Confartigianato Macerata: in un quadro di crisi, dati moderatamente incoraggianti
Confartigianato Imprese Macerata ha rielaborato ed analizzato le rilevazioni diffuse da Movimprese/Unioncamere relative alla nati/mortalità delle imprese registratasi nelle Marche e soprattutto in provincia di Macerata nel II trimestre 2016.
In questo trimestre sono nate nelle Marche 2.649 nuove imprese in totale (industria, commercio ed artigianato), mentre hanno cessato l’attività in 1.822: alla fine i conti parlano di 827 aziende in più rispetto alla fine del I trimestre (incremento pari a + 0,48%), con la creazione di circa 2 mila posti di lavoro. Per quanto riguarda l’andamento provinciale, il maggior incremento si è registrato in Ancona (+ 262), seguita da Macerata (+ 247), Pesaro e Urbino (+ 194), Ascoli Piceno (+ 113) e Fermo (+ 11). In questo quadro abbastanza positivo si debbono però registrare i dati relativi all’artigianato che mostrano ancora delle criticità.
Nelle Marche le imprese artigiane registrate al 30 giugno 2016 risultano essere 46.799: nel trimestre si è avuto un saldo positivo pari a sole 2 unità (tasso di crescita +0,001%), frutto di 750 nuove iscrizioni e di 748 cancellazioni. Per quanto riguarda i territori provinciali i “saldi” rilevati ci mostrano che eccetto, la provincia di Ancona (con 27 imprese in meno), quelli di tutte le altre mostrano segno più: Ascoli Piceno + 10, Pesaro Urbino + 8, Macerata + 7 e Fermo + 4.
In provincia di Macerata, nel dettaglio, nel corso del II trimestre 2016, si sono avute 179 nuove iscrizioni e 172 cessazioni (totale imprese artigiane registrate 10.804), con un saldo positivo, come detto, pari a +7 imprese cui corrisponde un tasso di crescita di +0,07%).. Tra i comparti più significativi si segnalano in aumento quello dell’edilizia (+13 imprese, crescita +0,33%), dell’autoriparazione (+4 imprese, crescita +0,37%), dell’abbigliamento (+2 imprese, crescita +0,93%), dei servizi alla persona (+ 2 aziende, crescita di +0,38%), del tessile (+1 impresa, crescita +1,40%), dei servizi alla ristorazione (+1 impresa, crescita +0,27%); stazionario il comparto del mobile, mostrano invece segno meno: pelli e calzature (-5 imprese, tasso crescita -0,56%), trasporti (-3 aziende, decrescita dello 0,34%), industrie alimentari (-1 impresa, decrescita dello 0,33%), legno (-1 azienda, decrescita dello 0,44%) e riparazione beni di uso personale (-1 impresa, flessione del comparto pari a -0,38%).
“I dati appena presentati – dichiara il Presidente Provinciale della Confartigianato di Macerata cav. Renzo Leonori – confermano purtroppo che le difficoltà che stanno attraversando le nostre imprese artigiane sono ancora tante e complesse. Nella nostra provincia i dati sono moderatamente incoraggianti, ma è da rilevare che è proprio l’artigianato il settore produttivo che continua a pagare il tributo maggiore alla crisi. In termini di produttività e fatturato, si registrano, in quelle aziende maggiormente votate all’export, i risultati migliori (ma situazioni di criticità internazionali quali il protrarsi della crisi UE ed Ucraina-Russia, la “Brexit”, la situazione politica in Turchia, non fanno sperare niente di buono) mentre continuano a soffrire le tante piccole aziende che vivono esclusivamente di mercato interno. Non è irrilevante poi far notare che, tra le cause delle problematiche incontrate dalle piccole e medie imprese, un posto importante lo occupa la difficoltà di accesso al credito: le Marche sono la seconda regione con la dinamica peggiore degli impieghi vivi alle imprese con meno di 20 addetti avendo fatto registrare, ad aprile 2016, una variazione del – 8,9% sull’anno precedente (la media nazionale è pari a – 5,9%); ancor peggiore è il dato riferibile alla provincia di Macerata, pari a – 9,2%, che la colloca addirittura al 104° posto della graduatoria nazionale per province”.
Commenti