritardato versamento delle rate".
Quello che molti contribuenti non sanno è che tramite il servizio Civis dell'Ente vi è la possibilità di chiarire la situazione e ribadire secondo quale legge sia avvenuta la rateizzazione "straordinaria" con le date di riferimento per annullare l'istanza mossa dall'Ente creditore.
Alla luce di queste informazioni bisognerebbe fermarsi un attimo a pensare a quanti contribuenti, magari per paura di ricevere un sollecito, un pignoramento futuro o semplicemente male informati, si ritrovano vittime di questo sistema distratto e malfunzionante.
Un aiuto importante per le nostre imprese su tali problematiche è rappresentato sicuramente dalle associazioni di categoria che affiancano i contribuenti e le aziende in questi percorsi pieni di tecnicismi, adempimenti e burocrazia, tra le quali l'Associazione Tutela Impresa - Collegata Casartigiani - che in collaborazione con validi ed importanti professionisti e strutture operanti a livello nazionale offrono diversi e servizi e sostegni alle aziende e contribuenti in difficoltà, riuscendo anche a bloccare azioni esecutive in corso.
Rimanendo in tema di scadenze ed adempimenti, l'associazione Tutela Impresa fa presente che nei prossimi 30 giorni, è previsto un calendario serrato di acconti, saldi ed adesioni ai tempi supplementari per il concordato preventivo biennale.
Il 16 dicembre, inoltre, sono attesi i versamenti ordinari di Iva e ritenute, nonché il versamento della sesta rata di rottamazione quater. Anche questo rappresenta un modo singolare per augurare buone feste da parte del fisco.
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