Marche, anche i grandi brand sfruttano il Covid. Protagonista, stavolta, una ditta non nuova a slogan irriverenti (spesso di dubbio gusto), vale a dire "Taffo" l'impresa funebre che recentemente ha aperto una propria sede ad Ancona.
In un momento storico difficile come quello che stiamo ancora attraversando, scontrarsi con le leggi di mercato diventa una pura questione di punti di vista. Molti, infatti, sono i brand commerciali che in Italia hanno sfruttato a loro modo l'eccezionalità del dramma Covid-19 per operare una ripartenza economica o riconfermare il proprio ruolo, a seconda dei settori di appartenenza. Anche nelle Marche, in questo senso, sembra aver preso piede nelle ultime settimane una manovra di comunicazione sempre più legata ai temi di interesse nazionale, in primis l'emergenza sanitaria.
Basti pensare all'episodio avvenuto a Pesaro ad inizio novembre, quando la cittadinanza si è svegliata una mattina sotto l'ombra di veri e propri manifesti pubblicitari con tanto di slogan no vax firmati dal gruppo cittadiniliberipesaro.org: “Obbedisci perché finisca, ma è perché obbedisci che non finirà mai”. Un'affissione nel pieno rispetto delle regole, a detta dell'azienda Ica che l'ha autorizzata e per la quale la posizione volontariamente prescelta rimane su un piano neutrale, senza discriminazione alcuna.
Quasi in contemparanea, sui social è apparso un nuovo, esilarante slogan pubblicitario ad opera del rinomato servizio di onoranze funebri, Taffo Funeral Services: "Non vaccinatevi. Siamo pronti anche ad un'epidemia". Una frase che, per sponsorizzare dalla propria sede di Ancona l'attività aperta in tutta la regione Marche, vuole deliberatamante provocare e sollevare polemiche. Un po' come, del resto, è sempre accaduto da parte del noto brand rispetto a tutto ciò che in Italia fa notizia. Si pensi all'occasione colta subito dopo l'affossamento del ddl Zan avvenuto lo scorso 27 ottobre, e per il quale lo schieramento è stato netto, attraverso il messaggio di condoglianze: "Ddl Zan. Ne danno il triste annuncio la comunità Lgbtqi+ e le persone di buon senso tutte".
Quattro mamme marchigiane protagoniste del calendario dell’anno 2022 di “Miss Mamma Italiana Evergreen". Il concorso, giunto alla sua 29° edizione e ideato da Paolo Teti, è il primo in Italia ad essere dedicato alla bellezza e simpatia delle mamme.
Ad essere ritratte negli scatti del calendario 2022, eseguiti dalla fotografa Gloria Teti, sono state le anconetane Ginetta Carrubba (insegnante 59enne di Osimo e mamma di David ed Elisa), a cui è stato affidato - in quanto vincitrice della fascia “Miss Mamma Italiana Evergreen Romantica 2021” - il mese di febbraio e Liliana Maiani (centralinista 61enne di Polverigi e mamma di Gabriele e Cristian), titolare della fascia “Miss Mamma Italiana Evergreen Fashion 2021”, che ha posato per il mese di giugno.
Aprile è stato, invece, il mese assegnato alla maceratese Vittoria Caponi (vincitrice della fascia “Miss Mamma Italiana Evergreen Eleganza 2021”), 63enne operatrice sanitaria di Corridonia e mamma di Alessio. È stata, infine, fotografata in tutta la sua bellezza, per il mese di ottobre, Marina Marchionni (vincitrice della fascia "Miss Mamma Italiana Evergreen Glamour 2021"), 63enne commessa di Montegranaro e mamma di Maicol.
Resta intrappolata nella rete di un campo da basket: una beccaccia liberata dai vigili del fuoco questa mattina, a Pesaro.
La squadra di soccorso presente sul posto, per recuperare il volatile, ha utilizzato la tecnica della scala controventata (una scala tenuta dalle funi e non appoggiata a una parete ndr). La beccaccia è stata poi consegnata alla protezione animale, che la sottoporrà a tutte le cure del caso prima del rilascio.
Ha preso il via a ottobre la terza edizione del censimento permanente della popolazione e delle abitazioni. Macerata, con un campione di 1.200 famiglie, è tra i 4.531 Comuni italiani che partecipano al censimento, strumento che permette di conoscere le principali caratteristiche strutturali e socio-economiche della popolazione italiana, e di confrontarle con quelle del passato e degli altri Paesi.
È importante sottolineare che partecipare al censimento è un obbligo di legge e che la mancata o incompleta risposta ai questionari comporta una sanzione da un minimo di 206 euro a un massimo di 2.065 euro. Due sono le modalità di rilevazione campionaria: areale e da lista.
RILEVAZIONE DA LISTA - Fino 12 dicembre ogni famiglia potrà compilare online il questionario, utilizzando le credenziali di accesso riportate nella lettera informativa ricevuta. In alternativa, la famiglia si può recare presso il Centro Comunale di Rilevazione (CCR), che rimarrà attivo per tutta la durata dell’operazione censuaria, dove potrà compilare il questionario via web in maniera autonoma su una postazione con accesso a internet o usufruendo dell’aiuto di un operatore comunale.
