Le attività di Confartigianato per favorire l’accesso alle vendite “on line” delle micro e piccole imprese marchigiane.
Secondo un recentissimo studio pubblicato da Confartigianato Nazionale la propensione molto bassa delle imprese italiane, ed in particolar modo di quelle marchigiane, ad effettuare vendite mediante e-commerce, è determinata dalla persistenza di troppe barriere all’accesso a questo mercato. Le imprese infatti che non praticano il commercio elettronico, lo riconoscono come strumento strategico, ma segnalano ancora molti ostacoli strutturali al loro ingresso in questo mercato, come ad esempio l’inadeguatezza delle piattaforme e difficoltà nella logistica, che dovrebbero essere affrontati e risolti a livello di sistema.
Per quanto riguarda le Marche si osserva un dato molto preoccupante: mentre sale al 54,8% la quota di coloro che utilizzano internet anche per effettuare ordini o acquisti online di beni e servizi (un livello superiore alla media nazionale che è del 50,5%. In valore assoluto gli acquisti online sono stati effettuati da 467.000 marchigiani utenti di internet, con età superiore ai 15 anni. Il 7,4% in più rispetto al 2015), l’offerta di prodotti marchigiani sulle piattaforme di e-commerce è invece scarsissima: nel 2016 infatti solo il 5,8% delle imprese marchigiane con un numero di almeno 10 addetti, ha venduto online, quota più bassa tra tutte le regioni italiane (media nazionale: 11,0 %). Nel 2012 la nostra quota era del 4,5% e ci collocava al 16° posto in Italia.
Considerando che l’Italia non eccelle in Europa per digitalizzazione delle proprie imprese (11% la media nazionale contro il 20% della media UE), l’ultimo posto delle Marche tra le regioni italiane è ancor più allarmante, soprattutto se raffrontato ai tassi di crescita a doppia cifra degli acquisti su e-commerce delle produzioni tipiche del made in Italy, di forte interesse per le imprese artigiane: gli acquisti online di prodotti alimentari salgono infatti del 31,9%, mentre gli acquirenti di abbigliamento sono in aumento del 18,2%. In Internet non si acquistano più solo viaggi, trasporti, concerti, vacanze, musica o libri, cioè servizi e prodotti di massa e standardizzati, bensì anche prodotti artigianali.
Alla presenza del Presidente provinciale Renzo Leonori e della Presidente del Gruppo ICT Sara Servili, Ammistratore di Fidoka srl, ne hanno parlato alcune imprese associate a Confartigianato, sia manifatturiere che di servizi web ed ecommerce, presenti alla conferenza stampa tenutasi oggi presso la sede provinciale di Confartigianato, scelte come esempi di integrazione tra artigianato e mondo digitale. Hanno portato la loro esperienza Andrea Carpineti di Dis Shoes, Lorenzo Brini di Dream Group, Massimo Maccari e Federica Sclavi di Grupposis, Daniele Macellari, Presidente provinciale di Confartigianato del settore Abbigliamento e titolare della ditta Giovanna Nicolai, Andrea Miandro del Calzaturificio La Belle, Emanuele Conforti di MyMarca e David Clementoni di Italian Artisan.
La via “marchigiana” all’e-commerce che Confartigianato Imprese Macerata ha iniziato ad attuare già da qualche tempo con i propri “servizi digitali dedicati”, realizzati in modo professionale in collaborazione con “web agency” specializzate del territorio e con accordi e progetti sviluppati su marketplace nazionali, sta iniziando a dare i suoi frutti, con dati percentuali maggiori della media regionale..
“Per quanto riguarda l’internazionalizzazione delle nostre imprese manifatturiere, della moda e non solo – afferma Giuseppe Ripani, Responsabile Innovazione di Confartigianato Macerata – l’incentivazione dell’uso di strumenti digitali nelle micro e piccole imprese deve essere una priorità assoluta da inserire nell’agenda economica del Paese, visto che il mercato interno è ristretto ed asfittico ma parallelamente il “100% made in Italy” continua a godere di grande reputazione all’estero. Oggi c’è fame di prodotti italiani nel mondo, che non è immaginabile soddisfare esclusivamente in modalità tradizionali. Scarseggiano però - prosegue Ripani - gli strumenti adeguati al “dna” delle nostre micro e piccole imprese che possano concretamente contribuire a ridurre il gap con il resto d’Europa, essendo però profondamente consapevoli che la sfida si gioca sull’aspetto qualitativo e “su misura” dei nostri prodotti e non su produzioni seriali, massive e standardizzate”.
Per rispondere a specifici bisogni delle aziende del territorio ed alle aspettative dei giovani rispetto a percorsi formativi che possano facilitare l’inserimento nel mondo del lavoro, Confindustria Macerata, Ial Marche, Ipsia “Corridoni”, Itis “Mattei” e IGuzzini Spa promuovono un Corso Triennale Gratuito Per "Operatore Meccanico” rivolto a ragazzi che non abbiano compiuto 17 anni al momento dell’iscrizione ed in possesso del Diploma di scuola media.
Che cos’è un operatore meccanico? E’ un professionista che interviene a livello esecutivo nel processo di produzione ed è in grado di svolgere attività che vanno dal montaggio agli adattamenti delle varie fasi del prodotto, ha inoltre competenze trasversali sia nella conduzione delle macchine che nel controllo della conformità delle lavorazioni proprie della produzione meccanica.
Si tratta di una figura professionale polivalente in grado di inserirsi a livello operativo nei diversi ambiti del settore metalmeccanico.
Hanno partecipato all’attuazione del corso come imprese partner per l’attuazione dei moduli di alternanza scuola /lavoro le seguenti aziende:
C.P.M. GESTIONI TERMICHE SRL
CLEMENTONI SPA
ENZO RESCHINI SRL
EUROSUOLE SPA
FP CUPIDO SRL
GIMA SPA
GIULIODORI RENZO SRL
GRUPPO MECCANICHE LUCIANI SRL
I.P.R. SPA
IGUZZINI ILLUMINAZIONE SPA
INTERAUTO SERVICE SRL
LEAD TIME SPA
MELONI TECNO-HANDLING SRL
MONDI TOLENTINO SRL
MONDIAL SUOLE SPA
OMAZ SRL
RALO’ SRL
A conclusione del corso triennale sarà rilasciato un titolo per la “Qualifica professionale triennale per Operatore Meccanico” (previo superamento dell’esame finale e riconoscimento delle competenze e certificazione delle stesse attraverso il rilascio di attestato).L’attestato di Qualifica consentirà il riconoscimento dei crediti e l’attivazione delle modalità per chi volesse iscriversi al IV anno di scuola superiore.Il corso è totalmente gratuito, in tutto il percorso sarà garantita l’assistenza costante da parte dello staff di coordinamento e di un tutor che si occuperà di facilitare il processo didattico e di seguire l’approccio individualizzato di ogni iscritto.Inoltre verranno forniti materiali e supporti didattici di tipo individuale e collettivo e saranno utilizzate aule didattiche e laboratori tecnici specificatamente adibiti alla formazione.Una nota di rilievo è rappresentata dalle azioni che saranno promosse per facilitare possibilità di occupazione per i partecipanti.Il corso sarà attivato nella provincia di Macerata (definizione della sede corso in base alla residenza
degli allievi che comporranno il gruppo classe) ed inizierà nel mese di aprile 2017.E’ possibile presentare domanda di iscrizione al corso telefonando ai n. 0733261383 / 0733240171
Per informazioni:
CONFINDUSTRIA MACERATA
VIA WEIDEN 35, 62100 MACERATA Tel: 0733 27961 e-mail: formazione@confindustriamacerata.it
IAL - INNOVAZIONE APPRENDIMENTO LAVORO MARCHE Srl - Impresa Sociale
VIA DEI VELINI 52/B, 62100 MACERATA - Tel: +39 0733 261383 / 0733 240171 e-mail: macerata@ialmarche.it
Un documento durissimo di accusa verso le Istituzioni. Ma anche la volontà ferma di non mollare e di voler mettere in piedi qualsiasi forma di protesta, anche la più eclatante, possa essere utile ad evitare il totale abbandono del territorio dell'entroterra maceratese colpito dal terremoto e il conseguente, inevitabile spopolamento.
