Si è tenuta oggi a Roma, presso il Centro Studi Americani, la cerimonia di premiazione del concorso “Open Innovative PMI”, indetto da Bernoni Grant Thornton, rivolto alle PMI Innovative italiane. Nel corso della mattinata è stata presentata la 2° edizione del report dell’Osservatorio dedicato a questo particolare comparto di imprese, realizzato da Bernoni Grant Thornton in collaborazione con l’Università di Pisa. Le PMI, ed in particolare quelle innovative, rappresentano la spina dorsale del sistema economico e produttivo nazionale. Questo comparto di imprese è rappresentato da tutte le piccole e medie imprese che operano nel campo dell’innovazione tecnologica e risultano iscritte allo speciale albo delle Camere di Commercio. Si tratta di una nuova tipologia di azienda introdotta da soli 3 anni nel nostro ordinamento il cui “status” permette loro di usufruire di uno specifico regime di agevolazioni che può determinare un importante salto culturale e organizzativo per la loro crescita.
L’azienda di Montecassiano (Macerata) Delta Srl si è aggiudicata il premio nella categoria Young Players quale migliore PMI innovativa del 2018. Le aziende vincitrici sono scelte da una giuria di esperti tra quelle che si sono distinte per capacità di innovare, di ottenere risultati economici in Italia e all’estero e di adottare modelli di impresa vincenti. Le tre PMI innovative, tra cui Delta, si sono aggiudicate, oltre al riconoscimento formale, anche un contributo per l’assistenza professionale da parte di Bernoni Grant Thornton, che le aiuteranno a proseguire nel loro percorso di sviluppo sul mercato, nonché a trovare – se necessario – nuovi investitori.
Delta è stata una delle prime aziende della Regione Marche ad aver ottenuto la certificazione di PMI Innovativa e nel 2014 ha intrapreso un importante processo di internazionalizzazione. La società fa parte del Gruppo Plados-Delta, uno dei principali fabbricanti mondiali di lavelli da cucina in materiale composito, la società vende i propri prodotti attraverso il marchio Telma. Nel 2013 ha installato il nuovo impianto completamente automatizzato che può essere utilizzato anche per la produzione di materie prime per altre applicazioni (piani top, lavabi, vasche da bagno e docce). Nel suo laboratorio tecnologico operano sia figure interne altamente specializzate nel campo della chimica, sia figure esterne collegate e coordinate dalle Università locali, partecipando anche a numerosi progetti di ricerca finanziati con fondi UE.
Nel 2017, l’azienda ha registrato un fatturato di 11.7 milioni di euro in crescita del 7% rispetto ai 10.9 milioni euro del 2016, conta 67 dipendenti e investe oltre il 3% del fatturato in Ricerca&Sviluppo.
Il premio e l’Osservatorio fanno parte di un più ampio progetto che mira ad analizzare e supportare questa tipologia di imprese tipica del tessuto imprenditoriale del nostro Paese, ma ancora poco conosciuta. L’iniziativa ha l’obiettivo di sostenere le PMI innovative, facilitando la conoscenza dei vantaggi previsti dalla vigente normativa (di natura fiscale, societaria e finanziaria), e di aiutarle a crescere, anche attraverso specifici percorsi di accompagnamento.
Nel corso della mattinata sono stati inoltre presentati i dati del report 2018 dell’Osservatorio, che analizza le dinamiche demografiche, economico-patrimoniali, organizzative e strategiche delle PMI Innovative. Si tratta di un parterre composto, alla data del 24 settembre 2018, da 877 aziende (+35% rispetto al 30 settembre 2017) ma si stima che in Italia ci siano oltre 18 mila imprese che hanno già le caratteristiche per essere considerate PMI innovative ma che, non essendo iscritte all’albo speciale della Camera di Commercio, non stanno approfittando dei benefici loro riservati e definiti nel pacchetto dell’Industry 4.0. La distribuzione geografica delle nuove PMI Innovative iscritte al registro speciale della camera di commercio si concentra in Lombardia (29%), seguita da Piemonte (13%), Veneto (10%), Lazio, Emilia-Romagna e Marche (circa il 7% per ciascuna regione).
