“La Costituzione è un pezzo di carta, la lascio cadere e non si muove. Perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile. È carta di libertà e giustizia per ciascuno di noi”. Sono le parole che l’avv. Piero Calamandrei rivolse ai giovani studenti di Milano il 26 gennaio 1955.
Parole che hanno risuonato oggi nella sala del Teatro Lauro Rossi di Macerata in occasione della 'Giornata dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera' - divenuta ricorrenza ufficiale con la legge n.222 del 23/11/2012 (art.1 comma 3) –, celebrata dalla Prefettura e l’Amministrazione Comunale in collaborazione con UniMc e i Licei Classico e Scientifico dell’ITC Gentili.
E proprio gli studenti di scuola e università hanno animato l’iniziativa attraverso contributi audiovisivi, rievocazioni storiche legate 1861 - anno dell’Unità d’Italia – e letture che hanno reso omaggio - tra gli altri - anche al giovane reporter Antonio Megalizzi, scomparso in seguito alla strage dell’11 dicembre 2018 a Strasburgo.
Suo, infatti, il racconto “Cielo d’acciaio” che i ragazzi hanno scelto per sensibilizzare vecchie e nuove generazioni all’art. 11 della Costituzione: “L'Italia ripudia la guerra…”
E ancora: l’art. 32 (“… tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività…”) e l’art 9 (“..lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica…”).
Tre articoli fondamentali della Carta, corrispondenti a tre degli argomenti più sentiti in questo momento storico – la guerra, l’emergenza sanitaria, lo sviluppo ecosostenibile - e ai colori stessi della bandiera, sfilati dall’entrée della sala fino al palco per tutta la durata della manifestazione.
Nella chiusura evocativa – cha dalle musiche di Pink Floyd e Jonh Lennon arrivano all’Inno di Novaro/Mameli, grazie anche al coro di UniMc – non sono mancati gli interventi di alcune delle autorità presenti, fra cui il Prefetto Flavio Ferdani, il Rettore di UniMc Francesco Adornato e il sindaco Sandro Parcaroli.
“Aprite il cuore alla bellezza, la mente alla luminosità del pensiero – le parole di Adornato ai giovani presenti in sala -. Siate sempre pronti a dialogo e al confronto. E ricordate che differenze aiutano a crescere, a costruire percorsi di pace”.
Dal palco Ferdani cita Giuseppe Mazzini per ringraziare i giovani e invitarli all’attivismo sociale: “La mia voce fu spesso voce di molti, eco di pensiero collettivo dei nostri giovani che iniziavano l'avvenire”.
“Oggi abbiamo celebrato i valori di coesione nazionale, libertà e democrazia – il pensiero in chiusura Parcaroli -. Il pensiero oggi va chi vede quei valori lesi. Dialogo e pace tornino laddove in questo momento regnano le barbarie e la distruzione. Le istituzioni devono impegnarsi sensibilizzare i giovani, nel rispetto dell'altro”.
Dal 25 marzo al 2 aprile torna ‘La settimana dell’inclusione’, organizzata per la sua quinta edizione dall’Università di Macerata e dall’Anffas, in collaborazione con la Provincia e il Comune. Tante le iniziative che animeranno la manifestazione, dagli spettacoli alle letture condivise, dai laboratori alle mostre, che avranno come comun denominatore non solo il ritorno in presenza – dopo due anni di pandemia – ma anche la sperimentazione delle nuove tecnologie e servizi volti a favorire l’inclusione di genere a trecentosessanta gradi.
Previsti convegni e incontri a tema, come quelli presieduti dalla Società italiana di pedagogia speciale (25 marzo) e legati più direttamente alla ricerca scientifica volta a produrre maggiori competenze a sostegno dei più fragili. La prospettiva internazionale vedrà anche in questa occasione la partecipazione di studiosi provenienti da Spagna, Inghilterra, California, Arizona, Brasile, Michigan, Colorado, Norvegia e Stati Uniti.
Nella conferenza stampa di presentazione del programma, sono intervenuti il Rettore di UniMc Francesco Adornato accompagnato dal direttore generale Mauro Giustozzi, il sindaco Sandro Parcaroli, gli assessori Riccardo Sacchi, Katiuscia Cassetta e Francesca D’Alessandro, il presidente Anffas Marco Scarponi e – in collegamento telematico – l’attore Cesare Bocci (che sarà presente a Macerata nel weekend del 26 e 27 marzo), la delegata al progetto 'Inclusione 3.0' Catia Giaconi, il presidenre Sipes Luigi D’Alonzo e il direttore di Grafò Comunicazione Visiva Fabio Fondi.
“Con la pandemia le differenze di genere si sono allargate – ha dichiarato Adornato – e così anche lo spettro delle fragilità. Inoltre, la situazione ucraina ci spinge a un maggiore impegno, per garantire inclusione e parità. Ai giovani studenti dico: la cultura è un ponte che attraversa gli oceani, quindi siatene i nuovi promotori e favorite sempre il dialogo. La globalizzazione oggi prevede che ci si sostenga a vicenda, anziché continuare a scontrarci”.
Grande plauso da parte del sindaco e degli assessori per il lavoro sinergico offerto sia dal Comune che dalle varie realtà associative coinvolte nell’iniziativa. “Macerata mostra il suo lato inclusivo, solidale e aperto al mondo e alla conoscenza. – ha affermato Parcaroli.
“Valorizzare e sensibilizzare la cittadinanza all’inclusione è il nostro obbiettivo principale – hanno aggiunto gli assessori Sacchi, Cassetta e D’Alessandro – e per farlo coinvolgeremo anche le scuole: dobbiamo formare le giovani menti e i cittadini di domani. Sport e cultura sono il volano dell’accoglienza senza più distinzioni di genere e disparità sociali, che rischiano di continuare a tagliare fuori i soggetti diversamente abili e fragili”.
Il taglio del traguardo di questa intensa settimana sarà il 2 aprile, in occasione della ‘Giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo’. Come ricordato anche dal presidente Scarponi – “Dobbiamo continuare a riempire la cornice del nostro lavoro di attività inclusive. Il programma prevede quest'anno momenti importanti, come lo spettacolo teatrale ‘E Fuori Nevica’ di Vincenzo Salemme al Teatro Lauro Rossi (26 marzo), la maratona Stramacerata, la Convenzione Onu e disabilità, il Villaggio Anffas e tanto altro ancora. I cittadini sono chiamati a partecipare il più possibile".
Pesaro vince il titolo di Capitale italiana della Cultura 2024 su parere unanime della Commissione di valutazione dei progetti . Dopo una lunga corsa è arrivato l'annuncio ufficiale da parte del ministero della Cultura. L'assessore regionale alla Cultura, Giorgia Latini, non appena venuta a conoscenza della notizia ha espresso grande soddisfazione.
«Un grande orgoglio. Non ci sono altre parole. Le Marche salgono sul gradino più alto. Faccio i miei complimenti a Pesaro per aver portato a casa un risultato così prestigioso: un'ottima progettualità improntata su natura e cultura. Ma sottolineo anche la bella corsa di Ascoli, altra finalista tra le dieci, arrivata ad un passo dalla vittoria.