La riunione dei titolari delle strutture ricettive comprese nel cratere dei Monti Sibillini ha avuto come esito l'unanime protesta verso chi non ascolta le ragioni e le necessità di una intera popolzione, tanto che si parla di "condanna a morte per l'entroterra e le imprese del comparto turistico, produttivo e artigianale".
Il testo integrale del documento non lascia spazio a interpretazioni di alcun tipo. E una frase colpise particolarmente, una metafora che recentemente anche chi scrive aveva usato per far capire come stanno andando le cose: "L'entroterra fra 50 anni sarà forse metà turistica di passaggio per vedere le macerie del più grande sisma degli ultimi 300 anni. Per Pompei il Vesuvio, per noi il terremoto”.
"La condanna è scaturita dal rifiuto dell’applicazione dell’area NO-TAX e della richiesta di annullamento delle quote fisse relative alle utenze (min.3 anni) a tutte le attività produttive e ai cittadini residenti nel cratere.
Questi emendamenti rappresentano l’unica speranza di far ripartire territori letteralmente a terra dopo le scosse e di dare occupazione alle comunità di cui si teme lo spopolamento.
Non riusciamo a capire come mai lo Stato non ha applicato il testo di questo documento (qui) di vitale importanza per gli abitanti e per le attività turistico/ricettive dell’area del cratere. In Emilia sono state fatte le zone franche urbane, guarda caso per noi tutto ciò non è stato possibile. Quando rispetto a loro abbiamo Comuni completamente distrutti.
Grazie Stato! Il processo di distruzione economica e psicologica che stanno toccando con mano quotidianamente gli abitanti e gli operatori economici dell’area del cratere è imputabile unicamente allo Stato ed ai suoi governanti, capaci di creare disagi ben maggiore della calamità che ci ha colpiti: uno Stato che non sa decidere, che non sa dare risposte né chiare né tempestive, uno Stato che non dà punti di riferimento proprio per scoraggiare i cittadini e farli perdere nei meandri della burocrazia, uno Stato inefficiente e disinteressato nei confronti di coloro che stanno vivendo un dramma ancora più grande del Terremoto perché le scosse sono diminuite ma NON si riesce ancora minimamente a vedere la speranza di poter ripartire.... anzi prima ancora di poter sopravvivere!!!
Non ci si rende conto (o forse meglio fa comodo fare finta di niente!!!) che senza sgravi fiscali, senza decontribuzioni previdenziali, senza tagli alle utenze, senza fondi VERI per finanziare i pochi “eroici” imprenditori (e per tali intendiamo i piccoli artigiani e commercianti, o i titolari di piccoli insediamenti produttivi....perchè di questo parliamo, questo è il nostro reale tessuto socio-economico se qualcuno ancora non se ne è accorto!) che stanno provando a resistere o che si dovrebbe provare ad attrarre, resta solo una prospettiva per il futuro, che è lì ad attenderci proprio dietro l'angolo: fallimento. Fallimento di tutte le attività ricettive e non e relativo spopolamento dei comuni del cratere i quali abitanti, l’80%, vivono di solo turismo, agricoltura, artigianato, commercio e cultura.
Diteci come riusciamo a pagare ciò che abbiamo descritto sopra se dal 24/08/2016 le nostre attività non hanno più fatturati e i costi fissi quotidiani vanno avanti imperterriti (luce, acqua, gas, tari, imu, telefono e i contratti di assistenza tecnica, siae, rai, consulenze di professionisti ecc. Tutto ovviamente obbligatorio per legge!).
Queste spese fisse dobbiamo comunque pagarle. Ad esempio le fatture del gas e della luce solo il 30% del costo è addebitabile ai consumi effettuati....tutto il resto se ne va in quote fisse, accise, iva.... neppure su questo sarebbe lecito attendersi un intervento che renda sostenibile ciò che non lo è, o meglio che neanche è concepibile accettare!!
Lo sappiamo benissimo che i Comuni del cratere vi interessano poco. Il motivo è semplice: hanno poca popolazione e questo per coloro che intendono governarci equivale a dire pochi voti e pochi consensi.... questi SI' che sono gli UNICI numeri che interessano la nostra classe dirigente e sui quali si affollano i loro pensieri..... altro che quelli delle utenze, dell'incidenza delle tasse, del calo demografico che sta perpretando un fenomeno tangibile di spopolamento!!!!
Lo Stato ci ha abbandonato completamente dicendo grandi bugie sui mass media: “è tutto a posto, è tutto sotto controllo”. Non è vero niente di ciò che comunicate, tutte falsità..... la verità è una sola: nei territori colpiti dal sisma NIENTE è a posto, NIENTE è sotto controllo e NIENTE funziona, ci sono ritardi sotto gli occhi di tutti, non ci sono tempi e procedure certe su NIENTE..... e nel frattempo le nostre Comunità rischiano di scomparire.
Ci rivolgiamo a quei pochi politici, locali e non, che dicono di avere realmente veramente a cuore il destino dei propri concittadini, ed in particolare di quei loro concittadini che sono stati profondamente colpiti dal sisma.
Aiutateci! Aiutateci perché il futuro delle attività produttive, turistiche e commerciali dell’area del cratere sono nelle vostre mani.
Se non verranno applicati i punti contenuti nei documenti da noi richiesti per noi è la fine totale! E relativo spopolamento di questi paesi meravigliosi i quali diverranno un deserto cosparso di macerie. E fra 50 anni sarà forse metà turistica di passaggio per vedere le macerie del più grande sisma degli ultimi 300 anni. “Per Pompei il Vesuvio, per noi il terremoto”.
Ma ricordatevi, politici, noi popolo dell’entroterra e della montagna siamo persone determinate e tenaci.......non vogliamo rinunciare ai nostri diritti e non vi permetteremo, con tutti i mezzi leciti che ci saranno consentiti, di lasciar morire le nostre terre.
Noi chiediamo urgentemente l’approvazione del documento precedente “Ci sentiamo soli, abbandonati e sfruttati dallo Stato” perché senza questo non riusciremo a fare un programma di rilancio turistico del territorio dato che massimo entro un anno l’80% delle attività dell’area del cratere saranno fallite.
Siamo stremati a livello psicologico ed economico ma vi ribadiamo che il popolo della montagna venderà cara la sua pelle.
Il nostro documento precedente è di vitale importanza per le attività ricettive del cratere. Questo è stato totalmente ignorato da parte di qualche organo istituzionale che copre un ruolo determinante nell’area del cratere: ossia nemmeno letto. Ci snetiamo offesi e ridicolizzati da questo atteggiamento irresponsabile!
In merito alla nostra richiesta contenuta nel documento precedente relativa al rientro degli sfollati verso il proprio comune di appartenenza possiamo affermare senza pericolo di smentita che l’obiettivo delle istituzioni è quello di lasciare la situazione esattamente come è. Di fatto le nostre imprese ricettive hanno accolto la richiesta di disponibilità da parte della regione fino al 31.12.2017 dato che ci avevano comunicato che avrebbero avuto urgente bisogno di spostare gli sfollati dalla costa verso l’entroterra.
Proprio come riportato nel documento precedente la nostra richiesta riguardava un accordo “VUOTO PER PIENO” almeno per la stagione estiva, oltre all’aumento della tariffa pro capite giornaliera riconosciuta sino ad ora qaule elemento fondamentale per evitare di operare in perdita gestionale. Cosa è successo? In parte gli sfollati rimarranno nelle strutture della costa dove sono attualmente ospitati e gli altri spostati in strutture ricettive limitrofe.....NON C'E' BISOGNO DI AGGIUNGERE ALTRO, TUTTO IN PERFETTA SINTONIA CON LE QUESTIONI SOLLEVATE E CON UN CHIARO PIANO DI FAR SPOPOLARE DEFINITIVAMENTE L'ENTROTERRA!".
