Il caro carburante mette in ginocchio i trasporti: "A breve non più garantita regolarità dei servizi"
Gli imprenditori della Sezione Trasporti di Confindustria Macerata (che rappresenta le imprese di trasporto persone e di merci), si sono riuniti per parlare e confrontarsi rispetto alle difficoltà in cui versa il settore nella Regione Marche, con particolare riferimento alla provincia di Macerata.
Tra i punti all’ordine del giorno la priorità è stata data al tema del rincaro dei costi energetici e soprattutto dei carburanti. Le misure allo studio in questi giorni del Governo sono "solo un primo passo non sufficiente però alla gravità della situazione", sottolinea il presidente della Sezione Trasporti, Cesare Martini. "Il problema, relativo al rincaro dei costi dei carburanti, è stato già segnalato alla Regione Marche", aggiunge.
"Oltre poi alle storiche carenze di risorse, alla totale assenza di finanziamenti legati al Pnrr per il rinnovo del parco, alle limitate assegnazioni del fondo complementare sisma in aggiunta all’impatto economico derivante dalla pandemia - avverte Martini -, l’impennata dei costi sia del carburante (metano/gasolio), che della produzione in genere non consentirà più, a breve, di garantire la regolarità del volume dei servizi stessi e a medio-lungo termine di affrontare l’indispensabile transizione ecologica".
"A differenza di altri settori, infatti, non è possibile riversare sui clienti l’aumento dei prezzi - spiega il presidente - in quanto le tariffe sono pubbliche e decise dalla Regione è stato quindi chiesto a quest’ultima un provvedimento urgente, riconosciamo peraltro a livello locale l’impegno dell’Assessore Castelli e del Presidente Acquaroli, mentre a livello nazionale le rimostranze del Ministro Giovannini".
Nell’ambito della riunione si sono poi affrontati altri argomenti importanti per la tenuta del settore. Si è parlato dell’inadeguatezza delle risorse per gli investimenti immediati da destinare al rinnovo autobus. "Insufficienza che non consente l’avvio delle procedure di acquisto per la sostituzione di tutti gli autobus ad alto impatto ambientale - sottolinea Cesare Martini -, tenendo conto che le procedure sono state già approvate e che il Ministero ha già detto che non ci saranno deroghe al fatto che debbano essere sostituiti".
Altro tema dibattuto è stato il Pnrr "dal quale purtroppo, la Regione Marche non prenderà quasi nulla delle ingenti risorse europee destinate all’Italia, orientate alle aree metropolitane, ai comuni con alto tasso di inquinamento e ai comuni capoluogo di Regione. La Regione Marche, che ha vaste aree interne, rimarrà fuori da tale fondamentale misura", denuncia il presidente della Sezione Trasporti Martini.
"La Regione, quindi, non solo non riuscirà ad affrontare il passaggio ad autobus elettrici o a idrogeno, ma nemmeno a rinnovare tutti i pullman a gasolio e le relative infrastrutture (depositi, officine, colonnine per la ricarica elettrica, distributori di metano, realizzazione di hub intermodali, ristrutturazione terminal bus, ecc.); tale contesto potrebbe portare le Marche fuori dagli standard nazionali, con le Regioni limitrofe (Emilia Romagna, Umbria ed Abruzzo) che avranno tutt’altra competitività" conclude Martini.
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