Dall’8 novembre le famiglie che non hanno provveduto autonomamente saranno contattate per effettuare l’intervista o telefonicamente o presso il proprio domicilio con il rilevatore al fine del recupero delle mancate risposte. Tuttavia, fino al 12 dicembre sarà comunque possibile compilare il questionario online.
Dal 13 dicembre, invece, l’intervista sarà svolta unicamente tramite rilevatore. Le famiglie a quel punto potranno solo essere contattate telefonicamente da un operatore comunale per compilare il questionario oppure ricevere a casa un rilevatore, anche su appuntamento, che effettuerà l’intervista faccia a faccia utilizzando il proprio tablet. La rilevazione si chiude il 23 dicembre 2021.
RILEVAZIONE AREALE - La rilevazione areale coinvolge le famiglie individuate dall’Istat tramite un campione di indirizzi ricavato su base territoriale ed è condotta da un rilevatore incaricato dal Comune, che si reca presso le famiglie che rientrano nel campione e somministra loro il questionario digitale.
Dall'uno al 13 ottobre le famiglie coinvolte sono state avvisate attraverso una locandina affissa su androni, cortili dei palazzi, abitazioni e hanno ricevuto nella cassetta della posta una busta non nominativa contenente una lettera ufficiale, firmata dal Presidente dell’Istat e un pieghevole informativo.
Fino al 18 novembre la famiglia potrà ricevere a casa la visita del rilevatore munito di tesserino che le somministra direttamente il questionario tramite tablet oppure recarsi presso il CCR per effettuare l’intervista presso gli uffici comunali con l’ausilio del rilevatore.
Il centro comunale di rilevazione è stato istituito all’ufficio Statistica del Comune, in viale Trieste, 24 (piano terra) aperto il martedì e il giovedì dalle 14 alle 16. Per appuntamento contattare i seguenti numeri: 0733 256 269 – 0733 256 420, e mail statistica@comune.macerata.it .
I vini settempedani delle cantine Fattoria Colmone della Marca dal cuore del sisma al tavolo del G20 che ha riunito, a Roma, i grandi della terra, tra cui capi di Stato e di Governo ma anche rappresentanti di alcuni Paesi invitati e quelli delle principali organizzazioni internazionali.
La presenza di uno dei prodotti tipici del territorio di San Severino Marche si è fatta non solo notare, ma anche apprezzare. Agli speciali commensali è stato servito un prezioso nettare, il “1,618” in edizione limitata, prodotto nella più piccola Doc d’Italia, I Terreni di San Severino Moro, azienda della famiglia Meschini che unisce la tradizione alla conoscenza che Piero ha saputo trasmettere ai suoi figli, Giovanni e Pierluigi.
“Unoseicentodiciotto è un’edizione da collezione speciale come il raccolto che ci ha permesso di produrlo, quello del 2021, regalatoci dalla nostra meravigliosa terra che è unica perché nasce dall’equilibrio perfetto tra il miracolo della natura e il cuore degli uomini, tra il favore degli astri e il duro lavoro delle mani - spiega Giovanni Meschini, che prosegue - Abbiamo voluto donare a questo vino un nome particolare, un numero che rappresenta un intero mondo, fatto di equilibrio, armonia, perfetta proporzione. Un mondo che possiede tutte le caratteristiche ideali di un buon vino".
"Perché 1,618 è il numero del phi, della regola a proporzione aurea studiata dal matematico Leonardo Fibonacci nel XIII secolo e applicata da numerosi artisti e scienziati, a partire da Leonardo da Vinci. Nel mondo naturale esistono tanti esempi di questa proporzione, chiamata per questo anche “proporzione divina”: nelle conchiglie i cerchi della spirale sono distanziati tra loro in base al numero phi. Ma anche nei fiori i petali sono presenti in base alla successione di Fibonacci e molte delle galassie sono a forma di spirale e il movimento delle stelle al loro interno avviene in base alla regola aurea".
"Il rapporto della nostra altezza – spiega ancora Giovanni Meschini presentando il suo straordinario vino – e la distanza da terra dell’ombelico corrisponde al numero aureo così come la scala musicale si basa sulla successione di Fibonacci".
"Insomma questo vino, con il suo nome, vuole essere un omaggio a tutto ciò che la natura, e quindi la terra, ci ha donato e continuerà a donarci. E vuole rendere omaggio – aggiunge il produttore con riferimento proprio al G20 – all’uomo che quando mette nelle sue mani la conoscenza e la passione, il rispetto della natura e l’orgoglio del lavoro, riesce a realizzare grandi sogni, talmente grandi sa sembrare divini".
Il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, si è complimentata con la famiglia Meschini per l’importante riconoscimento raggiunto: “Abbiamo portato al G20 uno dei prodotti più esclusivi del nostro territorio che ben ci rappresenta perché unisce tipicità, tradizione e innovazione, ma soprattutto attaccamento alle nostre zone e che rappresenta la vera voglia di fare di tantissimi settempedani”.
Una giornata da ricordare quella di oggi al ristorante "La Contessa" di Civitanova Marche, dove famiglia, amici e dipendenti hanno festeggiato Renato Pellegrini, storico fondatore dell'omonima azienda civitanovese Pellegrini Giardini, per il suo compleanno.
