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Il ritorno a sé stessi attraverso la musica: la storia del compositore autodidatta Alessandro Maggi (FOTO e VIDEO)

Il ritorno a sé stessi attraverso la musica: la storia del compositore autodidatta Alessandro Maggi (FOTO e VIDEO)

Alessandro Maggi è un compositore pianista italiano autodidatta. La musica è per lui un mezzo magico per esprimere ciò che vive sia dentro che fuori di sé, una lingua universale capace di emozionare e donare benessere. Maggi è un artista, un'anima entusiasta e curiosa che non smette mai di esplorare il mondo esoterico e metafisico. Come un moderno alchimista, riesce a trasformare le sue emozioni e pensieri in melodie coinvolgenti ed evocative.

Val la pena andare ad approfondire le ramificazioni della sua storia di vita e di musica conosciute grazie a un’intervista, la quale è stata in primis un’occasione preziosa di spazio meditativo che va dal privato e giunge all’universale, come filigrana che attraversa l’intimità di ognuno di noi. Tutto affonda le radici nell’infanzia. Fin da bambino ha sempre sentito il richiamo a intraprendere percorsi interiori insoliti molto profondi che convergevano all’elemento musicale; quando è stato il momento di scegliere il corso di studi, i suoi genitori non erano d’accordo all’idea del Conservatorio per cui prese la chitarra e si mise a strimpellare da solo. Tuttavia, ogni volta in cui vedeva un pianoforte gli veniva sempre l’istinto incontenibile di muovere le dita delle mani sui tasti.

Passano gli anni, gli eventi della sua vita lo conducono a muoversi attraverso una geografia interiore e fisica molto articolata, finché due anni e mezzo fa morì sua zia la cui volontà fu quella di lasciargli in eredità il suo pianoforte.

“Da quel giorno- racconta Maggi- sulla scia di segnali che parlano di causalità e non di caso, comincio a focalizzarmi sul piano e, dal turbinio di un puro sentire, inizio a comporre dei miei brani registrandoli col cellulare e mandandoli a un’amica di mia figlia, insegnante di pianoforte e viola, che tutt'ora mi aiuta nel trascriverli in note sullo spartito. Poi un giorno tramite un caro amico, a Torino, ho conosciuto sua cugina, Roberta Ferrara, coreografa di fama mondiale e direttrice artistica della compagnia Equilibrio Dinamico (riconosciuta anche da Mic) . In quell’occasione mi chiese di farle ascoltare le mie composizioni e rimase fortemente commossa a tal punto da volermi come compositore e drammaturgo in un suo progetto di grande rilievo: la creazione di "Nostos - il ritorno", che è il ritorno a sé stessi”. 

Da lì le composizioni di Alessandro Maggi hanno iniziato a girare e risuonare in tutti i principali teatri d’Italia e d’Europa; firma la musica inedita "Presenza" per la prestigiosa Competition Helsinki International Ballet sempre grazie a Roberta Ferrara che l'ha scelta come brano per la sua corografia ideata appositamente per il giovane danzatore professionista Giulio Diligente, membro del Finnish National Opera, il quale ha ricevuto l'ambito premio Doris Line Prize.

 Nell'ultimo anno ha abbracciato con successo il fenomeno degli house concert, perché il suo desiderio è quello di creare vicinanza ed empatia con il pubblico. Questo modo di comporre, che si genera “per Natura” e in una sorta di raptus epifanico, si sprigiona generando una grammatica sonora che fa riscoprire archetipi emozionali apparentemente rimossi.

A conferma della sua peculiarità e fondatezza compositiva, ha destato particolarmente l’interesse del professore Enzo Soresi; quest’ultimo, autore di cinque saggi- tra cui “Il cervello anarchico” - e primario pneumologo del Niguarda di Milano nonché appassionato di neuroscienze, il 4 ottobre terrà una presentazione a Brera per raccontare l’esperienza di Maggi.

Alla domanda su qual è il suo obbiettivo, questa è stata la risposta: “Sicuramente quello di condividere questa mia piccola esperienza. Quado riesci a fondere materia ed energia si raggiunge quella serenità che non dipende dal discorso economico ma lo include. L’ obiettivo è l’interazione primaria che rimane sana e senza velleità di cambiare nulla: se si può far del bene, generando un moto di profonda emozione, anche a una sola persona, attraverso melodie e note che sento, è già qualcosa di completo. ‘Già è tanto se uscite di qui e provate un’emozione’ diceva De André; non c’è nessuna verità ma se può essere d’ispirazione per qualcuno, la musica è un elemento alchemico potentissimo e per quanto mi riguarda è la punta dell’iceberg materializzata di ciò che è il mio mondo interiore, che poteva esprimersi in tutte le forme, dall’arte alla creazione di un’azienda. In questo caso, ascoltando la Sorgente Madre, ho sentito la musica”.

A ottobre è previsto il debutto su Spotify e l'uscita del nuovo brano il cui videoclip è girato proprio nelle campagne marchigiane, in uno scenario molto suggestivo.

 

 

 

 

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