Ad Ascoli arrivano le olive cinesi, si scatena la protesta ma è solo il set di un film
"Olive Wang, le vere olive ascolane take away". L'insegna sulla vetrina di un negozio nei pressi di piazza del Popolo ad Ascoli Piceno, corredata da ideogrammi e affiancata da un inequivocabile lampioncino rosso cinese, ha creato sconcerto e anche indignazione nei giorni scorsi nella città patria delle olive fritte all'ascolana, realizzate con l'oliva ascolana del Piceno Dop.
Qualcuno ha chiamato i carabinieri, qualcun altro si è rivolto al sindaco, ma quasi subito si è scoperto che si trattava del set di un cortometraggio in lavorazione nella città picena.
"Superbi" - questo il titolo del film - è prodotto da Nie Wiem, associazione culturale ed ente del terzo settore che ha vinto un bando della Fondazione Marche Cultura. Scritto e diretto da Nikola Brunelli (finalista al premio Solinas Experimenta 2023), con la sceneggiatura di Emanuele Mochi e Giuseppe Brigante, il corto con toni da commedia all'italiana racconta "la rivalità tra Fulvio Superbi, storico maestro delle olive all'ascolana (Giorgio Colangeli) e un giovane immigrato di seconda generazione Ismail (Maurizio Bousso), artefice sopraffino di questa specialità" racconta Valerio Cuccaroni di Nie Wiem. La presenza del giovane rivale straniero farà coalizzare contro di lui un gruppo di garanti della "perfetta ascolanità" dell'oliva.
In questo caso, la realtà ha superato la fantasia, a giudicare dalla reazioni suscitate dall'insegna: "una cosa involontaria, neppure il più grande esperto di marketing sarebbe riuscito a a inventare qualcosa di simile" ride Cuccaroni, che definisce il corto "una storia glocal". Per Nie Wiem si tratta di un anno fortunato: un'altra produzione dell'associazione, il cortometraggio animato In quanto a noi, di Simone Massi, videopoesia tratta da Montale, ha vinto il Nastro d'argento. La lavorazione di Superbi si è conclusa ieri: il film sarà presentato in prima nazionale a dicembre durante il festival Corto Dorico ad Ancona.
(Fonte Ansa)
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