Allegria, brindisi e affetto sincero per il festeggiato hanno animato la festa, con a capo i figli Sabina e Andrea ed i nipoti Leonardo, Sofia ed Emma. Un traguardo tondo quello raggiunto da Renato, quello degli 80 anni. Al suo fianco anche gli amati dipendenti, grazie ai quali l'avventura imprenditoriale ha potuto espandersi dopo essere stata attiva sul mercato fin dal lontano 1966.
Il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, la Conferenza episcopale italiana, ha ufficialmente aperto, nella basilica di San Lorenzo in Doliolo, le celebrazioni del terzo centenario della morte di San Pacifico, compatrono della Città di San Severino Marche.
Alla cerimonia religiosa hanno preso parte anche il cardinale Edoardo Menichelli, arcivescovo emerito di Ancona – Osimo, e l’arcivescovo di Camerino - San Severino Marche e amministratore apostolico della diocesi di Fabriano – Matelica, monsignor Francesco Massara, oltre a tanti sacerdoti e religiosi delle Marche. A rappresentare la comunità settempedana il sindaco, Rosa Piermattei, e il gonfalone del Comune.
Sull’altare, durante la concelebrazione solenne, è stata esposta una pala realizzata per lo speciale anniversario che offre una nuova immagine giovanile con San Pacifico che ha al suo fianco le stampelle per sottolineare la grande attenzione per i poveri da parte di questa straordinaria figura della Chiesa cattolica.
Intanto, nella chiesa di Santa Maria della Misericordia, in piazza del Popolo, si può ancora visitare, fino al 7 novembre, la mostra “San Pacifico Divini: la ferita aperta”, allestita dal Centro culturale “Andrej Tarkovskij” con il patrocinio del Comune e dell’Arcidiocesi. Questi gli orari di apertura: sabato e festivi, dalle ore 18 alle ore 20. Per prenotazioni e informazioni chiamare i numeri 3381090779 o 3334454094.
La mostra, cui si accompagna una breve pubblicazione per le Edizioni Serini, era stata inaugurata nelle scorse settimane quale premessa proprio alle manifestazioni in memoria del santo compatrono della Città di San Severino Marche indette dalla Provincia Picena San Giacomo della Marca dei Frati Minori.
Doppio appuntamento per l’edizione 2021 della campagna nazionale di Legambiente “Salvalarte” che è tornata ad essere organizzata in città dopo lo stop imposto dal terremoto.
L’iniziativa, promossa dal locale circolo di Legambiente “Il Grillo”, con il patrocinio del Comune, dell’Arcidiocesi di Camerino - San Severino Marche, dell’Accademia di Belle Arti Macerata e in collaborazione con il Cai di San Severino, il Masci San Severino e C2C, cammino “Coast to Coast” Portonovo – Orbetello; ha regalato a tutti i partecipanti due momenti di incontro: il flash mob “Riprendiamoci la Valle dei Grilli e l'Abbazia di Sant'Eustachio”, nella Valle dei Grilli, e l’apertura straordinaria della chiesa confraternale di Sant’Antonio in Cesalonga, vicina all’omonimo ponte medievale, utilizzata per molti secoli, come vuole la tradizione, anche come lazzaretto.
Quest’ultima iniziativa, in particolare, ha richiamato una sessantina di persone. Tra i partecipanti, anche l'assessore alla Cultura del Comune di San Severino Marche, Vanna Bianconi, e il presidente pro tempore di Legambiente Marche, Marco Ciarulli.
A guidare le visite all’interno della chiesa, in tutto quattro quelle organizzate nella giornata d’apertura di domenica 31 ottobre, l'architetto Luca Maria Cristini, membro del direttivo del Grillo e responsabile dell'evento settempedano di Salvalarte 2021, il quale ha illustrato le preziosità dell’edificio, oggi praticamente sempre chiuso: “Ringrazio don Edoardo per averci dato la possibilità di tenere aperta e far conoscere la chiesa di Sant'Antonio in Cesalonga, situata in un punto di passaggio molto trafficato sin dall'antichità: qui vi passava l'antica strada romana che collegava Nocera Umbra all'Adriatico. La chiesa è stata eretta intorno al XIII secolo ed è sempre stata alle dipendenze del monastero di San Lorenzo in Doliolo. Nella facciata, notiamo i residui di un antico porticato e di affreschi molto rovinati".
"Fino agli inizi del secolo scorso - ha spiegato ancora Cristini - l'edificio veniva spesso utilizzato come lazzaretto durante le epidemie e ciò ha portato, nei secoli, a vari interventi di copertura delle pareti: per igienizzare gli interni, queste venivano tinteggiate con la calce bianca, coprendo gli affreschi. Infatti, Vittorio Emanuele Aleandri, storico locale di fine Ottocento, nella sua guida della città del 1898, non riportava l'esistenza di dipinti parietali, segno che erano già coperti al tempo della sua scrittura. Soltanto di recente, dopo i primi anni del Duemila, siamo riusciti a far riaffiorare qualcosa".
"Ora possiamo vedere varie immagini di Sant'Antonio, santo che dà il nome alla chiesa; un grande affresco di Sant'Elia ed altre particolarità, come una piccola scena di esorcismo - aggiunge Cristini -. Inoltre, sulla parete nord, troviamo dei frammenti di un affresco enorme, e da quel poco che è stato, per ora, riscoperto, possiamo avanzare due ipotesi principali: potrebbe essere un'altra raffigurazione di Sant'Antonio oppure, per la vastità della figura, addirittura San Cristoforo, dato che si era soliti raffigurarlo sempre gigantesco. Come vedete, abbiamo molto di cui parlare, e c'è ancora tanto altro da tirare fuori da queste pareti: questa nostra iniziativa è un primo passo per stimolare le istituzioni competenti al recupero della chiesa. Ci sono ancora molte immagini da scoprire e tante ipotesi da verificare”.
