Linea Verde fa tappa nelle Marche domenica 5 novembre: ecco l'itinerario della puntata
Domenica 5 novembre, Peppone, Livio e Margherita si trasformano in novelli Indiana Jones; vanno alla ricerca dei tesori nascosti nella culla del Rinascimento marchigiano: la provincia di Pesaro-Urbino, con Pesaro che sarà capitale della cultura nel 2024 e che però diffonde in tutto il territorio manifestazioni e opportunità di viaggio e di curiosità turistica colta.
Due sono i prodotti protagonisti di questa puntata: la Casciotta d’Urbino, il formaggio di cui era produttore e goloso consumatore Michelangelo Buonarroti che se lo faceva spedire da Casteldurante - oggi Urbania - a Roma mentre creava il capolavoro assoluto della Cappella Sistina e il tartufo di cui sono ricchi i boschi che circondano Acqualagna.
Si tiene proprio agli inizi di novembre la 58° mostra internazionale del tartufo che la capitale indiscussa del “tuber magnatum pico” allestisce condividendo questo primato con altri tre borghi dell’urbinate che le fanno corona: Sant’Angelo in Vado, Cagli e Pergola. Proprio a Pergola si scoprirà uno dei tesori nascosti: sono le statue equestri ricoperte di foglia d’oro risalenti al I secolo avanti Cristo, un unicum tra i ritrovamenti archeologici di epoca romana.
Il viaggio di Linea Verde parte però da un luogo magico: la gola del Furlo. È un canyon scavato nei millenni dal fiume nella roccia calcarea. Da qui – visto che è uno dei pochi varchi agevoli dell’Appennino tosco-umbro-marchigiano – è passata tutta la storia.
Fu Vespasiano a scavare la galleria sotto cui ancora si transita per passare dall’Adriatico al Tirreno. La Riserva statale del Furlo è uno scrigno di biodiversità, un libro aperto per i geologi, uno spettacolo della natura dove fare trekking, mountain-bike, canoa. E i tre conduttori si misureranno proprio con questo modo di vivere il Furlo fino a scoprire le aquile che nidificano su questi monti.
Mentre Margherita esplora la natura, Livio va ad assaggiare la Casciotta, ma prima fa tappa nella rocca, stupenda, di Sassocorvaro. Lì Pasquale Rotondi rifugiò durante l’ultima guerra mondiale oltre 10 mila opere d’arte per sottrarle ai bombardamenti e alle razzie naziste.
Peppone invece va in cerca di tartufi seguendo il profumo della "trifola", ma anche le arie del pesarese Gioacchino Rossini che di questi funghi ipogei era golosissimo. I nostri tre – come i moschettieri di Dumas che disputò a lungo di cucina con Rossini – si ritroveranno a Jesi per un finale a sorpresa. Volete sapere qual è? Beh, basta ricordarsi che Margherita ha fatto le Olimpiadi di fioretto e che a Jesi c’è il Club di scherma più titolato al mondo.
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