Le conclusioni della riunione vengono racchiuse nelle ultime righe del documento:
"Ci avete bloccato le strutture, ci avete preso per in giro, ci avete danneggiato al massimo bloccandoci le prenotazioni per il periodo estivo, non mandandoci nessun ospite sfollato e nello stesso tempo bloccandoci l’ipotetico arrivo di nuovi ospiti e gruppi. Le nostre strutture, dunque, sono vincolate al vostro contratto di ospitalità ma nella realtà sono di fatto semi-vuote e stanno operando in perdita!!!
Riepiloghiamo brevemente la storia che di ciò che è accaduto in merito a quanto sopra.
Circa un mese fa tutte le strutture della zona del cratere, quelle che già ospitavano sfollati, hanno aderito su richiesta della regione Marche, di proseguire e/o ampliare l’offerta di posti letto per ospitare gli sfollati del sisma. Ci hanno chiesto di comunicare i posti disponibili di ogni singola struttura dato che avevano urgente bisogno di liberare le strutture del mare e riavvicinare gli stessi ospiti ai loro comuni.
Il risultato di questa loro richiesta è che la situazione è rimasta pressoché immutata.
Le nostre strutture sono vincolate fino al 31.12.2017 con la Regione Marche. Con questo vincolo non possiamo prendere prenotazioni da parte di turisti; il “vuoto per pieno” richiesto e l’aumento della tariffa completamente ignorati. Risultato: fatturati azzerati, strutture utilizzate solo in minima parte ed a prezzi di sopravvivenza, perdite gestionali che si stanno accumulando, impossibilità ad accettare nuove prenotazioni da parte di clientela “esterna” per il vincolo imposto dalla Regione a favore defgli “sfollati”......Tradotto: lo Stato sta facendo fallire le poche strutture ricettive rimaste!!!!
Non abbiamo più parole per definire il vostro comportamento, il vostro modo di gestire l’emergenza ed il vostro non rispetto e menefreghismo che state adottando nei confronti delle strutture ricettive del cratere. Una cosa è ormai certa: che a voi dello spopolamento dei comuni del sisma e relativo riavvicinamento delle persone sfollate non ve ne frega nulla. Basta vedere tutta la stampa delle ultime settimane per capire che gli sfollati verranno trasferiti su altri campeggi ma sempre sulla costa. Dell’entroterra e quindi dei comuni più colpiti, ma ancor di più delle strutture agibili già martoriate dagli eventi ma che già ospitano gli ospiti sfollati, pochissimi, e che potrebbero ospitarne degli altri consentendo il loro rientro verso casa, non se ne parla per niente.
L'unica strada che ci rimane è quella di dare seguito ad ogni forma di protesta LECITA E PACIFICA, MA SICURAMENTE BEN VISIBILE E TANTO RUMOROSA, PER DENUNCIARE A TUTTA ITALIA COME STANNO VERAMENTE LE COSE, MOLTO DIVERSE DALLE FRASI AD EFFETTO CHE RIEMPIONO I PROCLAMI CHE QUALCUNO QUOTIDIANAMENTE LANCIA ALLA STAMPA.
E' ORA DI DIRE “BASTA” DI FRONTE A TANTO MENEFREGHISMO......E' ORA CHE OGNUNO SI ASSUMA LE RESPONSABILITA' DEL PROPRIO OPERATO!".
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Silvia Spinaci della Cisl Macerata:
Gli occupati nella provincia di Macerata scendono nel 2016 di oltre due mila unità. Un calo che si scarica interamente nel lavoro dipendente, che passa nell’ultimo anno da 92.400 a 88.900 occupati, segnando la perdita di 3.500 posti di lavoro. Continua invece a crescere nel nostro territorio, anche se di poco, il lavoro autonomo. Il tasso di disoccupazione torna a crescere, assestandosi al 9.3%, inferiore alla media regionale del 10.6%, ma di certo ben lontano dal 4.3% del 2008.
Sono i dati peggiori dal 2013, l’anno nero della crisi. Dopo che il 2014 e il 2015 hanno segnato una tregua, consentendo un arresto della caduta verticale dell’occupazione, nel 2016 torniamo a registrare un generale e sensibile peggioramento, che assesta il nostro territorio in una condizione profondamente lontana e radicalmente diversa rispetto alla condizione pre-crisi. A farne le spese sono soprattutto giovani e donne . In particolare per le donne under 30 la situazione è drammatica.
Nella fascia 15-29 anni, il tasso di disoccupazione arriva al 26.9%, salendo di ben 4 punti percentuali nell’ultimo anno e assestandosi oltre la media regionale del 25.3%.
L’incremento della disoccupazione si scarica soprattutto sul lavoro femminile. Nell’ultimo anno, il tasso di disoccupazione per gli uomini è sceso dal 7.9% al 7%, mentre per le donne è balzato dal 10.5% al 12.1%.
A soffrire di più sono soprattutto le giovani donne. Il tasso di disoccupazioni delle donne nella fascia 15-29 anni sale di quasi 13 punti percentuali nell’ultimo anno, arrivando a un allarmante 42.8%. E’ un dato drammatico, il peggiore di tutte le province marchigiane e spaventosamente alto rispetto alla media regionale del 29.6%. Considerato che le giovani donne hanno in media livelli di istruzione più elevati dei coetanei maschi, questo dato purtroppo conferma le ricerche già note sulla ridotta propensione del nostro sistema produttivo ad assumere giovani ad alta formazione.
I dati ci restituiscono nel complesso l’immagine di una provincia che ha smarrito il proprio percorso di sviluppo e che, in assenza di politiche in grado di sostenere l’inversione di tendenza, rivela di non riuscire ad agganciare gli spiragli di ripresa.
Servono investimenti forti per potenziare tutti i motori occupazionali, da quelli tradizionali a quelli innovativi. Abbiamo bisogno di più coraggio nell’area “ricerca e sviluppo” anche per accrescere la capacità del nostro sistema produttivo di assorbire i giovani ad alta formazione. Le connessioni tra scuola, università, mondo del lavoro che nel nostro territorio si iniziano a sperimentare devono crescere e diventare strutturali per favorire la transizione dalla formazione al lavoro. Servono politiche attive che accompagnino i giovani in cerca di lavoro e che affianchino chi perde il lavoro in un percorso serio ed efficace di ricollocazione. Servono sicuramente strumenti a sostegno degli investimenti necessari a sostenere queste linee di intervento e in tal senso non possiamo permetterci di disperdere le risorse del Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale e del Fondo Sociale Europeo.
Riparte il percorso di formazione che Confartigianato Imprese Macerata dedica agli operatori ed agli appassionati del pubblico esercizio, in particolare ai settori bar e ristorazione. Per rispondere al meglio alle esigenze degli interessati, Confartigianato ha creato una rete di soggetti che comprende anche Bar.it (organizzazione che si occupa di informazione e formazione del settore Horeca) e MyMarca (azienda impegnata nella promozione del territorio e delle sue eccellenze), che attraverso i loro docenti, la loro esperienza e professionalità si occuperanno di gestire ogni aspetto tecnico/pratico dei corsi.
L’intero programma “Dal bar alla cucina” è stato presentato nel corso dell’evento tenutosi presso ‘Casa Marche’ alla presenza di appassionati e professionisti, che hanno potuto assistere alla realizzazione di cocktail al caffè e alla birra, degustati in abbinamento a sfiziose preparazioni street food create con prodotti made in Marche da “Crazy Burger” e “Birrifirma”.
Per il settore bar, il primo appuntamento sarà il 10 aprile con il corso “Caffetteria e Latte Art”, per apprendere tecniche e metodi per realizzare caffè perfetti e cappuccini decorati. Si prosegue poi con il “Il Mondo della Birra”, per tutti coloro che vogliono conoscere metodi di produzione, tipologie, servizio ed abbinamenti della birra artigianale. La cucina diventa invece protagonista nei corsi dedicati a “I Piatti d’entrata”, “Cucina Vegana”, “Street Food & Hamburger” e “Deliziosamente Fritto”.