Le Marche sono state in grado di schierare ben due capoluoghi: un vero vanto – afferma l'assessore -. Le due città marchigiane sono riuscite a distinguersi a livello nazionale con pieno merito. Ma la vera sfida inizia ora. La Regione è pronta a sostenere entrambe le due città.
Dobbiamo ripartire dalla cultura e possiamo farlo grazie alla qualità delle nostre proposte e dei nostri progetti. Vogliamo rilanciare le nostre Marche a partire dalle aree interne: rete e progettazione integrata saranno gli obiettivi strategici della politica culturale regionale per la rigenerazione dei borghi».
La Giunta Municipale di Cingoli ha deliberato l’acquisto di tre opere d’arte del pittore cingolano Donatello Stefanucci (1896-1987) quale arricchimento della collezione di opere dello stesso Stefanucci che costituisce la raccolta più importante della Civica Pinacoteca.
I tre dipinti sono stati di recente rinvenuti sul mercato da Iwan e Yuri Fortunato della Casa d’Aste e Galleria d’Arte Picenum di Cingoli e proposti al Comune di Cingoli. “Quella di Donatello Stefanucci - ha dichiarato il sindaco Michele Vittori - è una figura prestigiosa dell’arte marchigiana del Novecento, la cui fortuna, critica e commerciale, si è andata ampliando costantemente negli anni. Una personalità che va annoverata tra i figli più illustri di Cingoli. Questa acquisizione – ha continuato il primo cittadino – si pone all’interno di un’azione di valorizzazione della figura e dell’arte di Donatello Stefanucci che l’Amministrazione comunale ha avviato e porta avanti da tempo”.
“Trattasi di tre dipinti – ha spiegato Luca Pernici, curatore della quadreria comunale - in stato di buona conservazione, di grande interesse, in quanto relativi a quel gruppo di opere del periodo cingolano (anni ’20 e ’30 del Novecento) e di soggetto cingolano (rappresentano rispettivamente: un’en-plein-air nella zona del Rio Lacque, un scorcio di via Orazio Avicenna e una veduta del cortile di Palazzo Puccetti), tra i più rari, interessanti, ricercati e quotati di Stefanucci”.
“Uno di questi in particolare – ha continuato Pernici – è di grande interesse anche documentario, per la ricostruzione della vicenda artistica e biografica del pittore, in quanto presenta ancora i cartigli originali che attestano l’invio e l’esposizione del dipinto alla prestigiosa 2^ Quadriennale d’Arte di Roma, del 1935” (a cui parteciparono artisti quali, solo per citarne alcuni, oggi celebri: Balla, Caffè, Cagli, Cascella, Licini, Mafai, Sironi).” Le tre opere – ha annunciato il sindaco - saranno a breve presentate al pubblico in una esposizione dedicata che sarà allestita in città”.
Il 12 marzo si è tenuto l’ultimo appuntamento di una serie di proposte avanzate dal Consiglio delle donne e dall’Assessorato alle pari opportunità del comune di Macerata. Protagonista è stata la presentazione de "Le maestre di Mortara", la lettura scenica su testo di Giuseppe Porzi, adattamento e regia a cura di Lucia De Luca, con attrici e attori della strana compagnia El Duende, accompagnamento musicale con violino di Serena Cavalletti e dalla chitarra di Marco Monina.
"È stato deciso di presentare gli eventi in occasione della settimana della Giornata Internazionale della Donna, per ricordare le conquiste sociali e politiche delle donne, ma è stata un'occasione per rafforzare la lotta contro le discriminazioni, anche un momento, però, per riflettere sui passi ancora da compiere" ha dichiarato la presidente del Consiglio delle donne Sabrina De Padova.
"Un pensiero va a tutte le donne che ancora oggi devono lottare per i propri diritti, dalla infibulazione alle donne perseguitate dalla guerra" ha aggiunto De Padova. Lo spettacolo ha raccontato la storia delle maestre di Mortara, dieci maestre marchigiane, donne molto combattive, di età ed estrazione sociale diversa, con situazioni familiari eterogenee, che nel 1906 - ispirate da uno scritto di Maria Montessori - ottennero (per 10 mesi) il diritto al voto, ben 40 anni prima che venisse loro riconosciuto questo diritto, nel 1945, nella fase costituente.
La questione venne sentenziata da un grande giurista dell’epoca, Lodovico Mortara, Presidente della Corte D’Appello di Ancona. All’epoca si contestava una norma dello Statuto Albertino, che dava l’eguaglianza e tutti i diritti civili e politici ai cosiddetti “regnicoli”. Per Mortara, il termine “regnicoli” avrebbe compreso anche le donne, dal momento che anche loro pagavano le tasse.
La Corte di Cassazione annullò la sentenza, non potevano essere riconosciuti alle donne, diritti che non erano espressamente stabiliti dalla legge. Ci furono vari ricorsi, l’unico che le sostenne fu Mortara, il quale sosteneva che il diritto al voto delle donne andava riconosciuto, anche se non era espresso chiaramente.
La lettura scenica ha immaginato l’incontro dopo 30 anni tra le maestre e il giudice. La vice presidente Contigiani ha ringraziato per la generosa disponibilità della Compagnia El Duende e dei Musici, ricordando come sia interessante tenere sempre a mente chi, prima degli altri, si spinge in avanti perché apre nei fatti la strada per tutti, come fecero le Maestre anche rischiando un clima sfavorevole. L’evento è stato molto partecipato ed apprezzato per la bravura sia dei musicisti che degli attori.
Sarà Andrea Scanzi il protagonista del secondo appuntamento della stagione teatrale a Montelupone. Il noto giornalista e autore di teatro sarà sul palco del teatro Nicola degli Angeli sabato 19 alle ore 21.30 col suo spettacolo “E ti vengo a cercare - Voli imprevedibili e ascese velocissime di Franco Battiato”, dedicato a uno dei più grandi cantautori italiani, scomparso a maggio 2021.
Un omaggio garbato per raccontare e ringraziare un artista considerato da tutti un rivoluzionario al servizio permanente della musica italiana, capace di reinventarsi ogni volta. Andrea Scanzi, che sarà accompagnato dalla voce e la musica di Gianluca Di Febo, è già stato autore a teatro di spettacoli analoghi su Giorgio Gaber, Fabrizio De André, Ivan Graziani e Pink Floyd.
Ripercorrerà la carriera di Battiato con particolare attenzione al (lungo) periodo d’oro che va da “L’era del cinghiale bianco” a “Gommalacca”, senza dimenticare le sperimentazioni degli esordi e al tempo stesso gli ultimi lavori discografici, le cover e le tante collaborazioni. Nello spettacolo comparirà anche Battiato stesso, grazie a foto e a video che si alterneranno al racconto. L’apertura della biglietteria del teatro nel giorno dello spettacolo sarà dalle 18:30.
Ultima lezione dell’anno 2021-2022, per la rassegna "I Martedì dell'Arte", iniziativa organizzata dall’associazione “Arte” presieduta da Anna Donati, con il patrocinio del Comune di Civitanova e Azienda Teatri.