L'assessore Bianconi ha molto apprezzato l'iniziativa, capace di portare alle luce la ricchezza di una chiesa, un tempo meta di feste e liturgie, ora non più in auge: un luogo che andrebbe maggiormente valorizzato e recuperato.
Anche Marco Ciarulli, Legambiente Marche, ha seguito con interesse l'evento, complimentandosi con “Il Grillo” per l'iniziativa, capace di far riscoprire un luogo degno d'interesse, e per la complessiva organizzazione delle due giornate di Salvalarte 2021 apertesi con un il flash mob alla Valle dei Grilli, per sensibilizzare la cittadinanza sulla questione della valle, ormai inaccessibile dall'estate del 2019 per motivi di sicurezza.
I volontari del circolo “Il Grillo”, insieme ai rappresentanti dell'associazione scout Masci e del Cai, alle ore 15 sono partiti dal ponte di Sant'Antonio in direzione Valle dei Grilli, percorrendo uno dei cammini più affascinanti della zona (già luogo protagonista di Puliamo il Mondo 2021), fino al punto di sbarramento. L’iniziativa è anche servita per chiedere la messa in sicurezza del tratto di percorso oggi inaccessibile.
“Un impegno – secondo il circolo “Il Grillo” - che deve interessare e spingere le istituzioni a mobilitarsi, perché quella valle è un bene tanto paesaggistico quanto storico (da ricordare la presenza dell'abbazia di Sant'Eustachio). Un luogo che unisce natura e cultura in maniera pregevole non può continuare ad essere così precluso al pubblico. Da non dimenticare, inoltre, che il tratto in questione è parte integrante dell'antica Via Lauretana”.
Caldarola ha voluto ringraziare, durante la Messa della domenica celebrata dal parroco Don Vincenzo, tutti coloro che hanno reso meno sofferente e vuota la vita dei suoi concittadini in questi 5 anni post sisma. Infatti come tutti ricorderanno era il 26 ottobre del 2016 quando è iniziata una lunga scia di violentissime scosse sismiche che hanno cambiato per sempre le vite degli abitanti del centro Italia, e tra questi anche di Caldarola.
Tra il 26 e il 30 ottobre, in modo particolare, le 3 scosse più forti hanno gravemente lesionato circa l’80% delle case di Caldarola, il Castello Pallotta, il Monastero con la Torre del Cassero, la sede del Comune e la bellissima stanza del Paradiso, il Teatro e tutte le 24 chiese presenti nel territorio comunale e frazioni. In pochi secondi centinaia di anni di storia, e migliaia di storie personali, colpiti duramente e in alcuni casi irrimediabilmente.
Con questa funzione religiosa il Sindaco Luca Maria Giuseppetti ha voluto però celebrare ciò di che di buono ne è scaturito, ciò la solidarietà umana. Le centinaia di persone che si sono mobilitate da tutta Italia, in modo particolare dall’Emilia Romagna, per far fronte a tutte le necessità dei caldarolesi, soprattutto i più fragili: bambini e anziani.
Durante la Messa sono stati ringraziati i volontari che da subito si sono mobilitati per far fronte alle esigenze di un popolo sfollato, impaurito, infreddolito e disorientato, prima su tutti la Colonna Mobile della Protezione Civile dell’Emilia Romagna, un ringraziamento è andato anche ai volontari di protezione civile locali che hanno immediatamente risposto alle richieste d’aiuto, così come l’Esercito, le Forze dell’Ordine, i Vigili del Fuoco, le Polizie Locali, i Carabinieri in pensione, la Croce Rossa e altri corpi di volontariato.
Tanti, tantissimi gli aiuti arrivati anche dai privati, che hanno permesso ai cittadini di Caldarola di riprendersi dalle difficoltà più velocemente grazie alle donazioni che hanno restituito una scuola, un nuovo Municipio, nuove strutture per le attività sociali sia per i giovani che per gli anziani. Inoltre sono stati rinnovati, con nuovi giochi, i parchi e alcuni impianti sportivi. Diversi i centri ricreativi per gli anziani e numerosi fondi e le attrezzature per accelerare la ripresa sociale. "Con molti di loro è nato un rapporto di stima e profonda amicizia che prosegue ancora oggi" ha evidenziato il primo cittadino caldarolese.
"Questo senso di solidarietà, la volontà di mettersi a disposizione del prossimo con abnegazione, alcune volte trascurando la propria vita e i propri affetti, sempre però con il sorriso e la voglia di trasmettere gioia in un momento difficile di smarrimento, ha fornito un importante insegnamento a tutti i caldarolesi, con l’augurio che a farne tesoro siano proprio le nuove generazioni, spinte magari a fare altrettanto e abbracciare sempre di più la strada del volontariato animati da spirito di servizio" ha concluso Giuseppetti.
