"La Juventus venne a Fabriano a fine novembre del 1982, fu lì che incontrai per la prima volta Paolo Rossi. La squadra bianconera era ospite dell'Ariston, suo sponsor principale, e fece tutti gli allenamenti della settimana proprio sui campi fabrianesi, affrontando anche in amichevole la squadra locale (partita vinta dalla Juve per 4-0, con un gol dello stesso Rossi ndr), prima di partire il sabato pomeriggio alla volta dell'Hotel Roxy di San Benedetto del Tronto, dove avrebbe alloggiato prima di affrontare nella domenica di campionato l'Ascoli (partita che la Juve perse 2-0, doppietta di Novellino ndr)".
Così Fiorenzo Pettinari, attuale responsabile tecnico del settore giovanile della Sangiustese e da molti maceratesi ricordato come allenatore della storica squadra allievi biancorossa che nel 1999 vinse lo scudetto di Serie C allo stadio "Cibali" di Catania (leggi qui), si rituffa nei ricordi tratteggiando il ricordo dell'eroe del "Mundial", recentemente scomparso a soli 64 anni.
"Quella settimana andai a Fabriano un paio di volte assieme ad un gruppo di tifosi bianconeri di Corridonia con i quali scattai una foto di gruppo proprio assieme al campione - racconta ancora Pettinari -. Mi accorsi di come Rossi, rispetto agli altri fuoriclasse della squadra desse sempre la sua disponibilità ai tifosi per qualche foto e per scambiare qualche battuta, nonostante fosse il più gettonato e il più richiesto dopo la vittoria dei Mondiali di 3-4 mesi prima in cui fu assoluto protagonista. A dimostrare il suo carattere cordiale e capace, con un sorriso, di lasciar intravedere la semplicità del ragazzo della porta accanto".
"Ho avuto l'opportunità - aggiunge Fiorenzo - di parlare con Rossi anche in altre occasioni, grazie alla conoscenza con l'allora allenatore juventino Giovanni Trapattoni, con il quale mi lega una conoscenza pluriventennale da quando, grazie a un amico di Corridonia inserito nell'ambito Juve, proposi ai bianconeri Massimo Ciocci, che in quegli anni allenavo nei Giovanissimi del Corridonia".
"Rividi Paolo Rossi anche in un'altra occasione, qualche anno più tardi, nel 1995 - ricorda ancora Pettinari -. In quel periodo ero docente e tecnico delle rappresentative giovanili del Comitato Regionale Marche della Figc e fummo invitati dalla comunità italo-canadese di Toronto, in Canada. Io e l'altro tecnico Pino Malaspina, oltre al dirigente Figc Gaetano Marinelli e Fabio Sturani (allora assessore allo Sport e delle politiche giovanili del Comune di Ancona, poi divenuto anche sindaco della città dorica), accompagnammo la rappresentativa regionale dei Giovanissimi. Giocammo tre partite, e nell'ultima, che disputammo nello stadio principale di Toronto, dopo di noi giocò la nazionale canadese contro il Parma di Nevio Scala".
"Finiti i 10 giorni in Canada, dovemmo rientrare in Italia e da Toronto facemmo scalo a New York. Qui, all'aeroporto LaGuardia, incontrammo in una sala d'attesa - per una fortuita coincidenza - Paolo Rossi, che avrebbe preso il stesso nostro aereo. Alla sua vista i ragazzi esplosero di gioia gridando 'Pablito, Pablito!' e lui si mostrò nuovamente gioviale e gentile, malgrado, come dimostrasse l'abbronzatura, fosse in vacanza. Gli rammentai dei nostri precedenti incontri dei tempi juventini, conversazioni che ricordo ancora oggi con grande piacere".
Nella foto, scattata da Giuseppe Sagripanti, dei corridoniani fatta a Fabriano, insieme a Fiorenzo Pettinari (unico non juventino) si riconoscono Antonio Farabollini, Giovanni Beccerica, Nesan, i quattro bambini tra cui i fratelli Sacha e Denny Bianchi
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