La quindicesima edizione si è aperta il 21 settembre e si concluderà domani, martedì 15 marzo, alle 18:00, con il professor Roberto Cresti, docente di Storia dell'arte contemporanea all’Università di Macerata, che concluderà il suo ciclo di incontri illustrando il tema: "L’imperialismo Americano: Richard Estes, Cluck Close e Ralph Goings”. Ingresso gratuito al cineteatro Rossini con presidi e certificazioni anti-covid.
È morto oggi all'ospedale Carlo Urbani di Jesi (Ancona) il critico d'arte e giornalista Armando Ginesi, Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana e Console Onorario della Federazione Russa di Ancona. A darne la notizia, via social, il figlio Marco Ginesi.
Originario di Jesi, 84 anni, Ginesi era malato da tempo. Lo scorso settembre aveva perso la moglie Anna, per 60 anni al suo fianco nell'amore per l'arte e la scoperta dei giovani talenti. "Ti raggiungerò presto", aveva scritto Armando nella sua pagina facebook pochi giorni fa. E sempre sui social, il critico d'arte aveva condannato la guerra in Ucraina, definendola "una maledizione che spezza il cuore", ma al tempo stesso condannando "l'accerchiamento della Russia da parte della Nato" con l'ingresso degli stati baltici (Estonia, Lettonia, Lituania).
Esperto delle Avanguardie Storiche del XX secolo, Ginesi era professore emerito di Storia dell'Arte, già ordinario all'accademia di Belle Arti di Macerata di cui è stato rettore dal 1984 al 1989. Ha collaborato con la Biennale Internazionale d'Arte di Venezia, con la Bienal Internacional del Deporte en las Bellas Artes di Madrid e Barcellona e con l'Instituto de Cultura Hispanica della capitale spagnola. Autore di oltre 300 pubblicazioni scientifiche ha curato rassegne in Europa, Africa e Asia. Molte le rassegne e le esposizioni curate nelle Marche, tra cui Il Premio Internazionale d'arte "Salvi" di Sassoferrato.
Iscritto all'Ordine dei giornalisti dal 1959, ha svolto per molti anni attività giornalistica collaborando con diverse testate, tra cui Il Messaggero, Corriere Adriatico, Il Resto del Carlino, Il Piccolo, Il Giornale di Sicilia, Il Tirreno di Livorno.
“Ho appreso della morte del professor Armando Ginesi, una delle voci più incisive nel panorama culturale non solo regionale, ma nazionale e internazionale in virtù dei suoi molteplici contatti con istituzioni ed università di primo piano. Una grande persona, profondo conoscitore della storia dell’arte, che ha saputo costruire ponti tra le Marche e il mondo, in particolare la Russia e la Spagna, ricevendo premi, riconoscimenti e onorificenze”.
Il sindaco di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci, ricorda così la figura dell’illustre studioso jesino scomparso ieri all’età di 84 anni. “È stato un grande amico del nostro comune” continua Gentilucci “regalandoci alcune riflessioni e idee su Gianni Rodari che hanno arricchito il nostro premio “Fabulando” intitolato proprio a Rodari. Tutta la comunità di Pieve Torina si stringe alla famiglia nel ricordo della sua straordinaria umanità e professionalità”.
Anche l'artista Carlo Iacomucci ha voluto ricordare il critico d'arte Armando Gianesi: "Verso la fine degli anni 80 ho avuto il piacere e l'onore di conoscerlo personalmente, e d'allora i nostri rapporti artistici-culturali non si sono mai interrotti. Persona altamente preparata culturalmente nel campo delle arti visive; sensibilità, rigore e serietà professionale lo distinguevano nei suoi interventi scritti e orali".
"Tra tante collaborazioni ricordo quando nel 2003 venni segnalato a Cupramontana in un incontro in "omaggio a Luigi Bartolini" ricevendo da Comune il riconoscimento come "Incisore marchigiano distintosi per particolare qualità". Numerose sono state poi altre occasioni artistiche-culturali che hanno cementato la nostra collaborazione e la mia stima nei suoi confronti. Mi mancherà" conclude Iacomucci.
La biblioteca comunale e scolastica Mario Ciocchetti di Belforte del Chienti presenta venerdì 18 marzo, alle ore 21:15, "La cuoca - Storia di un terremoto" di Luana Troncanetti. L'iniziativa si inserisce nell'ambito della "Rassegna di Primavera 2022", che - nei mesi di aprile e maggio - prevede l'incontro con altre due autrici: Maria Laura Rosati (il 29 aprile) e Giulia Ciarapica (il 13 maggio).
La biblioteca, nata grazie alle donazioni ricevute dopo il sisma del 2016, ad oggi offre circa 7000 volumi di vari generi ai lettori e sta ripartendo dopo lo stop causato dal Covid.
L'APPUNTAMENTO - Il libro "La cuoca - Storia di un terremoto" ha ottenuto il Premio speciale della giuria "Lara Calisi carattere di Donna" al Premio città di Ladispoli e nel 2022 vince il Concorso letterario "Writer Golden Officina". Ad essere raccontata è la storia di Nunzia, finita sotto le macerie a seguito del terremoto del 1997, che ha colpito l’Appennino umbro-marchigiano.
Un ragazzo la salva e poi sparisce e l’anziana cuoca cerca di rintracciare Fausto, il nome del suo salvatore di cui ricorda solo i suoi occhi azzurri. La storia, ambientata tra Camerino e Matelica, si intreccia con quella di altre donne con esperienze di vita completamente diverse dalle quali riescono ad uscirne fuori tenendosi per mano superando guerre, muri e vite che si sbriciolano
Luana Troncanetti è nata e vive a Roma, ma ha origini marchigiane. Ha partecipato a diverse raccolte per la Perrone Editore, contribuito ad antologie per Fabbri e Comix, scritto per Kairos, Homo Scrivens, Cento autori.
Vincitrice di numerosi concorsi letterari per la sezione racconti (fra i quali il Premio Massimo Troisi, il Donna sopra le righe e il Thriller Cafè), nel 2009 pubblica “Le mamme non mettono mai i tacchi” (Boopen Led), poi edito da Galassia Arte nel 2011, e “Agrodolce” per L’Erudita nel 2016.
Nel 2019 esce il suo primo romanzo noir, “I silenzi di Roma” - Fratelli Frilli Editori, con il quale consegue il premio della critica al Concorso Internazionale Michelangelo Buonarroti e vince il secondo posto - Sezione giallo edito - al Premio Letterario Città di Ladispoli. Nel 2021 pubblica “Omicidio alla Garbatella”, sequel de “I silenzi di Roma”, sempre con la Frilli.
Palazzo Leopardi a “lume di candela” nella giornata del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili promossa da Caterpillar Rai Radio 2. Questo il gesto simbolico della famiglia Leopardi nella casa del Poeta di Recanati che ha contribuito a sostenere la campagna di sensibilizzazione, offrendo la possibilità ai visitatori di rivivere la stessa atmosfera, vissuta da Giacomo nel paterno ostello.