Grande impresa dell'ingegnere moglianese Pietro Matricardi che domenica a Bologna, all'età di 75 anni, ha corso, sempre con i colori sociali della Sacen, la cinquantesima maratona (42km, tempo 5.47.48); la prima nel 1997 e poi tutte le altre, comprese alcune delle più famose al mondo: Atene, New York, Parigi, Berlino, Monaco di Baviera, Lisbona, Amsterdam ed Helsinki.
È il primo atleta della società a raggiungere questo importante traguardo; per il piccolo comune di Mogliano (4.500 abitanti) è invece il terzo maratoneta, gli altri due sono stati in passato Luciano Vita e Stefano Tamburrini.
Torna come ogni domenica la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana “Chiedilo all'Avvocato”. Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica relativa ai rapporti di coppia anche in occasione della loro fine.
Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana, alla domanda posta da un lettore di Monte San Giusto che chiede: “In caso di rottura del fidanzamento è possibile riprendersi l’immobile donato alla propria futura sposa? “
Il caso di specie ci offre la possibilità di far chiarezza su una questione estremamente sensibile, su cui ha avuto modo recentemente di pronunciarsi la Suprema Corte, in una causa in cui il pomo della discordia è un appartamento, oggetto di prima di un contratto preliminare, come donazione fatta da un uomo alla fidanzata in vista del loro matrimonio, e poi di una compravendita definitiva portata a termine dalla donna, i quali Giudici, richiamando alcuni precedenti pronunciamenti, ribadiscono che «i doni tra fidanzati non sono equiparabili né alle liberalità in occasione di servizi, né alle donazioni fatte in segno tangibile di speciale riconoscenza per i servizi resi in precedenza dal donatario, né alle liberalità d'uso, ma costituiscono vere e proprie donazioni, come tali soggette ai requisiti di sostanza e di forma previsti dal Codice».
A tal proposito risulta utile ricordare quanto previsto dall’art. 80 c.c. secondo il quale, “Il promittente può domandare la restituzione dei doni fatti a causa della promessa di matrimonio, se questo non è stato contratto. La domanda non è proponibile dopo un anno dal giorno in cui si è avuto il rifiuto di celebrare il matrimonio o dal giorno della morte di uno dei promittenti". Dunque, ciò che conta, ai fini dell'azione restitutoria, è, in casi simili, «sempre e soltanto che i doni siano stati fatti a causa della promessa di matrimonio, e che si giustifichino per il sol fatto che tra le parti è intercorsa una promessa in tal senso, al punto da non trovare altra plausibile giustificazione».
In questa prospettiva, poi, «la sorte della donazione indiretta – seppur collegabile a un accordo trilaterale –», come in questo caso giuridico, «non coinvolge altri che le parti direttamente interessate dalla donazione».
Per quanto concerne, in particolare, il tema del preliminare di vendita immobiliare in previsione di un futuro matrimonio poi non celebrato, «è stato affermato che qualora in esso la qualità di promissario acquirente e di possessore in via anticipata del bene da trasferire venga assunta da persona diversa» – la donna, in questo caso –, «da quella» – l'uomo, in questo caso – «che provvede al versamento del corrispettivo, e qualora il patto sia ricollegabile a un accordo trilaterale rivolto a conseguire, con la partecipazione del promittente venditore, una donazione indiretta in favore di detto promissario da parte di chi esegue il pagamento, il sopravvenuto venir meno della causa donandi (tipica della donazione fatta in previsione di un futuro matrimonio poi non celebrato) determina la caducazione della suddetta attribuzione patrimoniale, e quindi anche del diritto di godere il bene in vista della stipulanda compravendita definitiva, ma non incide sull'efficacia del rapporto fra il promittente venditore ed il donante, il quale viene a porsi nella qualità di effettivo promissario».
Traslato nell'ambito della compravendita definitiva, l'insegnamento sta a indicare che «il venir meno della causa donandi comporta l'inefficacia solo nel rapporto interno che lega il donante al donatario, non anche invece in quello tra il venditore e l'acquirente sostanziale del bene». Di conseguenza, «la restituzione di cui parla l'art. 80 c.c. dovrà essere attuata, in questa prospettiva, mediante retrocessione dell'immobile in capo al donante, da identificare quale parte acquirente in senso sostanziale».
Pertanto, in risposta alla domanda del nostro lettore e in adesione con il più autorevole orientamento della Suprema Corte, si può affermare che: “Se salta la celebrazione delle nozze – nonostante la data già fissata – e, soprattutto, salta il fidanzamento tra i due – ex – futuri sposi, allora va messa in discussione anche la donazione immobiliare fatta, in questo caso, dall'uomo alla donna in connessione alla promessa di matrimonio. Di conseguenza, se viene meno la causa donandi, ossia il futuro matrimonio, allora, la persona che ha fatto la donazione ha tutto il diritto di rientrare in possesso del bene immobile (Cass. civ., sez. I, ord., 25 ottobre 2021, n. 29980).
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
L’Università Loreto sbarca a Dubai. La Delegazione italiana, costituita dai professori Emanuel Vecchioli e Roberto Acquaroli, reduce dalla visita culturale e formativa negli Emirati Arabi Uniti, dove è in corso l’Expo 2020 Dubai, è pronta ad avviare, a Dubai appunto, una serie di Master Formativi legati alle eccellenze italiane.
