Quando la fisioterapia si fa in mare: riabilitazione in acqua al'Istituto Santo Stefano
Quando venne fondato negli anni 20 del secolo scorso, l’Istituto di Riabilitazione Santo Stefano di Porto Potenza Picena divenne ben presto istituto elioterapico, per consentire ai pazienti con tubercolosi di giovare a scopo terapeutico degli effetti benefici del sole e della brezza marina che esprimevano il meglio in un struttura a ridosso del mare.
Corsi e ricorsi storici, da qualche anno l’Istituto portopotentino organizza la spiaggia terapia svolgendo, nei mesi di luglio e agosto, in un setting esterno, alcune attività riabilitative che solitamente vengono effettuate all’interno, in struttura.
Certo, l’attività è nettamente differente da quella dei primordi (allora si trattava la tubercolosi, ora l’attività in spiaggia si inserisce in articolati percorsi multidisciplinari e multiprofessionali di riabilitazione ortopedica, funzionale, neurologica).
Fatto sta che al mattino la spiaggia adiacente all’Istituto, che è di proprietà, diventa teatro di sedute di terapia destinate sia a pazienti dell’ospedaliero e del day hospital sia a quelli dell’extraospedaliero.
La posizione fronte spiaggia dell’Istituto Santo Stefano di Porto Potenza sicuramente aiuta. Ma trasformare una condizione ambientale in attività terapeutica professionale non è scontato. Ci vuole un programma, uno staff specializzato e la capacità di raggiungere risultati con un obiettivo mirato.
Inoltre l’Istituto, grazie al personale specializzato di fisioterapisti ed educatori professionali, svolge attività riabilitative anche in ambiente marino con benefici trattamenti di recupero psicofisico.
Nell'acqua di mare, infatti, si amplia l’effetto galleggiamento, che annulla in parte o del tutto il peso del paziente agevolando esercizi che a secco sarebbero più faticosi. L’ambiente non ospedaliero, infine, favorisce “il fare” l’attività terapeutica, aiutando ad aumentare la collaborazione del paziente alle attività.
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