“Siamo vicini agli importanti temi di sensibilizzazione promossi da Caterpillar di Rai Radio2 – ha affermato la contessa Olimpia Leopardi discendente del Poeta - un’occasione che ci ha anche offerto la possibilità di apprezzare i luoghi della gioventù cari al Poeta, nella stessa atmosfera in cui lui li ha vissuti.
E’ stato emozionante vivere queste suggestioni nelle stanze che tanto hanno ispirato la poetica del giovane Leopardi. Un’esperienza affascinante con un importante messaggio sociale che, visto l’entusiasmo con cui è stata accolta, contiamo di ripetere presto.”
La suggestiva visita a “lume di candela” si è snodata tra le antiche sale della Biblioteca che hanno visto formarsi il genio del Poeta nel dialogo con i grandi autori degli oltre venti mila volumi presenti. E’ proseguita poi nel piano nobile del palazzo, seguendo il nuovo percorso “Ove abitai fanciullo” che a distanza di 200 anni ha svelato al pubblico per la prima volta gli appartamenti privati di Giacomo Leopardi.
Ad emozionare ancora di più i presenti, lungo l’itinerario, la lettura dei versi de Le ricordanze nei numerosi riferimenti ai luoghi della sua giovinezza all’interno del palazzo: tra le “sale antiche” e le “ampie finestre”; le “dipinte mura” e i “figurati armenti”, la serie di quattro tele raffiguranti animali al pascolo attribuite al pittore Philipp Peter Roos detto Rosa da Tivoli, esposti nella Galleria.
Passando attraverso il silenzio del giardino, nell’eco del quieto rumore delle voci familiari di parenti e servitori, fino ad arrivare alla stanza di Giacomo dove, a lume di candela, tanto ha poetato, osservando dalla sua finestra le “Vaghe stelle dell’Orsa”.
Al Teatro Lauro Rossi di Macerata appuntamento, ieri, con Teatro da sballo, nuova sezione fuori abbonamento della stagione promossa dal Comune di Macerata e dall’Amat e realizzata con il contributo della Regione Marche e del MiC.
Attraverso un racconto della vita e della figura del poeta rock-star Jim Douglas Morrison, Cesare Catà - Philosopher & Performer in ๐๐ผ ๐๐๐ฟ๐ถ๐น๐น๐ผ ๐ฑ๐ฒ๐น๐น๐ฎ ๐ณ๐ฎ๐ฟ๐ณ๐ฎ๐น๐น๐ฎ. ๐ฆ๐๐ผ๐ฟ๐ถ๐ฒ ๐น๐ฒ๐๐๐ฒ๐ฟ๐ฎ๐ฟ๐ถ๐ฒ ๐ฑ๐ถ ๐ฆ๐๐ฒ๐น๐น๐ฒ ๐ฅ๐ผ๐ฐ๐ธ ha proposto un’esplorazione filosofica e culturale dell’antico mito di Dioniso che, in forma post-moderna, ebbe in qualche modo a rivivere nella figura luminosa e maledetta del frontman dei Doors.
Nella lezione-spettacolo, che ha visto la presenza di un attore-narratore e di una cantante-musicista, Ludovica Gasparri piano e voce, si sono alternate letture drammatizzate dei testi di Morrison, canzoni riarrangiate del repertorio dei Doors, e uno storytelling originale in cui la narrazione del mito ellenico si è intrecciato con quella della biografia del poeta e performer americano.
"Cesare Catà ha confermato la sua capacità unica di coinvolgere il pubblico e trasportarlo un giovedì sera di marzo,freddo e triste in uno storytelling originale insieme ad una bravissima e giovane cantante, Ludovica Gasparri, che ha meravigliato tutti per la sua bellissima voce", ha affermato l'assessore alla cultura Katiuscia Cassetta.
Parte l’iniziativa “Storie marchigiane”, a cura dell'associazione culturale “La Torre che Ride” di Potenza Picena, con il patrocinio della Regione, in collaborazione con il Comune di Civitanova – Assessorato alla Cultura e con l’Azienda Speciale Servizi Cultura Turismo e Spettacolo Teatri di Civitanova, finalizzata a valorizzare il patrimonio storico delle Marche rievocando fatti, persone e costumi che ne testimoniano la peculiare identità attraverso lo strumento teatrale.
Sono due le rappresentazioni, entrambe in scena al Teatro Annibal Caro nella parte alta della Città, la prima “L’assedio di Ancona” in programma sabato 12 marzo alle ore 21.15 e l’altra “La notte di San Giovanni” fissata per sabato 26 marzo ore 21.15.
“L’Assedio di Ancona”, di cui Stefano Cosimi cura la regia e con Daniele Gabrielli la sceneggiatura, è uno spettacolo incentrato sulla tentata conquista, nel XII secolo, della città dorica da parte di Federico Barbarossa e della flotta della Repubblica di Venezia. I protagonisti del dramma sono personaggi storici realmente esistiti.
Nella rappresentazione, all’emissario dell’imperatore di Costantinopoli viene lasciato il compito di raccontare la vicenda ad una popolana ricorrendo alla tecnica del flashback. Ingresso ad offerta libera pro Anffas ed accessibile ai possessori di “Green Pass” rafforzato e mascherina FFP2. Per le prenotazioni tel. 338.7467108 in orario 10.00-13.00 e 16.00-19.00.
Ecco la prima voce femminile di Sferisterio Live, la rassegna di musica dal vivo organizzata dall’assessorato agli Eventi del Comune di Macerata, guidato da Riccardo Sacchi, in collaborazione con l’Associazione Sferisterio. A calcare il palcoscenico dell’arena maceratese il 28 agosto, alle 21, sarà infatti Carmen Consoli pronta a riprendersi la scena live e che, da giugno, torna in tour con una serie di attesissimi appuntamenti.
“Un altro nome di eccezione per la rassegna maceratese di musica dal vivo che con le sue proposte si sta facendo spazio, con una propria identità, nel panorama delle offerte canore di qualità – interviene l’assessore Riccardo Sacchi -. Carmen Consoli, un nome dal forte impatto, e la sua musica ben si sposano con Sferisterio Live, una rassegna che ha l’obiettivo di coniugare l’offerta musicale con una valida promozione del territorio”.
Carmen Consoli, dopo aver inanellato un sold out dopo l'altro con la sua ultima tournée teatrale che ha affascinato il pubblico per la sua originale divisione in 3 atti - tipici proprio del teatro - ora arricchisce ciascuno di essi e lo trasforma in un concerto a sé, con nuove atmosfere e nuovi suoni, tra rock, acustico ed elettronica.
Nasce così un meraviglioso viaggio per l'Italia con tre formazioni distinte, in funzione delle location che la ospiteranno: “Volevo fare la rockstar Tour”, “Acustico” e “Femme Fatale”, organizzazione e produzione di Francesco Barbaro per Otr.
Lo Sferisterio ospiterà la formazione principale, quella full band di “Volevo fare la rockstar Tour”, con sette eccezionali musicisti (Antonio Marra alla batteria, Marco Siniscalco al basso, Massimo Roccaforte alle chitarre, Adriano Murania al violino, Emilia Belfiore al violino, Concetta Sapienza al clarinetto e Elena Guerriero al pianoforte).