Eccellenze enogastronomiche, estetiche e della moda molto apprezzate e ricercate in tutto il mondo. Lo Sceicco Sultano di Dubai Bin Rachid Al Noaimi, che ha incontrato personalmente la Delegazione Italiana all’Hotel Meriot, si è detto felice e onorato di avviare una lunga e proficua collaborazione con l’Università Loreto e di poter dare alla città di Dubai la possibilità di addentrarsi a fondo nella conoscenza dei segreti e delle particolarità delle eccellenze italiane.
A tal proposito, già dai primi mesi del 2022 avrà inizio il primo Master sulla cucina. Precisamente il corso, tenuto dalla professoressa Rosalba Marte, appena nominata ‘Lady Chef Italiana’, sarà incentrato su come fare la pasta. Ma, come preannunciato, non sarà l’unico. Dall’interessante e cordiale incontro tra la delegazione italiana dell’Università Loreto, che ha descritto allo Sheikh Sultan Bin Rachid Al Noaimi tutte le attività e i corsi di Alta Formazione attivi presso il polo di Corso Boccalini 73, e quella araba è emerso l’interesse degli Emirati Arabi Uniti per collaborazioni formative continue e durature.
Pertanto l’incontro, tenutosi durante l’Expo 2020 Dubai, dove i professori italiani Emanuel Vecchioli e Roberto Acquaroli, accompagnati dall’interprete, hanno potuto passeggiare ammirando l’architettura mozzafiato dei padiglioni espositivi, ha creato le basi per una lunga e proficua collaborazione culturale e formativa tra la città di Dubai e l’Università Loreto.
Partecipazione resa ancora più forte dall’invito accolto dallo Sheikh Sultan Bin Rachid Al Noaimi a visitare Loreto e la Regione Marche nei primi mesi dell’anno, in concomitanza con l’avvio del primo Master formativo targato Università Loreto a Dubai.
È stato inaugurato quest'oggi, a Porto Sant'Elpidio, il monumento che l'artista Nazareno Rocchetti ha scolpito in memoria dei defunti della pandemia da Covid-19. L'opera, posta all'ingresso del camposanto comunale, rimarrà in maniera permanente nella sua attuale collocazione.
Il monumento, in bronzo, raffigura una mano che, all'interno del palmo, racchiude il corpo morente di un signore anziano, quasi a sollevarlo come per dire "Io o ci sono, sono qui con te, ti offro speranza". Quella speranza che, troppe volte, secondo Rocchetti i media non hanno dato durante la pandemia: "Ogni giorno in tv, ai nostri poveri vecchietti, veniva continuamente detto che se ne sarebbero andati da soli, senza essere accompagnati da nessuno. Un'informazione sbagliata che, emotivamente, ha fatto più vittime di quelle effettivamente registrate".
La mano ha il considerevole peso di un quintale e venti chili ed è stata realizzata da Rocchetti in 45 giorni lavorativi subito dopo che il sindaco di Porto Sant'Elpidio, Nazareno Franchellucci, gli ha proposto l'idea: "Il sindaco, persona sensibile, mi accennò la sua volontà di creare un monumento che potesse ricordare tutte le vittime del Covid ed io, nel giro di 30 secondi, accettai. Il Comune di Porto Sant'Elpidio ha coperto tutti i costi per l'acquisto del bronzo, mentre io ho scelto di donare l'opera in maniera gratuita, per via dell'affetto che da sempre mi lega a questo comune".
Un affetto testimoniato dai tanti che quest'oggi hanno presenziato all'inaugurazione dell'opera, tra i quali anche Ines Sabbatinelli, la mamma del noto attore Neri Marcorè, grande amico di Nazareno Rocchetti, l'artista del fuoco.
Consegnato dal Rotary Club Camerino al cantante e tenore Andrea Bocelli il Paul Harris Fellow, il più ambito riconoscimento per un rotariano. La decisione del club camerte di assegnare tale onorificenza è scaturita dall'interessamento che il cantante sta avendo per il territorio maceratese.
Andrea Bocelli, tramite la sua fondazione, ha creato la nuova Accademia della musica a Camerino, la nuova scuola a Sarnano, quella a Muccia e ora, a San Ginesio, realizzerà la nuova sede dell'Ipsia “Frau”. E' il quarto progetto di ricostruzione post sisma nel maceratese da parte della Fondazione Bocelli per la ripartenza della comunità colpita dal terremoto che mette al centro il futuro dei giovani.
"È stato – dice il presidente del Rotary Club Camerino, Stefano Re - un onore conoscere e avere avuto la possibilità di consegnare personalmente questa importante onorificenza al maestro Andrea Bocelli. Ciò che sta facendo per il nostro territorio è qualcosa di straordinario. Spero possa ritornare presto a farci visita e, perché no, magari deliziarci con uno spettacolo".
Alla cerimonia di consegna, oltre a Stefano Re, c'era Isolina Marota, prefetto del Rotary Club Camerino. Il maestro Andrea Bocelli ha ringraziato per il premio ricevuto, ha gradito moltissimo ricevere il riconoscimento e ha detto che è molto vicino al Rotary. Ha ricevuto, in passato, un altro Paul Harris Fellow dal Rotary Club Montecarlo Piana di Lucca e un secondo dal Rotary Club Foggia di cui è anche socio onorario.
