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Economia Provincia Macerata

Conto alla rovescia del 110% per la ricostruzione post-sisma: "Senza proroga il Centro Italia resta incompiuto" (VIDEO)

Conto alla rovescia del 110% per la ricostruzione post-sisma: "Senza proroga il Centro Italia resta incompiuto" (VIDEO)

Questa mattina, presso la sede di Confindustria Macerata, si è tenuta una conferenza stampa con a tema la scadenza del superbonus 110. All’incontro erano presenti rappresentanti delle principali realtà professionali e associative del territorio, che hanno condiviso le proprie preoccupazioni e proposte operative.

La ricostruzione privata nei territori del sisma 2016 rischia di fermarsi per la scadenza del 31 dicembre 2025, termine entro il quale possono essere rendicontate le spese del Superbonus 110%. Una data irrealistica rispetto ai tempi effettivi dei cantieri, aggravati da procedure complesse, carenza di manodopera, ritardi nello smaltimento delle macerie e tempi tecnici di realizzazione dei lavori. Molti interventi, pur autorizzati e avviati, non riusciranno a concludersi entro quella data, lasciando famiglie e imprese senza la necessaria copertura economica.

L'allarme è stato rilanciato da Ance Macerata insieme a ordini professionali e associazioni artigiane, che denunciano il rischio di blocco di migliaia di lavori e di contenziosi. Sono già state avanzate due proposte: introdurre un plafond con finanziamento agevolato, sul modello L'Aquila, oppure prorogare il termine oltre il 2025, con recupero delle detrazioni in dieci anni per rendere la misura più sostenibile.

Il Prof. Nicolò Zanon, vicepresidente emerito della Corte Costituzionale, ha sottolineato con un suo parere come la normativa produca un evidente vulnus: non solo rispetto alla ricostruzione aquilana, ma anche all'interno dello stesso cratere, dove ai progetti presentati dopo il 30 marzo 2024 è stata concessa la proroga al 2026, mentre quelli precedenti restano vincolati alla scadenza del 2025. Una disparità che lede i principi di uguaglianza, ragionevolezza e tutela del diritto all'abitazione.

Il Commissario Straordinario Guido Castelli ha riconosciuto le criticità avviando una ricognizione dei fabbisogni residui per predisporre una proposta al Governo. È positivo che sia stato avviato questo monitoraggio, ma i tempi a disposizione sono ormai strettissimi: serve una risposta rapida e certa non solo sul tema della proroga, ma anche su due questioni rimaste irrisolte.

La prima riguarda la definizione del SAL al 30%, che nel contesto della ricostruzione dovrebbe essere calcolato sulle sole quote in accollo incentivabili; la seconda è il riconoscimento delle spese per le sole forniture, le cosiddette spese a piè d'opera. Senza tali misure permane un grave rischio di mancato riconoscimento del beneficio fiscale. Ance e le categorie promotrici rinnovano dunque l'appello a un intervento urgente: senza proroghe e strumenti concreti la ricostruzione rischia di arrestarsi, con conseguenze pesanti per comunità che attendono ancora di rientrare nelle proprie case.

Enrico Crucianelli, presidente di Ance Macerata, ha sottolineato: “Non riteniamo che ci sia stata una cattiva ricostruzione, anzi: molti passaggi sono stati gestiti nel migliore dei modi. Ma la scadenza del Superbonus rischia di ingessare il processo. C'è una disparità tra chi ha presentato le pratiche prima e dopo il 31 marzo 2024. A noi va bene sia una proroga che una cessione del contributo, come avvenuto nel sisma dell'Aquila”.

“Questa scadenza sarà un problema sia per chi non ha iniziato i lavori, sia per chi li ha già avviati. È impensabile che una famiglia sperperi il proprio patrimonio per la ricostruzione post sisma.- ha spiegato Roberto Maurizi, portavoce del comitato cittadino La terra trema noi no -. Le norme sono troppo aleatorie e senza una vera programmazione. Mi auguro davvero che ci sia un cambio di rotta”.

Paola Passeri, presidente del Collegio Geometri di Macerata, ha evidenziato le ricadute sulla categoria tecnica: “È una situazione che mette in difficoltà sia i nostri committenti che noi tecnici. Per chi non ha ancora iniziato i lavori, saremo costretti a rifare tutto da capo. E non ci sogneremmo mai di far pagare due volte il progetto”.  Dello stesso tono l'intervento di Simona Guido, presidente del Collegio Geometri di Camerino: “Oltre al mio ruolo professionale, sono anch’io una terremotata. Questa scadenza pende sulle nostre teste come una spada di Damocle. Il 110% qui non è un’opportunità come altrove: è una necessità. Non possiamo accettare che le regole cambino in corsa”.

Nicola Gobbi, consigliere e portavoce per l’Ordine degli Ingegneri, ha sottolineato con forza che “la ricostruzione non si può ridurre al Superbonus: significa ridare una casa e una vita dignitosa a chi aspetta da anni. Ma l’incertezza sulla proroga genera solo problemi e contenziosi”. Per Alessio Cipollari, neo eletto presidente di CNA Costruzioni, serve "continuità. Lavorare in questo modo porta ad abbassare gli standard qualitativi. Le scadenze del 2025 e del 2026 così ravvicinate non sono sostenibili”.

Giovanni Salvucci, portavoce di Anaepla Confartigianato, ha infine ricordato che “nonostante i numerosi tavoli di confronto, le norme si sono moltiplicate generando solo confusione. Senza certezze, le imprese non riescono a onorare gli impegni presi, e questo danneggia tutta la filiera della ricostruzione”.

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