Civitanova, pagaiare per combattere la fibrosi cistica: la nuova impresa di Alessandro Gattafoni all'Isola d'Elba
Domenica scorsa, 16 marzo, si è tenuta l'EUD-Elba Ultra Distance 2025, un’impresa sportiva annunciata sui social network e seguita da un folto pubblico di appassionati. Tra i protagonisti dell'iniziativa, anche il civitanovese Alessandro Gattafoni, che ha partecipato con un team di altri quattro pagaiatori per compiere il periplo dell'isola d’Elba in meno di 12 ore senza sbarchi.
Dopo cinque mesi di intensa preparazione atletica, mentale e di gruppo, l'impresa è stata affrontata con determinazione e consapevolezza. La partecipazione di Gattafoni ha rappresentato non solo una sfida sportiva, ma anche un'importante testimonianza di come lo sport possa migliorare la qualità della vita dei malati di fibrosi cistica.
Fondamentale il supporto del Rotary Club di Civitanova Marche, che da sempre sostiene Gattafoni e la Lega Nazionale sulla Fibrosi Cistica. Grazie all'impegno dei Past President Angelo De Carolis, Pio Amabili e dell'attuale Presidente Emilia Calderisi, il club ha garantito il proprio contributo logistico ed economico per la realizzazione dell'evento e per la promozione della sensibilizzazione sulla malattia.
L'EUD-Elba Ultra Distance 2025 non si è limitata alla sensibilizzazione sulla fibrosi cistica, ma ha avuto anche l'obiettivo di promuovere il kayak da mare come disciplina sportiva alla portata di tutti, sottolineando però l'importanza della sicurezza in mare. L'uso di attrezzature adeguate e dispositivi satellitari per la navigazione e il soccorso sono stati elementi centrali del messaggio lanciato dall'iniziativa.
Giuseppe Debernardi, ideatore del progetto, ha sottolineato come "lo sport non agonistico possa raggiungere livelli altissimi e come l'allenamento e la preparazione mentale siano un importante viaggio di trasformazione".
La giornata di domenica è stata intensa e impegnativa fin dalle prime ore. Dopo un'attenta analisi delle condizioni meteorologiche, il team ha deciso di partire da Porto Azzurro per la circumnavigazione in senso orario. Tuttavia, nonostante un inizio promettente, il percorso è stato reso difficoltoso da condizioni meteorologiche avverse e onde superiori alle previsioni, che hanno superato i due metri di altezza. Dopo aver percorso circa 60 chilometri e raggiunto Portoferraio, il team ha deciso di interrompere l'impresa per motivi di sicurezza.
Nonostante il mancato completamento del periplo dell'Elba, l'evento ha comunque raggiunto il suo scopo principale: diffondere consapevolezza sulla fibrosi cistica e sul valore dello sport come mezzo di sensibilizzazione e crescita personale. L'impegno e la passione dimostrati dal team e dagli organizzatori restano un esempio di come lo sport possa essere un potente veicolo di messaggi sociali e culturali.
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