I biglietti sono disponibili sui circuiti Ticketone www.ticketone.it, Vivaticket www.vivaticket.com e Ciaotickets www.ciaotickets.com (online e punti vendita): platino 69,00 - oro 57,50 - verde 51,75 - blu 46,00 - rosso 40,25 - giallo 34,50 - balconata 28,75 (diritti di prevendita inclusi).
Presentato nella sede della Regione Marche il film "La Ballata dei gusci infranti" girato nelle zone terremotate delle Marche e dal 31 marzo al cinema: un messaggio corale di resilienza. Un film che "non vuol essere di denuncia ma un punto di osservazione sulla realtà".
Il terremoto come spunto per guardare meglio e più profondamente quello che abbiamo attorno. È il filo conduttore della pellicola, di cui è regista la jesina Federica Biondi, prodotta dall'attore marchigiano Simone Riccioni (Linfa Crowd 2.0), che fa parte del cast del film, e da Muvlab.
Tra gli attori anche Caterina Shulha, Paola Lavini, Miloud Mourad Benamara, Barbara Enrichi, con la partecipazione di Lina Sastri, Giorgio Colangeli e Samuele Sbrighi. Racconta quattro storie ambientate ai piedi dei Sibillini, nel cuore dell'Italia. Le vite di quattro ragazzi sconvolte dal sisma del 2016, ciascuno perde qualcosa: la casa, il compagno di una vita, la certezza sul futuro.
"Nella visione della nuova Giunta regionale, - ha sottolineato l'assessore alla Cultura Giorgi Latini, intervenuta alla conferenza stampa di presentazione il cinema - non ha solamente un valore divulgativo dei bellissimi paesaggi marchigiani racchiusi nelle riprese, ma anche sociale. Attraverso il cinema vogliamo far conoscere e apprezzare il nostro territorio, la nostra identità e la forza della comunità marchigiana".
"Come Regione siamo felici di aver sostenuto la produzione di questa pellicola, proiettati a valorizzare le nostre eccellenze e i nostri territori - ha aggiunto - Siamo orientati non solo ad acquisire produzioni cinematografiche da fuori regione, ma vogliamo anche sostenere le produzioni marchigiane. È questa la scelta della Regione che concretizzeremo con la nuova programmazione dei fondi europei".
Latini ha anticipato la possibilità di uno stanziamento "cinque volte superiore alla passata legislatura. Puntiamo a investire, nel prossimo settennio, 16 milioni di euro, con una media di 2 milioni all'anno destinati a sostenere le produzioni cinematografiche attraverso l'emanazione di appositi bandi".
Il film sarà nelle sale cinematografiche dal 31 marzo, la proiezione vedrà una serie di anteprime a partire dal 21 marzo a Roma e dal 22 a Milano. Dal 24 marzo sarà la volta delle Marche, con proiezioni ad Ancona, Jesi, Tolentino, Matelica, Macerata, Fermo, Porto Sant’Elpidio, Fano, Senigallia, Pesaro, Ascoli e Amandola.
Terzo appuntamento con Cassini&Friends, il format innovativo ideato appositamente per il Politeama dove oltre a Dario Cassini, si esibiranno giovani comici e ospiti speciali del panorama cabarettistico nazionale.
Sabato 12 marzo alle ore 21:15 salirà sul palco del Politeama di Tolentino, Gabriele Cirilli, uno dei big della comicità, amatissimo dal pubblico televisivo e teatrale. Insieme a lui un altro big come Dario Cassini e nuovi giovani comici.
Chi non lo conosce? Attore, cabarettista, umorista e uno dei comici più brillanti di Zelig. Diplomatosi all’interno del Laboratorio di Esercitazioni Sceniche di Gigi Proietti, appare per la prima volta in televisione come concorrente ne "Il gioco delle coppie" condotto da Marco Predolin ma il vero e proprio debutto avviene nel programma Seven Show dove interpreta il maestro d’orchestra Mino di Vita.
Il grande successo arriva all’interno del programma comico Zelig dove indossa i panni di Kruska, l’amica di Tatiana da cui nasce il suo tormentone più famoso "Chi è Tatiana?" che dà anche il titolo al libro omonimo, allo spettacolo teatrale e al film del 2001. Successivamente ottiene il suo primo ruolo da protagonista nella pellicola "Un bugiardo in paradiso recitand"o al fianco di Paolo Villaggio.
Partecipa ad alcune fiction televisive e nel 2007 è nel cast dei concorrenti della quarta edizione di "Ballando con le Stelle". Dal 2009 ricopre il ruolo di Dante Piccione nella fiction "Un Medico In Famiglia". Partecipa alla prima edizione di "Tale e quale show" classificandosi al terzo posto dietro Enzo Decaro e la vincitrice Serena Autieri.
Grazie a questa sua partecipazione viene confermato per la seconda edizione del programma dove grazie all’imitazione del rapper coreano PSY ottiene la vittoria della puntata e per via delle sue imitazioni comiche verrà confermato in qualità di ospite in molte stagioni successive fuori gara con delle "Mission Impossible".
Dario Cassini è uno dei grandi della comicità italiana, ha alle spalle una lunga esperienza televisiva nei tre cult-show della tv italiana come Zelig Circus, Le Iene e Colorado. Ha all’attivo oltre venticinque spettacoli scritti e replicati in tutta Italia.
Biglietti a partire da 12 euro disponibili al Botteghino del Politeama, aperto dal lunedì al venerdì dalle 17 alle 20 e da tre ore prima di ciascun spettacolo, online all’indirizzo http://www.liveticket.it/politeamatolentino.
Tutte le attività del Politeama si svolgono nel rispetto delle normative per il contrasto del Covid-19, l’ingresso è consentito esibendo il Green Pass “rafforzato” e indossando correttamente la mascherina protettiva FFP2. Cassini&Friends è organizzato in collaborazione con Tigamaro e continua ad aprile con Dado.
“Nel teatro la parola è doppiamente glorificata: è scritta, come nelle pagine di Omero, ma è anche pronunciata, come avviene fra due persone al lavoro: non c'è niente di più bello”. Con questa frase di Pier Paolo Pasolini, nel giorno della ricorrenza della sua nascita (5 marzo 1922) Walter Costantini ha aperto la nona serata delle Audizioni live di Musicultura con una copertina sul valore delle parole.
Un affascinante viaggio sul linguaggio attraverso il pensiero di grandi filosofi e poeti della storia, passando attraverso Noam Chomsky, Martin Heidegger, Stefan George, e Ludwig Wittgenstein fino ad arrivare all’era digitale, caratterizzata dall’utilizzo del linguaggio numerico, a scapito della bellezza, con il conseguente depauperamento del vocabolario, usiamo solo l’1% dei 2 milioni di vocaboli a disposizione.
“Le parole sono agenti vivi e attivi, producono stati d’animo e azioni – ha detto Walter Costantini - mai come in questo momento storico l’uso delle parole assume un valore fondamentale nella negoziazione della terribile realtà di guerra che stiamo vivendo. L’augurio è che attraverso la forza delle parole si possa giungere ad una risoluzione vera concreta ed immediata.”