“Prosegue il sostegno di Confartigianato al settore del pubblico esercizio - afferma Riccardo Golota, Responsabile settore Ristorazione e Pubblico Esercizio di Confartigianato Imprese Macerata - che vede nella formazione un punto centrale. Dopo il successo degli incontri dedicati al mondo del bar dello scorso anno, abbiamo deciso di creare un programma completo, con l’inserimento di corsi rivolti anche alla cucina. Quello che riscontriamo, da parte dei professionisti del settore, è la continua ricerca di aggiornamento e di tutto ciò che possa essere professionalizzante. Con questo programma tocchiamo target diversi: chi vuole aumentare il proprio livello, e chi è agli inizi e vuole capire cosa propone il mercato”.
I progetti di Confartigianato Imprese Macerata per il pubblico esercizio non si limiteranno però solo ai corsi di formazione: in programma, infatti, le seconde edizioni de I Menù di Pasqua e della guida cartacea La Provincia a Tavola, dedicati ai locali del territorio.
Da qui potete vedere i corsi
http://www.macerata.confartigianato.it/2017/03/22/dal-bar-alla-cucina/
La Corte dei Conti ha ammesso al visto e alla registrazione la convenzione stipulata il 23 gennaio 2017 tra il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, il Ministro dell'Economia e delle Finanze e i Presidenti delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria: questo vuol dire che si accorciano i tempi per l’arrivo del contributo una tantum per chi ha sospeso l’attività a seguito del sisma. Le indennità vengono concesse con decreto della Regione che invia la lista dei beneficiari all'Inps, la quale provvede all'erogazione: “Ci aspettiamo che la Regione Marche, con sollecitudine, sblocchi le istanze e consenta all’Inps il pagamento dei 5 mila euro fondamentali per iniziare a fare respirare le imprese. Intanto accogliamo con favore l’approvazione in commissione Ambiente della Camera dell’emendamento che riconosce alle imprese dei territori colpiti dal terremoto il danno indiretto, cioè la perdita di fatturato dopo gli eventi sismici rispetto alle medie abituali. Un segnale importante a cui dare subito seguito: ci vogliono tempi certi per l’adozione del decreto con i relativi criteri di erogazione dei contributi e una procedura snella per l’accesso al beneficio”.
E’ il commento del Presidente Provinciale di CNA Macerata Giorgio Ligliani. Un risultato che arriva anche grazie all’azione di CNA, con cui si è ottenuto lo stanziamento di 23 milioni di euro per il 2017 per chi ha avuto riduzioni di fatturato superiore al 40% rispetto al triennio precedente.
CNA tuttavia chiede con forza un ulteriore passo avanti: “L’approvazione deve consentire – aggiunge il Direttore Provinciale Luciano Ramadori - l’estensione del contributo una tantum di 5 mila euro, che attualmente è previsto solo per i titolari di società di persone, anche ai soci delle srl artigiane e commerciali. Si tratta di una misura attesa legittimamente da circa 2 mila soci”.
Il decreto approvato dalla commissione Ambiente contiene anche la proroga della sospensione dei mutui, la proroga del MUD, oltre all’impegno assunto dal Governo in merito all’introduzione delle zone franche, che, attraverso incentivi fiscali e burocratici, possano ulteriormente favorire la ripresa delle attività produttive, sia già avviate che di nuovo insediamento: si tratta di questioni sollecitate da CNA, tra le quali tuttavia resta ancora senza risposta, appunto, quella relativa all’indennizzo forfetario per la sospensione dell’attività relativa ai soci di srl artigiane e commerciali.
Infine la CNA di Macerata accoglie con favore l’approvazione dell’emendamento Realacci con cui il Governo destina tutte le risorse della quota a gestione statale dell'otto per mille, dal 2017 al 2026, al recupero dei beni culturali colpiti dal terremoto: “Da mesi ci battiamo per la tutela del patrimonio artistico - culturale dei comuni colpiti dal sisma – dice Ligliani - e per la sua conservazione nei luoghi d’origine o comunque in zone limitrofe. E’ un primo passo verso la rinascita, per la ricostruzione di paesi incantevoli e il ritorno dei turisti a goderne”.
Chiude il Direttore Ramadori: “Il Governo in questo modo riconosce l'importanza del recupero dei beni culturali nei territori danneggiati dal terremoto come elemento su cui poggiare la ripresa delle comunità, fondamentale per allontanare lo spettro dello spopolamento. Il recupero dei borghi e del patrimonio culturale di questi paese dipende anche dalla scelta concreta che i cittadini vorranno fare nel prossimo decennio, destinando consapevolmente l’otto per mille a tale finalità”.
Nella giornata di lunedì 20 marzo una delegazione di 50 acconciatori ed estetiste di Confartigianato Imprese Macerata, Fermo e Ascoli Piceno, oltre ad un gruppo di allieve dei corsi di estetica di Imprendere Srl, si è recata in visita al Cosmoprof, l’evento internazionale più importante del settore dell’estetica, della bellezza e cosmesi che si è svolto dal 17 al 20 marzo presso il quartiere fieristico di Bologna.
Confartigianato Imprese ha offerto infatti anche quest’anno agli acconciatori ed alle estetiste associati l’opportunità di usufruire gratuitamente di un pullman per il trasferimento in Fiera.
A disposizione dei professionisti del benessere uno straordinario carnet di eventi, conferenze, workshop, atelier ad alto impatto emotivo e contenutistico, che hanno coinvolto tutte le aree e tutti i target della Manifestazione.
“Il Cosmoprof ad oggi è una delle principali fiere italiane di rilevanza internazionale, con 2.604 aziende espositrici, 94 in più del 2016, delle quali il 73% straniere, e 69 paesi di provenienza. Per la prima volta hanno esposto anche Argentina, Cile, Giappone, Lettonia ed Emirati Arabi Uniti/Dubai” - dice Daniele Zucchini, Presidente Provinciale Confartigianato Acconciatori”.
“La visita collettiva da noi organizzata si conferma quindi come un’occasione di aggiornamento e crescita professionale per tutto il settore benessere, oltre che di aggregazione per le categorie coinvolte – aggiunge Rosetta Buldorini, Presidente Provinciale Confartigianato Estetiste”.
“Confartigianato Benessere – dichiara Eleonora D’Angelantonio, responsabile Benessere Confartigianato Imprese Macerata - è stata presente con un proprio stand, presidiato per tutta la durata della manifestazione da propri rappresentanti che hanno fornito tutte le informazioni relative alle iniziative di interesse delle categorie coinvolte”.
Confartigianato ha collaborato inoltre all’organizzazione della terza edizione di HairRing, performance, promossa da Camera Italiana dell'Acconciatura e dedicata ai giovani, che ha riscosso un grande successo tanto a livello di partecipazione, che di ritorno in termini di immagine per i giovani coinvolti. Nel corso di HairRing, manifestazione riservata ai giovani fino ai 25 anni, gli acconciatori emergenti, provenienti da tutte le parti d’Italia, si sono alternati per due giorni nelle postazioni di HarRing interpretando il tema guida di quest’anno che è stato “Ricci e capricci”. Ad intervenire all’evento come rappresentanti del nostro territorio sono state anche due allieve dell’IPSIA di Sarnano e dell’IPSIA di Fermo, che hanno vinto la partecipazione dopo essersi affermate nell’edizione di “Jobs-Tendenza Moda” dello scorso anno, promosso da Confartigianato e sostenuta dalla Camera di Commercio di Fermo. “L’Hair Ring è stata un’occasione unica – afferma Rossano Trobbiani, presidente della Confartigianato Benessere di Ascoli Piceno e Fermo - per le due allieve che hanno potuto mostrare le proprie capacità ad un vasto pubblico e alla presenza di specialisti di alto livello nel settore.
Messaggi di speranza e rinascita quelli trasmessi ieri nel corso della consueta Festa di San Giuseppe Artigiano, organizzata da Confartigianato Imprese Macerata presso l’Agriturismo Villa Ninetta di Caldarola.
L‘iniziativa è stata l’occasione per fare il punto sulla situazione post-sisma con una tavola rotonda in cui si è discusso delle aspettative delle imprese per il rilancio economico e sociale del territorio, alla presenza del Presidente Provinciale di Confartigianato Renzo Leonori, il Vice Presidente Provinciale Giuseppe Mazzarella, il Vice Segretario Giorgio Menichelli e il Consigliere Regionale Luca Marconi.