Dal primo novembre, dopo 42 anni di servizio, Silvia Bianco, dipendente dell’ufficio Comunicazione del Comune di Macerata, andrà in pensione.
Dopo aver lavorato per alcuni anni in altri servizi dell’Amministrazione cittadina, nel 1990 è entrata a far parte dell’ufficio Stampa guidato all’epoca da Fabrizio Liuti, al fianco della collega Anna Pisani a cui si è aggiunta, in un secondo momento, anche Loretta Bentivoglio.
Oltre che nell’attività giornalistica Silvia Bianco, giornalista pubblicista, nella sua carriera, sempre improntata alla professionalità e alla dedizione al lavoro, è stata impegnata nelle campagne di comunicazione promosse dall’Ente e nel settore amministrativo - contabile dell’ufficio Stampa.
Si è occupata inoltre, lavorando in sinergia con altri uffici comunali, dell’organizzazione di eventi importanti che hanno caratterizzato le varie legislature che si sono susseguite negli anni.
Ci sono gesti, parole ed azioni che, accompagnati dalle persone che li mettono in atto, dovrebbero essere presi e portati nelle scuole per formare le coscienze civiche di quanti andranno a dare continuità, magari migliorandolo, al senso di appartenenza ad una comunità, ad un Paese. Questa mattina Caterina Maria Volponi si è presentata nella sede del Centro nazionale di studi leopardiani e ha donato al presidente del Cnsl Fabio Corvatta una lettera autografa di Giacomo Leopardi indirizzata al padre, conte Monaldo: "Mio caro Papà..io non ho mai tradito il segreto". Firmato: "Il suo Giacomo".
Caterina Maria Volponi lo ha fatto in memoria dei genitori Giovina e Paolo Volponi. Poche parole, quelle dette dalla signora Volponi, figlia dello scrittore Paolo Volponi, che testimoniano un profondo senso civico e grande generosità: "Sono l’ultima discendente della famiglia e mi sono posta il problema della conservazione di questo bene prezioso, ho pensato di donarlo al Centro nazionale di studi leopardiani".
Un gesto generoso nel solco di una antica tradizione della famiglia Volponi (la donazione di importanti tele alla Galleria Nazionale di Urbino) e un’unica volontà espressa per la lettera, oltre al non dover essere mai alienata: "possa essere d’ora in poi custodita nelle raccolte del Centro e messa a disposizione del pubblico e degli studiosi".
Nasce una collaborazione tra Burger King e Fileni. Il colosso internazionale di ristorazione fast food e il gruppo marchigiano leader in Italia delle carni bianche biologiche celebrano il loro matrimonio di sapore con tre nuove deliziose ricette: il Grilled Chicken Royale, il Grilled Chicken Wrap e la Grilled Chicken Salad.
Ricette che arricchiranno il menu di Burger King, nell'intento di offrire ai propri clienti prodotti genuini e di alta qualità. La scelta del pollo dell’azienda marchigiana nasce infatti con l’obiettivo di assicurare una qualità superiore, oltre che omaggiare il territorio e la sua tipicità.
Il Grilled Chicken Royale contiene, all’interno di una brioche bun, petto di pollo Fileni grigliato, Parmigiano Reggiano a fiocchi, pomodori, soncino, e, a rendere il tutto ancora più gustoso, doppia dose di maionese. Nel Grilled Chicken Wrap, all’interno della morbida tortilla, troviamo petto di pollo Fileni grigliato, maionese, pomodori e lattuga. La nuova Grilled Chicken Salad vede come ingrediente principale il petto di pollo Fileni, grigliato e tagliato a bocconcini, accompagnato da fiocchi di Parmigiano Reggiano, mais, pomodorini e soncino freschi.
Queste nuove ricette rappresentano il naturale proseguimento del percorso intrapreso da tempo da Burger King di apportare progressivi e concreti miglioramenti al proprio menu, introducendo ingredienti di qualità sempre più elevata. Da pochi giorni proprio Burger King è diventata la prima grande azienda della ristorazione veloce in Italia ad aver rimosso integralmente dal proprio menù conservanti, coloranti e aromi di origine artificiale.
“Con la realizzazione di queste nuove ricette e attraverso la collaborazione con un’azienda come Fileni, attenta sia alla qualità che alla sostenibilità della propria filiera, perseguiamo lo scopo di offrire ai nostri clienti sempre il meglio, con prodotti di qualità superiore e, come abbiamo recentemente annunciato, garantiamo che tutto il nostro menù sia senza conservanti, coloranti e aromi di origine artificiale – ha dichiarato Alessandro Lazzaroni, General Manager di Burger King Restaurants Italia –. Le ricette create con il pollo Fileni, così come le tante proposte presentate quest’anno, rappresentano un’ulteriore tappa all’interno del percorso iniziato ormai da tempo da Burger King in Italia verso la riscoperta delle eccellenze italiane; un percorso che molto presto porterà ulteriori frutti”.
“Siamo orgogliosi che Burger King abbia scelto i nostri prodotti per le sue nuove ricette. – ha dichiarato Simone Santini, Chief Commercial Officer di Fileni – L’attenzione che poniamo ogni giorno nel portare sulla tavola degli italiani prodotti che siano non solo buoni ma anche sostenibili dal punto di vista etico e ambientale si coniuga perfettamente con il lavoro di Burger King verso la valorizzazione delle eccellenze gastronomiche italiane”.