Emit di Lodi ha conquistato il favore del pubblico, grazie agli applausi in teatro e ai like sui social si è aggiudicato la Targa Banca Macerata, consegnata dal Dirigente del Servizio Welfare e Cultura del Comune di Macerata Gianluca Puliti.
Emit all’anagrafe Emanuele Conte, con un set voce e chitarra ha offerto le canzoni poetiche “Vino” e “Mare” un brano intenso e autobiografico che parla dei rapporto con genitori nel corso della vita. Emit scrive canzoni dall’età di 12 anni e ha alle spalle oltre 500 ore di performance dal vivo tra locali, house-concerts e musica di strada durante i viaggi in Europa.
Dal 2018 collabora con Officine Buone, ha vinto diversi premi e tra le numerose esperienze nel 2015 è stato ospite alla BBC Radio Merseyside, a Liverpool, nel 2019 si è esibito allo Stupinigi Sonic Park, in apertura agli Eugenio in Via di Gioia, ed è stato in finale allo Special Stage al teatro Zelig di Milano; nel 2021 è stato ospite del Magna Graecia Film Festival, a Catanzaro
Sul palcoscenico di Musicultura la voce calda e graffiante di Luca Maggiore di Forlì, in una performance elegante e coinvolgente ha proposto i brani “Sei Andrea” scritta per il figlio e “L’odore di noi”. Cantautore, musicista e attore, protagonista di opere quali Notre Dame de Paris di Cocciante, Romeo e Giulietta - Ama e cambia il mondo, Luca Maggiore ha studiato canto, pianoforte classico, jazz e soul.
Debutta con il suo primo singolo nel 2001 e prosegue con la pubblicazione di numerosi altri lavori. Vanta più di vent’anni di carriera alle spalle, è stato corista di Mango, Biagio Antonacci, Marco Masini, Fabio Concato e delle orchestre di Beppe Vessicchio e Pippo Caruso.
“Mango è stato l’artista che mi ha insegnato di più, i suoi consigli durante le cene dopo gli spettacoli mi hanno fatto crescere molto” ha raccontato l’artista che recentemente ha pubblicato tre singoli e sta lavorando al suo prossimo album "Felice di dare"
Da Genova G Pillola, all’anagrafe Guglielmo Perri, si è esibito con “La notte” e “Lo specchio” testi poetici basati su semplicità, verità e ironia su musiche pop e disco dance. Le sue canzoni, istantanee di quotidianità, sono una via di fuga dalle grandi cose del mondo.
G Pillola affonda le sue radici musicali nell’universo rap, nel 2015 si orienta verso il cantautorato pop moderno. Accompagnato dalle produzioni di Blue Jeans, surfa tra le onde della musica Italiana degli anni ’70 e’80, del pop francese e dell’indie rock europeo.
Al suo debutto con canzoni proprie di fronte ad un pubblico giuliettacome, all’anagrafe Illari Giulia classe 1996 di Forlì, ha presentato “Lo fi – love” dedicata alla sorella e “Adele” uscito la settimana scorsa, due brani sinceri, irriverenti e unisex.
Illari Giulia, con un passato alle spalle di diciassette anni di danza e una laurea da giornalista, nel 2021 diventa "giuliettacome" e pubblica i singoli "Vero", "Catcalling" e la sua canzone più recente, "Catcalling- Garrido Remix", per Visory Records con distribuzione Universal Italia.
Sir Jane è lo pseudonimo della cantautrice elettronica bolognese Susanna Regazzi che con la sua band ha proposto “Trigger” l’analisi della radice di un conflitto in un sogno e “Cappellaio matto”. Brani popolati di immagini potenti, seminati di archetipi e messaggi subconsci dove impiega la voce come una ritrovata preghiera per guarire i paesaggi interiori.
Il nome Sir Jane unisce la dualità tra maschile e femminile, le sue canzoni nascono durante anni di malattia in cui trova nella musica un processo onirico, volto a guardarsi dentro con la chiarezza dei sogni lucidi.
Sul palco di Musicultura Ganugi classe 1988 di Prato con “Le zanzare” e “Pezzo quasi bello” dove l’artista crea l'atmosfera esistenziale di una generazione, che nel "quasi", ovvero in bilico, ripone la sua stessa ironica essenza.
L’esilarante esibizione del Maestro Massimo Viganò Fumagalli sull’origine storica delle frasi e dei gesti scaramantici teatrali ha chiuso la penultima serata delle Audizioni Live del Festival.
Oggi, domenica 6 marzo, ultimo giorno di ascolti, alle ore 17 si esibiranno:
Martina Vinci di Genova, Stefania Tasca di Torino, Maestral di Venezia, Apu di Forlì, Tano e l’Ora d’Aria di Bari, Pecci di Milano
Rush finale per le dieci serate di Audizioni Live di Musicultura, al sempre gremito Teatro Lauro Rossi di Macerata. Nel giorno del compleanno di Lucio Dalla, 4 marzo 1943, l’ottava serata delle Audizioni Live di Musicultura ha visto il collegamento con la città di Bologna con la cantautrice Roberta Giallo, tra i giurati del Festival e con il critico musicale Ernesto Assante, impegnati in un omaggio al grande artista bolognese scomparso. Roberta Giallo per l’occasione ha presentato il suo nuovo brano dedicato all’amico e maestro “La città di Lucio Dalla”.
Sofia Rollo di Lecce si è conquistata il premio del pubblico presente a Teatro e sui social, la Targa Banca Macerata consegnata dal Prof. Claudio Pettinari Rettore dell’Università di Camerino, tra i partner culturali di Musicultura insieme all’Università di Macerata e all’Accademia delle belle Arti. “La musica è fondamentale per la formazione dei nostri ragazzi e ragazze - ha affermato il Rettore Pettinari - noi abbiamo il compito di prepararli e di accompagnarli nel futuro che meritano e siamo ben felici che i nostri studenti possano vivere queste esperienze nei laboratori di Musicultura con tanta musica, tanta armonia e tanta gioia.”
Gli studenti delle Università di Camerino e Macerata sono infatti presenti ogni anno a Musicultura nella giuria e nella redazione giornalistica e social del Festival. A Musicultura Sofia Rollo, classe 1999 di Lecce, si è esibita per la prima volta con le sue canzoni di fronte ad un pubblico, offrendo “Da sola” e “Malabene” con uno stile urban pop nato dall’incontro tra una produzione elettronica e la sua timbrica vocale calda e rotonda che rimanda all’universo del soul, il mondo musicale in cui è cresciuta.
Testi dove l’artista indaga su se stessa rapportandosi con gli altri in diverse forme. Salentina trapiantata a Milano, Sofia comincia presto a coltivare il suo talento artistico, a 16 anni approda sul palco televisivo di X-Factor 10. “Un’esperienza importante che mi ha dato molta carica e sicurezza,- ha raccontato l’artista - da qual momento ho pensato seriamente alla musica.”