“Anche se la maggior preoccupazione è rivolta alla tante imprese che purtroppo sappiamo, non riusciranno a ripartire nel breve periodo – afferma il Presidente Renzo Leonori - in queste tragiche avversità, è necessario cercare di leggere prospettive di speranza e di rinascita. La situazione del nostro sistema produttivo è preoccupante, ma occorre impegnarsi per riportare progressivamente alla normalità le attività dell'artigianato, del commercio, dei servizi e del turismo in armonioso accompagnamento con quelle di ricostruzione”.
Proprio con questo spirito l’Associazione ha voluto rendere merito a quelle imprese che hanno dimostrato tenacia e caparbietà e sono riuscite con le loro forze a far ripartire la loro attività. E’ il caso del Motel Carnevali (Muccia), il cui titolare Dino Casoni ha scelto di delocalizzare l’attività proprio presso l’Agriturismo Villa Ninetta, location scelta per la Festa, della Pasticceria Arte Bianca snc di Albani Lina (Visso), della Lavanderia Di Antonio Daniela (Muccia), e di Fidoka srl (Ripe San Ginesio). Un riconoscimento speciale anche al Presidente Renzo Leonori che con la sua forza di volontà e grinta sta affrontando tutte le difficoltà conseguenti al terremoto, dai danni all’abitazione a quelli alla sua attività di carrozzeria, un esempio per tutte le piccole imprese artigiane del territorio.
Una giornata, inoltre, all’insegna della solidarietà che ha potuto contare sulla generosità degli oltre 130 partecipanti, che hanno acquistato prodotti per la casa e l’igiene personale del negozio Bolle Blu di Visso e i prodotti agroalimentari della Norcineria Altonera, Regina dei Sibillini, Azienda Agricola Angeli, Azienda Agricola Montecastello, Le Spiazzette, Il Pane di Cessapalombo e Birrificio Le Fate, dando così un piccolo aiuto alle aziende colpite dal sisma.
Cortei e manifestazioni in 18 città e 11 Regioni. “Il 18 marzo in tutta Italia ci sarà il Tir Day di Unatras – dichiara Amedeo Genedani, Presidente Confartigianato Trasporti e Unatras – perprotestare contro le mancate risposte del Governo ai problemi irrisolti del settore. Da Trieste a Messina, da Asti ad Ancona, da Bergamo a Napoli. E ancora, Novara, Torino, Genova, Milano,Lecco, Brescia, Venezia, Trento, Forlì Cesena, Prato, Roma, Catanzaro”.
Le iniziative del Tir Day organizzato da Unatras prevedono, oltre ai cortei di camion, conferenze stampa, sit-in davanti alle sedi della Motorizzazione Civile, incontri con Parlamentari e Istituzioni. In particolare, Confartigianato Trasporti Macerata parteciperà alla manifestazione ad Ancona con un corteo di 30 TIR, oltre ad altri 20 mezzi provenienti da Fermo ed Ascoli Piceno. La provincia di Macerata vede la presenza di 800 aziende con circa 2.500 addetti un settore in grande sofferenza che deve essere tutelato. Sugli autotrasportatori pesano anche le mancate risposte sul fronte di norme e sanzioni per chi non rispetta i tempi di pagamento dei servizi di trasporto.
Il settore sollecita in particolar modo lo sblocco immediato del rilascio delle autorizzazioni per i trasporti eccezionali e il pieno funzionamento delle Motorizzazioni civili. In questi anni si è assistito alla costante riduzione delle risorse a disposizione dell’autotrasporto, comparto fondamentale per l'economia, che necessita di misure specifiche per competere sul mercato internazionale. Se non si otterranno risposte ed il mantenimento degli impegni assunti, come ad esempio il rimborso delle accise sui veicoli euro 3, il settore si dichiara pronto ad attuare il fermo dei servizi in difesa degli interessi dei tanti imprenditori italiani.
L'iniziativa di sabato 18 marzo, che avrà inizio alle ore 10 con raggruppamenti dei veicoli presso la Zona Zipa del Porto di Ancona in Via E. Mattei, e ad Ancona Sud in zona Baraccola sulla strada antistante la Confartigianato, consisterà nel raggruppamento degli automezzi che giungeranno da nord e da sud della Regione per effettuare un corteo di camion che confluirà su Via Marconi, Via XXIX Settembre, C.so Stamira, Piazza Cavour, e ritorno sullo stesso percorso, per immettersi nella zona del Mandracchio e concentrarsi lungo la Via Mattei. Qui si svolgerà una pubblica assemblea alla presenza degli autotrasportatori, dei Parlamentari, Consiglieri Regionali e mass media.
“In particolare – afferma il Presidente Provinciale Confartigianato Trasporti, Emanuele Pepa - Confartigianato Trasporti e le altre sigle aderenti ad Unatras, chiedono: la determinazione mensile dei costi di esercizio, l’assunzione di iniziative volte a garantire la trasparenza e regolarità del mercato nazionale e internazionale, azioni di contrasto efficaci e coordinate con quelle di altri paesi contro la concorrenza estera sleale ed illegale e contro qualsiasi forma di abusivismo, il mantenimento delle spese non documentate e delle detrazioni per quanti fanno trasporti internazionali riutilizzando parte delle risorse tagliate dal Governo alle imprese che hanno veicoli euro 1 e 2”.
Per rilanciare l'economia, il lavoro e il turismo nelle aree colpite dal sisma arriva il primo corso per agrichef provenienti da tutte le regioni dove si impara a far conoscere le ricette con i prodotti salvati dalle macerie, ma ora a rischio di estinzione per il crollo del mercato locale a causa dell'abbandono forzato.
L'iniziativa promossa dalla Coldiretti con gli agriturismi di Campagna Amica si conclude domani a Castignano (Ascoli Piceno): gli agrichef si cimenteranno nei piatti a base delle tipicità terremotate. Verrà anche presentata la prima analisi di Coldiretti sull'impatto del sisma sul turismo nelle campagne. Il terremoto ha colpito un territorio a prevalente economia agricola, con una significativa presenza di allevamenti che, dice l'associazione, ora è importante ''sostenere concretamente affinché la ricostruzione vada di pari passo con la ripresa dell'economia che in queste zone significa soprattutto cibo e turismo''.
(Fonte: Ansa)
Si rafforza il mercato del gas a Civitanova Marche, grazie all’ingresso di un nuovo player nazionale come Estra che nel corso dei prossimi cinque anni rileverà il 51% di Gas Marca. Il nuovo assetto societario di Gas Marca, nato grazie ad un accordo tra Atac Civitanova ed Estra Energia, è stato presentato questa mattina presso la sala Giunta del comune di Civitanova, alla presenza del sindaco Tommaso Corvatta, di Francesco Macrì, presidente Estra Spa, Francesco Mantella, presidente Atac, Alessandro Vallesi, presidente Gas Marca, Sergio Cognigni, amministratore delegato di Atac e Francesco Verniani, amministratore delegato di Gas Marca.
«Questa acquisizione rappresenta un’ulteriore tappa del nostro percorso di crescita - ha dichiarato Macrì- Estra è uno dei principali player a livello nazionale ma non dimentichiamo le nostre origini. Per questo puntiamo a partnership, come nel caso di Gas Marca, con realtà che condividono le medesime storie e soprattutto un forte legame con il territorio di appartenenza. Toscana e Marche sono oggi le due regioni che stanno dominando il futuro di Estra. Con la liberalizzazione ci sono state numerose aggregazioni che consentono maggiore competizione anche sulle reti di distribuzione. A questo punto le piccole società si trovano davanti a due scelte per fronteggiare il mercato: entrare a far parte di gruppi eccessivamente grandi oppure scegliere partner come Estra, robusto ma a misura di territorio. Con Gas Marca ci sono tutte le condizioni per fare un ottimo lavoro nei prossimi cinque anni».