Le Marche si confermano al 4° posto della classifica italiana per presenza di PMI innovative sul territorio con 38 imprese iscritte al registro in crescita del 65% rispetto al 2016.
Se la rilevazione del 2017 mirava a fornire una prima rappresentazione del settore, il report 2018 punta a identificare le tendenze evolutive osservando le 230 nuove imprese iscritte al registro. Lo scorso anno era emerso che il 79% delle PMI Innovative era rappresentato da S.r.l., che la maggioranza operava nel settore dei servizi e che il 59% aveva un valore della produzione inferiore al milione di euro, mentre solo il 7,6% superava i 10 milioni. Nel 2017 inoltre, risultavano consistenti gli investimenti in ricerca e sviluppo: l'88% delle imprese investiva oltre il 3% in innovazione.
Uno scenario confermato anche nel 2018, specialmente nella composizione e distribuzione geografica dei nuovi iscritti, ma con dinamiche economiche che evidenziano qualche difficoltà.
Le 230 imprese iscritte al registro delle PMI Innovative tra il 1° dicembre 2017 e il 30 settembre 2018 operano infatti per il 65% nel settore dei servizi, per il 28% nell’industria/artigianato e per il 6% nel commercio. Il livello di “anzianità” delle aziende si attesa su una media di 8 anni. Unendo questo dato a quelli relativi al fatturato (oltre il 25% delle aziende presenta ricavi inferiori ai 250 mila euro) il report evidenzia una crescita lenta, in contraddizione con la natura stessa delle PMI Innovative, specialmente se basata su elementi di innovazione industriale di prodotto, di servizio o di processo.
Se si guarda l’intero universo delle PMI Innovative si osserva che il fatturato cresce in media del 28% y/y, rispetto alla crescita del 66% y/y registrata nel 2017; inoltre, il 47% delle aziende ha realizzato nel 2017 un fatturato inferiore al milione di euro (ossia circa il 13% in meno rispetto a quanto osservato nel 2016, pari al 60%). Il valore medio del patrimonio netto delle imprese innovative supera i 2,7 milioni di euro, ma più della metà delle società che presentano una situazione di deficit patrimoniale sono quelle con fatturato inferiore ai 500 mila euro.
Alessandro Dragonetti, Co-Managing Partner e Head of Tax di Bernoni Grant Thornton, commenta:
«La 2° edizione del report dell’Osservatorio Open Innovative PMI mostra come, a quasi quattro anni di distanza dall’introduzione della disciplina agevolativa, il numero di imprese iscritte nell’apposito registro non raggiunge ancora le 1.000 unità e i primi nove mesi del 2018 evidenziano un numero di iscrizioni in calo rispetto al 2017. Ciò potrebbe essere causato anche dalla mancanza di un’adeguata conoscenza dei benefici ottenibili con l’iscrizione al registro.
Per rilanciare e supportare questa tipologia di aziende, così importante per il tessuto imprenditoriale del Paese, è necessario favorire l’ingresso di investitori istituzionali che possono dare stabilità e managerializzazione nelle aziende, ma anche costruire un patent box facilitato e incentivare la presenza femminile/giovanile ideando una disciplina del lavoro a misura di PMI innovative».
Come evidenziato dal prof. Giulio Greco, dell’Università di Pisa, nel corso della tavola rotonda, gli incentivi fiscali dell’attuale assetto normativo sono concentrati più sulla dotazione di capitale che non sulla produzione di reddito. Incentivare la presenza femminile o giovanile nella compagine azionaria delle PMI Innovative, che oggi rimane limitata, potrebbe rivelarsi invece di grande utilità, visto che questo tipo di presenza è spesso associata alla dotazione di brevetti e intangibili di valore.
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