L’esibizione più applaudita dal pubblico presente al Teatro Lauro Rossi è stata quella offerta dal rapper Themorbelli di Alessandria che con testi ironici e compenetrati nella musica ha proposto “Il giardino dei Finzi Contini” e “Therinascimento” brani ricchi di citazioni storiche, artistiche e letterarie. Rapper, videomaker e storyteller Themorbelli gravita nel mondo dell’arte contemporanea e della musica. Ha pubblicato diversi racconti, un documentario sulla musica di provincia e un romanzo. Con il progetto presentato a Musicultura spalanca le porte a un mondo tutto nuovo.
Da Lucca il cantautore Effemberg nome d’arte di Stefano Pomponi con i brani “Presepe” e “Il Cielo era un corpo coperto” ha proposto un viaggio all’interno dell’animo umano dove racconta la sua visione del mondo, per sensibilizzare e denunciare, nella certezza che i piccoli gesti fanno la differenza. Esordisce nel 2017 con il disco “Elefanti per Cena”, di cui alcuni brani fanno da colonna sonora al film “Ricordi?” di Valerio Mieli. Nel 2019 pubblica l’album "Il cielo era un corpo coperto” e nel 2021 i singoli “Mini Universo”, “Atto di Rivolta” e “Sirene Alate”.
Ritorna a Musicultura Lorenzo Disegni di Roma con le canzoni libere da schemi e preconcetti “Oi mà” e “70” dove le sensibilità e la sincerità dell’artista si riflettono sia nelle melodie che nei testi. Disegni ha da poco pubblicato i suoi primi due singoli “Come ci pare” e “VHS” che precedono l'uscita del disco d’esordio, un album caratterizzato da dieci brani che definisce come “figli dell'amore e della voglia di non ricalcare alcun modello predefinito”.
Valeria Sturba, polistrumentista, cantante e compositrice di Bologna ha presentato “Anti amore” e “Mille” dove evoca richiami alle arti e alla letteratura, in un’immersione sonora sperimentale e minimalista in cui la sua voce funge da strumento.
Da Trieste sul palco del Lauro Rossi Caspio, cantautore “elettronico ed elettrico” come ama definirsi, con “Domani” e “Mai”, un vero e proprio manifesto che descrive la voglia di riscatto della generazione dei trentacinquenni su musiche elettroniche in stile anni 90. La sua storia artistica inizia da adolescente, nel 2019 pubblica “Giorni Vuoti” e nel 2021 il suo ultimo EP “fugit”.
Questa sera sabato 5 marzo si esibiranno:
giuliettacome di Forlì, Sir Jane di Bologna, Luca Maggiore di Forlì, G Pillola di Genova, Ganugi di Prato, Emit di Lodi
Domenica 6 marzo, ultimo giorno di Audizioni live, alle ore 17 saliranno sul palco del Lauro Rossi:
Martina Vinci di Genova, Stefania Tasca di Torino, Maestral di Venezia, Apu di Forlì, Tano e l’Ora d’Aria di Bari, Pecci di Milano
Il violoncellista Luigi Piovano è il solista protagonista del prossimo programma del cartellone sinfonico FORM dal titolo MUSICAINSIEME, realizzato in collaborazione con il Comune di Macerata.
L’Orchestra Filarmonica Marchigiana, diretta in questa occasione proprio dal primo violoncello solista dell’Orchestra di Santa Cecilia, si esibisce martedì 8 marzo al Teatro Lauro Rossi di Macerata con “SAINT-SAËNS E MENDELSSOHN”.
In programma il Concerto per violoncello e orchestra n. 1 in la min., op. 33 di Camille Saint-Saëns, una delle sue opere più rappresentative che gli valse la considerazione di molti per l’originalità e la vivacità d’ispirazione.
Infatti, in questo brano, il compositore francese da una parte mostra il rispetto per le forme classiche, e dall’altra va alla ricerca della libertà creativa, del colore e dell’impasto timbrico, della melodia insolita, dell’interazione con forme ancora più antiche.
A seguire la Sinfonia n. 3 in la min., op. 56 Scozzese di Felix Mendelssohn-Bartholdy, ultimo dei cinque lavori sinfonici del compositore, dalla lunga elaborazione. Un’opera, dedicata alla regina Vittoria, che evoca con grande suggestione paesaggi e sensazioni ora eroiche, ora malinconiche, ora grandiosamente epiche.
Luigi Piovano è indubbiamente uno dei più apprezzati violoncellisti italiani; dal 2012 è direttore musicale dell’Orchestra ICO della Magna Grecia di Taranto e tra i suoi impegni più imminenti, oltre alla serie di concerti con la FORM, ci sono il debutto sul podio dell’Orchestra del Mozarteum di Salisburgo e dell’Orchestra Verdi di Milano e Tosca al Teatro Bellini di Catania.
Biglietti da 15 a 18 euro, per gli studenti 4 euro, in vendita anche online su vivaticket.com. Info biglietteria: tel. 0733-230735, boxoffice@sferisterio.it.
Nella settima serata delle audizioni live di Musicultura 2022 è Vena a conquistare il premio del pubblico Targa Banca Macerata, grazie agli applausi e ai “like” degli utenti collegati in diretta streaming sui social. A consegnare all’artista milanese il trofeo sono stati il Vice Direttore di Banca Macerata Rodolfo Zucchini e l’Assessore agli Eventi del Comune di Macerata Riccardo Sacchi.
“Sono serate bellissime con un’ alta qualità di esibizioni che ogni sera vedono il Teatro Lauro Rossi gremito di appassionati per un totale fino ad oggi che supera le 2000 presenze in sala - ha commentato Sacchi – un grande successo per la tutta la città che ogni giorno accoglie con piacere i numerosi artisti, musicisti e gli accompagnatori al seguito, negli alberghi, nelle piazze e nei negozi del centro.”
Tra le novità di successo di queste audizioni spiccano le applauditissime performance di Massimo Viganò Fumagalli, il talento cantautorale di Valentina Brozzu (Milano) e il sound acoustic progressive dei Popforzombie (Torino).
Gradito ritorno sul palco di Musicultura della voce limpida e potente di Sara Loreni (Parma), mentre a chiudere la serata al Teatro Lauro Rossi sono stati il set acustico di Luigi Friotto (Chieti) e il groove che mescola rock, hip hop e ironia dei Toolbar (Provincia autonoma di Trento).
Questa sera venerdì 4 marzo si esibiranno: Valeria Sturba di Bologna, Sofia Rollo di Lecce, Lorenzo Disegni di Roma, Themorbelli Alessandria, Caspio di Trieste, e Effemberg di Lucca.
Sabato 5 marzo: giuliettacome di Forlì, Sir Jane di Bologna, Luca Maggiore di Forlì, G Pillola di Genova, Ganugi di Prato, Emit di Lodi.
La Sacra Rappresentazione Popolare della Passione di Cristo che si tiene in occasione della Pasqua presso la Contrada Bura a Tolentino, celebra il suo ventennale di attività. Dopo lo stop di due anni dovuto alla pandemia, pur non potendo riprendere in presenza la manifestazione, i componenti dell’associazione hanno deciso di proporre un calendario di appuntamenti che toccheranno il mese di marzo e aprile.
La Passione alla Bura è una storia che si ripete e si rinnova dalla fine degli anni Sessanta quando il parroco Don Primo Minnoni, scelse il teatro per proporre la “sua” Passione ai parrocchiani, poi ripresa dopo un’interruzione di 20 anni nel 2002 dai componenti dell’associazione dedicata alla memoria del parroco.