«Meglio di così non poteva andare - ha affermato Mantella- l’operazione è stata fatta in tempi brevi e l’intesa stretta con Estra è stata da subito positiva. Un ulteriore motivo di soddisfazione è che entrambe le società si basano sugli stessi principi, la stessa sensibilità che privilegia il rapporto con l’utenza ed è attenta alle esigenze del territorio».
«La società Gas Marca è appetibile sul mercato e molto radicata nel territorio civitanovese - ha sottolineato Vallesi- siamo sicuri che grazie a Estra riusciremo a mettere a segno gli obiettivi del piano industriale».
«Questa collaborazione non è una goccia nel mare ma può apportare benefit anche nel sociale - ha spiegato il primo cittadino Corvatta- abbiamo idee valide e vogliamo condividerle, la società del gas è un canale strategico per il territorio utile a fare business ma anche sperimentare soluzioni nuove».
L’acquisizione dunque genererà numerosi vantaggi per Gas Marca e per gli utenti: ottimizzazione sul fronte dei costi, efficientamento dei servizi, nuovi prodotti, competitività delle soluzioni offerte e possibilità di adottare le buone pratiche di Estra.
In un mercato che spinge sempre più verso le aggregazioni, l’ingresso di Estra Energie permetterà alla nuova Gas Marca e all’ATAC Civitanova di incrementare il fatturato e acquisire un crescente numero di clienti, anche attraverso la fornitura di energia elettrica, così da rendere la società di vendita ancora più forte e competitiva sul territorio ed ancor più vicina e pronta a rispondere alle esigenze dei cittadini.
Gas Marca continuerà a essere caratterizzata da un forte radicamento sul territorio di riferimento attraverso una particolare attenzione ad un rapporto costante e personale con i propri clienti: i 5 uffici aperti al pubblico resteranno infatti aperti per fornire assistenza e informazioni, continuando a garantire la grande efficienza dei servizi face to face.
Il nuovo cda avrà il compito di guidare la multiutility marchigiana, che attualmente conta 16.000 clienti gas, in una fase di rafforzamento e di crescita che partirà proprio dal settore della vendita di energia elettrica. Gas Marca, in base a un accordo siglato a gennaio tra Atac Civitanova ed Estra Energie, cederà il restante 51% del proprio capitale sociale a quest’ultima nell’arco dei prossimi 5 anni. Questo importante passaggio di proprietà consente a Gas Marca di entrare a far parte di un gruppo industriale solido, di rilevanza nazionale e in forte crescita.
La crisi non accenna ad arrestarsi nelle Marche: secondo i dati Istat 2016, rielaborati dall’Ires Cgil, in un solo anno sono stati persi altri 5.021 posti di lavoro. Nelle Marche, i principali indicatori sono in netta controtendenza rispetto al quadro nazionale: i disoccupati sono 73.526 con un aumento rispetto all’anno precedente del 6,5%, il tasso di disoccupazione si attesta al 10,6% aumentando dello 0,7% e rimanendo pressoché stabile rispetto al 2013.
Nel 2016, il numero degli occupati è sceso a 619 mila unità, ovvero 5.021 in meno rispetto all’anno precedente (-0,8%). Il calo non interessa il lavoro dipendente che aumenta dello 0,6% (+2.766 unità), sicuramente un dato positivo, ma troppo debole per essere definito “ripresa”, anche in considerazione del fatto che, in termini di occupati dipendenti, nella nostra regione, siamo ancora -28mila rispetto all’inizio della crisi (2008). Crescono dell’1,8% rispetto al 2015 gli occupati part-time che passano da 96mila a 98mila, nel 2008 erano 76mila cioè 22mila unità in meno. Particolarmente allarmante è il dato di coloro che cercano lavoro dopo aver perso quello che avevano: 39.051 persone, con un aumento in un solo anno del 9%, pari a 3.228 unità. A questi vanno aggiunte altre 19mila persone che cercano il lavoro per la prima volta e che tentano di entrare nel mondo del mercato del lavoro. Il tasso di disoccupazione dei giovani diminuisce di un punto rispetto all’anno precedente passando dal 32% al 31%: nelle Marche, quindi, quasi un giovane su tre non riesce a trovare lavoro. Questo dato va letto anche in rapporto all’aumento del lavoro precario e cioè tempo determinato e voucher. Anche in questo caso, va ricordato che il tasso di disoccupazione giovanile nel 2008 era nelle Marche al 12,5%. Nei principali settori produttivi, si rileva un calo allarmante degli occupati nei settori del commercio, alberghi e ristoranti che passa da 126mila a 117mila (-6,8%) in un solo anno; nelle costruzioni dove si passa da 35mila occupati a 33mila (-4,9%). Nell’industria manifatturiera l’occupazione rimane praticamente stabile a 182mila, registrando un lievissimo aumento dello 0,2%.
“Questi dati restano molto preoccupanti – dichiara Giuseppe Santarelli, segretario regionale della CGIL Marche - soprattutto se associati all’enorme ricorso alla cassa integrazione straordinaria e ordinaria in alcuni settori e alla totale inadeguatezza degli strumenti in campo, riformati con il Jobs act, che penalizzano, in particolare, le piccolissime imprese, in molti casi completamente scoperte rispetto alla possibilità di utilizzo di ammortizzatori sociali.” È necessario sottolineare che i voucher vengono conteggiati come occupazione dall’ Istat e questo condiziona fortemente il dato “reale”. Per un’analisi realistica della situazione del mercato del lavoro, occorrerebbe depurare gli occupati dall’esercito dei percettori dei voucher che nelle Marche sono oltre 64.000. “Tutto ciò – afferma Santarelli - conferma che le politiche del lavoro adottate con il Jobs act e con gli incentivi connessi non hanno dato i risultati sperati e che siamo di fronte al fallimento di quelle scelte. Ora abbiamo bisogno di un piano di rilancio dell’occupazione e degli investimenti, che metta al centro la condizione delle migliaia di disoccupati, anche nella nostra Regione, e un progetto di eliminazione delle forme di lavoro senza diritti che si sono moltiplicate in questi ultimi anni. I referendum abrogativi della Cgil su appalti e voucher hanno questo scopo: liberare il lavoro e rimetterlo al centro dell’azione politica del Paese.”
Una delegazione di Giovani Industriali maceratesi guidata dal Presidente GGI Simona Reschini è da poco rientrata dalla Germania dove si è recata per approfondire nell'ambito del percorso di formazione promosso da Confindustria Macerata sul tema Industria 4.0. le tematiche della manifattura digitale.
Tra le tappe del tour tedesco due casi di eccellenza del settore dell’automotive: Porsche e Mercedes-Benz.
Nella visita alle due prestigiose aziende, negli stabilimenti rispettivamente di Zuffenhausen e di Sindelfingen, la Delegazione si è potuta rendere conto di come, ricorrendo ad innovativi modelli organizzativi, uomo, macchina, processi industriali sono collegati sapientemente in una rete intelligente che ottimizza ogni processo consentendo tempi di fabbricazione più brevi, garantendo sempre un’altissima qualità dei prodotti ed abbattendo i costi di produzione, in un percorso completo che va dalla progettazione alla vendita ed assistenza, passando per la produzione.
La visita poi è proseguita presso la Festo, che è sinonimo di innovazione nell’automazione industriale ed alla Sew-Eurodrive, leader mondiale nelle soluzioni di automazione.
La Festo rappresenta in un certo senso l’emblema dell’Industria 4.0 avendo creato lo scorso anno a Scharnhausen il Technology Plant, principale sito produttivo per la produzione di valvole ed elettronica, costruito sulla base di apposite innovazioni come l’automazione intelligente, la collaborazione tra funzioni, la Lean production, una nuova efficienza energetica e la riqualificazione dei collaboratori.
La fabbrica 4.0 è già una realtà anche nello stabilimento di produzione e assemblaggio di Sew-Eurodrive a Graben-Neudorf, dove gli specialisti sono impegnati per sviluppare e testare nuovi modelli per migliorare i processi logistici, di assemblaggio e di produzione e in cui i dipendenti assumono il nuovo ruolo di direttori nella creazione di valore e si occupano del controllo e dell’ottimizzazione dei processi. Nello stesso stabilimento i giovani imprenditori hanno potuto vedere le modalità di produzione tradizionali e nello stesso tempo l’evoluzione dei processi attraverso l’integrazione dei sistemi informatici con i robot.