“La collaborazione tra Fileni e Burger King è la prova che gusto, benessere e attenzione all’ambiente possono e devono convivere anche e soprattutto a tavola.”, conclude Roberta Fileni, Vicepresidente di Fileni.
Le nuove ricette sono già pronte da gustare in tutti i ristoranti Burger King in Italia e sono anche ordinabili tramite App e attraverso i principali servizi di delivery.
Si torna a ballare al Much More di Matelica e si farà “Come la prima volta” per la serata di Halloween, ovvero domenica 31 ottobre. Grazie al nuovo decreto, che permette la riapertura dei locali da ballo e la possibilità di tornare in pista, la discoteca matelicese riapre i battenti per la nuova stagione nel segno della ripartenza.
Seppur con una capienza ridotta e con l’obbligo di esibire il green pass all’ingresso, il locale tornerà a vestirsi a festa in tutte e tre le sale. Nella main room torneranno in console Nicola Pigini e Axer, mentre nella klab room sonorità più house con Giorgio Procaccini e Marco Rosetti. Atmosfera più elegante in Penelope, dove i cocktail sofisticati si uniranno a una selezione musicale a cura di Poldo.
Questa la ricetta del 31 ottobre, con tante novità che saranno svelate solo al momento dell’apertura. Apertura carica di significato che si pone come obiettivo quello di far riavvicinare al mondo della notte i tanti appassionati che in questi due anni non hanno potuto godere di serate spensierate all’interno della discoteca nata nel lontano 1979.
"Per noi si tratta di una riapertura importantissima, quasi simbolica – spiegano i gestori del Much More – al di là del ritorno sulla pista da ballo c’è molto di più, infatti si tratta di un primo vero ritorno alla normalità, seppur con qualche restrizione. Speriamo che nei prossimi mesi la situazione continui a migliorare e che si possa tornare definitivamente a divertirsi e ad abbracciarsi come in passato".
Anche lo slogan “Come la prima volta”, scelto per la prima serata, evoca importanti emozioni. "Di fatto sarà una vera e propria prima volta, in quanto lo stop è stato talmente lungo e carico di sofferenze che sembra passata un’eternità dall’ultima serata – proseguono i gestori – quello del 31 ottobre sarà un evento veramente molto speciale, un’occasione per cercare di buttarsi alle spalle questo periodo nero e intraprendere un nuovo percorso, rivivendo appunto le sensazioni della prima volta in discoteca".
Apre i battenti a Macerata il centro Diètnatural, la prima clinica del dimagrimento. La nuova attività è stata avviata, in via Roma al civico 222, dalla dottoressa Elisabetta Antonini, laureata in scienze degli Alimenti alla Politecnica delle Marche.
Al taglio del nastro è intervenuto anche l’assessore allo Sviluppo Economico del Comune di Macerata, Laura Laviano.
La clinica del dimagrimento Diètnatural si occupa di benessere accompagnando i clienti in un percorso di consulenza, anche attraverso integratori alimentari naturali made in Italy, frutto dell’unione tra l’expertise nel campo della dietetica e della ricerca nei laboratori Erfo.
Il lockdown e i nuovi stili di vita imposti dalla pandemia hanno inciso molto sulla dieta degli italiani e tante persone hanno deciso di fare ricorso agli integratori per combattere cattive abitudini e alleviare lo stress. Da qui l’idea di inaugurare la clinica del dimagrimento centro Diètnatural. “I chili di troppo – dice con un sorriso la dottoressa Antonini – d’ora in avanti avranno i minuti contati”.
Esce oggi, 27 ottobre 2021, su tutte le piattaforme digitali, "Cartilagine", il nuovo singolo della cantautrice civitanovese Federica Guardiani.
Federica, nota per il suo successo ottenuto alle selezioni di Area Sanremo Tim 2018 (concorso che seleziona due delle nuove proposte di Sanremo Giovani), in cui si è classificata tra i primi 70 cantanti prescelti sui 6000 provenienti da tutta Italia, non molla e decide di far uscire un nuovo brano.
Già presenti sulle diverse piattaforme digitali i suoi singoli "Ci Sei" e "Direzione Felicità", è la volta di "Cartilagine". La nuova canzone è stata scritta e composta dalla stessa Federica, mentre l'arrangiamento è stato curato da due giovani produttori civitanovesi: Leon Merlonghi (in arte Dj Mignon) e Edoardo Morresi, entrambi lavorano nello studio dell’MLE production.
L’immagine principale, che risalta in questo brano, è quella di un profondo abbraccio tra due persone che si amano, così forte da unire la cartilagine dell’uno e dell’altro.
Ci spiega Federica: “Durante questo anno e mezzo di Covid 19 ciò che più mi è mancato è stata quella sensazione di potermi abbandonare liberamente nel calore di un abbraccio”. E poi continua: “L’abbraccio è la prima forma di contatto che avviene fra due persone legate da un sentimento di affetto, amicizia o amore. La mia idea è stata dunque quella di scrivere un intero album sull’abbraccio. La prima canzone di questa serie s’intitola proprio Cartilagine”.
Dalle mezzanotte di oggi potrete ascoltare "Cartilagine" di Federica Guardiani su Spotify, Apple Music, Amazon Music, Tik Tok e su tutti i diversi digital store.