Una rappresentazione teatrale che va al di là della “Via Crucis” o della “Processione Figurata”, grazie anche ai suggestivi effetti presenti lungo tutto il palcoscenico itinerante in cui i figuranti-narratori danno vita alle scene della Passione di Cristo, mentre gli spettatori percorrono in contemporanea lo stesso tragitto in parallelo. Un connubio tra arte e fede frutto anche di un intenso impegno volontario, portato avanti dagli abitanti della contrada insieme all’apporto del lavoro di professionisti.
“Ricordo ancora quando insieme ad un gruppo di amici, venti anni fa, decidemmo di realizzare la Passione di Cristo alla Bura, riprendendo in mano la tradizione iniziata grazie a Don Primo Minnoni.” Dichiara Giovanni Ciarapica, presidente dell'associazione. “Eravamo pieni di entusiasmo e motivati dalla volontà di far vivere in quelle splendide colline, un momento di arte e fede sia ai figuranti che al pubblico che sarebbe intervenuto. Così è stato in tutti questi anni".
"Sono stati centinaia i figuranti, guidati dalla maestria della nostra regista Ada Borgiani, a vestire i panni, curati dalla costumista Carla Accoramboni, di donne e uomini che hanno accompagnato le ultime ore di vita di Gesù - aggiunge Ciarapica -. Migliaia gli spettatori giunti da ogni parte della regione che si sono lasciati coinvolgere dalla unicità di questa Sacra Rappresentazione, resa speciale anche grazie alle voci, su tutte quella del narratore, Saverio Marconi".
"Abbiamo fatto molta strada, condivisa anche con altre realtà simili alla nostra ritrovate nell’Associazione Europassione per l’Italia. Ora, dopo lo stop dovuto alla pandemia, celebriamo questa ricorrenza, ricordando principalmente tutte le persone che hanno condiviso questo cammino con noi e che purtroppo non ci sono più, come il maestro Aldo Passarini che con generosità e professionalità curò tutto l’aspetto musicale, fulcro fondante della rappresentazione. Mentre ci apprestiamo a cercare un rinnovamento che mantenga vivo lo spirito iniziale, ringrazio a nome dell’Associazione, tutte le persone che sono state al nostro fianco” conclude Ciarapica.
La regia dell’evento, fin dalla sua prima realizzazione, è stata affidata alla regista, autrice e scenografa Ada Borgiani, che ha iniziato il proprio lavoro di scrittura sulla base delle tracce della narrazione evangelica fornita da Don Attilio Feroci, elaborate ed approfondite grazie anche alla stretta collaborazione con l'Agostiniano Padre Franco Monteverde. L’attenta cura di ogni aspetto, ha saputo donare alla rappresentazione una spiritualità senza tempo, consentendo una vera e propria immersione da parte degli spettatori nell’evento artistico-religioso.
“In questo terzo anno in cui permangono gli impedimenti alla realizzazione della Passione della Bura- scrive la Borgiani- i vari appuntamenti organizzati la rievocano e la indagano. La Passione di Cristo alla Bura di Tolentino in questi 20 anni è stata vissuta dalla gente non solo come una sacra rappresentazione ma una esperienza di intima partecipazione. Fare appello dentro di noi a quelle riflessioni può aiutarci a trovare la via e i mezzi per costruire la pace.”
Supportata in tutti questi anni dal sostegno dell’Amministrazione Comunale di Tolentino, la manifestazione nel tempo è cresciuta allacciando anche importanti sinergie nazionali.
“Tolentino qualche anno fa ha fatto una scelta coraggiosa, aderendo alla rete di Europassione per l'Italia, sapendo che ciò avrebbe comportato un maggior impegno per la classe dirigente sia in termini finanziari, di partecipazione e di relazioni.” Parole di Flavio Sialino, Presidente Europassione per l'Italia.
“I risultati di tale scelta non tarderanno ad arrivare, anche se in parte sono già visibili. Ma accanto alla soddisfazione di quanto, meritatamente, ha raggiunto in questi anni, si accompagna l'impegno di proseguire lungo questa strada che ha come fine ultimo quello di promuovere, valorizzare e tramandare alla future generazioni il patrimonio immateriale che ha contribuito a far crescere e valorizzare anche attraverso l'adesione al Progetto UNESCO intrapreso da Europassione per l'Italia" aggiunge Sialino.
Al fine di celebrare nel migliore dei modi questa speciale ricorrenza dei vent’anni, l’associazione Don Primo Minnoni, ha promosso una serie di appuntamenti. Sabato 5 marzo alle ore 12, negli spazi esterni della chiesa della Bura, inaugurazione della mostra itinerante “Venti anni di Passione”.
In 16 totem, accolti per tutto il periodo pasquale nelle 10 chiese agibili della città di Tolentino, si illustreranno i momenti più suggestivi della Sacra Rappresentazione, grazie ad una selezione di scatti fotografici curata da Emanuela Meanti e Mirko Scoccia, sulle foto realizzate in 20 anni da Fabio Palmieri, Luca Bussotto, Fotoclub Diaframmazero, Lucrezia Palmieri e altri collaboratori succeduti nel tempo. Stampa a cura della Gps snc di Mazzaferro Giuseppe & C.
Oltre alla mostra, per gli organizzatori era importante fissare il tempo trascorso, in una narrazione video. “Solo l’amore può ottenere la pace”, è un racconto in cui la giornalista Barbara Olmai, che ha curato le interviste e la regia, ha cercato di portare in luce nei figuranti, negli ispiratori del progetto e nella parte artistica, significati, ricordi ed emozioni, testimonianze che portano alla scoperta di un mondo di grande spiritualità e della volontà di condividere una esperienza unica insieme agli altri.
Le riprese e il montaggio sono di Fabio Palmieri, appassionato videomaker che ha conservato gli archivi delle immagini delle passate edizioni. Il video verrà presentato domenica 13 marzo alle ore 17,30 presso il Politeama di Tolentino, in Corso Garibaldi. Seguirà un incontro con i promotori, le autorità e chi ha contribuito a realizzare la Sacra Rappresentazione nel tempo. Ingresso al Politeama gratuito, fino ad esaurimento posti.
Tutte le attività del Politeama si svolgono nel rispetto delle normative per il contrasto del Covid-19. L’ingresso è consentito esclusivamente ai possessori del Green Pass “rafforzato” e con mascherina FFP2.
Sabato 9 aprile, il sabato che precede la Settimana Santa, in cui tradizionalmente l’associazione metteva in scena la sua Passione, ci sarà uno speciale momento che non mancherà di regalare al pubblico nuove suggestioni. Francesco Venanzoni, in sinergia con la regista Ada Borgiani, grazie a speciali proiezioni e suggestioni musicali, con la collaborazione tecnica di Giordano Corsetti della Pfl Allestimenti, porterà il pubblico a rivivere le emozioni e i sentimenti che hanno attraversato i protagonisti nel corso degli anni. Per consentire al pubblico la visione, la performance verrà ripetuta più volte nel corso della serata.