Il Presidente GGI Simona Reschini ha dichiarato “Varcando oggi i portoni delle aziende ci si trova di fronte ad un clima tranquillo, addetti in divisa rappresentativa e muletti senza pilota che trasportano materie prime e semilavorati da una parte all’altra dei plant. La digitalizzazione della catena del valore permette di garantire più sicurezza all’operatore, più qualità nella produzione e un ciclo produttivo flessibile in funzione del flusso mutevole degli ordini.
Le esperienze della Germania risultano tra le più avanzate in ambito europeo nella creazione di un modello Industria 4.0 integrato tra istituzioni, ricerca, imprese e parti sociali, cui l’Italia è particolarmente attenta per l’entità dell’industria manifatturiera. L’innovazione tecnologica è e sarà un fattore strategico per lo sviluppo e la competitività dell’Italia. Come già accaduto in Germania, però, l’obiettivo potrà essere raggiunto attraverso un lavoro di squadra che veda come protagoniste le imprese insieme a istituzioni, università e ricerca, formazione e parti sociali”
Ruspe al lavoro a Torre del Parco per realizzare l'ampliamento dello stabilimento che produce pasta all'uovo 100% italiana con il marchio La Pasta di Camerino. Come promesso all'indomani della gravissima scossa di terremoto del 30 ottobre che ha lasciato senza casa amici, parenti e molti dei dipendenti dell’azienda, Federico Maccari, direttore commerciale di Entroterra SpA proprietaria del marchio La Pasta di Camerino, anche in considerazione degli eccellenti risultati ottenuti nel 2016 che confermano un trend positivo di lunga durata che prosegue anche nel primo trimestre 2017, ha annunciato di voler investire ancora costruendo il nuovo stabilimento con una linea di produzione che amplierà la gamma dei prodotti venduti.
“Già dalla scorsa settimana abbiamo in prova le prime 4 risorse delle 20 che saranno necessarie per la piena operatività del nuovo stabilimento. E' indispensabile che lo staff sia ben formato per quando i lavori saranno conclusi”. Già i lavori. Ci vorranno circa 60 giorni di tempo per completare la costruzione dello stabilimento di 4.000 mq che sarà predisposto per essere dotato di un impianto fotovoltaico come quello sullo stabile di 6.000 mq già esistente, e che ha perfettamente resistito a tutte le scosse essendo stato realizzato nel pieno rispetto delle normative antisismiche vigenti.
Inaugurazione prevista nel mese di maggio. “Nel nuovo stabilimento – conclude Maccari - amplieremo la produzione della linea Pasta al farro integrale Bio e la Pasta secca all'uovo Bio che ci consentirà di intercettare nuovi consumatori e le tendenze alimentari in voga”
A causa del terremoto le Marche hanno perso in un anno 3.200 posti di lavoro nel settore agricolo, con un calo del 24% degli occupati negli ultimi tre mesi del 2016. E' quanto emerge da un'analisti della Coldiretti regionale, elaborata su dati Istat. Il terremoto ha colpito infatti un territorio a prevalente economia agricola, con 15.300 aziende e stalle nei comuni del cratere e 175 mila ettari di terreni agricoli coltivati. Il caldo delle vendite è stato pari al 90%.
Nelle campagne, afferma Coldiretti, molte attività agricole sono state costrette a chiudere, anche a causa dello smottamento dei terreni. Paralizzata anche l'attività agrituristica, con presenze pressoché azzerate. Tutti fattori che hanno pesato a livello occupazionale, senza dimenticare il crollo di stalle e caseifici. Da qui la richiesta di misure concrete di sostegno alle imprese terremotate: dall'erogazione immediata dei fondi previsti dal decreto legge Sisma Italia per garantire liquidità e far fronte dai danni subiti (bestiame morto, crollo di vendite, ecc.) al pagamento degli aiuti diretti per il mancato reddito, dagli sgravi fiscali per famiglie, imprese e per chi investe nelle aree terremotate, agli incentivi per favorire e accelerare la ripresa e i flussi turistici, con la detraibilità delle spese sostenute dai turisti per i soggiorni nelle strutture ricettive agrituristiche e un sostegno ai consumi dei prodotti delle aree colpite. L'associazione agricola chiede anche di ''recuperare gli inaccettabili ritardi accumulati nella realizzazione delle stalle.
(Fonte Ansa, foto Corriere della Sera)
La Cna di Macerata si avvia verso la fase congressuale con alla mano i dati camerali relativi al numero di imprese ed unità locali attive in tutta la provincia di Macerata e poi, nello specifico, nei comuni del cratere della provincia distribuite per ramo di attività economica prevalente, secondo la classificazione ATECO, alla data del 31/12/2016.
Da quanto emerge da tali rilevazioni, attualmente il settore dell’artigianato rappresenta il 30,9 % delle imprese della provincia e nel quarto trimestre del 2016 le imprese artigiane attive in provincia risultano essere 10.695 a fronte delle 10.913 dello stesso trimestre del 2015, con un significativo calo nell’arco di un anno. Il trend negativo si riscontra anche dal confronto tra le 10.695 imprese censite a fine 2016 con le 10739 del terzo trimestre dello stesso 2016.
Dal 2009 ogni fine anno ha fatto emergere una tendenza discendente, ad eccezione di un piccolo incremento nel 2012:
4° trimestre 2016 (10.695 imprese artigiane attive) 4° trimestre 2015 (10.913 imprese artigiane attive) 4° trimestre 2014 (11.115 imprese artigiane attive) 4° trimestre 2013 (11.314 imprese artigiane attive) 4° trimestre 2012 (11.540 imprese artigiane attive)4° trimestre 2011 (11.372 imprese artigiane attive) 4° trimestre 2010 (11.722 imprese artigiane attive)4° trimestre 2009 (11.754 imprese artigiane attive)
Per quanto riguarda poi i 44 comuni colpiti dal sisma allo stato attuale sono circa trentamila tra imprese ed unità locali presenti, escludendo il comune di Macerata non propriamente rientrante nell’area del cratere (imprese attive 16.345 ed unità locali attive 19.149).
Nello specifico i settori più consistenti sono rappresentati dall’attività manifatturiere con 1.783 imprese attive e 2.201 unità locali attive; le costruzioni con 2.461 imprese attive e 2.650 unità locali attive ed commercio all'ingrosso e al dettaglio con 3.149 imprese attive e 4.044 unità locali attive.
Significativo il settore dell’ agricoltura, silvicoltura pesca che vanta 5.155 imprese attive e 5.277 unità locali attive.
Nel quadro delineato da questa cornice di dati ed informazioni, fondamentali per la progettazione dell’attività dell’associazione di categoria da 70 anni vicina agli imprenditori dei settori artigiano, ,commercio e turismo ed industriale del territorio, tra poche settimane si avvierà, come anticipato, la stagione congressuale della Cna provinciale di Macerata composta da circa 4600 associati, con il calendario delle Assemblee elettive che porteranno alla elezione dei Presidenti e delle Presidenze Territoriali e delle 10 sedi zonali , delle 25 articolazione dei Mestieri, quali ad esempio la Cna edilizia che associa oltre 700 soci, individuate dalla Direzione .
Successivamente il 9 e 10 giugno p.v. si procederà all’elezione del Presidente e della Presidenza di Cna Macerata, alla quale seguiranno entro il 2017 le elezioni degli organi di Cna Marche e di Cna Nazionale.
A breve agli associati Cna Macerata arriverà direttamente l’informazione sulle Assemblee a cui saranno invitati per eleggere i loro rappresentanti di mestiere e di territorio.
Assemblee che, oltre ad esprimere una votazione, rappresenteranno l’occasione per illustrare l’impegno e la rilevanza di Cna e delle sue imprese associate nel portare innovazione e valore al mestiere che rappresentano e ai territori nei quali sono insediate.
Il Presidente Ligliani sul punto afferma “ Ogni Assemblea sarà un vero e proprio evento, per cui già da adesso invitiamo gli associati a partecipare , dando sostegno e forza alla nostra associazione , che nell’ultimo anno in particolare , si è prodigata nell’attività di rapresentanza , di consulenza di erogazione di servizi qualificati ed innovativi per soistenere il passo del cambiamento “.
Per informazioni visionar e sito www.mc.cna.it o contattando il n. 073327951. sede provinciale Cna Macerata.
Nonostante da più parti si teorizzi di trasformare Corso Umberto I in un centro commerciale naturale, quello che purtroppo possiamo constatare è l'ennesima attività che chiude e non si tratta di un negozio qualsiasi ma di Terranova, uno dei colossi mondiali dell'abbigliamento low cost.Guardando il bicchiere mezzo pieno, possiamo dire che questa volta non si tratta di una chiusura vera e propria ma solo di un trasferimento al Cuore Adriatico, dove il brand andrà ad occupare i locali dell'ex negozio cinese Loop, accanto ad Euronics.Ricordiamo che la catena di negozi Terranova è presente in 33 diverse nazioni con ben 567 punti vendita e vanta oltre 50 anni di esperienza.Voci dicono che i locali lasciati vuoti, nell'angolo tra Via Duca degli Abruzzi e Corso Umberto I, saranno occupati a breve da Calliope, che trasferirà il negozio che attualmente si trova di fronte al vecchio Terranova.
E’ possibile ottenere uno sconto sulle bollette dell’energia elettrica e del gas per coloro che si trovano in condizione di difficoltà economica grazie al bonus sociale introdotto dal Governo con un decreto del 2008.
Possono beneficiare del bonus i cittadini residenti a Macerata intestatari di una fornitura elettrica per uso domestico e di gas naturale sempre per uso domestico con un contratto diretto e con un impianto di riscaldamento condominiale, in condizioni di disagio economico certificate mediate l’attestazione ISEE in corso di validità, il cosiddetto bonus per disagio economico, e/o in condizioni di disagio fisico o con familiare in tale condizione (grave malattia che imponga l’uso di apparecchiature elettromedicali indispensabili per il mantenimento in vita) a prescindere dal valore ISEE, cosiddetto bonus per disagio fisico.
Il valore Isee deve essere non superiore a 8.107,50 euro e a 20.000.00 euro per le famiglie Per la presentazione della domanda gli interessayti possono rivolgersi ai seguenti CAF con cui il Comune di Macerata ha sottoscritto una convenzione per la raccolta delle domande: 50 & più corso Cavour, 85 (tel. 0733/261393) Acli via Carducci, 57 (0733/263970), Anmil via Prezzolini, 19 (0733-30414), Cgil Marche via Garibaldi, 77 - via G. Di Vittorio, 2 (0733/245758 | 0733/245711), Cia via dei Velini, 147 0733/261976 0733/232591, Cisl via Ghino Valenti, 27/35 0733/407511, Cna via Zincone, 20 (0733/261309), Coldiretti via dei Velini, 14 (0733/2441), Confartigianato pensionati e dipendenti via Pesaro (0733/366262), Ugl via Zincone, 50 (0733/232466), Uil via Annibali, 17 (0733/231645).
,,Info: Servizio Servizi alla Persona, Viale Trieste, 24, Telefono 0733.256243 oppure 0733.256465 Fax: 0733.256238 e-mail: ups@comune.macerata.it .
Grande adesione sia in termini di partecipanti che di attenzione all’incontro che si è tenuto il 28 febbraio presso Confindustria Macerata sul tema “Le novità per il lavoro 2017 in materia di lavoro e previdenza”.
La riunione aveva l’obiettivo di approfondire ed analizzare le ultime novità sulla tematica oggetto del Convegno.
In particolare sono state illustrate le nuove disposizioni in materia pensionistica, i recentiincentivi alle assunzioni, la fine della mobilità, le novità in materia di collocamento obbligatorio e gli ultimi provvedimenti in aiuto alla genitorialità.
E’ stato inoltre presentato un aggiornamento informativo sulle vigenti disposizioni della CIGO.
Dopo i saluti del Presidente di Confindustria Macerata Gianluca Pesarini sono intervenuti la dott.ssa Maria Magri (Dirigente Area lavoro e Welfare di Confindustria), la dott.ssa Elisabetta Cristallini (Confindustria Macerata) ed il dott.Giuseppe Carelli (Confindustria Macerata).
Al termine delle relazioni ha fatto seguito un interessante e partecipato dibattito.
Tolentino sotto i riflettori dell’Ansa: questa mattina l’agenzia di informazione ha pubblicato due articoli dedicati alla città duramente colpita dal sisma di ottobre.
Si parte della parole del primo cittadino di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, il quale dichiara all’Ansa che: “Agli sfollati del sisma vogliamo dare, per quanto possibile, una casa vera e quindi puntiamo ad acquistare il patrimonio immobiliare disponibile sul nostro territorio, piuttosto che avere tutte casette in legno. Immobili che ovviamente dovranno avere dei requisiti precisi, a cominciare dall'antisismicità e fino ad oggi abbiamo individuato un centinaio di appartamenti che potrebbero essere acquistati e quindi messi a disposizione dei cittadini che una casa non ce l'hanno più".
Sono ancora in corso le verifiche sulle caratteristiche tecniche e poi dovrà essere avviata la trattativa da parte del Governo per l’acquisizione di tali immobili. L’obiettivo che si è prefissato Pezzanesi è quello di ridurre il più possibile la costruzione di casette di legno in favore di appartamenti.
“L’intera citta’ di Tolentino attende la visita del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, per noi sarebbe un segnale di vicinanza molto importante, non dimentichiamo che il capo del Governo e’ originario di questa terra, di cui e’ anche cittadino onorario“ ha aggiunto Pezzanesi che, tramite l’ANSA, rinnova l’invito al premier “di farci visita quanto prima, anche per prendere visione di quello che fino ad oggi abbiamo fatto nel fronteggiare l’emergenza post Terremoto”. Gentiloni aveva visitato Tolentino il 26 novembre scorso, quando era ancora ministro degli Esteri nel governo Renzi, “da allora ci siamo soltanto scambiati qualche messaggio“, racconta il sindaco, che sottolinea anche “l’abilita’ con cui il premier sta ricoprendo il ruolo: tutti stiamo apprezzando la sua professionalita’ e l’alto senso di responsabilita’ con cui sta portando avanti il suo compito”.
C'è comunque un dato oggettivo: questa fase di ritardo sulla costruzione incide molto sulla vita economica della cittadina, infatti, nonostante il centro storico non sia zona rossa, i commercianti faticano a tenere aperte le loro attività perché scarseggiano gli affari. Si sono trovati così a cercare di riaprire i loro negozi nel minor tempo possibile per dare anche un segnale di ripresa, ma senza clienti è difficile andare avanti.
Il centro storico di Tolentino è completamente percorribile, "zone rosse" non ci sono più, ma chi ha un negozio si sente in un tunnel senza uscita. "E' molto dura, noi abbiamo cercato di riaprire il prima possibile per dare un segnale di ripresa, la città senza le luci dei nostri negozi era davvero un dramma, ma andare avanti è difficile, ci mancano i nostri incassi": a dirlo all'ANSA è Monica Fammilume, presidente del Comitato commercianti del centro storico di Tolentino. "La città è stata tutta riaperta, ma purtroppo non ha più i suoi abitanti, le case sono distrutte e vuote, a chi vuole che vendiamo le nostri merci?", si chiede Fammilume. Si è completamente persa la clientela che nei fine settimana, prima del terremoto, arrivava dai paesi limitrofi: "Molti venivano qui per fare shopping da Camerino e altri borghi, ma anche lì molti se ne sono dovuti andare e quei clienti non ci sono più. Se il Governo e la Regione non ci danno una mano credo che non ci potrà essere un futuro".
L’assenza di ricostruzione e la presenza di uno stato di emergenza che perdura nel tempo sta creando sempre più danni ad un territorio martoriato e impaurito.
(credit photo Dario Matteucci)